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STORIE E RACCONTI EROTICI
VIETATI AI MINORI DI 18 ANNI
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IX° Non desiderare la donna d’altri
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI
CAP. 31 BEATRICE SQUILLO
(Ramona)
Due giorni dopo la scenata di Beatrice, Clelia, andò a prenderla a casa informandola che avrebbe incominciato a lavorare per Vlade. Si fece dare le chiavi dicendo:
“In negozio questo pomeriggio si fermerà Nabil.”
“Ma da solo?” Rispose stupita.
“Sì, per ora resterà lui da solo anche se è giovane!”
“Ma!... Potrebbero starci le mie figlie!” ... Esclamò d’istinto preoccupata di lasciare la sua attività commerciale in mano a quell'odioso ragazzino.
“No!... Lasciale tranquille quelle ragazze, per ora resta Nabil, poi vedremo ... Metteremo qualcuna a sostituirti.”
“Ma il negozio è mio…” Borbottò risentita.
“…È per metà nostro!” Rispose Clelia: “Della società di Salvatore, non dimenticarlo mai.” Aggiungendo, vedendo la contrarietà di Beatrice:
“Vuoi mettere le tue figlie o una di loro in negozio?... Va bene, come vuoi… ma non venire a piangere dopo se Nabil te le chiava o le incula!” Disse perfida.
A quella considerazione Beatrice borbottò:
“No… no… va bene lui da solo! Facciamo come vuole lei signora Clelia.” Rispose Beatrice, timorosa che potesse fare davvero qualcosa alle sue figlie come a Carlo, a Martina e a lei.
“Gli arabi sono buoni commercianti, se la caverà, poi vedremo di trovare una soluzione per quando tu lavorerai per Vlade.” Le disse Clelia.
La stavano allontanando dal negozio, per inserire qualche loro dipendente come prestanome, in modo da toglierle definitivamente l’attività commerciale, essendo agli atti notarili anche loro proprietari al cinquanta per cento; e a lei farle fare la prostituta permanentemente.
“Non serve che ti vesta in modo particolare o provocante ora, penseranno a tutto là.” ... La informò.
“Ti porterò nella città vicino, in un appartamento al primo piano, nessuno ti vedrà!” … Uscirono e si avviarono verso l'auto di Clelia.
Beatrice, fece il tragitto in silenzio, era già pentita di aver accettato quel lavoro, non le andava più e non voleva prostituirsi. Aveva accettato in un momento particolare di debolezza e sconforto, più per rivalsa e dispetto a suo marito che per convinzione di farlo, ma ora non poteva tirarsi indietro.
Mentre Clelia guidava, lei con il cuore che le batteva forte le sussurrò timorosa:
“Senti Clelia …” Dandole per la prima volta del tu, come se fossero vere amiche:” ...non ti arrabbiare. Ma non vorrei più, ci avrei ripensato!”
“E no bella!!... Non fare scherzi proprio ora che hai degli appuntamenti!!” ... Esclamò Clelia adirata:” Quelli non scherzano, ti tagliano la faccia e ti violentano le figlie davvero se ti tiri indietro ora!” Beatrice restò in silenzio con gli occhi lucidi, ma lei continuò cercando di confortarla:
“La prima volta è sempre così, non si vorrebbe, ma vedrai che poi ti piacerà farlo. Prova!...
Non sai quante ragazze e signore ho portato da Vlade per la prima volta prima di te per farle prostituire, all’inizio erano titubanti e timorose come te adesso. Tutte!... Se le vedi ora, sono delle professioniste serie. Guadagnano molto e le piace anche farlo. Fanno solo questo come lavoro, la puttana!... La prostituta!” Disse ridendo.
Anche tu vedrai, guadagnerai tanto che lascerai perdere il negozio!” ...Le disse perfidamente.
“Pensa che fila ci sarà!... Quando tutti i tuoi conoscenti sapranno che sei qui e ti fai chiavare per soli 100 euro. Ci sarà la fila!
E poi tu adesso sei di Vlade, se ti rifiuti lo sai cosa ti fa?... Te lo avevo detto no!”
Beatrice non proferì più una parola, restò in silenzio, per incapacità a reagire e per timore di Vlade.
“E poi lo farai solo per un paio di anni, ti toglierai tutti i debiti e i fastidi del negozio e ritornerai ad essere quella di prima. Non dovrai farlo per sempre.” ... E ancora esclamò ridendo per stimolarla e tranquillizzarla:” E Nabil che non lo vedrai più. Su! ...Signora Gometti, a quasi 50 anni inizi un’altra vita. Vedrai che ti piacerà prostituirti ne sono convinta!” ... E mentre guidava rise forte da sola.
Arrivati posteggiarono in una viuzza, poi Clelia davanti e Beatrice dietro con grossi occhiali da sole e un foulard sul capo per nascondersi arrivarono ad un portone. Clelia aveva le chiavi, aprì e salirono.
Entrati, l'appartamento era pulito e profumato, una signora straniera di bell'aspetto, probabilmente rumena o albanese andò loro incontro sorridendo, avrà avuto 40 anni.
Clelia le presentò Beatrice:
“Ecco!!... Questa è quella nuova signora di cui ti ho parlato. È la prima volta, non l'ha mai fatto questo lavoro, svezzala bene che è richiesta.” Le disse ridendo.
Il cuore di Beatrice batteva a mille, in quell’appartamento, era tesa e sudata.
Si presentarono: “Piacere Vasilica.” Esclamò la Matrona sorridendole. “Piacere Beatrice.”
Rispose lei inquieta.
E guardandola fissa negli occhi dichiarò a Clelia: “È una bella signora! Dall'età che mi avevi detto, pensavo peggio!... Può senz'altro fare ancora dei buoni guadagni.” ...Affermò.
A Beatrice, in quella situazione, il cuore batteva oltre i 1000 allora, era tachicardica e agitata e le tremavano le mani.
“Bene te la lascio!... Passerò a riprenderla alle 18.00!” ...La informò Clelia allontanandosi.
“D'accordo!... Ciao!” ... Le rispose Vasilica, che girandosi verso lei la guardò ancora.
“Benvenuta nel Bordello più bello del mondo Beatrice!” ... Esclamò nel suo italiano storpiato prendendola smarrita sottobraccio, continuando: “È in ambienti come questi che gli uomini trovano svago e danno libero sfogo ai loro impulsi sessuali e ai loro desideri.”
E preparandola e cercando di invogliarla continuò:
“Le altre ragazze sono sempre disponibili e liete di passare caldi momenti di sesso con i clienti, consapevoli di guadagnare un bel po' di soldi, facendosi chiavare in ogni buco e godendo come cagne, è veramente appagante... In fondo per noi puttane questo è il mestiere più bello del mondo... piacerà anche a te vedrai! Ti capiterà anche di godere durante le prestazioni sessuali, lasciati andare, capita a tutte, godi tranquillamente, sarà maggiormente piacevole come lavoro.” Esclamò con un sorriso beffardo.
E proseguì a parlare senza riguardi: “Sei stagionata, ma sei una bella donna piacente, hai ancora qualche anno davanti a te da sfruttare.
Ti insegnerò qualche trucco per nascondere qualche imperfezione dell'età… imparerai molte cose.
Vieni intanto ti faccio vedere la casa e conoscere le tue colleghe, ci sono tre stanze, due da lavoro… da letto…” Precisò ridendo: “…un soggiorno e una cucina e voi siete in tre, girate in modo che una di voi sia sempre libera.”
“Lei!” ... Disse facendo segno a una signora anch’essa sulla cinquantina che si apprestava ad uscire con una borsa da viaggio: “Si chiama Rosangela, in arte Rosy, tu prenderai il suo posto!”
Beatrice la guardò, era una bella signora della sua età circa, minuta, con i capelli biondi e corti, con poco seno, avrà avuto una seconda di coppa.
“Lei ha lavorato qui due anni, con il permesso di suo marito, un certo Claudio conoscente di Vlade, gli doveva dei soldi e li ha scontati facendo prostituire sua moglie qui, è italiana come te, ora ha finito qui e cambia zona e come te anche lei non sapeva fare niente quando è arrivata, ha iniziato qui, e ora è una vera professionista ...una vera puttana!” …Esclamò Vasilica fiera.
Si guardarono negli occhi e si salutarono con un cenno del capo, e Rosy si avviò all'uscita.
Vasilica fece un cenno a Beatrice, che la seguì in silenzio, e come una giovane donna al primo giorno di lavoro si guardava attorno con curiosità e vergogna.
Vide l'interno della stanza, c'era un letto a due piazze, due poltroncine, un tavolinetto ed una porta che dava nel bagno. Era semiaperta e si intravedevano il wc, il bidet e la doccia. Diede un'occhiata a quella stanza, sembrava calda ed accogliente, profumata con sottofondo musicale anche se era spoglia.
La matrona le diede una rapida istruzione.
“Il primo cliente!” Le disse: “Sarà un signore normale, sposato e padre di famiglia. Passerà mezz'oretta con te. Aspettalo sdraiata sul letto nuda, solo con calze e reggicalze nere a lui piace trovarti così. Gli farai sempre mettere il preservativo. Sei capace?” ... Chiese.
Beatrice impacciata rispose che non li aveva mai messi.
“Imparerai!! ... Ti faremo vedere noi, metti l’anello di lattice sulla cappella e glielo srotoli e lo tiri giù fino ai peli se ce l’ha, se no alla radice del pene se ci arriva. Pompini e culo sono extra, pagano di più.” La informò, continuando:
“Io sarò sempre qui!... Se avrai bisogno di me per qualcosa mi chiamerai.”
Beatrice tremava, capì che era giunto veramente il momento di vendersi davvero e aveva paura, non voleva prostituirsi.
“Non so se riuscirò!” Esclamò con voce tremante.
“Ohh sì!!... Sì che ci riuscirai!” ... Le rispose Vasilica accarezzandole il viso triste ma dai bei lineamenti:” La prima volta è sempre così, non temere, la paura che senti l'hanno provata tante donne e ragazze prima di te, io stessa la prima volta, ma vedrai che la supererai e poi ti piacerà fare questo lavoro... Ah!!...” Aggiunse:” … Un’altra cosa, qui ne vedrai di tutte le forme e dimensioni, di tutti i tipi. Come ti dicevo, se con qualcuno vuoi godere, puoi farlo senza paura, lasciati pure andare, ogni tanto capita alle ragazze di godere davvero senza fingere, soprattutto a quelle nuove. Tu pensa a godere se ti va e non preoccuparti per il tempo. Quando sarà passata la mezz'ora, ci penserò io ad avvertirti.”
“Ora ti presento le altre due colleghe, Roxana rumena come me, ha 25 anni e Cecili 32 anni, lei è della Ucraina, molto brava e capace, è molto richiesta, ti insegnerà molte cose.
E poi ci sarai tu... la signora matura, l’italiana come verrai chiamata. Ecco qui lavorate solo voi tre.” E invitandola le disse:
“Ora spogliati e fatti vedere che tra poco arriva il primo cliente. Metti solo questa vestaglia trasparente.”
“Ma io non so, ho paura, non l’ho mai fatto!... Non so come fare, non voglio farlo!” ... Esclamò pentita e tremante.”
“Su!... Su!... Adesso non fare storie, non è il momento di avere ripensamenti. Oramai hai scelto, hai detto di sì e sei dei nostri, anzi di Vlade.”
Poi consigliandola per calmarla e rassicurarla le spiegò:
“Non avere paura, lascia fare a lui, al cliente... dopo avergli messo il preservativo, tu sdraiati solo, nel letto apri la vestaglia e allarghi le gambe, non devi fare altro, il resto lo farà lui e vedrai che ti metterà a tuo agio e tutto il resto verrà da solo.” Poi come pensandoci in quel momento disse:
“Se ti chiederanno come ti chiami, lo fanno spesso i clienti, non dovrai mai dire il tuo vero nome, a meno che non ti conoscono già, dirai un nome d'arte. Hai qualche idea su un tuo nome d’arte?” ... Le chiese sorridente.
“Non so!” ... Rispose Beatrice timida e goffa.
“Va bene, te lo do io!!” ... Esclamò. “Tu da adesso per tutti sei… Ramona!... Ti chiamerai sempre così, anche con le altre tue colleghe, sarà il tuo nome da puttana, lo riferirò anche a Vlade, Roxana, Cecil e a Clelia.
Beatrice restò ferma, sudata, con il cuore che le batteva fortissimo, le girava anche la testa, stranamente essere in quel posto lussurioso, oltre che tormentarla, la eccitava un po’.
Titubante si spogliò nuda davanti a lei, tolse la camicetta e la gonna, poi il reggiseno, lasciando libere le gonfie mammelle, con i capezzoli che si rivelarono turgidi e dritti, forse dalla paura oppure eccitati dalla situazione che indipendentemente dalla sua volontà iniziava a intraprendere.
Poi tolse le calze, il tutto con movimenti lenti, come se durante quei gesti, pensasse a cosa stesse facendo, al desiderio di fuggire. Esitò a continuare, ma su sollecitazione di Vasilica, tolse anche lo slip, e per una forma di pudore inconscio le dava le spalle, era imbarazzata a farsi vedere nuda da quella donna e in quel contesto.
“Fatti vedere!... Girati!” ... Esclamò Vasilica. “Sì! ...sei ancora una bella donna piacente, non mi sbagliavo, matura e piena, ma con un bel corpo. Bene!... Vedo che sei già depilata sulla figa, ce l'hai bella, bombata e con grandi labbra gonfie, come piace agli uomini.
Anche il seno non è male, anche se un po’ pendente. Girati ancora.” Le ordinò e le guardò il sedere allungando una mano e tastandolo, facendola sussultare. “Sì, è bello, alto e pieno, morbido, anche i fianchi sono pienotti, non hai cellulite, appena qualche inizio, assieme a qualche smagliatura.”
Poi guardandole bene il gluteo e quella esse rossa tatuata aggiunse sorridendo: “Vedo che ti hanno già marchiata!” ... Continuò a scrutarla, come se dovesse esaminarla.
“Anche le gambe per essere di una quasi cinquantenne sono piacevoli, a parte qualche venuzza azzurra sotto la pelle chiara, che nasconderemo con qualche accorgimento. Sono belle, si vede che sei una donna che si è curata molto nel corpo e nell’aspetto. Anche il ventre è accentuato ma sexy e u po' di pancetta nelle signore mature piace ai clienti. Hai figli?” … Le Domandò.
“Sì!... Tre!” Rispose Beatrice.
“Beh!... Allora ci sta un po' di pancetta!” ... Pronunciò sorridendo. Continuando:
“Il seno, lo terrai sotto la vestaglia trasparente finché non inizierai a prendere conoscenza con il lavoro che farai, poi a volte, secondo chi sarà il cliente userai solo il corpetto che ti nasconderà il ventre, assieme al reggiseno a balconcino che terrà su e fuori le mammelle. Sono accorgimenti che eccitano molto gli uomini.
Ti insegneremo molte cose, vedrai!... Un po’ di lingerie e un po’ di trucco e ti trasformeremo Ramona!” Disse con un sorriso malizioso, continuando: “Se qualche cliente che non conosci, ti chiederà quanti anni hai!... Dovrai dirgli di averne 45, togliti sempre qualche anno e ricorda di dire sempre le stesse cose a tutti. Ora indossa questi!”
Le passò e le fece mettere solo calze e reggicalze nere, con la vestaglia verde, trasparente e lunga fino alle ginocchia e un paio di zoccoli da casa in raso verdino, molto belli, del colore della vestaglia, con il tacco altissimo e un pon-pon con in ciuffo di peluche sopra.
La truccò in modo accentuato, sulle labbra e intorno agli occhi, le spruzzò del profumo forte che rilasciava la scia di un aroma sensuale ... poi esclamò: “Ecco!! sei perfetta!” ... In quel mentre il campanello suonò.
Il cuore di Beatrice si mise a pulsare forte, era in tachicardia dall'ansia.
Cecili andò ad aprire la porta.
Entrò un uomo maturo, a prima vista sembrava un padre di famiglia, Vasilica gli andò incontro sorridente dandogli il benvenuto e gli parlò, Beatrice sulla soglia della camera ferma in piedi, tesa li guardava, le tremavano le gambe, vide che parlavano e che lui la guardava, poi prese il portafogli dalla tasca e le diede delle banconote. Vasilica si girò, sorrise a Beatrice e le fece cenno con il dito indice di avvicinarsi.
Tremante lo fece e lei le mostrò la sua stanza di quel momento.
“Vieni Ramona, entra e non avere timore!... Ho parlato al signore, gli ho detto che è la prima volta, che sei nuova, gli sei piaciuta, anche se matura, lui è comprensibile non ti metterà a disagio, tranquillizzati. Su! … Ora vai è non preoccuparti di niente, vedrai dopo questa volta sarà tutto più facile.”
E mentre lui si avvicinava, si allontanò lasciandoli sulla porta della camera.
Entrarono, Beatrice si sedette sul letto, scambiarono qualche parola con lui in piedi, che iniziò a spogliarsi, a togliersi la giacca.
Lo guardò alla luce della camera, avrà avuto 40/45 anni, un fisico ancora piacente, nonostante un po’ di pancia e un inizio di calvizie, non era alto, ma ben vestito, sembrava un uomo pulito ed educato.
Lui spogliandosi la guardò con uno sguardo libidinoso. Solo a osservarla, vederla seduta, impacciata e impaurita e sapere che era la prima volta che si prostituiva ... lo eccitava... e si notava.
Continuando a parlare si presentò. Lei fece lo stesso, senza muoversi dal letto, gli disse il suo nome d'arte, timida e imbarazzata: “Piacere Ramona!”
Lui continuò a spogliarsi rimanendo a torso nudo, aveva il torace peloso, molto peloso e a Beatrice non piacevano quei tipi di uomini, ma sapeva che non poteva rifiutarsi.
“Sei bella!... Mi piaci!” … Esclamò lui piegandosi a togliere i pantaloni, sfilandoli prima da una gamba e poi dall'altra. Restò con gli slip, ma abbassò e tolse anche quelli, mostrandole il suo cazzo semiduro, che le sembrò di dimensioni normali, in confronto a quello di Salvatore e di quel vecchio che l'aveva chiavata giorni prima sul palco del locale.
Il cliente si sedette a fianco di lei e l'abbracciò forte, dandole un bacio sulle labbra a bocca aperta. Lei imbarazzata, teneva la sua chiusa.
Vasilica era stata chiara, le aveva detto che le puttane non baciano i clienti.
Lui staccandosi da lei, la guardò dicendo: “Non vuoi vero?”
Beatrice era impacciata, confusa e impacciata in quella situazione, non sapeva cosa rispondere.
Forse perché sapeva che era una novizia, lui insistette:
“Apri la bocca!!... Lasciati baciare, sarà più bello farlo, anche per te, meno professionale e più intimo. Lascia che la mia lingua esplori la tua bocca.”
Lo diceva in modo dolce, garbato. Sembrava gentile... era gentile.
Quasi inconsciamente aprì la bocca e accolse la sua lingua dentro le labbra e si lasciò baciare. Quel contatto ebbe un effetto esaltante sulla sua vagina, che sentì una vampata di calore e si inumidì, eccitandola.
Il cliente se ne accorse e con la mano sinistra, scese giù ad accarezzarle ed esplorarle la figa.
Subito al primo tocco rimase stupito, sorpreso, era tutta depilata, morbida, calda e pulsante.
Era strano per una puttana averla così bella ed eccitata. Palpitante.
Si capiva che era la prima volta nonostante l'età, che era una novizia.
“Hai una bella figa!” ... Esclamò l’uomo staccandosi dal baciarla. “È proprio una bellissima grossa figa. Mi piaci!!...Ti voglio!!” Esclamò.
Ce l'aveva già duro, non molto grosso e le scrutava il corpo nudo, che usciva dalla vestaglietta aperta, la figa dischiusa con la protuberanza delle grandi labbra gonfie e mature, il seno pallido rigonfio con i capezzoli turgidi, dritti e rosa.
Restò ferma impacciata, come stordita dalla situazione e da quello che stava per fare. Si stava prostituendo ... per la prima volta in vita sua si vendeva, vendeva il suo corpo, la sua figa… ed era consapevole di farlo, ed era assorta in quei pensieri finché la voce di lui esclamò:
“Allora?”
E lei come svegliandosi da un torpore, quasi automaticamente prese un preservativo dal cassetto del comodino, lo sconfezionò ed esitante prese quell'asta in mano, distinto lo accarezzò, era bello vederlo uscire dritto da sotto quella pancia e da tutti quei peli.
Aiutata da lui appoggiò il preservativo sopra alla cappella calda e dura e srotolandolo lo portò giù fino alla radice, come le aveva detto Vasilica.
Ci riuscì!... Con più facilità di quello che pensava.
Messo il preservativo, lui con una leggera spinta sulla spalla, la fece sdraiare sul letto, le aprì ancora di più la vestaglia e si sdraiò sopra, allargandole le gambe.
Il cuore le batteva fortissimo, come se fosse in fibrillazione, per un attimo rivide la sua vita scorrerle davanti agli occhi, sua madre, le suore sue insegnati quando andava a scuola, i momenti felici, le gravidanze i parti e suo marito, a cui nonostante tutto voleva sempre bene. In pochi secondi rivide la sua vita di donna onesta, stimata e rispettata, additata ad esempio dalla gente della sua città.
“Come ho potuto cadere così in basso? … Si chiedeva.
Stava compiendo azioni contro la sua moralità e volontà, ma era anche eccitata da quello che stava facendo.
Si stava prostituendo davvero per soldi, per denaro... era diventata una puttana vera. E questo ora la spaventava ed eccitava.
Entrò come in uno stato di trance, di distacco dal suo corpo e si lasciò andare.
Lui le accarezzo la fica, le mise un dito dentro anche se non avrebbe dovuto, era consapevole che Beatrice/Ramona non sapesse ancora bene le regole di cosa potesse fare e non fare il cliente. Lubrificò il preservativo, si distese sopra ... Sentì premere il suo glande ricoperto di lattice sulla sua fessura, spingere, divaricarla ed entrare e la penetrò in vagina lentamente muovendosi dentro lei.
La stava possedendo, senti che la stava chiavando, avvertì la sua asta dura fasciata nel lattice scorrere dentro di lei fino in fondo. Beatrice ebbe un breve ma veloce eccitamento anche psicologico a sentirsi Ramona in quel momento, era la prima volta che vendeva il suo corpo e veniva chiavata con il preservativo. Si abbracciarono, ora cercava di non farsi baciare come le aveva detto Vasilica, ma era eccitata e incominciava a seguire il suo istinto, il ritmo del suo corpo, muovendo incontrollata il bacino avanti e indietro.
Lui si fermò, spinse il cazzo più dentro possibile, bisbigliandole all'orecchio:
“Dimmi le parolacce!!... Dai!! ... Fammi godere come piace a me!... Dimmi che sono il tuo porcone!”
Lei non aveva mai fatto queste cose, ma eccitata, iniziò a inveire: “Sei un porco!!... Un maiale! ...”
“Sì!... Sì!” … La incitava lui.
Il tutto durò circa 10 minuti sentendolo ansimare e godere, eiaculare dentro lei, venire dentro quell'involucro di lattice trasparente. Venne anche lei quel giorno seppur in modo leggero, senza darne a vedere.
Al termine, lui si staccò e tirandosi su, mentre sfilava dal cazzo il preservativo con lo sperma dentro, si complimentò con lei:
“Bravissima!!... Sei bravissima Ramona!!” Ripeté.
Si alzò e dopo essere stato in bagno a lavarsi, rivestendosi, continuò a complimentarsi con Ramona-Beatrice, dicendo che si era trovato bene, era brava e l'aveva saputo far godere come piaceva a lui.
Lei imbarazzata tirandosi su dal letto, si ricoprì con quel velo trasparente della vestaglia, prese quasi schifata con due dita il preservativo pieno di sperma che l'uomo si era tolto e lasciato sul comodino e tenendolo a distanza con il braccio teso e con lo sguardo avverso su di esso, lo gettò in un sacchetto predisposto.
Corse subito nel bagno a lavarsi le mani e a farsi il bidet, insaponando e lavando bene la figa, anche dentro.
Uscendo quel cliente informò anche Vasilica che si era trovato bene con Ramona:
“È un po’ impacciata, ma brava! Prenderò un nuovo appuntamento e tornerò. Mi piace chiavarla e quella sua aria da signora per bene!”
Vasilica le sorrise dicendo: “È a sua disposizione!... Venga quando vuole!... Lei sa come fare.” E l'accompagnò all'uscita.
Poi chiamò Ramona e andarono in cucina, dove aveva preparato il the, la informò che nell'attesa dell'altro cliente poteva, lavarsi e disinfettarsi se lo riteneva utile oppure venire qui con loro a bere il the a socializzare e chiacchierare o a guardare la tv e leggere riviste.
Beatrice la informò che si era già lavata e si sedette con loro.
Vasilica le ripeté:” Per essere una donna matura sei ancora molto bella e piacente e ne hai avuto la dimostrazione con il cliente. Ancora qualche piccolo trucco sul viso e sul corpo, che imparerai a fare tu stessa e quando saprai gestirti inizierai il lavoro in modo diverso e sarai un’altra!... Ramona-troiona!!” ... Esclamò ridendo.
Poi la consigliò: “Ricordati, dovrai sempre mettere qualcosa che rompa la continuità del tuo corpo nudo, dalla prossima volta dovrai apparire come oggi e con qualcosa di più. Mettere calze, reggicalze o giarrettiere, corpetti e reggiseno aperti che ti rendono più erotica e nascondono le imperfezioni e la maturità del corpo con le sue eccedenze. E poi dovrai cambiare pettinatura e colore dei capelli. Biondo è comune… secondo me dovresti tingerli di rosso, un rosso mogano acceso che stimola la fantasia degli uomini e li ecciti. Il nome da puttana ce l'hai già, qualche accorgimento e ti faccio competere con Cecili e Roxana che sono più giovani.” ... Disse ridendo, facendo avere una smorfia spenta di sorriso sulle labbra anche a lei.
“Ramona la rossa…sarai!”
Nel frattempo anche Cecili aveva finito con il suo cliente e dopo averlo accompagnato all'uscita, era andata a sedersi con loro a chiacchierare, ma il campanello d'entrata suonò ancora e toccò di nuovo a Ramona. La seconda volta fu meglio della prima, era già preparata e così le successive, fu sempre meglio. Aveva rotto il ghiaccio, era diventata una prostituta di Vlade.
Lo fece per quattro volte quel pomeriggio, poi d'accordo con Vasilica si lavò definitivamente, si preparò, rivestì con i suoi abiti ed uscì, Erano le 18.00 e Clelia era venuta a prenderla.
Il ghiaccio era rotto... Tutto sommato, aveva creduto che sarebbe stato peggio.
Aveva guadagnato 400 euro in poco più di due ore.
Clelia le chiese come era andata e lei rispose sinceramente: “Pensavo peggio!!”
“Te l’ho detto!!... Vedrai che ti abituerai e lo farai volentieri. Ti piacerà essere e fare la puttana, te lo dice una che l’ha fatto per 40 anni.” Esclamò, aggiungendo:
“Mi sono sentita con Vasilica al cellulare prima e mi ha detto della sua idea di tingerti i capelli rosso mogano e cambiare pettinatura... non è male come idea!” Affermò: “… Hai un bel viso e penso che ti starà bene, ti ringiovanirà.” ... E rise, proseguendo: “Il biondo sul tuo viso è un colore piatto che ti spegne la bellezza del viso e ti invecchia, fa parte del tuo passato, di Beatrice, ma ora devi essere Ramona… il rosso mogano al contrario ti darà luce e con dei riflessi vivi sul viso ti ringiovanirà. Lo fanno quasi tutte quelle che iniziano questo lavoro...” Correggendosi volutamente e perfidamente nel termine della frase con: “…Quelle che si prostituiscono!”
Giunti davanti al suo negozio scese, incurante della gente e dei proprietari dei negozi vicini che la guardavano, si girò a salutare Clelia, che con un sorriso perverso la salutò:
“A presto Ramona!!” Le disse e ripartì veloce.
Lei entrò in negozio, Vide Nabil, lo guardò e gli chiese se c'era qualche novità.
“Nessuna signora Beatrice!” Rispose lui:” È venuta solo una signora mandata dalla signora Clelia a fare la commessa!”
Lei la osservo, la vide piegata su uno scaffale basso con il sedere in fuori mettere a posto degli oggetti sul ripiano. La guardò e vide il suo sedere dondolante spostarsi leggermente sui lati nel gesto di muoversi nel riordinare.
Guardò Nabil e lo vide sorride stupidamente e maliziosamente mentre guardava il culo della commessa intenta a rassettare.
E portandosi dietro al bancone, passando vicino a lui mormorò d’istinto altrettanto perfida come Clelia: “E non hai ancora provato a fare nulla con lei… a corromperla sessualmente?”
Lui guardò Beatrice e rispose sincero con un’altra battuta scherzando: “No perché non è bella come lei signora Beatrice!”
“Ah… per questo!” Esclamò lei continuando a camminare.
E Nabil vedendo che stranamente la signora Beatrice scherzava con lui e sembrava aver cambiato atteggiamento nei suoi confronti, aggiunse subito maliziosamente:” Vedremo signora!... E appena arrivata, oggi è il primo giorno di lavoro e non è detto…. Mi dia tempo una settimana, dieci giorni e anche se è spostata da poco…”
E rise da solo mostrando i suoi denti irregolari con l’incisivo spezzato, facendo abbozzare una smorfia fredda che sembrava una specie di sorriso sulle labbra di Beatrice, che gettò la borsetta su una sedia in un angolo dietro il bancone, e dopo essere andata in bagno a urinare, ritornò e si mise a lavorare in negozio come se niente fosse successo.
Subito Nabil chiamò la commessa:” Vieni Barbara…” Disse facendole cenno di avvicinarsi:” Ti presento la titolare, la nostra principale, la padrona del negozio…”
Lei timida si avvicinò mentre Nabil si allontanava e si presentò con reverenza e sorrisi:
” Buongiorno signora, sono Barbara la nuova commessa.” Disse stringendole la mano:” Questa mattina ho visto il cartello con su scritto < cercasi commessa> e ho telefonato subito al numero che compariva e mi ha risposto la signora Clelia, la sua socia che mi ha assunta subito… Sono molto felice di lavorare qui in questo negozio, uno dei più belli della città, lo ammiro sempre passando.” Aggiungendo mentre Beatrice ascoltava:” Ho già visto qualcosa e imparerò presto. Ho conosciuto Nabil, è un ragazzo simpatico, molto bravo e affettuoso e disponibile e mi ha promesso che mi seguirà bene e insegnerà tutto.”
Beatrice la osservo con compassione per le frasi dette su Nabil, lei non sapeva che serpe e corruttore sessuale era quel ragazzo, ma incurante, forse per rivalsa di quello che era successo a lei non la mise in guardia, non le disse nulla, sussurrando con una smorfia:” Si! È un ragazzo disponibile a tutto…”
Chiedendole:” Quanti anni hai Barbara?”
“Ventinove signora…” Rispose.
“Sei sposata?”
“Si, da due anni… sono ancora una sposina.”
E capì che Nabil si era già informato bene su di lei.” E hai figli?” Le chiese.
“Si una bambina di un anno, la tiene mia madre, sia io che mio marito lavoriamo per mettere su casa…”
Sorrise Beatrice di quella ragazza pulita, con buoni propositi e un po' bigotta che aveva davanti:” Vai pure con Nabil ora Barbara, che ti spiegherà bene tutto del negozio…” Disse indifferente.
E dopo i convenevoli, contenta la commessa si voltò per ritornare con Nabil che le avrebbe spiegato cosa avrebbe dovuto fare e dov’era il materiale che serviva per il negozio.
E mentre si allontanava, volutamente Beatrice le posò lo sguardo dietro la gonna, sul sedere sporgente, guardandole bene ai passi muovere sensualmente senza intenzione le natiche sotto il tessuto e immaginando perfidamente che presto anche quel bel culo sicuramente ancora vergine, come il suo, quello di suo figlio e di Martina sarebbe stato sodomizzato da Nabil.
Ma Beatrice non era a conoscenza che la sua presenza in negozio sarebbe stata ancora per poco, che oramai Salvatore e i suoi soci le stavano portando via l’attività commerciale e il bellissimo appartamento dove viveva con i figli. Oramai il suo lavoro sarebbe stata la prostituta a tempo pieno.
In quel momento arrivarono le figlie e si salutarono con bacini d'affetto sulle guance, tutto normale sembrava, tutto come prima.
Ma per lei era iniziata una nuova vita... da puttana... da Ramona, ed era diventata anche lei insensibile verso i pericoli delle altre persone, come quello che correva la commessa. Se l’avesse conosciuta giorni prima, le avrebbe sicuramente detto di stare attenta e di guardarsi bene da quella serpe marocchina… e invece la lasciò al suo destino, alle intenzioni e voglie di Nabil.
E intanto in città si cominciava a spettegolare di loro ...anzi a sparlare della signora Gometti e delle sue belle figlie, si mormoravano strane cose, strane voci su di loro, messe sapientemente il giro da Salvatore e sua moglie Clelia.
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