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STORIE E RACCONTI EROTICI

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LA DEGERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE 

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI  

LA DEGENERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE.

 

NOTE:

 

“L’olio sana ogni dolore e risolve ogni durezza; tira a sé tutto l’umore,

trae del pene la saldezza penetrando l’ano con dolcezza quanto più forte lo spingi.”

Lorenzo il Magnifico.

 

Cap.36 LA SODOMIA DI VALENTINA.

 

 

Il mattino dopo ripresero la loro vita normale ufficialmente di fidanzati davanti alle loro famiglie. Passarono un paio di giorni, poi Lea mandò un messaggio a Valentina con lo smartphone scrivendole “Guarda che giovedì giri, farai un video, devi essere alle 14.00 nel night, calcola che passerai 4 ore e rimarrai lì fino quasi alle 18.00 così potrai dire a tua madre che sei stata da qualche parte o da qualche amica. Porta pure Federico con te se vuoi!”

La prima cosa che si chiese Valentina e chiese anche a Lea con un messaggio di risposta fu “Quattro ore?... Ma dura così tanto girare il video?”

“Ma no sciocchina! “Rispose Lea nuovamente con un messaggio” E' più il tempo di preparazione che altro, le riprese dureranno sì e no mezz’ora al massimo. Juliana ti truccherà, preparerà, istruirà per le scene che dovrai girare, ti dirà cosa dovrai fare, come muoverti, sarai una vera attrice. Stai tranquilla!” Rispose, aggiungendo subito un altro messaggio” Dai forza!... Metticela tutta, gira questi quattro video così poi, se vorrai, sarai libera di scindere l’accordo e non farne più! E ora cancella tutto quanto scritto” la esortò.

Lei d’istinto ebbe la smorfia di un sorriso per la contentezza di iniziare e finalmente in pochi giorni finire con quei video e quel tipo di gente che non le piaceva assolutamente, ad iniziare da Dracu.

Ma non era tranquilla, pensava e ripensava a come non essere sodomizzata ed evitare quell’incontro umiliante e quella richiesta che avrebbe dovuto fare a Dracu su consiglio di Federico. Dopo alcuni minuti decidendo d’impulso la chiamò direttamente “Buongiorno… Senta signora Lea… mi scusi se la disturbo!” Mormorò.

“Dimmi bellina!” Rispose lei con la sua voce severa.

Senza tergiversare chiese subito “Ma dovrò fare anche l’anale?  Io non voglio, non mi può dispensare per favore!?”

“Non so se ci sarà anale. Se ci sarà non dipenderà da me cara, ma dal regista e da chi acquista i video. Non posso dispensarti perché in Sudamerica e in medio oriente, dove andranno i tuoi video, l’anale è molto richiesto, specialmente delle ragazzine bionde e minute come te. E poi bellina … sei come le altre, lo fanno tutte. Vedrai che poi piacerà farlo anche a te, sai! È bello …  e completa la donna sotto il profilo sessuale “Fece una pausa ed esclamò “Allora a dopodomani! Ciao bellina!”

Lei demoralizzata salutò e chiuse, e preoccupata informò subito Federico appena si incontrarono: “Lea mi ha messaggiato e mi ha detto che fra due giorni inizio le riprese del primo video, così li faccio tutti e quattro e poi sono libera da questa condizione.”

“Bene!” Rispose lui.

“Mi ha detto che puoi venire anche tu se vuoi… -” e come una bambina iniziò a dire” Ti prego accompagnami… dimmi di sì, che vieni!”

“Va bene!” Rispose Federico felice e sorridendo per la sua richiesta “Ti accompagno io”

Poi lei diventando seria lo informò “Poi l’ho chiamata e ho parlato con lei direttamente. Ho chiesto alla signora Lea se ci sarà l’anale…” e si interruppe.

“E cosa ti ha detto?” domandò Federico.

“Che dipenderà dal regista e dall’acquirente, ma probabilmente sì!”

“Cosa ti avevo detto!” Ribatté con un sorriso spento Federico.

“Le ho chiesto anche se mi dispensava…”

“… e che ti ha detto?” Domandò ancora lui.

“Di no! Che non può!”

“Lo sapevo! “Ribatté sorridendo.

Poi seria e con il broncio rivolgendosi a lui domandò “Hai parlato con Dracu!?”

“Per la sodomizzazione?” Chiese volutamente Federico per rimarcarla.

Non rispose, fece solo segno affermativo con la testa.

“Sì glielo detto… “La informò:” … è d’accordo, ha risposto che ti inizia alla sodomia, ma ha detto che dovrai essere tu a chiederglielo”

“Uff… “sbuffò Valentina seccata e infastidita da quella specie di cerimoniale che voleva lui: … quante storie che fa! Io non glielo chiedo, mi vergogno e non voglio umiliarmi così con quel Rom! “affermò.

“Ma amore…” Replicò Federico abbracciandola:” …ne abbiamo parlato, ci metti un attimo a chiederglielo!  È più il dire che il fare.  Se vuoi lo chiamo ora e gli dico che stasera mangiamo la pizza tutti e tre assieme a casa mia e poi… così ti togli il pensiero!”

Restò in silenzio.

“Va bene!” Sussurrò persuasa.

Federico avvertì Dracu che quella sera avrebbero cenato con la pizza a casa sua e che dopo Valentina gli avrebbe chiesto se la sodomizzava. Lui accettò.

Quella sera Valentina, triste per quello che avrebbe dovuto dire e compiere, andò ad acquistare le pizze. Federico felice come la volta precedente preparò per tre, l’idea quel triangolo gli piaceva, gli piaceva dividere la sua Valentina con lui e con Dracu.

Quando lui arrivò scherzarono e parlarono del più e del meno, Valentina era sulle sue e il Rom spadroneggiava tra Federico e lei.

Si sedettero a tavola a cenare con pizza e birra guardando la Tv e chiacchierando, ma senza mai parlare di quello che doveva fare Valentina quella sera.

Al termine Dracu si sedette sul divano e guardò Valentina in silenzio, era molto bella, aveva la gonna leggera e si vedevano le sue belle gambe.

“Su vai!... Diglielo!” le sussurrò Federico.

Lei si vergognava, aveva la morte nel cuore, si sentiva umiliata a fare quell’atto.

Fu Federico a dire “Dracu! Valentina ti deve parlare.”

Lei si avvicinò in piedi davanti a lui sempre seduto sul divano a braccia larghe.

“Mi devi dire qualcosa?” domandò.

“Sì!” Rispose Valentina, sapendo che lui già era a conoscenza e che quella sceneggiata serviva solo per umiliarla di più.

“Dimmi!” chiese lui.

“Ecco io…” e prendendo un lungo respiro voltandosi con il capo di lato come se si vergognasse a chiederlo e guardarlo, proseguì:” … volevo chiederti se mi sodomizzi!” Diventando rossa in viso e fissando un soprammobile sul tinello della mamma di Federico per non incontrare il suo sguardo.

Dracu sorrise.

“Me lo devi dire guardandomi in faccia, negli occhi!” Rispose lo zingaro.

Valentina guardò Federico che annuì con il capo facendole segno di sì. Piena di disprezzo tirò ancora un grande respiro e voltò il capo verso di lui, guardandolo con gli occhi bassi, e come se fosse una supplica esclamò: “Volevo chiederti se mi puoi sodomizzare!”

Dracu sorrise ancora “Non così!...  Ma devi dire … per favore Dracu mi puoi sodomizzare!?

Lei avvampò guardò ancora Federico con il viso congesto pieno di rabbia che sembrava scoppiare e guardandolo con sfida, scandendo le parole aggiunse al termine “… per favore!” E restò in silenzio.

“E poi?... Il seguito?” Chiese Dracu lui con un ghigno perfido, e Valentina capendo cosa intendeva continuò: “… mi puoi sodomizzare!?”

” Farti il culo?! Ma certo!”  Rispose ridendo facendo segno con la mano a Valentina di sedersi affianco a lui battendola sul divano, e dicendo a Federico” Tu intanto preparami il caffè!”

“Si certo!” rispose lui aggiungendo “Allora! Io non solo ti farò il culo… ma ti spiegherò tutti i trucchi per prenderlo bene in culo, per farti inculare come si deve, voglio spiegarti l’inculata!” e rise da solo.

Dracu aveva acconsentito di farle il culo.

Valentina lo guardò in silenzio, era piena di umiliazione per il modo con cui la trattava. Lo aveva chiesto anche se era contraria, ma lo aveva fatto solo dietro insistenza di Federico e le rimbombavano ancora in testa le sue parole” È bravo a fare il culo, vedrai non ti farà male e ti piacerà.”

Federico portò la caffettiera e le tazzine su un vassoio e bevvero il caffè tutti e tre assieme.

Poi Dracu verso le 21 si alzò dicendo a Valentina” Vieni!”

Facendola passare davanti a lui, dirigendosi verso la camera da letto dei genitori di Federico, le diede una pacca sul suo bel sederino sodo dicendo come se parlasse a sé stesso “Andiamo a fare il culetto a Valentina!” Come se lo facesse per farle un favore nel sodomizzarla.

Federico guardò il giovane Rom e dopo una breve riflessione, rassicurato dai suoi modi e dalle parole ed eccitato dal pensiero che anche Valentina venisse sodomizzata, fece un cenno di consenso con il capo, come a dirgli di continuare che era d’accordo.

Dracu sedendosi nel letto, fece sedere Valentina nella sedia di fronte a lui, e iniziò la sua introduzione sulla sodomia.

“Ora ti spiego bene come e cosa dovrai fare quando avrai o vorrai avere rapporti anali per farli bene in sicurezza e senza provare dolore, e ricorda…” continuò volgarmente:” ...saperlo prendere nel culo è un’arte, allo stesso modo come saperlo metterlo e farlo. È l'inculata in sé stessa è una meraviglia.”

Fece una pausa e guardò con malizia Federico in piedi affianco a Valentina e proseguì:

“Per iniziare… con una ragazza vergine come te nel culo, se non si vuole farle sentire dolore, bisogna istruirla. Le posizioni migliori per inculare sono varie quelle in cui si ci mette di fianco oppure lei a carponi o che si siede sopra il cazzo o anche nella posizione del missionario, solo che invece di infilarlo in figa, lo metti un po' più basso, in culo.” Disse con il suo linguaggio da strada.

“Io preferisco la classica inculata alla pecorina, ma con il volto e il tronco bassi giù sul materasso e il culo bene in alto, così che in quel modo diventa una posizione fisiologica proprio per essere inculate” spiegò volgarmente “e io con te praticherò questa” ed aggiunse “Prima però bisogna che ti scaldi bene. Inizierò con il farti inginocchiare sul letto e fartelo succhiare un pò, un bel pompino visto che oramai hai imparato. Quando lo avrei leccato e succhiato bene, ti metterò a carponi, a pecorina, nella posizione della pecora e inizierò ad accarezzarti i glutei, per eccitarti, facendo scorrere le mie lunghe mani ossute anche sulla schiena, l'interno delle cosce e sotto l’ano accarezzandoti anche la figa “

Fece una pausa e la osservò silenziosa ad ascoltare: “Il preservativo è in optional. Io se posso non lo uso, mi piace inculare dal vivo e sborrare dentro il culo, Federico lo sa! E poi l’ano è tanto stretto, specie il tuo che è ancora vergine…” indicando Valentina con il dito” … che per quanto sottile o ultrasottile, sfregherebbe sulle pareti dello sfintere irritandole, facendoti venire una infiammazione. In genere si fa senza, a meno che non sia una donna navigata e abbia il buco del culo molto largo” e ridendo stupidamente guardando Federico aggiunse” Forse tra qualche mese sarà così per Valentina. Farlo con il preservativo si vede soltanto in qualche video porno amatoriale perché non si usa per i rapporti anali.”

Fece una pausa e tirò un sospiro sempre spiegandole “A quel punto mentre mi metterò in posizione e mi preparerò dietro di te, ti ungerò bene l'ano con qualche crema lubrificante o se non ne ho con la saliva, e lo stesso farò con il mio cazzo in tutte le sue parti, cappella in primis e questo per un duplice scopo, quello di introdursi facilmente nel tuo buchetto stretto e per proteggere il cazzo dai batteri del retto in modo che non possano penetrare la cute e il glande. Basta lubrificarlo bene e, secondo cosa usi, ti darà una certa protezione. Un mio vecchio amico inculatore ...” continuò sorridendo “...copriva la cappella di gentalin che aveva azione lubrificante e di protezione.

“A questo punto…” proseguì:” …tu dovrai rilassarti al massimo, magari accarezzandoti lentamente, fino a quando non capirai di essere pronta alla sodomizzazione, perché sentirai l'ano rilassato anche se avrai il pene appoggiato contro e dopo che la cappella rigida inizierà a premere, dovrai sempre rimanere ferma”

Erano istruzioni interessanti per una neofita, che a sua insaputa avrebbe dovuto donare ancora per molto tempo a varie persone molte volte quel suo bel buchino del culo ora rosa ancora vergine che presto sarebbe diventato bruno e slargato.

E Dracu continuò nella sua spiegazione “Quando lo sentirai spingere dovrai contemporaneamente inspirare l'aria profondamente e lentamente nei polmoni, ed espellerla con forza premendo insieme i muscoli addominali, come quando espelli le feci, che caghi…” disse ridendo diventando sempre più osceno e volgare” …e andare indietro con decisione. In questo modo ti troverai in corpo una buona parte del cazzo senza aver sentito nessun dolore”

Il Rom la guardò in silenzio e vide che lei era imbarazzata e continuò “In pratica con questo metodo, fregherai il tuo bel buchetto del culo… che sarà, rilassato e anche un po' aperto…” inoltre la informò ridendo stupidamente” … in questo modo gli farai credere che vuoi fare la cacca e si allargherà fisiologicamente e invece tu lo fregherai facendoti entrare un bel cazzo dentro. In culo! “e rise maggiormente mentre Valentina dopo aver ascoltato quelle parole e il suo linguaggio, lo osservava disgustata e con disprezzo. Dracu proseguì “Una volta che sarà dentro di te, ti dominerà con la sua carne.

In pratica dopo la penetrazione e avendo il cazzo in corpo dovrai aspettare tranquillamente finché non ti sentirai rilassata nuovamente. Con sempre il cazzo fermo dentro di te devi pian piano fare avanti e indietro con il sedere avendo cura quando vai indietro di farlo entrare sempre un pochino più di prima”

Valentina ascoltava sconcertata il suo spiegare con quel linguaggio indecente e ogni tanto guardava Federico fissandosi negli occhi come a dire “Ma guarda un po’ se devo farmi sverginare da questo Rom ignorante e cafone, farmi sodomizzarmi come Federico e tutti e due e assoggettarci a lui”

“Queste ragazze qui! ...” Esclamò Dracu sorridendo verso Federico indicando Valentina

” ... A questa età basta accarezzarle per farle godere...” 

la ragazza ebbe una smorfia di disappunto per come la considerava ma lui pronto ribadì” Ho visto e sentito fremere il tuo corpo giovane e fresco sotto la pelle dura delle mie mani!”

Al termine, dopo aver tenuto quella quasi lezione di sodomia, la fece spogliare completamente nuda con quel suo corpo meraviglioso, come fosse un rito,

“Su ora cominciamo! Spogliati!” La esortò:” Che mettiamo in pratica quello che ti ho spiegato”

Lei lo fece, lentamente e controvoglia si tolse la maglietta e i jeans, che piegò ordinatamente sulla sedia, e subito dopo, con una forma di pudore, anche il reggiseno e lo slip.

Dracu guardò a lungo il suo sedere con avidità e desiderio, non gli sembrava vero che quella troietta di suo proposito acconsentisse a farsi sodomizzare per la prima volta da lui. Ricordava le prime volte quando lo snobbava e lo guardava con superiorità e ora era lei a umiliarsi e sottomettersi, a chiederglielo e si gustava quei momenti.

Poi voltandosi verso Federico sbottò

“Un bel culetto così perfetto e sodo, non può restare vergine bisogna preparare la strada ad altri …” E rise… facendo comparire una smorfia di sorriso involontario anche a Federico.

 

Dracu giocava, si divertiva a umiliare Valentina che lo aveva sempre disprezzato e rifiutato ed ora era lì che chiedeva e suoi favori chiedendogli di incularla prima che lo facesse un altro, perché a detta di Federico lo riteneva bravo a sodomizzare per la prima volta.

Fece mettere Valentina in ginocchio davanti a lui mentre si spogliava, si tolse tutto restando nudo mostrando il suo corpo volgarmente tatuato e in quella posizione di sottomissione le disse “Leccamelo, fammelo diventare bello duro!” 

Lei lo guardo dal basso in alto, vedendolo in piedi fiero di sé, trionfante, e lo fece, lo prese in mano e prima leccò la cappella e poi, su sua sollecitazione, se lo mise in bocca e iniziò a succhiare e a spompinare.

Sentiva il suo odore di sudore e sesso, mentre il cazzo le riempiva la bocca.

Leccandolo passò la lingua sulla cappella come le aveva insegnato Dracu e la sentii calda e morbida, avvertendo assieme all’odore pungente di sesso e di sudore di cazzo, un forte odore di bagnoschiuma. Si era pulito intimamente, si era lavato.

Mentre lo spompinava, Dracu la tirò con il capo a sé, facendoglielo entrare fino in fondo in gola, quasi a soffocarla.

“Infilatelo bene in bocca e succhia!” Disse volgarmente.

E spingendo la testa di Valentina glielo fece prendere, mentre lei alternava il leccare la sua asta dura al prendere tra le sue labbra morbide la sua cappella. Faticava a respirare. 

Tenendola per i capelli sulla nuca iniziò a dondolarla avanti e indietro ed a farla succhiare, come se la chiavasse in bocca. La muoveva rapido, con movimento ritmico, continuo. Le posò l’altra mano in testa e le dita fra i capelli per spingerlo di più fino in gola e lei per reazione mise le sue sulle cosce di Dracu per spingerlo indietro, per allontanarlo e poter prendere aria e respirare.

Valentina lo sentiva in bocca duro, pieno di virilità e vigore. Dracu lo estrasse e mentre lei prendeva aria e respirava, le diede uno schiaffo forte sul viso.

Valentina tirò su il capo e lo guardò stupita, allucinata, incredula, chiedendosi perché l’aveva fatto, se stava facendo tutto quello che gli chiedeva.

Ma Dracu con un ghigno sul volto ne tirò un altro dicendole “Apri bene la bocca su!” e lo rimise dentro.

Ripeté più volte quel processo di toglierlo dalla bocca dopo poche succhiate, darle uno schiaffo sul viso e rimetterlo dentro e spingere in profondità.

Il suo metodo era “schiaffo forte, infilarlo in bocca, spingerlo alla gola, farglielo succhiare, toglierlo e ricominciare”

Quando vide Valentina con le guance rosse che non ce la faceva più, la fece respirare... mollandole subito dopo ancora un paio di schiaffi facendole capire in quel modo che la dominava, schiaffeggiandola anche con il cazzo duro sul volto, battendole forte la cappella sul naso…sugli occhi, la fronte e le faceva male tanto era duro il cazzo, per poi rimetterglielo in bocca.

Lei per reazione a quel schiaffeggiare umiliante della sua cappella si gettò sul suo cazzo cercando di succhiarglielo come meglio poteva, con avidità. Era meglio sentirlo in bocca e sulla lingua che sbattere con violenza sul volto e tutto sommato le piaceva sentire la virilità mentre lo spompinava.

Accompagnata dalle mani muoveva il capo facendo su e giù con la testa e allo stesso tempo, come gli aveva insegnato la volta precedente, lo avvolgeva con la lingua, lo prendeva tutto fino in gola fino ad avere le labbra intorno quasi alla base del cazzo, e il naso vicino a odorare i suoi peli pubici e lo succhiava.

Avvertiva le mani di Dracu che le prendevano la testa, le accarezzano i capelli, e spingendola sulla nuca la aiutava nel ritmo intensificando la cadenza. Faceva su e giù più velocemente ma senza perdere la regolarità del tempo scoprendo che le piaceva succhiarlo, leccarlo, e sentiva la sua pelle fremere sulla schiena e il cazzo di Dracu sempre più duro che cominciava a ribollire.

Valentina si era esaltata, un buon segno per lui. Sembra che le piacesse fare i pompini. Federico era contento, aveva scoperto qualcosa di nuovo e lo stava compiendo insieme a Valentina.

Ma nel vedere la sua Valentina con iniziativa e partecipazione succhiarlo a Dracu, ebbe un’esplosione di emozioni, una forma di calore, giramento di testa, assenza fisica e temporale. Ancora una volta si era eccitato a vedere quella che era ancora la sua fidanzata sottomessa a Dracu.

Lei sentiva la grossa cappella tra le guance, sopra la lingua, calda e vellutata che le riempiva la bocca. All’improvviso lui la staccò, la tirò su per un braccio facendola alzare e, tirandola a sé, la baciò in bocca con un bacio passionale e la lingua dentro, incurante che l’aveva spompinato.

“Adesso basta! Voglio incularti!” esclamò staccando le labbra dalle sue, facendola mettere sul letto. La fece piegare a carponi, con il seno sodo che le pendeva un poco, ma le tette restavano incollate al torace, la pelle era bianca come un agnellino.

Dracu ce l'aveva durissimo e lungo e gli oscillava davanti fendendo l'aria, la guardò sul letto matrimoniale e guardò Federico come a marcare la sua dominanza su tutte e due.

Valentina carponi con le gambe leggermente divaricate, era nella posizione e all’altezza giusta, il culo era completamente esposto verso Dracu che attendeva, il busto e il viso erano giù come le aveva spiegato lui.  Federico si era seduto sulla sedia dove prima c’era lei ad osservare che in quella posizione attendeva la sodomia con ancora il sapore del suo cazzo in bocca.

Valentina era nuda, bella, perfetta con il suo corpo statuario da ragazza appena sbocciata, una cagnetta pronta a essere montata.

 Lui si avvicinò e le accarezzò il culo facendole venire al tatto i brividi di piacere e di timore. Le tirò uno schiaffo sulla natica soda e piena dicendo “Sei pronta!?”

“Sì!” balbettò lei con apprensione e voce tremante aggiungendo “Però non farmi male, ti prego Dracu!”

“Stai tranquilla, ne ho fatti molti culi, anche al tuo Federico. Sentirai un po' di fastidio all'inizio ma poi ti piacerà”

Poi rivolgendosi a Federico, facendolo alzare e avvicinare, esclamò “Tocca! Guarda come e duro!” e lo invitò a prenderlo in mano e tastarlo cosa che fece con un sorriso compiaciuto e senza vergogna. Il ragazzo lo strinse con gusto e passione mentre Valentina voltatasi li guardava.

Dracu si avvicinò ai suoi abiti appesi alla sedia prendendo qualcosa dalla tasca dei pantaloni, una bustina di gel lubrificante che aveva portato con sé sapendo che doveva inculare Valentina. Rompendola con i denti l’aprì mettendone un po’ sulle dita. Le divaricò le natiche pallide e sode fino a vedere l’ano rosa tra esse, chiuso, stretto dalla verginità anale e dalla paura, e lo spalmò sopra con un gesto pratico che denotava sicurezza ed esperienza a quella manovra, spalmandolo bene e infilandole dentro nell’ano il dito, soltanto un po’.

Poi riversò sulla sua asta il resto della bustina e la lubrificò tutta l’asta e appoggiando una mano sul sedere, le avvicinò il cazzo al foro. Valentina era impaurita e tremava.

“Adesso te lo rompo il tuo bel culetto, te lo svergino!” esclamò perfido sorridendo e portò la cappella sulla rosa dell’ano, lo appoggiò e cominciò a premere.

Subito una fitta di dolore forte fece comparire una smorfia sul viso di Valentina la quale, anche se ben preparata psicologicamente e fisicamente, non riuscì a trattenere una esclamazione di sofferenza.

Dracu si fermò un momento e poi ricominciò a spingere.

“Fa male Dracu!” esclamò Valentina con in viso una espressione dolorante torcendo il tronco e la testa verso lui portando una mano sul suo avambraccio come a fermarlo e, per reazione, contraendo, stringendo e chiudendo di più l'ano.

Dracu senti la rosa dell’ano palpitante di Valentina contrarsi e chiudersi di più e lei esclamare a voce alta “No! Non così!”

Lui ha ribattuto “Non stringere! Fai come ti ho spiegato. Prendi un bel respiro e spingi come se dovessi fare la cacca come quando sei seduta a gabinetto che l’ano si allarga di più e senti meno male”  

“Voltati su ora!” la esortò staccandole la mano dal suo avambraccio quasi costringendola a girarsi.

Lei seguiva le sue istruzioni, lui spinse forte, e Valentina senti un'altra fitta. Questa volta le uscì un grido di dolore, ma la cappella di Dracu le era entrata un po’ nell'ano.

Federico assisteva impassibile seduto poco lontano, ascoltava ogni gemito di dolore e le parole che dicevano osservando tutte le reazioni e le sensazioni del corpo di Valentina avvertendo lui stesso eccitazione.ad assistere alla sua sodomia.

Dracu spinse ancora ed entrò ancora un po’” No! No! Basta Dracu mi fai male! “gridò lei battendo la mano sul lenzuolo cercando di voltarsi e fermarlo, ma subito fu nuovamente bloccata da lui.

“Resisti! Ancora un attimo …. Ecco, il peggio è passato!”  mormorò falsamente.

 “No! No! Ti prego Dracu, smetti mi fai male!”

“Ci vuole pazienza con te!” esclamò lui” Se fossi stata un'altra avrei già dato un colpo secco e tra qualche urlo ora ti inculerei”

“Lei torcendosi ancora con il busto e il capo indietro verso lui esclamò “No. Questo non farmelo ti prego! Non farmi male!”

“No stai tranquilla…lascia fare a me, ci metto un po’ di più ma sentirai meno dolore. Ora girati dai!” ripeté dandole uno schiaffo forte sul gluteo e poi l’ha fatta voltare. Lui si fermò, si ritrasse un po' e le accarezzò le natiche dolcemente, si piegò su di lei e ripeté facendosi sentire anche da Federico:” Abbiamo quasi finito, su!... Ancora qualche secondo!”

Premette e, seppur con resistenza, tra pause e riprese con lei che spingeva come per defecare, entrò nel retto con la cappella centimetro dopo centimetro ma inesorabilmente. Lei respirava ansimante, sentiva male, dal viso si vedeva che era sofferente e il dolore era quasi insopportabile. A vederla quasi inculata da Dracu, Federico fu preso dalla gelosia che però lo eccitava perché avrebbe voluto essere al suo posto.

“Su riproviamo! Fai un bel respiro e spingi come se dovessi fare la cacca così entra anche il resto!” mormorò Dracu.

Valentina ubbidì. Respirò profondamente e si rilassò.

“Sei stretta! Sedere piccolo e buco del culo piccolo e stretto!” esclamò” Sei fortunata che te lo faccio io che sono esperto, se te lo farebbe un altro sarebbe peggio!”

Il Rom spinse ancora allargando all’inverosimile l’ano rosa di Valentina fino ad estenderlo quasi alla rottura, l’aveva penetrata ancora un po’, la cappella era dentro e le faceva male e lei urlò “Aaahhh!!!      Faaa maleeeeee!!!!”

“Ssssssshhhhhh!!!!!!” sibilò subito lui con le labbra “Sei pazza!! Vuoi farti sentire da tutti oltre il muro?  E poi chissà cosa pensano che ti facciamo!”

Era in assoluto il dolore più intenso che avesse mai provato in vita sua, fu come sentirsi aprire in due, una sofferenza acutissima, pazzesca...credeva di morire, indescrivibile, era con le lacrime agli occhi.  Il tutto era reso ancora più terribile dall’avere Dracu dietro di lei, piegato in avanti ed il torace sulla sua schiena. Valentina avvertiva il suo alito sul collo e lo sentiva ... pronunciare oscenità all’orecchio per celebrare la sua vittoria. Per festeggiare la sottomissione e l’umiliazione che subiva Valentina “Me l’hai chiesto tu di fartelo!” esclamò ridendo, aggiungendo falsamente” Se no, io non te lo avrei mai fatto!” e rise ancora mormorando” Te la sei cercata!”

“Pensavo di sopportarlo ... ma non ci riesco!” dichiarò Valentina con le lacrime agli occhi.

“Su, su! Dai!! Ce la farai come tutte le donne e uomini che lo hanno preso in culo!” rispose con il suo linguaggio osceno.

Valentina sembrava proprio un agnellino con la cappella del cazzo di Dracu nel culo pronta ad essere presa dal suo montone.

 

"È fatta dai! Oramai il mio cazzo sta entrando tutto dentro il tuo bel culo. Sei mia. Ora ti inculo come ho già inculato Federico!” mormorò Dracu e con una spinta decisa vide il suo cazzo scivolare dentro lei, tra le sue natiche pallide lacerando per sempre con un colpo secco gli sfinteri.

L’urlo che lancio Valentina fu fortissimo appena attutito dalle mani di Dracu premute sulla bocca.

“Aaaaaahhhhhhh!!!!!!!…Che maleeee!!!” gridò con le lacrime agli occhi, piangendo, ma il cazzo di Dracu inesorabile era oramai dentro il suo bel sedere, era riuscito a penetrarla tra i sussulti.

Le diede ancora uno sculaccione a mano piena sulla natica. “Stai ferma ora che devi abituarti a sentirlo, il tuo retto deve accettarlo”

Accarezzandola sulla schiena e sui capelli per farla rilassare mentre gemeva sofferente da un paio di minuti, le appoggiò le mani sui fianchi, raddrizzò il tronco e, tenendola ferma, iniziò a muoversi avanti e indietro facendole dondolare il bacino verso di lui accompagnandola nel ritmo. La penetrò completamente e tra i sussulti iniziò a incularla.

Più la inculava più il cazzo entrava fino in fondo muovendosi con ormai gli sfinteri rotti i quali, sfregandoli con la carne del suo cazzo, si scaldavano, dilatavano e attenuavano il dolore.

La sofferenza stava scemando. Più la inculava, più entrava fino in fondo.

Dracu prese a incularla piano ma con colpi decisi e profondi. Con le mani le allargava il solco intergluteo guadagnandosi così gli ultimi centimetri di buco che ancora gli mancavano da conquistare. Come un maiale, alternava colpi lenti a cavalcate su esso e con movimenti lineari e circolari dentro lano che la facevano impazzire di dolore, ma nascosto dietro la sofferenza, le facevano intravedere il piacere.

Il Rom le accarezzava i capelli, anche lei era eccitatissima ed a poco a poco acquisiva la consapevolezza dell’inculata. Piano piano il dolore scemò lasciando il posto ad una strana sensazione non ancora completamente piacevole per il troppo vicino e forte dolore avvertito che aveva provato.

La sensazione del cazzo che usciva e quella nuova in cui lo sentiva rientrare scivolando dentro senza incontrare resistenza, era meravigliosa. Valentina ascoltava e avvertiva il rumore dei colpi che prendeva dagli inguini di Dracu che battevano sulle sue natiche sode. Inoltre c’era il profumo di sesso che saliva mentre Federico si rilassava sedendosi nel letto vicino a loro in una posa di distensione.

Valentina aveva l’espressione del viso tesa e irrequieta e le lacrime agli occhi. Dracu allungando il braccio sotto lei, le tocco la figa e iniziò a stimolarle anche il clitoride. Poco dopo, e all'improvviso, lei cambiò espressione del volto non più di sofferenza, ma di sollievo e piacere. La ragazza lanciò un gemito iniziando a godere ed a muovere il bacino spingendolo indietro verso di lui.

“Ti piace ora …eh! “esclamò lui vedendola godente reagire positivamente al suo cazzo.

Lei subito non rispose, ma ricevette due sculaccioni forti sulle natiche e, senza che le chiedesse più nulla, si affrettò a dire “Sì! Sììì … mi piace ora!”

Il viso continuava a cambiare espressione passando da tesa a rilassata a godente.

Dracu voltandosi verso Federico, che si era alzato in piedi e messo sul fianco per vedere meglio, gli disse” Visto? …Gode! … Gode a prenderlo in culo proprio come te!  E questo è solo l'inizio. Più la inculerò, più l’ano si scalderà e si dilaterà. Il bello è che meno fastidio sentirà e più le piacerà!” affermò spingendolo tutto dentro fino in fondo con colpi brutali, facendola sobbalzare.

Poi accarezzandole la natica, come se avesse pensato qualcosa all’improvviso, si rigirò ancora verso Federico” Hai visto?! “ripeté sogghignando” Che qualcosa di vergine ha donato pure a me! A te davanti e a me dietro!” 

Federico restò in silenzio, si sentiva umiliato e sottomesso come Valentina sotto i suoi colpi profondi.  Era una scena allucinante, erotica e altamente lussuriosa, che nonostante l’umiliazione lo eccitava e accettava. Accettava che Dracu l’avesse sverginata analmente e l’avesse inculata nel letto matrimoniale dei suoi genitori dove con amore era stato concepito lui e non diceva nulla, in quel momento ne provava soddisfazione.

Dracu all’improvviso continuando a incularla si mise in piedi sul letto a gambe piegate, tenendo il culo di Valentina stretto tra esse e abbassandosi e alzandosi con il bacino la inculava in quel modo, arrivando in fondo con gli inguini contro il suo sedere e il cazzo tutto dentro muovendolo con più forza e potenza proprio da sfondarglielo, allargandole di più l’ano facendola godere maggiormente. In quel modo si vedeva il bel culo di Valentina sodo e chiaro con l’asta di carne di Dracu dentro che entrava e usciva quasi completamente e che la stava aprendo in due, lui le stava sfondando davvero il suo bel culetto vergine ambito da ragazzi e adulti, e sotto di esso il perineo, la vulva, le grandi labbra vaginali che formavano la fessura che palpitavano per il piacere riflesso per induzione dall’inculata.

Il Rom penetrava tra i sussulti di Valentina e del materasso, continuò a incularla con lei partecipe.  Tirò Valentina per i capelli fino a farle voltare il capo di lato e, piegando il busto sulla sua schiena, si avvicino a lei baciandola con la lingua in bocca, mentre godeva, gemeva, muoveva il bacino verso di lui che le sballottava le giovani mammelle.

Dracu era davvero bravo e capace ad inculare e lo constatò anche lei che iniziava a godere con Federico vicino in uno strano stato d’animo, geloso di lei, invidioso di lui, ma felice dentro di sé nonostante Valentina fosse anche sua.

Il Rom aveva avuto il suo culo vergine, aveva avuto l’onore e la gioia di deflorarla, di iniziarla al sesso anale.

Inculandola e titillandole contemporaneamente il clitoride, la fece urlare di nuovo di piacere.

Valentina sentiva il cazzo di Dracu pulsare nel retto nella posizione alla pecorina facendola godere. Gli sculaccioni continuarono a volare e sia le natiche, sia le cosce, le bruciavano più ad ogni schiaffone.

All'improvviso, mentre lei gemeva, con un colpo di reni secco spingendo il cazzo fino in fondo, lui urlò” Vengo! Vengooooo!!! “

Entrambi aumentano il ritmo. Dracu l’abbracciò da dietro continuando a montarla nel culo.

”Aaaaahhhhh!!!” urlò Valentina iniziando a godere in un orgasmo favoloso, mentre fremente Federico, masturbandosi, veniva sulla mano.

Dracu venne senza estrarre il cazzo dal retto e la eiaculò dentro.

Lei senti tutto il peso del corpo maschile nella spinta su di lei. Lo sentì vibrare dentro al retto e lui ansimare steso su di lei facendole provare il suo primo orgasmo anale con la velocità e la brutalità del suo cazzo durissimo. Valentina sentii arrivare nel retto un qualcosa meraviglioso caldo, erano getti di sperma che lei avvertiva tra i gemiti, le urla e la sua goduria.

Valentina a sentire per la prima volta quel calore improvviso e piacevole nel suo giovane intestino, si fermò come a goderselo, ma le mani di Dracu sui fianchi la indussero e la spinsero a continuare ancora il su e giù. Intanto, mentre lei scuoteva la testa e di lunghi capelli per il piacere, lui si svuotava dentro.

La quantità di sperma che Dracu le riversò dentro il suo giovane culo fu incredibile, lo fece con il suo cazzo che pareva inghiotto tra quelle bianche natiche, sode e morbide allo stesso tempo.

Sembrava che non finisse mai di eiaculare in lei. Poi, sorridendo, soddisfatto e trionfale, tirò fuori il cazzo con la cappella pennellata dalle feci chiare di Valentina e lei, esausta, crollò sul letto dal piacere e dalla vergogna, con il culo oramai rotto che le faceva malissimo. Sul letto si lasciò andare sdraiandosi a pancia in giù tremando tutta dal godere lasciando uscire aria incontrollata dal suo ano in preda alle convulsioni del piacere gemendo ancora godente.

Da come ansimava si capiva, a parte il dolore che aveva provato a essere sodomizzata, che le era piaciuto da morire e ora era lì sul lenzuolo senza orgoglio e superbia, vinta, umiliata e sottomessa a Dracu dalla vergogna che la guardava in silenzio non pensando che lui stesso  l’avrebbe fatta godere così tanto. Lui in piedi con il suo cazzo lungo oscillante davanti a sé sorrideva ancora.

Fece cenno a Federico sul pene sporco di feci “Guarda!” esclamò mostrandolo, era segno che l’aveva inculata bene in alto e in profondità.

Valentina rigirandosi sul letto in preda alla goduria che scemava, lo vide. Lui ridendo gli mostrò meglio la cappella sporca di feci, di cacca, della sua cacca. Lei si vergognò a osservarla, tanto al punto da coprirsi gli occhi con la mano per non vederlo sporco, si imbarazzava.

“È roba tua sai Valentina!” esclamò ridendo Dracu umiliandola di più.

” È la tua cacca anche se ti fa schifo ed hai vergogna a guardarla e non la vuoi vedere!” aggiungendo” Le prime volte è sempre così quando lo fai all'improvviso, il retto è sporco di feci ma poi ci sono vari accorgimenti per tenerlo pulito. Comunque quando giri i video, prima di andare sul set fai o fatti fare una o due perette evacuative o un clisterino, se vuoto prepari meglio il retto a essere inculato e se serve e ti chiedono l’anale sei già pronta.

Quando finirono si alzarono, lei andò di corsa in bagno a lavarsi e risistemarsi. In piedi sentiva lo sperma colare fuori assieme all’aria intestinale che perdeva e non riusciva a trattenere essendo l’ano dilatato. Lui le suggerì “Mettiti un pannolino, qualcosa sulla figa che lo sperma fuoriuscendo dall’ano e colando non ti sporchi o ti entra dentro un po’. Se no resti incinta!” e rise terrorizzandola.

Lui in camera si rimise a posto senza lavarsi.

“Mi metto in ordine così, poi mi lavo a casa!”

Quando tornò Valentina, lui sempre con quel sorriso deficiente disse “Bene! Ora io vado a casa. Tu! …” Fece segno a Valentina:” … mettici dei cubetti di ghiaccio e raffreddalo che ti passerà il dolore e la tensione, oramai la strada è aperta”

Poi come riflettendo chiese “Quand’è che inizi a girare sul set?”

“Tra due giorni giovedì!” rispose.

“Bene!” esclamò Dracu.” Allora domani pomeriggio che sono ancora libero ti inculerò di nuovo io, così lo abitueremo e largheremo ancora un poco!”

“Mah...!” Farfugliò Valentina.

“Tu non devi preoccuparti Vale, devi solo pensare a prenderlo nel culo e devi imparare a prenderlo bene, perché quando lo farai sul set dovrai essere pratica” rispose.

Lei non disse più nulla.

Poco più tardi si salutarono e lui uscì.

“Allora come è andata?!” chiese Federico a Valentina.

Lei alzò le spalle! “Mi fa male!” borbottò.

“Certo la prima volta è così, ma vedrai che le prossime godrai.”

“Se lo dici tu che sei pratico!” rispose Valentina sarcasticamente con un sorriso irriverente.

Si abbracciarono.

“Vedrai che ti piacerà, già ti ha fatto godere la prima volta. Ora metti il ghiaccio”

Poco dopo Federico la accompagnò a casa e con un bacio sotto il portone si salutarono anche loro.

“Mi raccomando il ghiaccio!”

“Si certo!” rispose lei.

 

Si rividero tutte e tre nuovamente il giorno dopo a casa di Federico verso le 15.00.

“Ciao!” fu il saluto di Dracu quando arrivò togliendosi gli occhiali da sole.

“Ciao!” Risposero Valentina e Federico che erano giù in casa ad aspettarlo.

“Sei pronta?” domandò lui con quell’aria padronale dandole una pacca sul suo bel culetto ancora dolorante.

Valentina lo guardò.

“Dai su!  Andiamo di là, togli la gonna e le mutandine e mettiti in posizione alla pecorina che ti inculo di nuovo!”

Valentina risentita e umiliata da quel comportamento e modo di parlare senza rispetto verso di lei abbasso lo sguardo da lui e guardò Federico.

“Si spoglia?” chiese Federico.

“No.… non serve… non ho tempo oggi, ho da fare, alle cinque mi aspettano. Falla mettere in ginocchio sul letto carponi con la gonna su e le mutandine giù alle ginocchia che la inculo così!”

“Mah…?” Esclamò Valentina.

“Dai! Oggi non ho tempo, va bene anche così per allargartelo ancora un po’”

Federico le fece segno di assecondarlo e la aiutò a mettersi come voleva lui, carponi sul letto scoprendole il sedere dalla gonna abbassandole le mutandine alle ginocchia.

“Dammi la Vaselina!” chiese Dracu a Federico slacciandosi i pantaloni e abbassandoli insieme allo slip.

Federico la passo in mano e lui se la spalmò sul glande e, allargando con le mani e i pollici i glutei di Valentina, ne spalmò un po’ sull’ano, le appoggiò la cappella sul buchetto rosa ancora indolenzito e spinse deciso penetrandola non senza resistenza ma meno del giorno prima.

Lei sussultò e si inarcò urlando ancora, ma lui incurante iniziò brutalmente a incularla tenendola per i fianchi, facendola di nuovo godere con il suo cazzo nel suo pancino fino a quando, dopo circa un quarto d’ora, arrivando entrambi all’orgasmo, le sborrò ancora dentro lasciandola poi cadere ansimante sul copriletto e con l’ano ancora palpitante e dischiuso più del giorno prima.

Le diede ancora una pacca sopra la natica facendola schioccare e dicendo: “Dai… sei sulla buona strada, oggi è entrato meglio di ieri e domani entrerà ancora meglio di oggi…”

Lei non rispose, non si alzò nemmeno, resto con le mani a stringere ancora tirando dal piacere a sé il copriletto, con il volto appoggiato su di esso ad ansimare.

Lui pulendosi con una salvietta, mettendolo all’interno dello slip e tirando su il pantalone disse “Bè io vado! “

Salutò ancora lasciandola così, come se non le interessasse più e fosse una prostituta, ripetendo: “Ci vediamo domani pomeriggio sul set, ci sarò anch’io. Cercate di essere puntuali che Juliana si arrabbia, se no!”

E uscì.

Valentina si alzò e corse in bagno, ora era pronta per andare sul set il giorno dopo.

 

 

Si ringrazia il signor Angelo per la collaborazione a editare  il testo.

 

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