I NOSTRI CONTATTI

IMMORALEX

SEGUI I NOSTRI SOCIAL:

angeverd53@libero.it

123456789


STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

All Right Reserved 2022

LA DEGERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE 

alenka x.jpeg

VIETATO AI  MINORI DI 18 ANNI

DEGENERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE.

 

 

 

NOTE:

 

"Non è una buona amica chi lo è per interesse."
(Epicuro)

 

Cap. 26 - Alenka

 

Dopo quel nuovo incontro sessuale con Dracu a casa sua, passò una settimana, nel quale Federico si vedeva giornalmente con Valentina, ma di nascosto di lei anche con lui, e tuttavia avendo rapporti sessuali con Dracu, riusciva seppur con difficoltà a chiavarla ancora, anche se non in modo soddisfacente. Federico si trovava in quella fase di stallo che viene definita periodo finestra, più o meno lungo a seconda della reazione individuali delle persone al cambiamento della sessualità, dove era sia passivo con Dracu, che attivo con Valentina, una sorta di bisessuale che presto l'avrebbe trasformato completamente in omosessuale.

In quella fase riusciva ad avere rapporti anali passivi con Dracu e amplessi attivi anche se poco soddisfacenti con Valentina, mostrando una parvenza di equilibrio tra i due tipo di piaceri che provava, anche se prevaleva il godimento anale. In quegli incontri che aveva con Dracu, lui gli ricordava e lo sollecitava sempre a convincere Valentina a ritornare al locale, quel famoso Macumba mal nominato dalla gente.

Tra Valentina e Federico in apparenza scorreva tutto normale come due veri fidanzatini, pranzando o cenando lui anche a casa dei genitori di Valentina, o con gite giornaliere in montagna a trovare sua madre Roberta sempre con il pancione più voluminoso, e suo padre che le era sempre vicino.  

I giorni passavano e si era arrivati a Luglio e un pomeriggio che erano seduti in una panchina dei giardinetti a mangiare pizza, ad abbracciarsi, ridere e limonare, Federico, parlando con Valentina disse improvvisamente: “Perchè non torniamo nel locale di quel Rocco, dove c’è la signora Lea, a lui non lo abbiamo mai visto, solo sentito nominare.”

Valentina si staccò da lui allontanando il capo dalla sua spalla, dicendo guardandolo: “Come?... Avevamo deciso che non ci andavamo più, che non avremmo più frequentato quella gente, hai cambiato forse idea?”

“No.…non ho cambiato idea ...” Ribatté lui:” ... soltanto dico che mi sembra prematuro giudicare le persone senza conoscerle.”

“E cosa vuoi conoscere di loro? Quel Dracu? La signora Lea? Li conosciamo tutti chi sono e non ci perdiamo nulla a non frequentarli. “

“Si hai ragione Vale…, ma sai, ci ho pensato, anche riguardo a Dracu per esempio, abbiamo litigato perché lui ti molestava e hai ragione, ma bisogna capire anche lui, che non è e non ragiona come noi. Tu le piacevi e lui ti ha toccato, per noi è una cosa da condannare, per lui l’avrà fatto come un gesto normale.”

“E cosa vuoi dire con questo …? Perché è un rom ignorante, può strusciarsi e permettersi di toccare il culo alle ragazze??” Replicò risentita.

“No!!...Assolutamente no!” Rispose Federico in difficoltà, aggiungendo: “Ma per esempio, la signora Lea ci ha aiutato, ci ha accolto, ci ha fatto fare il corso e non ha voluto niente.” Valentina fece una smorfia dicendo: “Beh se parli di lei è diverso, anche se a me pure lei non piace, però devo ammettere che è stata corretta nei nostri confronti, anche quando Dracu ti voleva dare un pugno in faccia, lei si è messa dalla nostra parte e gli ha fatto chiedere scusa. Però non mi piace lo stesso nemmeno lei, tutti, quella gente, quel locale…”

“Ecco appunto il locale, noi non sappiamo nulla di cosa avviene alla sera, la signora Lea aveva detto che c’è vita e divertimento e ce lo avrebbe mostrato, ma poi non ci siamo fatti più vedere...”

 Non finì la frase che Valentina lo interruppe. “E adesso cosa vorresti fare…?  Tornarci?”

Ci fu una pausa di silenzio, poi Federico continuò: “Si perché no! ...Per curiosità, per vedere com’è di sera, cosa fanno.”

“No.…non mi va, ti ho detto non mi piace quel posto e quella gente…” Replicò contrariata subito Valentina. Ma Federico conoscendola, cogliendo l’occasione disse: “Va bene, rispetto la tua scelta, vorrà dire che andrò da solo a salutare la signora Lea e vedere com’è alla sera quel locale…visto che tu non verrai!”

Infastidita e innervosita dalla sua risposta Valentina esclamò contrariata e dispiaciuta della sua decisione: “Ma perché vuoi ritornare là!!”

“Per vedere… ma se tu non vuoi venire vado da solo, non pretendo se non ti va che venga anche tu!” Disse.

Valentina restò in silenzio e poi sbottò: “Si! ...figurati se vai da solo di sera con quelle gatte morte di Irina e Roxana che ti aspettano, mi sono accorto sai di come ti guardavano durante le lezioni di recitazione. “Fece una pausa maliziosa e abbracciandolo teneramente aggiunse: “Non è, che è per loro che vuoi ritornare là?”

Federico non si aspettava quella forma di gelosia da parte di Valentina e rise. “No te l’assicuro amore! … Non è per loro, non mi interessano, è solo curiosità.”

Lei lo guardò in silenzio e poi di botto esclamò:” Allora vengo anch’io con te, anche se so già cosa mi aspetta in quel locale libertino.

” Federico sorrise e l’abbracciò mormorando:” Guarda che non sei obbligata!”

“No vengo!!” Rispose lei decisa. Lui l’abbracciò più forte e la strinse a se, provando una forma di dispiacere ed eccitazione perversa, nel sapere che stava facendo quello che voleva Dracu e Lea e ribatté: ” Grazie amore di venire anche tu! ...Ti amo!”

“Anch’io ti amo tanto.” Rispose Valentina aggiungendo:” E non credere che ti lasci andare da solo in quel luogo di perdizioni dove ci sono tutte quelle ragazze mezze nude.” E sorrise seria a labbra serrate.

“Ma a me non interessano le ragazze!” Ribatté Federico.

“ Ehh si... come noohh! " Esclamò lei sarcastica:" Magari mi vieni a dire che vai là per vedere Dracu ...no!!?? ...Ti credi che sono scema...” Esclamò ridendo.

Federico stando allo scherzo e alla battuta replicò: “No, so che non sei scema e non l’ho mai pensato, ma se ti fa piacere allora ti dirò che vado là per vedere Dracu ecco sei contenta?” “Ehh come no! Non sto più nella pelle di vederlo anch’io, già solo al pensiero che rivedrò quel rom, quello slavo mi viene l’orticaria, dovrò prendere un antistaminico prima di entrare nel locale.” Affermò ridendo contagiando Federico e risero assieme, mentre lui l’abbracciava e baciava in fronte e sulle labbra. E staccatasi da lui esclamò: “E poi che nome!... Macumba! Non potevano dargliene un altro migliore? Ha qualcosa di sinistro, esotico e pornografico.” “Effettivamente sì! Ha qualcosa di strano, ma non so perché lo abbiano chiamato così, se mi capita glielo chiederò. “Mormorò Federico.

“Che sappia io e che ricordi ho letto da qualche parte che la macumba è un rito magico e propiziatorio di origine africana accompagnato da musica e danze; è diffuso in Brasile e nelle Antille. È una pratica vudu!” Dichiarò Valentina inorridita:” La macumba attira sventure. Mi fa paura!” Aggiunse.

“Non essere sciocca!” Ribatté Federico.

“Si! I miei compagni di classe per scherzo facevano le macumbe ai professori a scuola, gli lanciavano segretamente una macumba per fargli avere disgrazie.”

Federico rise: “Ma non dire stupidaggini!”

“Si è vero! “Ribadì lei seria. “Te lo giuro! ...È una parola che evoca mistero e potere, in cui i concetti sono usati come quello di maledizione o di malocchio.”

 Federico rise ancora: “Vuoi dire che quel locale provoca sventura a chi lo   frequenta?”

 “Be di certo non allegria, almeno a me! Comunque vengo lo stesso.!” Rispose.

Quella discussione con quel siparietto magico e di malocchio finì lì e tornarono alle loro effusioni e sbaciucchiamenti da panchina.

Come scritto sopra, Dracu d’accordo con Lea, frequentava Federico e ogni due giorni si incontravano o a casa sua o in auto in qualche posto appartato e lui lo inculava, oramai tra loro si era instaurato un legame fisico e sessuale molto forte. Federico si sentiva molto attratto e dominato da Dracu e lui anche se non lo travestiva ancora, lo trattava veramente da donna, baciandolo in bocca con la lingua. E fu in uno di questi incontri sessuali che Federico lo informò che aveva convinto Valentina a tornare nel locale una sera, mentre era aperto al pubblico, per farle vedere com’era e funzionava. Dovevano stabilire solo la serata e fu Dracu a consigliarlo su disposizione di Lea: “Venite giovedì sera dopo le 21.30 che è più tranquillo, c’è meno confusione e potrete osservare con calma.”

Quel giovedì sera si presentarono alle 21.30 arrivando con il tram, non avendo altri mezzi propri. Arrivati, il locale era appena aperto, ed erano a circa duecento metri dalla fermata e si avviarono. Federico era vestito con dei jeans e una camicia bianca aperta sul collo e sul torace portata fuori e un paio di scarpe bianche dell’adidas a stringhe. I capelli castani e lunghi in ordine e ben pettinati. Sorrideva, ed era davvero un bel ragazzo e si capiva perché piacesse molto alle ragazzine. Anche Valentina sapendo che doveva andare in un locale notturno si era vestita elegante, truccandosi in viso e mettendo qualche monile. Aveva un abito composto da una gonna verde a mezza coscia un po' svasata verso l’orlo e una magliettina nera leggera e fine, scollata e a manica lunga, con motivi sul davanti disegnati da brillantini; calzava un paio di scarpe nere, con tacco medio alto, che la alzava un pochino in statura. Era vestita da diciottenne… e focalizzava l’attenzione su di lei. I capelli lunghi e castani le arrivavano oltre le spalle e le incorniciavano il volto dai lineamenti gradevoli e perfetti, era molto bella anche lei, erano molto belli tutte e due. Erano davvero una bella coppia, parevano fatti l’uno per l’altra per amarsi, sposarsi e fare dei figli e camminavano mano nella mano come gli innamorati. Giunti davanti all’entrata, due omoni li fermarono dicendo che dovevano fare prima i biglietti e a Valentina chiesero se fosse maggiorenne visto che sbarazzina com’era, dimostrava due -tre anni in meno dei diciotto che aveva. Federico stava discutendo con loro quando arrivò quasi di corsa ansimante Irina, facendo un segno della mano ai due buttafuori: “Lasciate perdere tutto, questi due ragazzi sono amici di Madame!" Come veniva chiamata la signora Lea da tutto il personale del locale:" Lasciate passare! Vengono con me!” Si affrettò a dire, e sorridendo li fece entrare tra lo stupore di Valentina che ripeté a Federico in milanese quasi ridendo sottovoce:” Ciumbia...Madame!"  E li fece passare per il corridoio in penombra dove si sentiva già della dolce musica di sottofondo, arrivando alla sala da ballo e ai tavolini videro in piedi Lea che gli sorrise e Dracu che li salutò con la mano aperta alzata, e vicino a Lea notarono un uomo, non molto alto, con il fisico un po' tozzo, pochi capelli in testa e molto stempiato che fumava una sigaretta elettronica. Quando arrivarono vicino, Dracu si allontanò lasciandoli soli. “Ciao bellina!” Esclamò Lea sorridendo come una mamma e accarezzandole affettuosamente il braccio:” Finalmente ti rivedo, mi fa piacere che sei venuta a trovarmi, come state?”

“Bene!” Rispose Federico. Valentina la guardò nel suo vestito nero ampio che cercava di nascondere il suo grassore pallido sotto il tessuto nero, le mammelle grandi e cadenti e il suo culone grosso.

“Vi presento il padrone di tutto questo! “Disse facendo segno con la mano all’ambiente e alle altre ragazze presenti che poco vestite o abbigliate da conigliette lavoravano: “Il signor Rocco!”  Esclamò. Rocco sorrise sbuffando fumo dalla sigaretta elettronica con grandi boccate. “Mmmmm!! Che buon profumo di vaniglia!” Disse d’istinto Valentina.

“Ti piace?” Chiese Rocco.

“Si! Mi è sempre piaciuta la vaniglia.”

“Vedrai che non sarà la sola cosa del signor Rocco che ti piacerà.” Aggiunse perfida e maliziosa Lea. “Sediamoci là!” Li esortò Rocco facendo segno a un cameriere che arrivò di corsa, indicandogli il tavolo dove si sedettero. Intanto il locale iniziava a riempirsi. “Una bottiglia di champagne!” Esclamò Rocco e subito il cameriere li servì con reverenza e guanti bianchi, tra discussioni e complimenti a Valentina.

La musica aumentando di volume cambiò il ritmo di lavoro e di ballo della sala; seduti tutti dopo le presentazioni discutevano del più e del meno, Rocco era un brillante conversatore e nonostante il suo aspetto disgustoso era simpatico a Valentina. Poco dopo arrivò Dracu. “Oddio ...eccolo!!” Esclamò sottovoce Valentina vedendolo arrivare. Non le andava proprio giù. Lui si sedette vicino a Federico e restò ad ascoltare. A un certo punto oramai erano le 22.30 circa, prendendola per mano e stringendogliela Lea esclamò: “Ora ti farò conoscere una ragazza speciale, splendida, è poco più grande di te, ma sono certo che ti piacerà e spero che diventiate buone amiche.” E dicendo così sorrise e fece cenno con la mano a una ragazza appena entrata, carina, che arrivò, salutò riverentemente Rocco e baciò sulle guance Lea dicendo semplicemente:" Buonasera madame."

“Siediti qui!!” La invitò Lea, facendole segno di prendere una poltroncina e di mettersi tra lei e Valentina. Cosa che la ragazza fece. “Questa è Valentina ...una ragazza molto simpatica e speciale come te, a cui tengo molto e mi piace come carattere!”

“Ciao! Io sono Alenka!” Disse sorridendo e allungando la mano.

“Io Valentina!” Rispose e salutandosi se la strinsero.

“E io sono Federico!” Disse lui intromettendosi e si stringendole anche lui la mano. Alenka guardandola sorridendo e parlando capì subito Valentina che percepì verso quella sua coetanea una forte simpatia a pelle. Era magra e alta Alenka, circa 1.70, con capelli biondi e lisci sulle spalle, occhi chiari ma difficile da definirne il colore nelle luci false del locale e di carnagione chiara e slava. Quello che la rendeva una splendida ragazza era soprattutto il fisico, modellato, ventre piatto, fianchi stretti, belle gambe e un viso meraviglioso da brava ragazza quasi quanto quello di Valentina. Ma quello che colpiva e l’aveva rapita era il modo di parlare, educato e sincero e soprattutto l’intelligenza, il modo di rapportarsi, gesticolare e di mettere a proprio agio. Nulla a che vedere con quelle cafone di Irina e Roxana che erano sgraziate e volgari, Alenka era dolce e come lei sembrava che stonasse in quel locale. A un certo punto si misero a parlare tra loro di tutto, dal maquillage alle scarpe, ridendo e scherzando. “Stai attenta Valentina … guarda che Alenka ha il difetto di essere sincera ...sempre.” Le disse Lea:" E può dire qualcosa che non ti piace. 

" Alenka sorrise e Valentina d’istinto, forse dovuto a quella simpatia naturale che sentiva per quella ragazza esclamò:” “Non è un difetto, ma una qualità che apprezzo molto nelle persone essere sincere...e di dire sempre la verità anche quando è sconveniente.”

Lea sorrise perfida:” Dipende dai punti di vista...” Mormorò.

E mentre al tavolino chiacchieravano parlando del più e del meno sorridendo e bevendo, Rocco si alzò e salutò, dovendo andare via. Dracu fece cenno a Federico, che ricordò il motivo di quella visita e Lea rimarcò: “Certo… ora vi faremo vedere il locale, ma ognuno per conto suo…” E rivolgendosi a Valentina disse:” … a te bellina non ti accompagnerò io e nemmeno Dracu . “E rivolgendosi a loro due esclamò:” Voi maschi resterete qui o girerete per conto vostro!” Poi presa come dalla fretta e infastidita li esortò gesticolando: “Via…via tutti! A Valentina a fare questo tour del night e conoscenza degli aspetti del locale l’accompagnerà Alenka, saranno solo loro due, hanno la stessa età più o meno e sono coetanee. Così Valentina potrà osservare con calma la nostra attività, senza influenze esterne maschili e si farà una sua idea personale non condizionata da altre.” Valentina sorrise, facendo intendere di apprezzare quella scelta.

Ma Federico deluso non voleva lasciarla sola con quella ragazza conoscendo le loro intenzione e ripeté: “Alenka? ...Perchè con Alenka?!” Sperando in cuor suo, che fosse lui stesso ad accompagnarla, per approfittare di quel tour del locale assieme alla sua Valentina per metterglielo in cattiva luce, rappresentandoglielo in modo negativo e farla desistere dall’avere l’intenzione di ritornarci in futuro, visto il pericolo che correva.

“Perchè si! “Rispose Lea capendo l’intenzione di Federico:” Alenka è una ragazza Bulgara. Sa cosa fare! ...E come spiegare!” Aggiungendo: “Faranno un giro soltanto loro due e si scambieranno idee e impressioni. Valentina potrà fare tutte le domande che vorrà e si farà una sua idea indipendente da influenze. A te penserà Dracu a farti conoscere il locale...vai con lui e divertitevi!” Disse con un sottinteso che capirono soltanto loro.

 Alenka si alzò e lo stesso fece Valentina e quando sorridenti furono vicine parvero come due ragazzine per bene all'uscita da scuola. Alenka era poco più bassa di Valentina, magra, come detto con i capelli color platino e la frangia e sembrava avesse una parrucca, un vestitino con la gonna mini nero con brillantini e scarpe con tacco alto anch'esse nere. Si sorrisero, e subito Lea alzandosi tra il brusio e la confusione della sala ormai quasi piena ripeté: “Su via...via tutti …lasciamole sole, Alenka sa cosa deve fare, accompagnare in un viaggio nella nostra dimora sensuale e inebriante Valentina. Voi maschietti andate al bar a bere, spingendo Dracu sulla spalla e Federico sulla schiena verso il bancone dove c’era appoggiato anche Rocco che parlava con un signore anziano ma distinto. Alenka la prese per mano e tutte e due divertite come due amiche di vecchia data si immisero nella baraonda della sala.

Valentina si trovava a suo agio con lei, le piaceva come ragazza e averla come amica e si affiancò volentieri. Mentre si incamminavano tra la confusione Alenka mormorò: “Ti faccio vedere i camerini!”

“Li ho già visti! “Rispose lei:” Mi ci portò Lea un mesetto fa, so come sono. Mi ha fatto vedere anche gli abiti.”

“Ah bene, dunque sei già stata qui!” Disse ridente, allungando il braccio per metterle in ordine fili di capelli fuori posto che le cadevano sul volto.

“Si! Ma solo di giorno.” Precisò.

“E allora io ti farò vedere la notte!” Esclamò Alenka sorridendo stringendole la mano e la portò davanti al palco dicendo:” Qui siamo davanti al soppalco …Qui si fanno balletti, esibizioni, spogliarelli e giochi erotici.”

“Giochi erotici?” Ripeté curiosa lei.

“Si!... Si mimano rapporti sessuali o di masturbazione su sé stessi, atti di libidine sui propri corpi, ballando accompagnati dalla musica.” Valentina scosse la testa stupita. “Ti piacerebbe provare?” Chiese provocatoria Alenka.

“No! No!” Rispose lei: “Per l'amor di Dioo!!" Poi rivolse il suo sguardo al personale di sala, alcune ragazze vestite da conigliette giravano con i vassoi per il locale, come era successo l'anno prima anche a Roberta, la mamma di Federico, sua possibile futura suocera.

“Loro sono entraîneuse! “Esclamò Alenka:” Portano da bere e devono lasciarsi toccare, accarezzare il sedere e il seno e se qualche cliente è interessato e loro vogliono, possono anche appartarsi e consumare.”

“Consumare cosa?” Chiese ingenuamente Valentina.

Alenka rise: “Ma la loro fighetta! ...O i capezzoli!” Rispose continuando a ridere. E mentre parlavano e ridevano continuarono ad aggirarsi nel locale, finché si fermarono in un angolo appartato in fondo alla sala, vicino al passaggio per andare nella zona riservata. Sembravano proprio due amichette che si conoscevano da tempo e si divertivano, Valentina era affascinata dai modi di fare gentili, semplici ed educati di Alenka, dal suo parlare chiaro, calmo e sincero, senza nasconderle nulla, e la sincerità le faceva apprezzare di più Alenka.

Alenka era una studentessa al primo anno universitario, preparata e sveglia come avrebbe voluto essere Valentina, ma anche se di buone maniere, educata e simpatica era una ragazza della scuderia di Rocco che aveva rapporti sessuali a pagamento e girava video porno in cambio di denaro, e a un certo punto tenendole la mano la esortò: “Vieni!”

E mentre si avviavano e si lasciava guidare da lei, Valentina si guardava attorno, tra musica, fasci di luce di faretti sul palco e lampade soffuse in sala, spettacolo e confusione, e una clientela matura che aveva l’età media di cinquant’anni. Finché Alenka ritrovando un posto appartato e senza alta sonorità disse ancora: “Fermiamoci qui!” Restando in piedi vicine a osservarsi attorno, si accese una sigaretta e ne offrì una anche a Valentina, che non seppe dire di no. La prese e l’accese facendo alcune tirate tossendo. “Piano! Devi aspirare piano e mandare giù, deglutire lentamente il fumo se vuoi imparare a fumare.” Mormorò sorridendo Alenka.

Valentina fece quanto le consigliò e volendo approfondire la conoscenza con quella ragazza strana che l’affascinava, imparando a fumare anch’ella chiese:” Lavori qui tu?”

“Si!” Rispose Alenka spensierata aspirando la sigaretta e facendo uscire fumo con un sorriso chiaro e ammaliante: “Mi prostituisco e giro video hard…” Disse sinceramente.

Valentina trasalì a sentire quelle parole, restando incredula, pietrificata e sorpresa e si irrigidì restando in silenzio per alcuni attimi e poi come credendo di non aver capito, delusa ripeté: “Ti prostituisci!?? Ma davvero??”

“Si!” Rispose calma e sorridente Alenka.

“Ma...ma...come? … Come ti prostituisci …che significa??” Borbottò lei seria, imbarazzata e incredula che quella ragazza che le piaceva come amica e ammirava tanto, facesse quel lavoro.

“Semplice ...mi apparto con qualche cliente che mi paga oppure prendo appuntamento con la signora Lea e faccio la comparsa, spogliarelli, la coniglietta o giro qualche video porno. Valentina restò esterrefatta, incredula, tra la musica e la confusione e le luci colorate la osservava scandalizzata, era sconcertata da quello che diceva e dalla sua sincerità. “Preferiresti che ti dicessi delle falsità?” Domandò Alenka guardandola negli occhi.

“No.…no! ...Assolutamente no! Apprezzo la tua sincerità!” Rispose imbarazzata.

“Cambia forse qualcosa tra di noi ora che sai che mi prostituisco e giro video Hard?” Domandò ancora diretta. Non vuoi più essere mia amica?”

“No!... No! ...Ti ho detto che apprezzo la tua sincerità. È che non me l’aspettavo...” Mormorò impacciata ma sincera anche lei.

“Oh ...sai, ci sono molte ragazze della nostra età che lo fanno in segreto...” Aggiunse Alenka . Valentina restò in silenzio e guardava la sua bellezza di nascosto, chiedendosi come potesse prostituirsi e girare video hard quella ragazza che lei ammirava tanto … e dirlo con molta naturalezza e verità. E mentre si voltava a osservare in giro ascoltando con curiosità, provava un pizzico di invidia per il suo modo di essere, sicura di sé, spigliata, indipendente, decisa. “Vieni!” Le disse Alenka all’improvviso:” Andiamo dall’altra parte, ti faccio vedere qualcosa!”

E mentre lei la teneva sempre per mano passando tra la confusione dei tavoli per raggiungere l’altro lato del locale, Valentina si avvicinò all’orecchio per non essere coperta dal suono e le chiese curiosa: “Perchè hai iniziato a prostituirti? “

Alenka con un filo di voce ferma e maliziosa rispose:” In modo stupito e giocoso. Per emulazione. Una sera andai con una mia amica poco più grande di me in un pub del centro di Milano, lei conobbe un ragazzo, notai subito che tra i due c’era feeling e a fine serata, lasciarono il locale insieme. Avevo intuito che avrebbero trascorso la notte insieme. L’indomani le chiesi come fosse andata e lei mi rispose ridendo.:” È stato piacevole ed ho pure rimediato 100 euro.”  Sventolandomeli davanti . Poi mi spiegò che di tanto in tanto, andava a letto con delle persone che incontrava nei locali, pattuendo in cambio una somma di denaro. Decisi che avrei voluto provare anche io...”

“Hai iniziato per denaro? “La interruppe Valentina sempre più curiosa.

“No, non per soldi. I miei genitori seppure lavoratori dell’est, non mi hanno mai fatto mancare nulla. Mi hanno mandata a studiare qui a Milano e io con le mie prestazioni extra ho l’appartamento mio ora. È una sorta di trasgressione quella che compio e mi piace trasgredire. “

“Trasgressione?” Domandò ancora Valentina non conoscendo forse il termine appieno in quel contesto socio-sessuale.

“Si, la trasgressione è fare qualcosa di diverso dalla nostra educazione e una sorta di disubbidienza che facciamo ai nostri stessi valori… una inosservanza, una violazione che è anche eccitante.” Le spiegò. Alenka la guardò in viso e poi pronunciò.” Per esempio stasera tu ad essere qui all’insaputa dai tuoi genitori, essere qui sola con me a guardare e se vuoi toccare è una trasgressione, eccitante...no?! “Esclamò divertita.

Valentina impreparata e smarrita la osservò e poi abbozzo un sorriso: “Beh sì! Sotto un certo aspetto è vero, hai ragione a dire che è eccitante, però sono tutte cose sconvenienti...”

“Perché sconvenienti.?” Ribatté interrompendola Alenka: “Tu la pensi così con la tua mentalità da borghese e ti viene difficile accettare quello che è diverso. Fai un gioco mentale come ho fatto io.” Aggiunse perfida.

“Che gioco?” Domandò lei stupita.

“Dimmi un nome femminile che ti piace?” Chiese Alenka sempre sorridendo.

Valentina perplessa esclamò il primo che le venne in mente:” Daniela!” Esclamò.

“Bene! … Ecco tu ora non sei più Valentina, ma Daniela, e Daniela fa tutte quelle cose che Valentina per moralità rifiuta…” Affermò divertita con un’espressione felice e restò in silenzio. Si guardarono tra loro e poi sorrisero. “Allora ci stai Daniela? “Disse Alenka invece di chiamarla Valentina. Come affascinata da lei, dal suo modo di fare, dalla sua sicurezza e da quel gioco accettò.

“Si...sì...” Rispose Valentina e lei tirandola per la mano pronunciò ancora: “Vieni!”

Fecero pochi passi e si fermarono in piedi davanti al grande tendone rosso e Alenka continuò a parlare e spiegare: “Chiedevo dei soldi in cambio di una prestazione sessuale, ti ripeto l’aspetto economico era secondario. “

“Ma che tipo di prestazioni sessuali facevi?” Domandò Valentina imbarazzata da quello che diceva, ma incuriosita.

“Tutte! Ho iniziato con il pompino e farmi leccare la figa e poi sono passata a chiavare e a prenderlo in culo. A farmi sodomizzare come si dice correttamente.” Valentina era scandalizzata da quelle parole, non poteva crederci, ma attratta dalla sua sincerità e dal suo modo di fare che era molto schietto e diretto. Alenka essendo stata preparata e istruita da Lea proseguì: “I miei clienti, se così possiamo definirli, all’inizio erano tutti coetanei o poco più grandi di me, a volte benestanti altre volte meno, nella stragrande maggioranza dei casi studenti. La persona più grande con la quale sono stata aveva 30 anni più di me ed era un professore di lettere. I locali in cui andavamo erano frequentati da giovani, nessun imprenditore facoltoso o uomo in carriera, del resto decidevo e decido ancora io con chi e se avere rapporti sessuali. Nessuno mi obbliga è una mia scelta.” Ribadì decisa e orgogliosa.

“Ma a quanti anni hai iniziato?” Domandò.

 “A quindici… qui in città.”

“E sono già cinque anni che lo fai?”

“Si...ma non ho intenzione di farlo per sempre, quando mi laureerò, saluterò tutti     e mi aprirò uno studio qui a Milano!”

“Cosa studi tu?” Chiese Valentina sempre più affascinata da lei.

“Psicologia all’università degli studi di Pavia … “Rispose proseguendo: “…è una università e campus, ho tante colleghe studentesse lì e amiche ricercatrici.”

“Diventerai una psicologa?” Chiese ancora.

“Si! …una psicoterapeuta. Voglio prendere la laurea in psicologia magistrale e poi spero di perfezionarmi allo S.l.o.p.!” Rispose Alenka.

 “Lo S.l.o.p.? Che cos’è?” Chiese ancora Valentina curiosa.

“Significa Scuola Lombarda di Psicoterapia…. Quello che sceglierò io, sarà a indirizzo cognitivo neuropsicologico…”

“Oh la mente umana…! “Esclamò Valentina sorridendo e guardando in alto.” Piacerebbe anche a me studiare psicologia e tutti i suoi aspetti …”

“E perché non lo fai?  Per il triennio non c’è bisogno nemmeno del test di ammissione! Potrai fare corsi on line, seminari, tirocini e stage…”

“Perchè i miei vogliono che studi Giurisprudenza!” Rispose.

“Oh...i tuoi ...i tuoi ... devi scegliere tu il tuo futuro e non loro. “

“Eh…sì, ma non ho i mezzi e la possibilità per studiare a Pavia, costerebbe molto.”

“Ma no! Pavia non è molto lontana da Milano e comunque se vuoi pernottare c’è un Bed and Breakfast vicino all’Università.” Fece una pausa e continuò calma con un sorriso allusivo: “Fai come me… e i soldi li troverai, non ti mancheranno mai per fare quello che vuoi e vedrai che ti piacerà anche, fare queste prestazioni.” Valentina sorrise imbarazzata, quasi vergognandosi che dicesse quelle parole rivolte a lei. Alenka sapientemente la stava tentando, istigando, offrendole di prostituirsi come lei per vivere la vita che voleva, diversa da quella che faceva ora. Valentina rompendo il silenzio, imbarazzata e sempre più curiosa continuando mormorò: “Ma ti pagano loro, i clienti? Quanto ammonta il tuo compenso? “

“Quando ero sola a fare prestazioni mi pagavano loro, secondo cosa facevo, prendevo dai 50 o 100 euro. Ma non era una tariffa fissa, una volta un ragazzo mi disse che aveva solo 20 euro. A fine serata andammo a prendere i cornetti, pagai io perché lui era squattrinato ma mi piaceva e lo feci chiavare lo stesso con me.” E sorrise. “Ora non ho più problemi, mi organizza tutto Madame...la signora Lea, siamo in contatto con il cellulare, mi chiama, io se voglio vengo, pratico qualche prestazione o video e lei mi paga e anche molto bene...e sono tranquilla , nessuno sa niente, pensa a tutto lei. “Valentina era sbalordita e scandalizzata sia per quello che diceva su sé stessa e sia per quello che le proponeva.

Poi curiosa domandò ancora:” Sei stata con tante persone?”

Alenka sorrise:” Preferisco non rispondere. Comunque meno di tante troiette per bene che sono fuori per strada.” Rispose.

 “E come hai utilizzato i soldi che ricevevi in cambio dei rapporti sessuali? “Chiese ancora, mentre la musica si era attenuata e il parlare era diventato comprensibile anche senza urlarsi all’orecchio.

 Lei la guardò con indifferenza e superficialità: “All’inizio non si trattava di somme esorbitanti, ora si, guadagno bene anche se è un’attività che svolgo senza continuità, lo faccio occasionalmente, non più di una volta o due a settimana e non tutte le settimane. Per cui non ho messo da parte un gran tesoretto o condotto una vita super lussuosa se è questo che intendi, ma mi sono potuta permettere e togliere alcune soddisfazioni. Ho da parte i soldi per aprirmi uno studio professionale di psicologia quando sarà il momento e mi sono tolta alcuni sfizi, ho comprato borse, abiti griffati e fatto uso di droghe. “Aggiungendo con il sorriso sulle labbra:” Qualche volta ho pagato la cena o il cinema alle mie amiche, ho preso il taxi per andare alla stazione o dall’estetista. Questi sono i capricci che mi sono tolta. Niente di strabiliante. E comunque come ti ho detto un po' di soldi da parte c’è lo, te l’ho detto, per aprirmi uno studio tutto mio.

“Sempre più sconcertata sentendo le sue parole Valentina quasi d’istinto domandò: “Ti sei anche drogata?”

“Si!” Rispose:” Non ti scandalizzare, lo fanno migliaia di ragazze in tutte le discoteche. Ma non mi sono mica bucata e nemmeno sniffato, ho solo fumato qualche sigaretta o canna oppure preso qualche stimolante che mi faceva stare bene…non le classiche droghe dei poveri. Qualche pasticca ...ecco tutto! L’hai mai presa tu?” Chiese a Valentina.

“No assolutamente!” Rispose scandalizzata: "Io non faccio uso di queste cose per cultura, educazione e moralità, aggiungendo: “Ma non ha mai temuto per i rischi alla salute o alla incolumità fisica impasticcandoti e avendo rapporti sessuali promiscui che possono verificarsi nel tuo stordimento mentale e nell’intimità con gli estranei?

“Per le pasticche se sono la dose giusta, dopo qualche ora svanisce tutto e stai bene. Quando le assumi ti senti da Dea, unica, e ti aiutano molto nell’umore. Per il resto dipende dove lavori e con chi… Con la signora Lea sei sul sicuro e tranquilla, fai le tue prestazioni qui e sei protetta fisicamente e igienicamente e non corri alcun pericolo. Per quanto riguarda la salute ho sempre imposto ai partner di utilizzare delle precauzioni. “Rispose Alenka, precisando:” Faccio molta selezione. Sai qui corro meno rischi che farmi chiavare da qualche ragazzo fuori conosciuto in discoteca. Vedendo il silenzio e il disorientamento di Valentina seguitò. “Ci sono molte ragazze che lo fanno all’oscuro di tutti, anche fidanzate e alcune sposate, per acquistarsi la casa, i mobili o semplicemente dei begli abiti, l’auto e tante altre cose.”

E intanto che il sottofondo musicale era piacevole, Valentina sbigottita chiese ancora: “Ma tu hai un ragazzo, sei fidanzata?”

“Certo! ...” Rispose:” Ho il fidanzato a Milano e appena mi laureerò voglio sposarmi con lui e fare dei figli, due, maschio e femmina ...e poi dedicarmi alla famiglia e alla mia attività da psicoterapeuta. “

“Non sa niente lui di quello che fai?” Chiese ancora.

“Si che lo sa! Mi sono confidata subito su cosa facevo quando l’ho conosciuto.”  Rispose seria Alenka. “Tra noi non ci sono segreti!” Ci fu un momento di pausa silenziosa, dove il tempo e il suono era scandito solo dalla musica dolce di sottofondo che si spandeva per il locale. Valentina pensava, rifletteva da sola a modo suo, stupita e turbata di tutto quello che aveva appreso fino a quel momento da Alenka. Poi dopo aver riflettuto borbottò: “Quindi quest’ambiente non è come sembra? Come si dice?” Chiese curiosa e interessata.

“No, è tutto diverso, le cose bisogna provarle, viverle per giudicare, non mi obbliga nessuno e mi piace farlo, guadagno soldi, amo il mio ragazzo e lui ama me. Tutto il resto sono soltanto luoghi comuni che si dicono.”

“Ma lui non ti dice nulla che vai con gli altri ragazzi…uomini?!” Domandò.

“Perchè dovrebbe dirmi qualcosa? Io gli ho spiegato tutto e lui ha capito … lui sa! Conosce le mie ambizioni e finalità. Pensa che dopo mesi che uscivamo assieme gli chiesi io se volesse che smettessi di fare queste prestazioni sessuali e invece lui mi ha detto di continuare finché non realizzerò il mio sogno, lo studio psichiatrico. Poi ci sposeremo. “Dichiarò. E approfittando di quella domanda gliela girò. “E tu!?” Disse. “Se tu diventassi Daniela e faresti questo lavoro e il tuo fidanzato lo scoprisse come credi che si comporterebbe?”

Valentina restò in silenzio. “Non so! Credo che non accetterebbe!”

“Sarebbe una prova per scoprire se ti ama davvero o se viene con te solo perché sei una bella ragazza. Se ti ama, lui accetta tutto da te!”   

“No, lui mi ama questo lo so! Come lo amo io!” Disse d’impeto Valentina.

“Si dicono tutti così!” Rispose Alenka continuando: “E poi qui se fossi Daniela, conosceresti tante ragazze come te, ci lavoreresti insieme, non saresti sola. E comunque ti ripeto io non sono stata costretta e neppure mossa dal bisogno economico per prostituirmi e girare video hard. È solo una parentesi della mia vita, un’esperienza. Qui non sei come quelle che lavorano e si incontrano nelle strade, forzate, spesso sotto ricatto, che lo fanno perchè indigenti e costrette a battere. Qui è tutto diverso...è una scelta, sei un artista, hai un nome d’arte e fai il lavoro con piacere.” Fece una pausa mentre Valentina affascinata dalla sua sicurezza e modo d’essere la osservava, e proseguì: “E non mi dispiace aver disubbidito ai valori che mi hanno insegnato i miei genitori, loro mi hanno riempito d’amore, mi hanno sempre sostenuta moralmente ed economicamente per quel che potevano. Quelle cose, i loro insegnamenti ed educazione restano dentro di me, sono sempre vivi; ma questa situazione che vivo oggi come ti ho detto è solo una parentesi, un’esperienza…. E vedendola smarrita continuò: “E l’appello che faccio alle ragazze curiose che conosco, ed è sincero, come vedi dico loro sempre la verità che è quella di:” Fatelo anche voi! Provate! Se vi piace continuate, se no smetterete. Tutto qui! Ma almeno ragionate con la vostra testa, da donne e non con quelle degli altri dei fidanzati o dei genitori. “Aggiungendo:” Come ti ho detto io qualche volta ho usato qualche droga leggera, come migliaia di ragazze della nostra età, condanno quelle pesanti e non ne faccio uso, ma fumo e bevo qualche drink, e trasgredire mi è sempre piaciuto e mi piace tutt’ora, aiuta a emanciparsi, ad avere rispetto di sé stesse e di pretenderlo anche da parte degli altri. E se una di noi vuole in privato può continuare a vivere nel rispetto delle regole morali.” E vedendo che allibita in silenzio ascoltava affermò:” Vedrai che quando finiremo questo giro, avrai un’idea diversa di noi come donne.” E sorrise, facendo compiere lo stesso anche a lei.

Valentina non era più scandalizzata come all’inizio di quello che diceva Alenka e non si vergognava ad averla come amica anche se era una prostituta.

“Se ti interessa parlo io con Lea, le dirò che abbiamo parlato e che vuoi fare qualcosa, lei ti farà lavorare qui, fare qualche video...” Disse provocatoria all’improvviso prendendola alla sprovvista.

“No!... Nooo …. noooo!! Per l’amore di Dioo!!” Esclamò preoccupata ma turbata dalla situazione Valentina.” Non voglio. Non faccio queste cose…”

“Ma perché non vuoi? ...Guarda che provare non costa niente, se non ti va poi non lo farai più.” “Ma dovrei andare con altri uomini e non voglio, io sono fidanzata di Federico.” Rispose seria. “Ma chi ti ha detto che dovresti andare con altri uomini? Assolutamente no se non ti va, puoi fare solo la comparsa oppure masturbarlo o fartela solo leccare…” Le diceva Alenka cercando di convincerla, di indurla a provare a praticare atti di libidine e prostituirsi per gioco, c’era già riuscita con altre. La guardò e sorrise, mentre Valentina sempre più imbarazzata   e turbata ascoltava e la guardava. Poi istigandola sempre di più mormorò: “Credo che secondo me di queste cose ne dovresti parlare con la signora Lea, madame...anzi dopo gliene parliamo…” Disse Alenka.

“No… no... dai! Ti prego ...no! Non dirle nulla!!”

“Perchè?!” Ripeté vedendola debole e indifesa:” Non c’è niente di male, se non ti va dici no!” “Non voglio e poi mi fa soggezione, non la conosco...mi vergogno.”

Alenka sorrise:” Non devi avere di queste paure con madame. Lea è come una mamma per noi ragazze, sempre disponibile e ci aiuta in ogni necessità, ogni bisogno. Quando la conoscerai bene vedrai che l’apprezzerai. “E proseguì: “ Anch'io mi sentivo come te una volta! Mi credevo inferiore e sempre seconda a qualcuno e pensavo che mai nessuno mi avrebbe amata per ciò che ero veramente e invece mi sbagliavo, ora ho un ragazzo che mi ama, esco con lui, sa cosa faccio.” Restò in silenzio e come a chiedere qualcosa che si teneva dentro e voleva dire anche prima senza riuscirci, sbottò: “Ma come fa a non dirti niente?” Alenka sorrise, sapeva che quello era uno dei punti morali che Valentina doveva superare.

“La prima volta che glielo detto è restato stupito, incredulo, ma poi gli ho spiegato che non c’era niente di sentimentale ma solo di fisico, carnale in quello che facevo. Che non lo tradivo volontariamente, che non era nemmeno un tradimento perché con la mente pensavo a lui anche quando godevo con un altro. Gli ho spiegato che era solo un lavoro.... sex woker si dice in inglese. “

“E lui?” Domandò ancora curiosa. Alenka sorrise, capì che doveva essere credibile e modificò di poco la prima versione che le aveva dato:” Lui?! ... Lui naturalmente mi chiese di smettere, dicendomi che mi amava e voleva farsi una vita con me. Gli risposi che anch’io lo amavo, ma che doveva scegliere tra la sua morale e me, tra il suo bigottismo e la mia libertà di donna, accettarmi per quella che ero, con la mia onestà intellettuale. “

“E lui ha accettato?” Chiese curiosa pur sapendo già la riposta.

È finita che mi ha accettato come sono e dopo due anni siamo ancora assieme e ci amiamo…. Il lavoro sessuale del sex woker è una cosa, l’amore un’altra.” Precisò risoluta.

“Ma…ma... non è geloso? Come può accettare una situazione simile?”

“Oh sì ...è geloso !!...Gelosissimo! Ma gli ho detto che io le corna potrei fargliele ovunque e di nascosto e non certamente sul set… o in qualche stanza.” E rise sovrastando quasi la musica. “Comunque ha vinto l’amore!” Aggiunse sorridendo: “Anch’io una volta ero come te! Moralista. E come ti dicevo, mi sentivo e pensavo di essere diversa e inferiore dalle altre, anche nei comportamenti! Ma poi ho scoperto che non era così! “E decisa guardandola aggiunse: “E lo stesso principio che vale per me, vale anche per te! “Affermò passandole amichevolmente la mano sulle spalle. “Tu mi appari come una brava e bella ragazza che semplicemente è molto insicura di sé stessa! Il tuo ragazzo… quel Federico quel poco che l’ho visto mi pare non sia il tipo per te, il suo nei tuoi confronti è solo un amore affettivo, come se fossi una sorella e non passionale come un amante.” Valentina in silenzio tra il sottofondo musicale ascoltava. E Alenka continuò: “Comincia ad uscire dal guscio Valentina...diventa Daniela! “Le disse facendola riflettere e pensare che in fondo forse era vero quello che diceva quella sua nuova amica. “Cerca di sfogarti e di vivere la tua vita! Io faccio così e mi sento bene! “Poi sorridendo aggiunse: “Giusto ieri ho passato una giornata fantastica e mi sono sentita speciale e importante! Sono andata a una cena e pensa che all'inizio quando sono uscita ero nervosa e non sapevo come comportarmi! “

“Perchè eri nervosa?” Chiese.

“Ero nervosa perché sarei stata in un ambiente non mio, dove c’era gente per bene e temevo di non essere all’altezza, di fare figuracce oppure di mettermi in ridicolo ... Sai dovevamo andare a festeggiare il compleanno della mia amica con i suoi amici e il suo ragazzo, ed ero agitata perchè dovevamo festeggiarlo in una villa di gente per bene e io non ero mai andata in vita mia in case del genere! E subito mi sottovaluto di mio, ma poi ho reagito, ho pensato a quella che ero da quando sono qui, a Selene e non ad Alenka e tutto è andato bene.

Valentina la osservò stupita e lei capì subito il motivo del suo stupore. “Selene è il mio nome d’arte, nell’ambiente, come il tuo sarà Daniela.” Disse sorridendo, dando già per scontato che Valentina prima o poi avrebbe provato e fatto parte di quel luogo.

Alenka la osservò mentre faceva una pausa e fumava e poi continuò: “Comunque io ho poche amiche, quelle che ho le ho conosciute qui nell’ultimo anno e quelle poche sono straordinarie! Le mie vere amiche sono qui! Ho lasciato perdere tutte le vecchie amicizie scolastiche e d’infanzia o di famiglia che mi condizionavano e tenevano imbrigliata. Fallo anche tu, cambia amicizie e ricordati, poche amiche ma buone e sincere!” Poi per rendersi ancora più intima a lei disse: “Spero che anche se ci siamo conosciute questa sera e ti ho confidato la verità su quello che sono e faccio, non ti abbia fatto una brutta impressione e mi giudichi male, ma mi consideri una tua amica sinceramente.”  

“Ma certamente!” Rispose Valentina d’impeto per mostrale quanto l’apprezzasse:” Non devi nemmeno pensare il contrario. Sotto certi aspetti ti ammiro anche se non condivido tutto, sei risoluta, sicura e sempre sincera e questo mi piace di te e mi considero una tua amica... E poi anch’io non ho molte amiche, quelle che ho sono tutte del mio ambiente culturale e morale.” Alenka falsamente sorrise e ingannevolmente l’abbracciò. “Grazie !!” Disse.

Tutto proseguiva meglio di quello che pensavano e avevano progettato con Lea e per intenerirla di più e diventare intima continuò: “Sai quando andavo alle superiori c'era sempre il gruppo delle super fighe, con il nuovo taglio di capelli alla moda, vestite griffate, molto magre e con la puzza sotto il naso! Parecchie volte ho dovuto sopportare le loro angherie o leccate se avevano bisogno di me! Ma erano amicizie false, di plastica anche se erano tantissimi anni che ci conoscevamo. Invece le amicizie vere che ho conosciuto qui a partire dalla signora Lea, sono sincere e disinteressate. Come ti dicevo poc’anzi …” Affermò facendo uscire dopo un’aspirata alla sigaretta il fumo da quelle giovani labbra colorate di rosso fuoco e lo stesso fece Valentina con la sua, tossendo un pò. Ma Alenka riprese:” …Lea per noi è come una madre, una sorella maggiore, sempre pronta e disposta ad aiutarci e anche con le altre ragazze c’è affiatamento e complicità. “ Alenka la guardò negli occhi, sorrise e avvicinandosi all’orecchio le esclamò: “Il consiglio che ti do è di.... buttarti! Di provare, non costa niente e comunque vada se non vuoi continuare, avrai sempre fatto una esperienza. Devi avere il coraggio di vivere la tua vita serenamente e come piace a te! “E vedendo la sua perplessità insistette: “Provaci !!… E se cadi ti rialzi e continui e se le nuove amicizie che farai non ti andranno... cercane altre, riprovaci e vedrai che tutto andrà meglio! Se ti arrendi subito alle prime difficoltà non va bene! Ci vuole grinta amica mia nella vita e devi essere sempre te stessa! Fidati! Che se ce l'ho fatta io puoi farcela anche tu! “Valentina sorrise d’istinto a quelle parole e Alenka ricambiò con il suo.

“Grazie di darmi lo stimolo e la forza di essere me stessa e di invitarmi a provare. Ci penserò!” Pronunciò ingenuamente, pensando che quello che diceva Alenka fosse solo per amicizia nei suoi confronti. Alenka l’accarezzò sulla guancia, ma non demordeva, la vedeva e sentiva debole. E proseguì nuovamente cercando di fare sminuire in lei l’amore e l’interesse per Federico che intanto a sua insaputa si era apparto con Dracu , consumando con lui un veloce rapporto anale dietro il guardaroba. E le disse Alenka: “Per quanto riguarda l'amore... anch'io avevo un ragazzo nella mia classe molto carino e affascinante... mi piaceva tantissimo e filavamo insieme si chiamava   Fabio...  impazzivo per lui! Alto, moro e simpatico! Uscivo con lui, ma non era il mio tipo, confondevo l’amore con il voler bene, ecco a lui volevo bene un po' come tu con il tuo fidanzato che vi conoscete da ragazzini, ma non era sincero con me. Ho tentato tante volte di capirlo, perdonarlo, di fare qualche passo verso di lui, ma lui era sempre circondato da bellone e io ero soltanto una bella e povera extracomunitaria da chiavare e non dava retta alle manifestazioni del mio amore per lui. Sono arrivata a piangere e a disperarmi per lui. Poi ho capito che c'era solo da perdere, era un povero stupido insignificante e l’ho lasciato. Era un donnaiolo. Un giorno aveva me e un altro giorno un'altra. Il nostro era diventato un rapporto instabile e squallido. Quindi lo lasciai. Soffrii molto, ma mi temperai lo spirito su cosa volevo… ed eccomi qui!”

“Non lo hai più rivisto?” Chiese Valentina credendo ingenuamente alla sua storia.

“Si! … Mi venne a cercare, ma oramai aveva chiuso con me e mi tolsi la soddisfazione di mandarlo via. Capii che non era per me. Poi però come ti dicevo conobbi un ragazzo dolcissimo con cui iniziai una storia... Si hai capito una storia seria. Gli dissi la verità su di me e il mio lavoro e mi ha accettò com’ero ... e io lo credevo impossibile!  E scoprii che quello era l’amore, avere una persona che ti ama e accetta per quello che sei e fai e non un ragazzo belloccio che se non sei come dice lui, ti trova da dire. “Fece ancora una pausa e poi aggiunse: “Quindi credimi se ti dico che … il momento del cambiamento arriva quando meno te lo aspetti!  Vedrai che troverai anche tu la tua dimensione, tutti la troviamo prima o poi, ma dobbiamo essere determinate e fare le scelte giuste anche se ci sembrano a prima vista immorali e controcorrente. Non arrenderti mai!  E poi devi provare! Provare vuol dire osare, fare esperienza, anche se poi ti rendi conto che non fa per te, almeno puoi dire ho provato ...prima di condannare. “Il tuo Federico può non essere quello che credi tu… potrà deluderti in futuro e tu cosa faresti allora?”

“Se fosse così non so!” Rispose Valentina.

“Verrai da me! Da Alenka, la tua amica vera e sincera e io ti aiuterò!” E risero insieme.

“Ma non credo che lui mi menta…” precisò Valentina.

“Non fidarti mai dei ragazzi.” Rispose Alenka con una espressione maliziosa... non fidarti di loro, quando li conosci poi ti deludono. E ritornando sottilmente su quello che svolgeva lei, per inculcarglielo bene in testa proseguì: “Vedi! ...Io sono tranquilla, non faccio nulla di male, sono esplosa, dopo anni di provocazioni e di sensi di inferiorità ho trovato la mia dimensione. E ora sono felice di come sono e di quello che faccio!”

“Ma non ti senti mai in colpa, non provi vergogna, rimorso verso te stessa?” Chiese ancora incredula della sua tranquillità.

“Perchè dovrei? Si prostituiscono tantissime ragazze chi in un modo chi in un altro. A girare video Hard o a prostituirsi non si fa male a nessuno, per me è una cosa normalissima. Per quale motivo dovrei sentirmi in colpa? Perchè faccio video di sesso? O perché mi faccio pagare? Chi giudica una ragazza solo per questo è un povero bigotto frustrato, non sentirti in colpa per i giudizi malevoli di questi poveretti. Lo stesso per quanto riguarda il vestire... se ti vesti sexy è normale che ti guardino, se la cosa ti mette a disagio non farlo, ma se lo fai e ti piace essere guardata non c'è nulla di male a mostrarsi! Le prostitute sono altre, sono quelle che si appartano con i politici o gli uomini d’affari per fare carriera. Quelle sono prostitute e non noi. Ora vieni che ti faccio vedere come si lavora qui!” La esortò sorridendo. Passò la tenda rossa portandosela dietro.  

“Ma dove mi porti?!” Chiese curiosa e in apprensione Valentina pur seguendola.

“Ti porto a vedere come si gira un video hard…. Dietro quella porta c’è un settore che è stato adattato a set cinematografico e viene usufruito come studio per riprendere i protagonisti, e quella luce rossa accesa sopra la porta indica che stanno girando. Vieni!”    La esortò.

“Ma girano un video hard...??? “Domandò scandalizzata e smarrita Valentina, aggiungendo spaventata: “Ma io...io... non so se posso venire a vedere! No…è meglio di no! Mi vergogno!”

“Ti vergogni soltanto a guardare altri che fanno sesso? Sei messa proprio male Valentina se ti vergogni tu per loro. Su vieni a osservare dai, senza vergogna sei con me, così ti farai una tua idea. Ho girato anch’io qui dei video hard.” ...E dicendo così Alenka, come una diavola tentatrice suonò a quella porta chiusa e poco dopo qualcuno aprì facendole entrare.

Appena aperta, Valentina sospinta sulla schiena da Alenka entrò timorosa davanti a lei, il cuore le batteva fortissimo. Già a essere in quel nigth di nome Macumba che era un luogo immorale e di perdizione la disagiava, ma sapeva che oltre quella soglia che aveva appena varcato c'era la perdizione, un set per video porno e lottava con se stessa e contro i suoi principi per non scappare. La sua morale, l’educazione e gli insegnamenti che aveva ricevuto dalla madre le dicevano di non farlo, non andare avanti; ma Alenka aveva un forte ascendente su di lei, ne subiva il fascino e il carisma, come capita ai giovani con una persona che oltre ad ammirare, si vorrebbe imitare ed essere lei, e per Valentina era lo stesso.

Appena dentro sentì un profumo buono e intenso che non riusciva a definire e una musica dolce e rilassante di sottofondo, diversa da quella caotica e ritmica del locale. Tremava ...era agitata e turbata, voleva e non voleva osservare, era curiosa, ma si vergognava di trovarsi in uno studio pornografico, in un set hard dove si giravano film e video porno. E scrutando vide che c’era gente in piedi con fogli in mano che chiacchieravano tra loro e poco distante seduti su di un grande letto matrimoniale con lenzuola di seta due ragazze probabilmente attrici, molto giovani e nude che chiacchieravano tra loro fumando sigarette nell’attesa del ciak per iniziare a girare il video hard… Era entrata nel tempio della pornografia e lussuria e ne era scandalizzata, sconvolta, ma anche curiosa e turbata.

 

Per commenti, suggerimenti, idee, notizie o critiche, scrivere a: Dressage1@hotmail.it

Grazie.

 

I contenuti presenti sul blog "Immoralexx" dei quali è autore il proprietario del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o ridistribuiti in forma parziale o totale senza previo accordo con l’autore stesso e citando sempre la fonte d’origine. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma. Copyright © 2019 Immoralex All rights reserved.