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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

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LA DEGERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE 

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

 

DEDENERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE.

 

NOTE:

 

“Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso. D'accordo, ma se a te piace prenderlo nel culo?”

Diego Parassole

 

Cap. 25 – Sodomia Federico

 

 

 Il pomeriggio dopo, ci fu una sorta di litigio tra Valentina e Dracu, lui quando le era vicino, facendo finta di niente la toccava e le sfiorava il braccio o la gamba e lei infastidita si allontanava. Quel giorno o perché aveva le mestruazioni o per altri motivi era nervosa per i fatti suoi e agli approcci sibillini di Dracu si era rivoltata in male modo alle sue avances fisiche, che per lei erano solo molestie. A sentirsi toccata e accarezzata per l’ennesima volta perse la pazienza e reagì alterata: “Ma la smetti di toccarmi!?” Pronunciò guardandolo in viso irata. “Io!!?” Esclamò Dracu fingendo di cadere dalle nuvole.

“Si tu con le tue manacce!!” Rispose Valentina.

“Ma ti avrò solo sfiorata senza accorgermene.” Rispose lui per giustificarsi facendo la faccia stupita, sorpreso dalla sua reazione.

“Non è vero!” Ribatté Valentina inviperita e in un moto di rabbia esclamò:” Sei sempre dietro di me che cerchi di toccarmi e strusciarti. Ora sono stufa, devi smetterla, io sono fidanzata con Federico e anche se non lo fossi non mi metterei mai con un tipo come te!! Prendine atto!! Non farti illusioni.... Ma ti sei mai visto??!” Esclamò forte ed alterata nella foga. Quelle parole furono peggio di uno schiaffo e ferirono Dracu che si rabbuiò in viso e rimbombarono per il silenzio del locale come lame, era stata maleducata, offensiva e intollerante, gli aveva mosso una precisa accusa e di non voler essere molestata da lui.

A quella reazione Federico sentì il dovere di intervenire a favore della sua fidanzata e si portò verso Dracu minacciandolo istintivamente: “La devi piantare di importunare la mia ragazza, se no te la vedrai con me!!”

Tutto stava degenerando, Dracu dal tipo di balordo che era non si rendeva conto cosa stava facendo succedere e reagì a modo suo, si avvicinò a Federico prendendolo per la maglia tirandola verso sé per farlo avvicinare a lui e dargli una testata in faccia. Ma Federico per reazione ruotando il braccio per togliere quello di Dracu dalla sua presa, senza intenzione lo colpì con la mano sul naso e il labbro come se fosse uno schiaffo forte, facendoglielo sanguinare. Per reazione Dracu lo riprese per la maglia e alzò il braccio in alto per colpirlo con violenza con un pugno sulla faccia, mentre Valentina intervenuta in sua difesa del suo fidanzato urlava: “No…no!! Lascialo stare! ...Lascialo stare...!”

Con gli occhi fuori, la faccia cattiva e con il labbro sanguinante Dracu stava per sferrargli un pugno in faccia, esclamando: “Te lo cambio io questo tuo bel visino da fighetta che piace tanto alle ragazze!” Ma mentre con il braccio alto stava per colpirlo dal buio del fondo della sala si senti una voce decisa urlare in rumeno: “Oprittt!!! (Fermooo!!) Lascialo stareee!!” Come se fosse stato il comando a un cane. Tutti si voltarono dal punto da dove veniva la voce, e videro Lea, e Dracu ubbidendo abbassò subito il braccio lasciandogli la maglia.

“Che succede?” Chiese avvicinandosi con passo lento, sicuro e sguardo severo.

“Niente!” Rispose Dracu:” Niente!... Stavamo solo scherzando…”                                    

Federico restò in silenzio, ma fu Valentina a parlare: “Non è vero!! “Rispose subito determinata facendosi avanti mentre teneva stretta a sé Federico.

” Mi molesta, mi importuna, cerca sempre di toccarmi con le sue manacce e Federico è intervenuto in mia difesa e lui voleva picchiarlo.”

È vero?!” Chiese Lea fingendo di non sapere.

Dracu subito tergiversò, ma poi ammise una mezza verità: “Si, la corteggiavo, ma non la molestavo …” E prima che finisse la frase con la sua voce seria e severa Lea esclamò: “Chiedile subito scusa!!” Ci fu un silenzio di gelo nel locale tra gli sguardi di tutti che si incrociavano e tagliavano come rasoi, poi Dracu, con il capo basso e con fare remissivo a bassa voce, ma in modo che tutti sentirono disse: “Ti chiedo scusa Valentina…Perdonami… non era mia intenzione molestarti ...mi dispiace.”

Lei ebbe un sussulto di orgoglio con il torace e si raddrizzò con le spalle e il capo, e con un         sorriso trionfante a vedere Dracu umiliarsi davanti a tutti per chiederle scusa esclamò: “Va bene ti scuso, ma che non si ripeta più! Devi lasciarmi in pace e lascia stare il mio fidanzato.” Pronunciò mettendosi vicino a Federico e abbracciandolo.

“Scusati anche con lui ...” Aggiunse Lea:” ...fate la pace che non voglio inimicizie lo sapete!” Dracu mentre con una mano e un fazzolettino comprimeva il labbro sanguinante, allungò l’altra a stringerla a Federico dicendo:” Scusami per la reazione Federico.”

“Non fa nulla !!” Rispose: "Mi dispiace per il labbro ma non volevo!" E si     strinsero   la mano facendo tornare apparentemente tutto come prima. E mentre ripresero a parlare tra di loro e con Roxana e Irina, Lea si allontanò dopo aver lanciato uno sguardo di avviso e di intesa a Dracu.  

Dopo quell’episodio era sempre più intenzionata ad accelerare tutto.

Federico e Valentina, dopo essere state un po' a chiacchierare, quando uscirono dal locale nel tardo pomeriggio, decisero di non tornare mai più in quell’ambiente torbido.

“Sara meglio che non torniamo più lì Fede.” Pronunciò:” Non mi piace quell’ambiente e quel rom, quello mezzo zingaro, ha qualcosa di viscido, di cattivo, mi aveva toccato il sedere …meno male che sei intervenuto tu amore, grazie!” Dichiarò sorridendo e abbracciandolo, apprezzando quel gesto in sua difesa e dandole un bacio sulle labbra.” Sei il mio principe. Il mio difensore!!” Aggiunse sorridendo di più e felicemente.

“Si, anche a me non piace più quell’ambiente, e nemmeno Dracu. “Rispose lui:” Non ci andremo più, ritorneremo alle nostre cose al nostro ambiente sociale. “E così decisero di non frequentare più il locale al pomeriggio.

Per alcuni giorni non li videro più, tanto da preoccupare Lea che decise di passare subito alla fase che avevano programmato per deviarli prima che loro due proprio all’ultimo momento le sfuggissero di mano. E così un pomeriggio, verso le 15.00, mentre Federico tornava a casa dopo essere stato in piscina con Valentina, fu fermato sul marciapiede da Olu: “C’è qualcuno che ti deve parlare!” Disse sorridente ma serio mostrando i suoi denti bianchi in risalto con la pelle scura, in un italiano storpiato e vide Dracu poco distante seduto al volante di un’auto bianca di grossa cilindrata.

“Che volete? Non abbiamo più niente da dirci noi!” Esclamò voltando le spalle per andarsene, ma si senti prendere per la spalla, si voltò e vide la mano scura di Olu che lo fermava. “Vieni!!” Gli disse prendendolo forte per un braccio, ti vuole parlare.

Controvoglia e sotto gli strattoni che gli dava Olu tenendolo per il braccio, fu portato davanti all’auto. “Sali dentro!!” E con forza spinto sulla schiena da lui salì nella parte posteriore dell’auto.

“Che è … mi volete rapire?” Disse sarcastico Federico.                                                                                                                                 Dracu sorrise e subito esclamò:” No stai tranquillo. Non avere paura che non ti facciamo niente!”

“Non ho paura di voi!” Rispose Federico tutto gasato, fingendo un coraggio che non aveva. Ma mentre parlava, da fuori Olu sbattè la portiera chiudendola, e allungando il braccio aprì quella anteriore, salendo e Dracu partendo subito, andarono veloci verso la periferia. Giunsero in un piazzale isolato, dove si trovavano carcasse di macchine e moto rubate, bruciate e abbandonate dopo essere state smontate e venduto i pezzi; ed era ritrovo di balordi, barboni e puttane con le loro baracche ai margini della boscaglia. Vedendo quel luogo Federico domandò preoccupato:” Qui dove siamo? “

“Scendi! Siamo in un posto tranquillo!” Esclamò Dracu.

Aprirono le portiere, il primo a scendere fu Oluwa e di seguito Dracu che rivolgendosi a Federico ripeté:” Dai scendi!”

Quando anche Federico scese, Dracu fece il giro dell’auto e gli andò davanti dicendo chiaramente senza il minimo riguardo: “A me Valentina piace! La voglio chiavare e tu mi aiuterai!” Lui lo guardò stupito di tanta sfacciataggine.

“Io aiutare…? “Rispose con un sorriso sarcastico: “Non sei il suo tipo, te la detto, ha altri gusti, non sei alla sua altezza sociale e culturale!”

“Lo diventerò!” Esclamò Dracu serio, tirandogli all’improvviso uno schiaffo fortissimo sulla guancia da girargli il volto e poi un altro dalla parte opposta come a schiaffeggiarlo, dicendo con tono autoritario: “E non ti permettere mai più di metterti contro di me!” E prima che Federico pensasse qualcosa tirò fuori il coltello dalla tasca e glielo puntò in gola. “Inginocchiati! “Esclamo con la faccia arrabbiata mostrando i denti.

“Ma...!!” Borbottò Federico impaurito da quel comportamento.

“Inginocchiatiììì!” Urlò.” Qui davanti a me o ti taglio quella bella faccia che piace tanto a Valentina e alle ragazze! E togliti la maglia!”

Spaventato, sapendo che non scherzava, ancora indolenzito dagli schiaffi sul volto e sentendo premere la punta del coltello sulla guancia si abbassò inginocchiandosi davanti a lui togliendosi la maglia e restando anche a dorso nudo.

“Che vuoi fare? Non fare sciocchezze!” Mormorò. Ma subito Dracu slacciò la cintura abbassandosi i pantaloni, lo stesso fece con lo slip e tirò fuori lungo e oscillante il suo cazzo dicendogli: “Ora fammi un pompino!”

“Come? ...Cosa?... Ma sei pazzo?” Chiese incredulo Federico confuso.

“Succhiamelo bene se non vuoi che ti gonfio la faccia e ti rigo con un taglio quel tuo bel visino da femminuccia.” Ripeté Dracu.

Federico era allibito, fece per alzarsi, ma da dietro le mani scure di Olu lo spinsero e lo tennero verso terra, inginocchiato a Dracu. Pensava che fosse un tipico episodio di bullismo, di violenza tra ragazzi che si leggono spesso sui giornali.

“Ma guarda che se è per l’altro giorno ...” Disse spaventato Federico:” ...Io non ci penso più, è stato un episodio spiacevole, sai come sono le ragazze, e poi abbiamo già fatto pace.” Ma la voce di lui seria e severa si fece più forte e al suo nuovo tentativo di alzarsi Urlò: “Inginocchiatiiii!!” Spaventandolo ulteriormente mentre con la mano sulla spalla lo respingeva giù. “Federico cadde inginocchiato ai suoi piedi, mentre lui aveva il cazzo fuori e lo portò vicino al suo viso, alle sue labbra ripetendo: “Leccalo, succhialo! Vedrai che poi ti piacerà!”

“Ma tu sei matto!! Per favore, lasciami andare o ti denuncio.”

Dracu sorrise:” Vedremo se alla fine avrai ancora il desiderio di denunciarmi e si avvicinò di più. Federico gli vedeva il cazzo duro ed eretto , con la cappella girata verso l’alto che le oscillava davanti sulle labbra chiuse, ne sentiva l’odore forte e avvertiva strane emozioni e sensazione .Era spaventato ma anche attratto in un misto di sensazioni erotiche ,ma mentre pensava fu preso per i capelli dalla mano di Dracu che con le dita si infilò tra di essi e improvvisamente lo tirò forte verso la cappella, tanto da fargli sbattere il viso contro e sentirne la morbidezza vellutata sulle labbra. E mentre la voce di Dracu forte che ripeteva: “Succhialoo!!” Federico era impotente, non sapeva cosa fare, sentiva le braccia di Olu sulle sue spalle a tenerlo fermo e l’odore forte del cazzo duro di quel suo coetaneo rumeno contro le labbra. Non sapeva nemmeno lui cosa fare, come comportarsi, era smarrito e spaventato, in ginocchio davanti a lui tenuto per i capelli, e quasi d’istinto dischiuse le labbra, tirò fuori la punta della lingua e iniziò a leccargli la cappella, una, due volte con disgusto, sperando che finisse tutto subito e lo lasciassero andare. Invece senti la voce di Dracu dire:” Devi prendermelo in bocca bene e succhiamelo! Farmi un pompino!” Quasi inconsapevole e terrorizzato rimise la lingua dentro le labbra e aprì la bocca e Dracu glielo infilò dentro iniziando a farglielo succhiare a farsi fare un pompino da lui.

Federico era sconvolto, incredulo, i suoi occhi spaventati e lucidi dicevano tutto sul suo stato d’’animo. “Bravo! Devi essere così, mi devi ubbidire e vedrai che io e te andiamo d’accordo.” Mormorò Dracu accarezzandole i capelli chiari. Gli stava facendo un pompino come se fosse una ragazza.

“In fin dei conti ti ho già baciata e sei anche una bella figa vestita da donna.” Aggiunse sorridendo. Dopo qualche minuto che glielo succhiò, quando lo ebbe bello duro lo fece alzare: “Alzati e girati! “

“Ma …!” Esclamò Federico tirandosi su aiutato da Olu, sfregandosi con la mano le ginocchia indolenzite.

“Girati ti ho detto! Metti le mani sul tettuccio dell’auto e allunga le braccia!” lo obbligò Dracu e mentre lui ruotandosi di spalle dava il torace contro la fiancata, Olu fece il giro portandosi dall’altro lato dell’auto, mettendo anche lui le braccia tese sopra il tettuccio. Dracu sollecitò e fece posare quelle di Federico contro quelle di Olu, che furono prese per i polsi dalle sue come a tenerlo fermo in quella posizione in piedi, guardandolo sorridente in faccia con il suo ghigno scuro dai denti bianchi. Mentre era tenuto, Dracu gli slacciò la cintura, gli sbottonò i pantaloni e li abbassò chinandosi anche lui, spingendoli giù alle caviglie assieme allo slip mentre Federico sorpreso gli chiedeva:” Ma che fai?!”

Quel rom si rialzò sputandosi nella mano riempiendola di saliva e battendo con il piede tra quelli di Federico gli fece divaricare le gambe, mettendo il ginocchio tra i suoi in modo che non potesse stringerle. Allargandogli i glutei gli passò la mano piena di saliva sopra il suo ano insalivandolo, glielo riempi lubrificandolo e accarezzandoglielo. In quel momento Federico capì le sue intenzioni: “No! No.…no!! Questo no!” Farfugliò spaventato:” Non puoi fare questo!” Mentre Dracu ripeteva la stessa operazione sul suo cazzo, sputandosi nella mano e insalivandolo tutto, soprattutto sulla cappella.

“Zitto!! “Replicò deciso, mettendogli una mano da dietro sul collo, spingendolo e facendolo piegare leggermente con il tronco in avanti contro la fiancata, puntandogli la cappella tra le natiche.

“No…no…no… Questo no dai! Ti chiedo scusa! Scusami! Perdonami, ma non farlo!”

Ma lui con un sorriso sarcastico che si rifletteva in quello di Olu dall’altra parte dell’auto che lo teneva per i polsi esclamò: “Troppo tardi! Vedrai che dopo ti piacerà! Ti farò diventare una femmina, Federica.” Affermò ridendo con il suo compare che lo teneva per i polsi in modo che non si divincolasse e fuggisse. E dicendo così, dietro lui si piegò leggermente sulle gambe abbassandosi un poco, gli allargò bene le natiche muscolose e scarne e lo mise nel solco gluteo appoggiando la cappella sul suo ano vergine  ,e rialzandosi, mettendosi a gambe erette iniziò a premere e a spingere con forza verso l’alto ,cominciando a penetrarlo.

“No..noooo...mi fai maleeee!!” Urlò Federico sofferente.” Ti prego Dragu smettiiii!” Ma Dracu non gli diede retta e spinse in su tenendolo per i fianchi dritti. Si capiva dalla pratica che lo aveva già fatto sia con altre ragazze e ragazzi, e spinse finché sotto la pressione e la lubrificazione salivare, cedendo lo sfintere entrò la cappella, avvertendo lui lacerarsi e allargarsi l’ano tra le sue grida di implorazione e il sorriso divertito e godente di Olu davanti a lui che lo teneva fermo contro la fiancata.

“Nnnnoooooooooooo!!!!!!!!!”  Urlò sentendosi penetrare, ma ormai Dracu gli aveva rotto lo sfintere anale. Spinse ancora, favorito dal fatto che lui pur alzandosi in punta di piedi per allontanare quella penetrazione, più in alto di un certo livello non poteva andare e quindi subito lo penetrò per metà pene, per poi prendere il bacino con le mani sui fianchi e tirarlo in giù, infilandoglielo tutto e penetrandolo completamente iniziando a incularlo. Quando Federico lo sentì tutto dentro di sé, come una donna si inarcò con il tronco indietro verso lui e d’istinto con gli occhi lucidi tirò il capo in su e urlò ancora: “Nooooo!!! Noooooooooo!!!!! Nnnnnnoooooooooooo!!!!!!!!!” Mentre Dracu accarezzandogli la schiena, baciandogliela e leccandolo, dopo avergli portato via la sua verginità anale iniziava a muoversi e a sodomizzarlo, morsicandolo da dietro sul collo.

“Su! ... Che ormai sei donna!!” Gli sussurrò Dracu all’orecchio: “La mia donna!" Dichiarò. “No.…nooo...bastardo me la pagherai...questa!!” Urlava Federico, mentre in quel momento pensava a Valentina la sua fidanzata e alla vergogna che avrebbe provato se lo avesse saputo. Ma poco dopo tra baci sul collo e carezze sulla schiena il dolore scemò e le sue resistenze vennero meno nel sentirlo scorrere nel retto sempre più duro e lungo, tenuto sempre sul tettuccio dalle mani forti di Olu.

Il bel cazzo di Dracu, quel rom a cui piaceva tanto la sua Valentina, iniziava a scorrere bene dentro il suo retto cominciando a dargli piacere, un godimento che lui non voleva, che rifiutava ma gli piaceva avvertire. Lo trattava proprio come se fosse una ragazza che inculava in piedi e da dietro, lo sodomizzava e baciava sul collo, sulle spalle. Ormai l’aveva impiantato in lui la sua asta di carne dura e fece scivolare la mano davanti sul torace di Federico e iniziò ad accarezzarlo, a toccarle i capezzoli, sempre baciandolo e leccandolo sul collo, come se fosse una vera donna, dicendogli: “Lascia perdere Valentina, da oggi ci sono io per te, sarò io il tuo amante!” Federico passivo non diceva nulla, gli piaceva sentirsi accarezzare e baciare la pelle da Dracu sentire il suo cazzo duro e lungo in culo e goderne mentre lo sodomizzava; ma non voleva, non poteva credere e soprattutto accettare di essere inculato da Dracu. Ma lui già esperto di sodomizzazione femminile e maschile, scese con la mano giù sul suo piccolo cazzo retratto dal piacere e sui testicoli, glieli accarezzò tutte e due titillandoli, facendoli dondolare sotto le dita intanto lo inculava e lo baciava sulla pelle. Finché non divennero sodi e duri, solo allora sempre da dietro mentre lo inculava gli prese il cazzo semiduro in mano e iniziò a masturbarlo inculandolo contemporaneamente, fino a farglielo diventare duro.

 “Vedi che ti piace bagascetta!! Sei proprio una troietta come la tua Valentina!!” Gli sussurrò all’orecchio. Federico non riusciva a resistere, suo malgrado gli piaceva, godeva e gemeva con degli” aaahhh!!!! “estemporanei, lunghi e improvvisi mentre Dracu con la punta della lingua gli leccava l’orecchio. “Ti piace vera troietta! “Gli sussurrò ancora, aggiungendo:” Da oggi sarai la mia puttanella e lo faremo ancora.” Al suo silenzio tra carezze, baci e morsichetti sulle spalle e sul collo ripeté:” Ti piace vero?”

Federico non rispondeva ma gemeva, fu in quel momento che con un cenno guardandolo negli occhi, Dracu fece capire a Olu di lasciargli le mani e così lui fece. Come le ebbe libere le tirò giù facendole strisciare sul tettuccio fino al montante della portiera, ma non cercò di fuggire ormai in preda di quel piacere perverso e omosessuale si sentiva femmina davvero, come quando giorni prima nel camerino era stata travestita come una donna, e con le dita godendo stringeva il montante dell'auto lasciandosi inculare da Dracu.

 “Bravo!! Vedi che ti piace!? Lo faremo ancora domani e dopo domani, sempre e tu diventerai la mia ragazza!” Affermò dando ancora dei colpi verso l'alto sobbalzandole e aggiungendo:” E Valentina sarà la nostra ragazza! Di tutte e due, me la farai chiavare anche a me!”

Erano parole forti che lo sconvolgevano, ma non poteva far nulla, gli piaceva sentire il cazzo di Dracu che lo inculava, di più che a chiavare Valentina. A un certo punto non resistette, iniziò a gemere forte dal piacere il suo ano iniziò a contrarsi spasmodicamente mentre Dracu lo sodomizzava più forte e profondamente con la sua lunga asta, sempre masturbandolo sul pene, finché con un grido di piacere scuotendosi in tutto il corpo Federico ebbe l’orgasmo e venne urlando: ” Aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!! Sssssssssssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ssiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!“

Quel si trattenuto con vergogna era il sintomo che lui oramai si poteva considerare l’amante di Dracu. “Siiii!!! Bravo godi!!!...Godiii!!! “Gli ripeteva Dracu accarezzandolo e leccandogli sempre l’orecchio e il collo, venendo anche lui. Gli sborrò dentro nel retto, mentre masturbandolo lo faceva venire anche davanti, in un piacere inusuale e mai provato per lui, bellissimo, fantastico e meraviglioso, godere contemporaneamente davanti e di dietro e sentirsi femmina.

Al termine anche Dracu ansimante lo tirò fuori, lasciando Federico con il torace sudato contro la fiancata e il volto girato di lato contro il tettuccio dell’auto, ancora ansimante del piacere avuto.

Dracu con il fiatone si guardò il cazzo, era sporco di feci di quel ragazzo e come se per lui fosse la consuetudine, aprì il portellone dietro, prese una bottiglia di plastica di acqua minerale, tolse il tappo e ne bevve alcune sorsate a canna sul collo della bottiglia e alla fine sputò e poi con il cazzo ancora duro e oscillante, gli versò l’acqua minerale sopra, lavandoselo dalle feci con le dita, in quel modo inusuale, materiale. Aveva inculato Federico, il ragazzo di Valentina e ne era fiero ed orgoglioso.  

Lui era in piedi aderente con il viso alla carrozzeria incredulo di quello che era avvenuto, di essere stato sodomizzato Dracu e aver goduto, ma soprattutto che gli era piaciuto farsi inculare da lui. Era con mille pensieri in testa, Valentina, sua madre Roberta. Aveva avuto un rapporto omosessuale, era stato costretto e obbligato a concedersi a quel perverso di Dracu, ma quello che più lo sconvolgeva era che gli era piaciuto, aveva goduto nel prenderlo nel culo e questo lo sconcertava. Con che coraggio avrebbe guardato Valentina negli occhi ora?

Dracu capendo, si avvicinò mettendole il braccio sulle spalle in segno di amicizia. “Stai tranquillo, Valentina non saprà mai niente e tu continuerai la tua vita, sarai bisex, amerai me e lei… anzi più me!” Disse ridendo. SI tirò su lo slip e i pantaloni e salirono in macchina e ritornarono nei pressi di casa sua. Sembrava tutto finito, loro non erano andati più nel locale, ma in compenso come diceva Rocco, il coccodrillo era stato colpito nella pancia e ora avrebbe accettato tutto.                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Interiormente Federico era sconvolto, ma non sapeva che fare, non poteva confidarsi con nessuno e poi con chi e a che pro, per dirgli che era stato inculato e gli era piaciuto?

Dracu su consiglio di Lea per qualche giorno non si fece né vedere ne sentire da lui, lasciandolo a leccarsi le ferite da solo dalla sua bella Valentina all’oscuro di tutto. In quei giorni tra coccole ed abbracci avevano rifatto sesso, e nonostante tutto c’era riuscito, non era più focoso e passionale come prima, ma riusciva ancora a chiavare la sua bella Valentina, però doveva pensare a Dracu per avere le sue mezze erezioni, concentrarsi su di lui, su il suo bel cazzo. Pensare al godimento che aveva provato con lui, in quella violenza carnale, al suo seme caldo eiaculato dentro il suo retto; e aiutandosi mentalmente e masturbandosi un po' riusciva ad avere l’erezione. Ma chiavare Valentina non era più la più bella cosa del mondo per lui, anche se era una incantevole fighetta. Il piacere che gli aveva dato Dracu inculandolo era superiore a quello che le dava la sua fighetta da ragazzina per bene, Valentina non glielo faceva provare, ma almeno lui riuscendoci ancora, in quel modo salvava l’apparenza davanti a lei ...e giustificava sé stesso che non era omosessuale, ma bisex come aveva detto Dracu.

Nei giorni successivi tornando ad appartarsi con lei, la possedette ancora, anche se in modo poco vigoroso e passionale, pensando che quello successo e il piacere provato con Dracu fosse soltanto un episodio sporadico, e che non vedendolo più tutto sarebbe tornato normale come prima. In fin dei conti riusciva ancora a chiavare Valentina, erano innamorati, e per questo nei rapporti sessuali le mostrava di più il suo amore sentimentalmente, con tenerezza e gioia, carezze e baci, anche se con scarsa eccitazione, foga e impeto in raffronto a quello che avvertiva prima nei suoi confronti. Ma per loro il sesso verteva in prospettiva di un futuro radioso che avrebbero avuto insieme tra qualche anno, con il loro matrimonio e i figli. Passarono alcuni giorni soltanto tra loro, coccolandosi e amandosi e lui si risentiva ancora maschio. Finché un giorno Dracu gli telefonò: “Ciao Fede! “

“Ciao!” Rispose lui di malavoglia.

“Dove sei?” Chiese.

“A casa!” Gli comunicò.

“Sei solo?!” Domandò Dracu.

“Si!” Ribatté Federico.

 “Allora aspetta che vengo a casa tua.”

Preoccupato disse subito: “No! È meglio di no!”

“Stai tranquillo, non mi vedrà nessuno!” Rispose lui, chiudendo la comunicazione prima che Federico potesse rispondere. Nell’attesa del suo arrivo, era agitato in quel caldo pomeriggio di giugno. Si sdraiò sul divano aspettando che giungesse.

Quel pomeriggio non aveva impegni e non doveva uscire con Valentina e pensava: “Tutto sommato rivederlo sarà una prova, confermerà a me stesso che non ho nessuna soggezione e attrazione di lui nonostante quello che è accaduto.”

Indossava soltanto dei jeans, la finestra socchiusa faceva corrente ed entrava un soffio di aria piacevole che gli accarezzava il viso e il torace nudo. Nonostante volesse dimostrare a sé stesso tranquillità, al pensiero che Dragu arrivasse era pensoso e inquieto per quello che era successo quel giorno, soprattutto perché ne aveva provato piacere e perchè ora, invece di mandarlo al diavolo lo attendeva inconsciamente con ansia sul divano. Sdraiato mentre aspettava che lui arrivasse, d’istinto si accarezzò il pene da sopra i pantaloni e in quel momento pensare di Dracu ed eccitarsi fu un tutt’uno di fisico e mentale. La mano aprì la cerniera ed entrò a cercare e sfiorare i testicoli, ed il cazzo gli divenne duro e in erezione, imprigionato dal tessuto che lo comprimeva, spingendo forte per uscire. E in quell’attesa eccitante e nel ricordo di quello che aveva fatto con Dracu, la mente volò a Valentina, la sua fidanzatina, dolce e pulita moralmente che era all’oscuro di tutto, del suo nuovo desiderio sessuale e di quello che gli era accaduto. Nel suo riflettere c’erano tutte e due, Valentina e Dracu.                     

Avrebbe voluto averla vicino a sé in quel momento, ma allontanò subito quel pensiero conoscendo le intenzioni di Dracu su di lei. Poco dopo Dracu entrò nel portone dove abitava Roberta sua madre, l’indirizzo glielo aveva fornito Lea e non gli fu difficile trovare il cognome e suonare. Federico quando sentì il citofono si alzò ed andò ad aprire il portone controvoglia, non avrebbe voluto, odiava quel ragazzo che lo aveva inculato, ma anche se provava avversione per lui, non riusciva ad opporsi alle sue richieste, era più forte di lui, ne avvertiva la dominanza. Rispondendo al citofono dopo averlo riconosciuto dalla voce aprì. Quando arrivò su e lo vide Federico serio in viso esclamò:” Ciao!”

“Ciao! Sei solo?” Ripeté Dracu.

“Si!” Rispose Federico.

“Non mi offri nulla da bere? “Chiese fermandosi sull’uscio. Federico si voltò facendolo entrare e chiedendogli: “Cosa vuoi.” L’aria era carica di tensione ed eccitazione, si percepiva che sarebbe successo qualcosa. Nonostante volesse dimostrare sicurezza e padronanza a sé stesso, quel rapporto omosessuale avuto con lui l’aveva segnato perché gli era piaciuto, assieme al fatto di aver scoperto che gli piaceva anche essere travestito da donna e che lui in quella condizione per gioco nel locale l’aveva anche baciato in bocca. Si sentiva angosciato.

Il ricordo che Dracu magro e muscoloso com’era l’aveva inculato con il suo cazzo lungo e duro tutto dentro di lui, mentre lo masturbava fino a fargli giungere l’orgasmo, lo agitava. Il pensiero di sapere che non era più vergine analmente per causa sua lo disagiava.

Entrarono in soggiorno, Federico preparò da bere in cucina e poi tornati in soggiorno si sedettero sul divano e Dracu conoscendo il suo lato segreto, senza giri di parole ma andando diretto al punto guardandolo negli occhi disse: “Sono qua per te! Per dirti che mi piaci! Che ti desidero ancora e voglio che diventi la mia ragazza, depilata da quei pochi peli che hai sulle gambe e sul torace e nelle parti intime.” Si manifestò focosamente.

Federico rimase sorpreso e pietrificato dal suo ardore, da quelle parole e da tanta sfacciataggine. “Non voglio!” Rispose inquieto e imbarazzato da quella esternazione.

“Si che vuoi, lo so Fede! So che vuoi essere femmina con me! Che mi desideri!” Aggiunse lui osservandolo nel suo disagio.                                                                                                                       “Ma io non posso Dracu, sono fidanzato con Valentina.” Replicò affannato con un senso   di malessere come a motivare il su rifiuto.

“Per Valentina te l’ho detto, non ti preoccupare, lei non saprà mai niente. Avrai una doppia vita, con me e con lei. Con me sarai Federica e sarai la mia amante, con lei sarai Federico e sarai il suo fidanzato e sarai bisex passivo e attivo e potrai anche continuare a chiavarla.” Dichiarò, pensando tra sé:" Se ci riuscirai ancora!" Sogghignando mentalmente.

Poi continuò a parlare per convincerlo, coinvolgerlo, abbattere le sue resistenze, perché capiva che quello che gli diceva lo desiderava davvero.

“So che ti piace travestirti, ti ho visto quel pomeriggio nel camerino del locale, l’ho sentito e percepito quando ti ho baciato la prima volta in bocca che ti piaceva essere femmina. E soprattutto quando abbiamo fatto sesso contro l’auto, che ti ho chiavata.” Disse usando volutamente la parola chiavata e non inculato:” … eri e ti sentivi femmina.”

“No! Noo!... Noooo! ...Non dirmi queste coseeee!!” Urlo all’improvviso Federico portando le mani sulle orecchie. Era fragile psicologicamente, e quello che diceva Dracu era vero, gli piaceva far sesso con lui, travestirsi, ma non voleva ammetterlo, non voleva. Ma lui continuò incidendo di più: “Si, se te lo dico è perché è vero e tu lo sai, puoi mentire a tutti, ma non puoi farlo a te stesso!”

“Ma io ho Valentina… amo Valentina, devo e voglio sposarmi con lei.” Replicò con angoscia e gli occhi lucidi di chi in quel momento viveva una crisi interiore.

“Ti ho detto di non preoccuparti per Valentina, se farai come ti dico capirà, anche se lei avrà altro da pensare.”

“Che significa avrà altro a cui pensare?” Domandò.

“Significa che non è detto che per lei sia importante come lo è per te questo aspetto della sessualità, può imparare esperienze nuove anche lei che la leghino di più a te.”

“In che modo?” Chiese lui.

“Questo te lo dirò più avanti, per ora voglio che ti lasci andare, che diventi la mia femmina, e che continui la tua esperienza di travestimento e del rapporto sessuale avuto con me, quella situazione è stata la tua realtà, ti sei mostrato per quello che sei veramente, eterosessuale e omosessuale contemporaneamente. “Continuando ricordando il momento del travestimento in quel camerino: “Sai?!...Tu al contrario di me che sono brutto hai un bel fisico quasi femminile, glabro e dei bei lineamenti nel viso e piaci molto alle ragazze e truccata sarai sempre bella e attraente, ma piacerai anche agli uomini.” Affermò considerandola   nel parlare al femminile. Lui silenzioso seduto con il capo basso guardando il pavimento e il bicchiere in mano scuoteva la testa, mentre Dracu continuava a tormentarlo e provocarlo.

“Eri una troia molto sexy travestita, più bella perfino di Valentina e io ti voglio di nuovo vedere così. Figa!!!” Esclamò. Poi come se all’improvviso gli fosse venuta un’idea Dracu si alzò: “Hai dei vestiti di tua madre qui!” Esclamò sconcertandolo.

“Di mia madre?” Ripeté Federico stupito.

“Si lingerie, abiti, scarpe e monili.”

“Si ci sono nella sua camera, ma mia madre è una donna seria, non indossa biancheria intima tipo quella del locale.”

“Non importa, anche se è classica, da signora per bene ti voglio vedere ancora femmina!” Esclamò nel suo italiano storpiato e esortandolo si fece accompagnare nella stanza di Roberta. Senza chiedere il permesso aprì i cassetti e gli armadi tirando fuori indumenti da essi. “Spogliati e mettili!” Pronunciò Dracu prendendoli dai cassetti e dall’armadio e cacciandoli sul letto matrimoniale dei suoi genitori. Federico restò perplesso.

“No! Non posso sono indumenti di mia mamma.” Dichiarò turbato.

“Meglio! “Rispose perfido Dracu:” Ti ecciterai di più sapere che hai le mutandine e il reggiseno di tua madre. Mettili dai!” Ripeté deciso, proseguendo e scegliendoglieli: “Ecco indossa questo slip, guarda che bello!... È traforato e ricamato, immagina che li dove tu poggerai il tuo cazzo c’è stata la figa di tua madre. Sarà eccitante!”

Non avrebbe voluto seguire quella tentazione, ma era più forte di lui si era eccitato e non sapeva dirgli di no e mentre Dracu lo aiutava a spogliarsi, lui restava immobile, passivo a lasciarlo fare. “Vedrai, ti farò diventare una troietta più bella di Valentina e tutti i ragazzi guarderanno e desidereranno te e non lei.” Dichiarò facendogli abbozzare un mezzo sorriso. Quando fu nudo si avvicinò, gli accarezzò il cazzo ormai diventatogli duro, baciandolo in bocca con la lingua dentro, senza che lui lo impedisse, scendendo poi sul collo, le spalle fino alla schiena, proprio come se fosse una donna, come faceva quando lo inculava adeso all’auto.

“Sei bello sai Federico! “Mormorò guardandolo e accarezzandolo, correggendosi subito:” Anzi bella! Veramente bella Federica!” E sorrise. Lo baciava e accarezzava e a lui piaceva, restava immobile nudo a farsi sfiorare dalle sue dita e dalle sue labbra proprio come una vera donna in attesa del maschio. Poi un pezzo alla volta le fece indossare prima la lingerie di sua madre Roberta: “Vedrai ti piacerà sapere che indossi le sue mutandine.”

“Sono un po’ larghe però!” Esclamò lui.

“Perché probabilmente tua madre è prosperosa e ha un bel culo!” Rispose Dracu, imbottendo il reggiseno con del cotone, poi lo aiutò a indossare una gonna leggera estiva e una maglietta fine e scollata con brillantini. Erano abiti classici, da signora...quarantenne. Ma andavano bene. “Vedrai che capiterà l’occasione che ti farò indossare la lingerie di Valentina…” Pronunciò ridendo:” … le sue mutandine, il suo rossetto e ti piacerà, diventerete due amiche.” Gli sussurrava eccitandolo mentre l’aiutava a vestirsi. “Metti queste collane! “Lo esortò, prendendole da un portagioie sul comò e lo aiutò ad adornarsi, mettendogli anche gli orecchini pendenti.” Era lui che decideva, lo comandava e Federico passivo ubbidiva e lasciava fare, subiva l’influenza di quel ragazzo balordo, di quel rumeno e forse non era solo influenza su di lui, ma qualcosa di più che semplice attrazione. “Ora vieni qui siediti su questa sedia che ti trucco.” Esclamò. Tirò fuori dal primo cassetto del comò la borsetta del neccesser di sua madre, la mise sopra e l’aprì prendendo i suoi trucchi e lo abbellì come una vera femmina. “Tua madre non ha parrucche?” Chiese Dracu.

“Non credo!” Rispose lui sorpreso: “Mia madre non usa queste cose.”

Ma Dracu informato da Lea era a conoscenza che Roberta le aveva e si mise a guardare, meglio sarebbe dire a frugare nell’armadio e nei cassetti, finché ne trovò due. “Eccole !!” Esclamò con un sorriso che mostrava i suoi denti irregolari:” Ci sono!! Anche tua madre indossa le parrucche!” Esclamò felice tenendole in mano pendenti come se fossero due scalpi.

Allo stupore di Federico per quella scoperta inaspettata, posò la parrucca bruna e tenne quella chiara e avvicinatosi gliela posizionò sul capo, castana e lunga sulle spalle e lo guardò. “Stai davvero bene! Sembri quella signora della foto.” Disse facendo segno con il dito alla porta ritratto con la fotografia di Roberta giovane, di sua madre sul comò.

“Si è mia madre!” Esclamò Federico voltandosi a guardarla sorridente.

“E’ una bella donna!” Affermò Dracu.

“Si! È una donna seria, fedele, ama mio padre, si vogliono molto bene. Ora non c’è, è incinta, e deve arrivare un fratellino all’improvviso, ed è in montagna con mio padre a passare la gravidanza tranquilla e serena.”

“Ah… aspetti un fratellino?” Chiese.

“Si!” Rispose:” O una sorellina!” E sorrise.

“Eh ma tua madre lo partorisce già da matura, dopo tanti anni.” Esclamò Dracu.

“Si ha quarantatré anni! Come ti dicevo è arrivato all’improvvido e hanno deciso di tenerlo. Dovrebbe nascere fra tre, quattro mesi.” Aggiunse.

Dracu sorrise pensando:” Vedrai appena tua madre partorirà, Lea vi porterà tutte e due a battere assieme, madre, figlio, anzi in tre, madre, figlio ed ex fidanzatina attricetta porno, tre troie. Che bello che sarà madre puttana e figlio trans, ops figlia…” Si corresse mentalmente:” … e fidanzata pornoattrice!” E sorrise da solo.

Curiosando e frugando tra le cose di sua madre, trovò degli stivaletti neri in pelle, che Roberta calzava quando andava a battere nel Bresciano. “Metti questi dai che sono belli!” Lo esortò e lui li calzò. Quando ebbe finito lo fece alzare, era davvero di lineamenti al contrario di lui che era brutto con il suo cranio quasi rasato e il volto segnato da piccole cicatrici dovute a litigi in strada e lo baciò in bocca con la lingua come aveva fatto poco prima. Poi mentre l’aiutava a mettersi apposto in abiti e in trucco femminile, trattandolo come una vera ragazza la informò: “Da oggi sarai la mia ragazza! ...La mia troia!! Ti voglio mia!” Esclamò.

Federico eccitato malgrado la sua avversione si lasciò andare a lui, mormorando solo come se non seguisse il discorso perché lo accettasse: “Sono un po' stretti questi stivaletti.”

“Resisti e ti abituerai e vedrai che presto avrai abiti e scarpe su misura, un guardaroba femminile intero tutto per te!”

Federico in quella situazione si sentiva confuso e suo, e veramente sexy vestita da troia, anche se erano gli abiti casual di sua madre. Si sentiva femmina, dentro le mutandine e la gonna della mamma che risaltavano il suo culetto alto, sodo e scarno. Il trucco non era perfetto ma gli stava bene. Il suo viso con tratti morbidi e delicati e il fisico magro lo rendevano aggraziato e attraente. “Sei bello, ma la tua è una bellezza femminile.” Le disse e si avvicinò ancora attratto e senza che lui lo impedisse, si baciarono nuovamente in bocca eccitati, Dracu lo accarezzò sul corpo e abbassando giù la cerniera tirò fuori il suo cazzo duro e lungo, poi facendo correre la mano sulla sua coscia come se fosse una vera donna, le tirò su la gonna fino a giungere alle mutandine, abbassandole un poco sulle cosce e tirandogli fuori il suo cazzo modesto, duro anch’esso dall’eccitazione. Quello di Dracu lungo ed esteticamente più bello, era duro ed eretto, quasi venti centimetri, fantastico e ben fatto da sembrare una scultura con tutte le sue depressioni e pliche, rivolto in su con la sua piccola cappella che faceva da apripista alla penetrazione anale. Il suo era proprio un cazzo da culo e difatti quella era la sua specialità, fare il culo alle ragazze e se serviva anche ai ragazzi, mentre quello di Federico era più piccolo, normo dotato.

Federico era eccitato come qualsiasi persona che fa qualcosa di proibito e che desidera molto, e Dracu spingendolo sulle spalle lo fece inginocchiare davanti a sé e glielo porse contro le labbra senza dire nulla. Lui d’istinto avrebbe voluto evitarlo, ma l'odore di sesso che emanava quel cazzo giovane in eccitazione gli fece desiderare di baciarlo, leccarlo, assaggiarlo. E infatti fu lui come in trance ad aprire e a prenderlo in bocca di sua iniziativa. E reclinatosi con il capo sul cazzo nella mano di Dracu , iniziò a succhiarlo avvertendone la virilità e il gusto in bocca . Continuava a leccare e succhiare mentre Dracu gli accarezzava la nuca, iniziando con i movimenti del bacino ad assecondarne il ritmo del suo succhiare, fino a quando spingendo, Federico si ritrovò coi peli di Dracu quasi vicino al naso. Gli sembra strano e incredibile come la sua bocca si allargasse e la sua gola si allungasse in quegli affondi da brivido sul suo cazzo, ma si esaltava a sentire che Dracu apprezzasse e provasse piacere alla sua bocca. Con la cappella in bocca Federico spompinava con gusto quel rom e sembrava piacergli farlo. Subito succhiava soltanto la cappella, ma poi delicatamente sempre più, lasciandola iniziò a leccargli la lunga asta, mentre Dracu proprio come se Federico fosse una ragazza le accarezzava il collo sotto i capelli della parrucca e il viso.

“Sei la mia troia ora!” Gli diceva e lui non rispondeva ma leccava. Poco dopo lo fece tirare su, tutto sbavato dalla sua stessa saliva, dal rossetto di sua madre messo e dal sapore del cazzo di Dracu che dopo aver abbassato completamente i pantaloni e lo slip si sedette nel letto matrimoniale di Roberta e si sdraiò con la schiena. Federico su sua sollecitazione si tolse la maglietta e il reggiseno di sua madre, restando solo con la gonna e lo slip traforato e ricamato. A vederlo mezzo nudo, in quel corpo esile ed efebo, con i pettorali scarni, senza muscolo come fossero tettine, le spalle arrotondate in basso e verso i lati, le gambe lunghe e poco pelose, i glutei asciutti ma sodi e i testicoli contratti con il suo cazzetto in tiro, Dracu raggiunge l'apice dell'erezione. “Sai che hai dei tratti del corpo molto belli.” Pronunciò. Federico sorrise e lui proseguì “Come fai a chiavare Valentina che c e l’hai così piccolo? ... Gode almeno?” Domandò sfacciato e altezzoso.

“Si! Certo che gode, ha avuto solo me!” Rispose giustificando il fatto che godesse con le sue dimensioni, essendo stata solo con lui.

“L’hai sverginata tu?” Chiese.

“Si!” Rispose. Federico.

E sempre più impertinente e sboccato chiese: “Il culo glielo hai già fatto? “

“Nooo! Noooo!!” Esclamò abbozzando un sorriso:" Assolutamente no, lei non vuole è contraria a queste cose."

“Gli hai leccato la figa allora?” Chiese lui pronto.

“Nemmeno! ...Noi non facciamo di queste cose, il nostro è un sesso pulito, rispettoso, sentimentale!” Ribatté, facendogli intendere che per loro era un valore praticarlo in un determinato modo senza porcate. Poi, avvicinandosi a Dracu eccitato, disse per allontanare il suo pensiero su Valentina:” Ma ora non parliamo di lei. “Si avvicinò e si chinò ancora su di lui sdraiato sul letto nel posto dove dormiva sua madre e lo baciò in bocca, ma lui gli guidò la testa spingendola verso il suo cazzo e se lo fece succhiare ancora. Dopo qualche minuto Dracu si alzò e gli andò dietro, lo mise a pancia in giù a carponi e gli alzò su la gonna scoprendogli il culo e gli tirò giù le mutandine alle ginocchia, proprio come se fosse una ragazza messa alla pecorina, posizionandosi dietro lui e incominciando con le mani a massaggiargli i glutei duri e scarni, accarezzandogli la parrucca, e iniziando a baciarlo e leccarlo lungo la schiena; avvertendo ogni centimetro di pelle di Federico fremere e godere. Giunto in basso, con le mani gli divaricò i glutei e cominciò a massaggiare l’ano, che senti pian piano reagire, rilasciarsi, e gli infilò dentro il dito indice facendolo inarcare, sentendolo borbottare di piacere e sussurrare: “E' bellissimo!!! “Mentre Federico in quella posizione alzava il bacino per mettere maggiormente in evidenza il sedere e l’ano e donarglielo di più. “Hai il buco stretto...” Mormorò Dracu con il dito dentro:” Ma è solo questione di utilizzo, vedrai che un po' alla volta lo allarghiamo bene!” E rise. Federico sorrise ormai completamente soggiogato e passivo a lui. “Vedrai ti piacerà sentirti donna.” Gli ripeteva per convincerlo e condizionarlo sempre più: “Sentirai sempre di meno il dolore e la resistenza dell’ano, fin quando ti piacerà e godrai solamente.”

A quelle carezze sull’ano a Federico cominciarono a tremare le gambe. E tenendo sempre larghe le natiche, dopo aver insalivato il suo buco, appoggiò la cappella del suo cazzo sull’ano e con una spinta di reni fece entrare più della metà del cazzo duro.

Federico si inarcò per reazione sentendo dolore, era la seconda volte che lo prendeva in culo e cominciò ad urlare: “Noooo... Noooo!!! Fermati… smettila, mi fa troppo male. Tiralo fuori!!” Per tutta risposta Dracu , con un ulteriore colpo di reni, gli fece entrare ancora un po' il cazzo . Federico sofferente e quasi piangendo lo pregò: “Fa male! Fa troppo male! Smettila Dracu !!”

“Non ti preoccupare, è il prezzo del piacere, prima devi soffrire per godere, te l’ho detto che le prime volte sarà un po' dolorosa la penetrazione, ma fra poco sarai tu che mi dirai di continuare.” Lo consolò, e con un altro colpo di reni lo fece entrare tutto fino ai testicoli facendolo sobbalzare sul letto; e appoggiando le mani sulla schiena iniziò a carezzarlo e graffiarlo dolcemente, incominciando a incularlo. In quella brutalità Federico si sentì ancora come la prima volta, violentato da lui, da quel rom, quel balordo che voleva portargli via Valentina e a quel pensiero con un senso di ribellione, cercò di svincolarsi, ma il suo agitarsi non fece altro che farglielo penetrare, impiantare meglio dentro e prenderlo e sentirlo maggiormente in fondo. Istintivamente strinse l'ano come a fermare il correre del suo cazzo nel retto, ma anche quel l’atto non fece altro che aumentarne il godimento e alla fine, si arrese, vinse lui e lo lasciò entrare prendendolo tutto dentro di sé, lasciandolo scorrere nel retto. Pochi colpi e carezze e la sensazione cambiò, la percezione del dolore divenne piacere. Era agitato ma gli piaceva. Gli piaceva essere inculato da Dracu, da quel suo coetaneo perverso. E Dracu continuava a penetralo dolcemente ma con fermezza affondando il suo cazzo in profondità, facendolo sobbalzare dal piacere sul materasso. Gli sfinteri dell'ano di Federico si tesero maggiormente intorno al suo cazzo, da sembrare si dovessero rompere. Sentiva con piacere l’asta di Dracu che lo trafiggeva, avrebbe voluto piangere e invece godeva, godeva… anche se contro la sua volontà, con Dracu si sentiva femmina e stava godendo di un piacere che finora non aveva mai provato... e cominciò a desiderare che quel rapporto non finisse più, perché il dolore iniziale ora era diventato soltanto piacere. “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Federico emise un lungo grido di godimento, dimenando quel suo giovane culo verso di lui, quel rom e spingerlo indietro per riceverne di più, tutto. Sentì i peli di Dracu contro i suoi glutei e i testicoli strofinarsi e sbattere al suo perineo. Allungò la mano all’indietro tra le sue gambe, fino ad arrivare a lui e accarezzarli, stringerglieli, belli, grossi, gonfi potenti e probabilmente piene di sperma. All’improvviso esagitato come se non capisse più nulla si mise a gridare: “ Siiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!! Siiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!! Continua…continua… non fermarti, continua…Fammi godere di più!! Spingi di più!”

“Ti piace vero?” Domandò Dracu provocatorio continuando a incularlo.

“Siiii!! Siiii!!! Mi piaceeee!! Mi piace tanto…!!” Rispose ansando.

“Preferisci chiavare Valentina o farti chiavare da me?” Domandò ancora.

“Con teee!! Con teeeee!!Preferisco farmi chiavare da te!” Ripeté godente.

“Preferisci essere il ragazzo di Valentina, di quella stronzetta, oppure la mia ragazza!? La mia troia!”

“La tua troia...la tua troiaaaa!!!!” Gridò ormai quasi in preda alle convulsioni dal piacere, con tutto il cazzo di Dracu nel culo.

“Vieni qui! fatti baciare in bocca, così godrai di più!! “Gli disse, e facendogli ruotare il tronco e il capo indietro, mentre Dracu si portava in avanti, si incrociarono con le lingue leccandosele a vicenda, godendo entrambi. “Me la farai chiavare vero a Valentina!? Alla tua troietta!!” Sussurrò.

Federico ansimava dal piacere, forse non capiva o fingeva di non capire quella sua richiesta, ma lui rallentando, quasi fermandosi insistette: “Me la farai chiavare vero a Valentina, mi aiuterai?”

“Si! Si!! “Rispose godente Federico:” Ma ora continua… muoviti che mi piace…”

“Bravo devi essere così con me, sottomesso e ubbidiente.”

Federico si accorse che gli stava succedendo qualcosa mai avvenuto prima, la sua giovane asta di carne, semidura, oscillandogli sotto le spinte di quella inculata vigorosa, godendo ebbe un’erezione maggiore e ansimando, senza che nessuno la toccasse, dura ed eretta si mise a sborrare da sola. A gettare schizzi di sperma chiaro sotto di lui, in un orgasmo profondo e continuo, restando lui stesso stupito di quell’eiaculare improvviso. Ansimava e godeva quasi urlando, mentre il suo cazzo sborrava da solo; avveniva tutto senza stimolarlo, solo a sentire il cazzo di Dracu dentro lui che lo inculava. E iniziò a spandere da solo sperma, proprio come una donna quando gode con un uomo che emette gli umori vaginali senza toccarsi, fino a farlo gocciolare sul lenzuolo sottostante di sua madre. Stava avendo un orgasmo anale, emettendo di riflesso con le contrazioni anali, sperma senza nemmeno sfiorarsi!!!

A un certo punto Dracu si mise a cavalcarlo forte, battendolo sulla natica facendolo urlare, stava arrivando l’orgasmo pure a lui, mentre quello di Federico seppur con il cazzo dritto, oramai emetteva dall’uretra solo schiuma e piccole gocce di sperma, avendo già eiaculato spontaneamente sul letto. Di lì a poco un brivido colse entrambi e Dracu iniziò a sborrare dentro di lui, sperma caldo che Federico accolse con piacere, inarcandosi con il capo in alto, gemendo di piacere come una lupa che ulula alla luna, mentre Dracu gli riversava dentro il corpo il suo piacere.

Lo tirò fuori sporco di feci e ancora gocciolante da tutto lo sperma che gli aveva riversato nell’ano e si baciarono incrociando le lingue ancora pieni di piaceri ed estasi in un lungo abbraccio dei loro corpi sudati.  Si abbracciarono a letto avvolti dall'odore della loro pelle e dei loro orgasmi. Quello di Dracu gli aveva riempito il retto di calda sborra e rimasero così sulle lenzuola di sua mamma Roberta, abbracciati per un po'. Poi si alzarono, tolse la parrucca, si struccò e si fecero la doccia, rivestendosi al termine. All’improvviso nel silenzio, come realizzando l’accaduto, avendo un sussulto di timore pensando a Valentina esclamò: “Ma io non sono gay e non lo divento vero??!”

 “No stai tranquillo !!” Rispose Dracu ridendo dentro sé e pensando:” Oramai lo sei già, ti faremo diventare una bellissima trans!”                                                                    

"Senti!  ma Valentina non la puoi lasciare stare? Hai già me e nel locale ci sono tante belle ragazze, da Irina, Roxana e altre, perchè ti sei fissato con lei che dovrà diventare mia moglie?"                                                                                                    "Perchè la voglio, la voglio chiavare, mi piace e tu mi aiuterai capito?!" Pronunciò autoritario.                    Federico abbassò il capo in segno di sottomissione.  

“Ora devo andare.” Proferì Dracu, premurandosi di accarezzandolo dolcemente sul viso proprio come se fosse una ragazza:” Ti saluto! Mi raccomando vieni presto con Valentina al locale… ti aspettiamo, non fare scherzi!”

Federico come cercando un’ultima giustificazione esclamò: “Ma lei è contraria a venire nel locale con voi. Non vuole più!”

“Lo so!” Rispose Dracu:” Ma se glielo chiederai tu verrà! Ritornerà! Ti aspettiamo presto con lei...ciao!” E gli diede un bacio sulle labbra e sul viso prima di andarsene e allontanarsi. Passarono 20-30 minuti, il tempo di rimettere in ordine il letto e togliere i vestiti di sua madre, ripiegarli e rimetterli a posto, andare in cucina e mettere su la caffettiera che sentì suonare alla porta. Intuì chi era, andò ad aprire e si trovò davanti Valentina sorridente che lo abbracciò al collo baciandolo sulle labbra.

“Ciao amore! Come mai a quest’ora?!” Chiese stupito di vederla a quell’ora.

“Mi sono liberata prima, invece delle 18.00 ho finito alle 16.00 per stare di più con te! Mi mancavi!” Lui sorrise e l’abbracciò. Era innamorata di Federico e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, come lui ormai l’avrebbe fatta per Dracu. Tutto ormai era in moto, Federico oramai stava per diventare un trans, un travestito, mentre Dracu era sempre più attivo sessualmente, sia con uomini che con le donne e gli piaceva sia il culo che la figa, e ora dopo il culo di Federico, con il permesso di Lea e Rocco aveva in mente di prendersi la fighetta di Valentina. Quella giornata fu l’inizio della fine del suo rapporto con Valentina e l’inizio di quella di omosessuale per e con Dracu. Federico ora provava una forte attrazione per lui, più di quella che aveva con Valentina. Godeva come un matto o meglio come una matta a farsi inculare da lui. Sapeva che stava cambiando, che Dracu e lui stavano per intrecciare una relazione omosessuale. Si sarebbe ancora incontrato con Dracu di nascosto da tutti, tutti i giorni. Purtroppo Federico subiva un'attrazione e una sottomissione forte e morbosa verso di lui, un richiamo erotico, carnale che preferiva a quello della bella Valentina. Lei sarebbe stata sacrificata sessualmente per la sua infatuazione a Dracu , non immaginando minimamente quello che sarebbe accaduto dopo, che Lea e Rocco volevano fare di lei un’attricetta porno pur sapendo che non era facile e Federico era la chiave per riuscirci.

 

 

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