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STORIE E RACCONTI EROTICI
VIETATI AI MINORI DI 18 ANNI
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LA DEGERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI
DEGENERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE.
NOTE:
“Tutto accade in un momento, in un giorno qualunque della vita, quando meno te lo aspetti e vieni iniziata a fare qualcosa che credi sia utile.”
Anonimo
CAP. 24 - L'INIZIAZIONE.
Oramai Valentina e Federico erano entrati in confidenza con Lea, che voleva iniziare subito a corromperli sessualmente.
"Non hai idea che tesoro abbiamo trovato." Disse incontrando Rocco: " È molto bella, l’ho vista nuda, un amore, ci farà guadagnare molto... bisogna che agiamo subito." Ma Rocco la frenò.
“Si ho visto anch’io le recitazioni sul monitor, sono giovani e anch'io ho visto che lei è molto bella e fine, sarebbe un peccato bruciare tutto con la fretta. Abbiamo tempo, nessuno ci corre dietro, Roberta e suo marito sono in montagna per la gravidanza, è solo al quinto mese e prima che ritorni qui tra parto e maternità passeranno sei mesi e quindi io inizierei in modo soft… delicato, coinvolgendoli ...”
“In che modo?” Domandò Lea interessata.
“Nel solito modo che abbiamo usato per traviare tutte le altre ragazze e signore per bene che abbiamo poi corrotto.”
“Cioè con lo spogliarello?” Domandò lei intuendo già la risposta.
“Si! Ma prima continuerei con qualche lezione di recitazione e farei in modo di dividerli ancora un po’. Sei sicura che sia Irina la persona giusta per quel Federico?” Domandò.
“Penso di sì! Perché?”
“Non so, ma io lo vedo molto femminile quel ragazzo, è bello, ma di una bellezza efeba, inizialmente proverei con Dracu, prima di fargli chiavare la sua fidanzatina, se riesci fallo inculare da lui!” Disse serio, intanto lui incula ragazze e ragazzi se gli capitano.
“Fare inculare Federico da Dracu?” Ripeté Lea sorpresa.
“Si!!” Ribatté Rocco.
E rispondendo e spiegando fece uno strano discorso metaforico: “Quei due sono innamorati e l’amore è una corazza dura e impenetrabile come quella del coccodrillo e per uccidere il coccodrillo bisogna colpirlo sul ventre mollo e non sul dorso.” Lea ascoltava attenta. “Ecco vedi, il dorso duro è Valentina che è innamorata pazza di lui e credo non riusciremo mai a scalfirlo e traviarla, se prima non li colpiamo nella pancia, e il ventre molle dell’ipotetico coccodrillo è Federico.” Disse continuando:” Quindi secondo me bisogna puntare sul ragazzo per giungere a lei, che sono certo farà quello che lui le suggerirà e chiederà.” Lea ascoltava e annuiva la testa, mentre Rocco continuava. “Secondo me il fatto di spingerlo tra le braccia di Irina con lui può essere controproducente, aumentare la gelosia di Valentina e allontanarla da noi ...”
“Ma allora ?!” Chiese stupita Lea.
“Allora io punterei su Dracu, Federico è un ragazzo effeminato, bello, buono, onesto e sincero, più facile da corrompere che è seria e tutta di un pezzo. Hai visto nel bacio e nello spogliarsi, se non glielo diceva lui, lei non lo faceva, io proverei con lui tramite Dracu ...” Ripeté:” ... ma senza tante attenzioni, qualcosa di diretto e dirompente, che lo sconvolga.”
Lea annuiva e sorrideva, restò pensosa e poi esclamò ridendo:” Hai ragione...ho capito e condivido ... ho già in mente tutto ...lascia fare a me! Lo faremo diventare per gioco Federica...” E rise da sola accompagnata dal sorriso di Rocco che fumava, aggiungendo subito come ricordandosi in quel momento: “E con Roberta?”
“Roberta cosa? Domandò Rocco.
“Se scopre di suo figlio?”
“Niente ... non succederà niente, il maschio ce l’avrà lo stesso e sarà la nascita di mio figlio con lei e vorrà dire che avrà anche una femminuccia che si chiamerà Federica …” E risero ancora insieme.
E così proseguirono ancora qualche lezione, ma non più incentrate solo su Valentina, ma anche su Federico. Ci furono ancora pochi incontri di recitazione, più che altro basati sul fatto di spingere Federico a provare e scoprire in sé una sorta di omosessualità. Il regista un pomeriggio che c’erano tutti, discutendo sui ruoli e i sessi nell’interpretazione, disse che nella recitazione si ci può anche travestire o avere ruoli differenti dal proprio sesso o sessualità; dover avere una parte omosessuale, sia gay che lesbica oppure recitare nei panni dell'altro, una donna interpretare un ruolo travestita da uomo e viceversa l’uomo da donna. E chiamò Federico e Dracu già istruito sul palco e fingendo casualità, dapprima gli fece provare scene in modo che si abbracciassero tra loro e si stringessero, ma poi a sorpresa (programmata con lea), visto che c’erano le ragazze, propose di farlo con realtà, di andare in camerino a truccarlo e vestirlo da donna. Tutti risero a quella richiesta e lui restò sorpreso come Valentina: “Travestirmi da donna?!!” Esclamò.
“Si! Avviene spesso nello spettacolo, non vedi anche in Tv quanti attori e attrici recitano nei ruoli del sesso opposto. Su prova!” Lo spronò il regista esortandolo:” Non c’è nulla di male, è una recitazione anche questa Devi solo provare a vestirti con abiti da ragazza e atteggiarti a femmina, poi dopo toccherà o a Valentina o a Roxana, si vestiranno da uomo anche loro.
” Federico era turbato a vestirsi da donna e tentennava, ma il regista aggiunse coinvolgendo tutti, soprattutto la sua Valentina. “Ti vestiranno e truccheranno loro che sono brave e capaci … dai!!” Esclamò e fece segno a Irina, Roxana e Valentina di partecipare.
“Si dai!” Affermò Irina alzandosi allegra, facendo alzare anche Valentina imbarazzata ma sorridente. Così con lui consenziente suo malgrado di questa novità, il regista li invitò nel camerino delle ballerine del locale a quell’ora chiuso per proseguire con la lezione che doveva trasferire non solo la parte fisica dell’aspetto con vestito e trucco di Federico, ma anche la più pericolosa, quella della personalità, gestualità e movimento, di atteggiarsi mentalmente a donna.
“Dovrai pensarti ragazza, femmina, sentirti e ragionare da donna come loro... immedesimarti.” Dichiarò con serietà il regista facendo cenno con la mano alle ragazze. E si avviarono tutti in gruppo verso il retro del palco, entrando da quella porticina sotto i pesanti tendoni rossi, dove molte volte era passata sua madre Roberta.
Giunti, Lea arrivata dietro di loro accese le luci ed entrarono tutti in una grande stanza molto illuminata, dove c’era un angolo adibito a salottino con divano e poltrone dove sedersi e chiacchierare o meglio spettegolare. E tutto attorno alle pareti colorate di chiaro, quattro grandi specchi a muro circondati sui margini attorno da file di lampadine bianche a vista, per illuminare il viso durante il trucco in tutti i suoi lati. Sotto gli specchi vi erano delle console a tavolinetto piene di oggetti per il beauty, rossetti, fard, rimmel, profumi e tanti altri prodotti, e tra essi uno spazio con paravento che fungeva da spogliatoio per le ragazze. In fondo un angolo sartoria con una infinità di scarpe di tutti i tipi e colori imbrillantate e luccicanti, con tacco a stiletto, minimo di dieci centimetri. Abiti e costumi da scena, lunghi e corti con lustrini e paillette agganciati al appendiabiti su ruote, oltre che parrucche colorate di ogni stile e lunghezza e monili di ogni tipo, collane, braccialetti, orecchini e anelli. Una porta indicava il bagno e le docce. In un angolo una Tv in alto a muro per osservare la sala e il palco spettacolo e al centro un grande tavolo pieno di oggetti e indumenti intimi femminili di ogni tipo, molto sexy ed erotici. Specchietti, occhiali, spille vistose, fermacapelli con piume e perle colorate, reggiseni burlesque con vistosi pizzi, corpetti decorati e mutandine mini, perizoma e string, oltre a slip colorati e ricamati, di seta o trasparenti, con tulle, trine e merletti, tutte da spettacolo con paillette e strass, appositamente da mostrare a vista. Oltre calze a rete o tinta unita di ogni colore, autoreggenti e reggicalze. Sembrava un bazar di oggetti e indumenti dà spettacolo. Vedendo lo stupore negli occhi di Valentina e Federico Lea dietro di loro esclamò: “Le attrici e ballerine vivono molte ore in camerino e spesso mangiano, discutono, studiano le parti o si intrattengono a chiacchierare! “E sempre spiegando alla meravigliata Valentina proseguì: “Qui nel nostro piccolo, si ci aiuta avvicenda, si è truccatori, costumisti e parrucchieri dei propri partner.” E facendo segno con la mano muovendo il braccio in modo circolare, indicò una fila di parrucche di tutti i tagli, stili e colori posizionate su alcuni ripiani nelle teste porta parrucca di polistirolo.
Valentina era la prima volta che entrava in un camerino vero adibito a trucco e vestizione delle attrici e lo osservava affascinata e per un attimo fu rapita da quel mondo quasi fantastico che aveva sempre sognato anche da bambina, che aveva sempre immaginato ma mai visto dal vero.
“Come mai tutte quelle lampadine intorno allo specchio chiese curioso Federico, mentre Dracu e Olu ascoltavano e Irina e Roxana si annoiavano conoscendo già il posto, avendo molte volte usufruito per lavoro di quegli specchi e console.
“Per avere l’illuminazione conforme in ogni parte del volto e poter farsi un make up non troppo pesante o asimmetrico o sfumato male per colpa dell’illuminazione sbagliata che crea ombre.” Rispose Lea proseguendo, notando l’interesse silenzioso di Valentina: “Sapete! ...La luce modifica notevolmente i colori e le ombreggiature del nostro make up, quindi per avere un risultato perfetto, l’illuminazione della postazione trucco deve essere ottimale.”
Federico annuì con il capo, mentre Valentina in silenzio si era avvicinata a una console e osservava gli oggetti che vi erano appoggiati scorrendovi con il dito sopra. Lea se ne accorse.
“Ti piacciono?!” Chiese avvicinandosi a lei.
“Si molto, non avevo mai visto niente di simile e tutto insieme.” Rispose. C’erano set di pennelli per ogni tipo di trucco e make up, per il viso, gli occhi, le labbra, di ogni larghezza e forma, arrotondata, piatta o a punta, di varia grandezza e lunghezza. Pinzette di ogni tipo, dritte e curve per la rimozione dei peli superflui sul volto. Rasoi di plastica a lama per regolare il margine delle sopracciglia. Crema depilatoria per il naso per avere sempre un nasino liscio e lucido. Curette per le imperfezioni del viso, come acne, punti neri, con ago estrattore da trucco. Lea toccando da sopra la sua mano, aprì un piccolo sportello e le disse: “Vedi! ...Queste sono confezioni di spugne, piumini e spugnette per il trucco, lo strucco e per il fondo tinta.” Osservando con incanto Valentina allungò la mano sorridente ed esclamò:” C’è anche la cipria!”
“Si qui c’è tutto. “Ribadì Lea. “Vedi?!!...Ci sono matite colorate da occhi e da labbra, rimmel, rossetti e lipstick di ogni tinta, lucidalabbra." E prendendo in mano piccoli contenitori trasparenti esclamò:" Qui come puoi osservare ci sono kit di ciglia finte e magnetiche, di varie lunghezze, applicabili a quelle vere senza colla e riutilizzabili quando si tolgono. E come puoi vedere tante altre cose dal fard, alle unghie lunghe artificiali di ogni colore.”
Valentina era estasiata e affascinata da quello che vedeva. Lea le sorrise con tenerezza, senza fare trasparire la perfidia sulle sue labbra, dicendole: “Vedrai che tra non molto potrai sbizzarrirti anche tu seduta qui a truccarti o farti truccare da qualche collega e diventare diversa da come sei ora, trasformata, adulta, vamp e ti renderai più attraente e sexy, e avrai quello che meriti di avere, essere bellissima e desiderata dagli uomini.”
Valentina sorrise felice mostrando tutti i suoi denti bianchi. “Mi piacerebbe davvero poterli usare un giorno!” Esclamò rapita e felice.
“Allora chiudi gli occhi e esprimilo come desiderio di diventare come le ragazze che lavorano qui.” Pronunciò perfida. Valentino ingenua chiuse gli occhi qualche secondo e poi li riaprì dicendo:” Ecco…l’ho desiderato.”
“Brava! Vedrai cara che si avvererà. Che accadrà prima di quel che tu pensi, lavorerai qui e avrai una console tutta tua ...te lo prometto!” Dichiarò, aggiungendo dopo una pausa: “Spero di essere stata chiara nella spiegazione, per qualsiasi dubbio tu possa avere, o curiosità o suggerimento sul make up non esitare a chiedermi bellina! “Esclamò. E si guardarono negli occhi attraverso il grande specchio della console, Valentina con dolcezza e ingenuità e Lea con perfidia e malizia, ma subito furono distolte dalla voce del regista che gridò: “Su ora dedichiamoci a Federico! Scegliete gli indumenti da mettergli!"
” E Irina, Roxana e Valentina sospinte da Lea, divertite si avvicinarono all’appendiabiti sganciando abiti femminili e al grosso armadio con cassetti tirando fuori della lingerie scegliendola divertite per lui, mentre Dracu e Olu in silenzio osservavano l’inizio della sissificazione di Federico. Trovati gli abiti fu sollecitato con goliardia: “Dai Federico spogliati e rivestiti, che ti vogliamo donna come noi!” Esclamò Irina facendo ridere tutti, anche Valentina. Lui sorrise, incoscientemente stava a quel gioco che l’avrebbe cambiato sessualmente per sempre. Lentamente si denudò, tolse la maglietta guardando tutti con timidezza e imbarazzo venendo ripreso a sua insaputa da una delle mini telecamera del circuito interno del locale, quella dello spogliatoio-camerino. Poi impacciato abbassò i jeans restando solo con gli slip, guardando Valentina che lo osservava sorridendo, spettatrice di quello che pensavano fosse soltanto un gioco, su sollecitazione di Lea e del regista abbassò anche quelli restando nudo. Ci fu un momento di silenzio dove il suo piccolo cazzo mollo in quella situazione si raggrinzì sembrando ancora più piccolo di quello che era, facendo sorridere Dracu e Olu e con gli occhi anche Irina e Roxana, poi fu Lea a dire: “Vestilo tu Valentina! Trasformalo tu in donna, rendilo femminile. Penso che hai gusto, in fondo è il tuo fidanzato. Cosa gli faresti mettere?”
Lei sorrise e allegra di essere stata scelta da Lea come sua aiutante, si guardò in giro come a cercare gli indumenti, tralasciando sul tavolo quelli che avevano scelti le altre ragazze Irina e Roxana. Rallegrata voleva vestirlo lei di suo gusto come diceva Lea, e presa da quell’enfasi si guardò attorno con curiosità ed esaltazione, non conoscendo la disposizione dell’ambiente. Fu sempre Lea a dirle e a indicarle con l'indice: “Là! In fondo alla stanza, vicino alla sartoria in quei scaffali c’è tutto quello che ti serve, lavato, pulito e stirato.”
Valentina sorridendo e divertita si precipitò da sola e curiosa ed entusiasta si mise a frugare tra essi e scelse con cura la sua combinazione di lingerie preferita, rovistò tra i ripiani e tra gli appendiabiti, prese un perizoma e reggiseno di pizzo nero e delle calze autoreggenti sempre nere, poi esaltata e sorridendo li portò a lui dicendole sorridendo:” Dai mettili!”
E mentre tutti osservavano, Valentina ridendo da sola aiutò Federico collaborativo a infilarsi il perizoma, sistemandogli la striscetta posteriore nel solco gluteo, lasciando le natiche nude, un po' scarne ma arrotondate, senza peli proprio come le donne. E mentre Dracu e Olu sogghignavano non visti, gli sistemo davanti il triangolo di stoffa che copriva a malapena il suo piccolo pene, che eccitato dalla situazione pur non volendo gli era diventato duro e le usciva fuori di lato con la cappella, facendo capire a tutti i presenti che gli piaceva quel processo di femminilizzazione su di lui per diventare una ragazza. Poi Valentina prese il reggiseno e facendogli allungare le braccia in avanti lo glielo infilò ad esse, mettendo bene a posto le spalline sulle spalle, ma portatasi posteriormente però, non riusciva ad agganciarlo dietro e fu Irina che ridendo assieme a Roxana, l’aiutò, mentre lui piacevolmente passivo, si lasciava praticare quella trasformazione. Subito ad un cenno del capo di Lea, Roxana portò dei sacchettini pieni d’acqua per riempire e imbottire le coppe del reggiseno e darle forma. Successivamente con un sorriso prese le calze velate nere autoreggenti e le passò a Federico, sperando che se le mettesse da solo, invece era incapace di indossarle e ancora divertita assieme a lui fu Valentina a farlo, a insegnarle come mettere le calze di nailon. Ad arrotolarla nelle mani, infilarla nel piede e a tirarle su lentamente, dal polpaccio alle ginocchia su fino alla coscia e a rendergliele aderenti e senza smagliature con manate e tiramenti con le dita sul nailon, che le stiravano verso l’alto. Prima una e poi l’altra, le gambe del suo fidanzato inguainate nelle calze nere, sembravano realmente femminili e affusolate. Quando le ebbe addosso osservandolo con la lingerie, aveva già una parvenza di corpo femminile anche se i fianchi erano ancora mascolini, poco curvi e piuttosto dritti e il culo anche se arrotondato scarno. Infilò una minigonna rossa elasticizzata e aderente scelta sempre da Valentina e poi un top corto nero con brillantini sopra il reggiseno che lasciava l’ombelico scoperto e che facevano risaltare le sue poco curvilinee forme, rendendolo però femminile. Per ultimo ai piedi misero un paio di scarpe color nero lucido con decolleté e laccio alla caviglia a tacchi altissimi, e poi collanine e braccialetti, insomma era un vero spettacolo vedere quella trasformazione, quella metamorfosi, quella sissificazione di un giovane ragazzo in ragazza.
Lui piacevolmente passivo, con un sorriso stupido lasciava fare e il cuore gli batteva all’impazzata, gli piaceva sentirsi trasformato, Dracu e Olu presero a ridere e Federico imbarazzato sorrise anche lui, ormai diventato quasi donna. Restava solo da truccare il viso, e in quella situazione la perfidia di Lea si vide tutta: “Truccalo tu bellina!” Esclamò accarezzando Valentina sulla spalla.” È solo un gioco e in fondo, sei la sua fidanzata. Truccalo come ti piace di più! Come vorresti truccarti o che truccassero a te se facessi uno spettacolo. Qui c’è tutto.” Disse facendo segno alla console e un cenno a Federico dicendo: " Siediti qua Federico, sulla poltroncina girevole da trucco davanti alla consolle e lo specchio." E lui annuì accomodandosi.
Valentina vedendo Federico seduto, emozionato ma partecipe che stava al gioco sorrise rallegrata e a quel punto Lea toccandolo sulle spalle da dietro e guardandolo attraverso lo specchio disse per rompere la tensione: “Stai tranquillo e comodo, che ora la tua innamorata Valentina ti truccherà, ti farà diventare bella come lei, come una vera donna...ti farà diventare una ragazza!” E rise allungando la mano all'interruttore e accendendo tutte le luci attorno allo specchio. Valentina stupidamente e infantilmente entusiasmata, con l’espressione di gioia di chi gioca, rovistò nella console tra gli accessori per il trucco, ne scelse il colore e prese il rossetto, ma prima di metterglielo sulle labbra si avvicinò e le baciò sopra, facendo sortire un grande:” Ooooooohhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!! “Dai presenti, che si sentì prorompere nel camerino assieme a un battito di mani. Si vedeva che quei due giovani si amavano molto e subito dopo segno con il rossetto il suo labbro superiore. Valentina giocava, ma non si rendeva conto di quello che stava compiendo, del significato di quel truccare il suo ragazzo e lui nel lasciarsi trasformare. Come in un divertimento giovanile e trasgressivo iniziò ad abbellirlo come avrebbe voluto essere lei, inconsciamente a sua ipotetica immagine e gli dipinse rosso fuoco le labbra. “Sporgile un po' in fuori!” Lo esortò premendo con il rossetto per segnare meglio.
Aiutata da Roxana che era pratica, lo stesso fece intorno agli occhi e sulle palpebre, mettendo l’ombretto di un rosa tenue e segnò la parte inferiore con la matita nera, dovendogli dire più volte come se fosse una estetista vera con il sorriso sulle labbra: “Stai fermo Fe…! Non muoverti seno sbaglio...” Un po' di fondo tinta sul viso, cipria e…. il viso bello e dolce del suo fidanzato era diventato femminile, da ragazza.
Lea avvicinandosi prese un kit di sopracciglia magnetiche e gliele mise sulle sue, lo stesso fece con un set di unghie laccate di rosso e un dito per volta gliele applicò sopra le sue senza incollarle soltanto adesive, mentre lui piacevolmente inattivo si lasciava manipolare.
“Perfetto !!” Esclamò Lea con Valentina vicino guardandolo nello specchio da dietro le sue spalle. “Ora la parrucca! ...Scegli tu quella che vuoi bellina, là ce ne sono molte.” Disse facendo segno. “Preferisci bionda o bruna?” Domandò maliziosa.
Valentina avvicinandosi ai ripiani delle parrucche le guardò tutte con un dito appoggiato sulle labbra e poi puntandone una con l’indice esclamò:” Quella!!” Era una parrucca bionda a capelli lunghi e mossi.
“Bene!” Disse Lea facendo cenno a Irina di prenderla. Aggiungendo subito: “La retina… prendi anche la retina!” E rivolgendosi a Valentina spiegò: “Sai con la rete o il sotto parrucca aderiscono meglio e non si muovono, non scivolano. “E sorridendo perfida continuò:” Ma vedrai che poi quando le indosserai anche tu le parrucche, queste cose le imparerai subito.” Facendole abbozzare un sorriso.
Aiutata da Irina che era pratica, dopo aver messo la retina sul capo di Federico la prese con le mani sui lati della calotta, appoggiò la parte anteriore di essa sulla fronte e allargandola internamente la portò indietro stendendola sulla sua retina e quindi in testa, tirandola e la pettinò, allargandogli poi i capelli sciolti sulle spalle. Ora Federico il suo fidanzatino era una ragazza vera, truccata vistosamente. E tutti da dietro lui attraverso lo specchio lo guardavano. “Su alzati ora!” Disse Lea.
Federico imbarazzato e con un riso di scherno si alzò. Ma in quel momento Irina gridò: “Aspetta!!” Prendendo dalla borsa un po' del suo profumo spruzzandoglielo sul collo e il torace.
“Vatti a specchiare completamente!” Disse Lea facendo segno allo specchio a parete, mentre Olu stupito diceva: “Sembri una donna davvero, una ragazza vera! “E Dracu al seguito di Olu:” E anche una bella figa per giunta!! Quasi quasi ti chiavo! “Esclamò ridendo toccandole il sedere e accarezzandoglielo. Facendo ridere tutti Valentina compresa.
Federico in piedi era imbarazzatissimo di quella situazione, ma stranamente quella affermazione di Dracu non gli dispiacque, ma finse di fare l’infastidito. Si sentiva strano e diverso in quegli abiti, era veramente sexy vestito da troietta, sembrava un giovane trans. Il trucco era perfetto nonostante praticato da Valentina e sfortunatamente per lui, il suo viso con tratti morbidi e delicati e il suo fisico magro e glabro lo rendevano aggraziato e piuttosto femminile. Era eccitato di quella sua nuova condizione, di essere stato trasformato in donna e lo avvertiva con l’erezione che iniziava a premere dentro e fuori il perizoma, sentendo il suo membro palpitare sotto la minigonna a tubino. Fece due passi e si rese conto che non era semplice camminare con quei tacchi alti.
Accompagnandolo ridendo, lo portarono tutti davanti allo specchio a muro, dove poteva vedersi completamente. Quando ci fu davanti, con stupore e incredulità si osservò, grazie al fisico minuto il risultato che vedeva allo specchio era fantastico. Era diventato una ragazza, una ragazza a tutti gli effetti che lui stesso stentava nel riconoscersi, solo più alta della media, per via della statura maschile e dei tacchi alti. Si guardava riflesso nel grande specchio rimanendo affascinato da ciò che rifletteva, da sé stesso al femminile. Restò davanti incredulo a osservarsi che fosse lui, proprio lui quella bella ragazza che vedeva e si piaceva e sentiva turbato e disagiato perché lui era un maschio, ed era fidanzato di Valentina.
Se fosse stata davvero una femmina anziché un maschio sarebbe stato una bella ragazza, con un bel viso dolce e bei lineamenti, assomigliando molto a sua madre Roberta. Quelle protesi d’acqua sotto le coppe del reggiseno gli producevano un seno riguardevole e volgare oltre il top, e il vedersi donna lo sconcertava ed eccitava contemporaneamente.
Ma quello che scopriva in lui lo destava da un torpore maschile inconscio e avvertiva il piacere perverso e subdolo insieme al desiderio di essere osservato dagli altri come femmina, anche da Valentina. Per Federico non era semplice capire quelle emozioni contrastanti e sconosciute che si rivelavano e provava, lui non era una donna vera, ma si svelava in quel momento che gli sarebbe piaciuto esserla e la scoperta di avere quel pensiero e desiderio lo attraeva e terrorizzava. Intanto gli altri girandogli attorno, scherzavano e lo incitavo.
“Stai attenta Valentina a non diventare lesbica!” Gridò Roxana ridendo posandole una mano sulla spalla con confidenza e tutti quei nuovi falsi amici giù a ridere divertiti. Assurdamente Federico si senti apprezzata più come ragazza che ragazzo. E continuando a mirarsi allo specchio si abituava a vedersi e sentirsi in abiti femminili e si piaceva sempre più, il vestito le risaltava splendidamente le forme del seno finto e la gonna elasticizzata copriva di poco l'orlo delle calze autoreggenti.
“Guarda! Gli piace !!Gli è diventato duro!!” Esclamò Dracu segnando sul davanti il piccolo pene che si intravvedeva dal gonfiore sotto la minigonna aderente. E ancora tutti a ridere, Valentina compresa, ridendo di riflesso stupidamente anche lui stesso di quelle battute.
Federico si vedeva donna, ma si sentiva ancora maschio e seppur non lo mostrava fu un trauma per lui quella trasformazione che lo portò a riconsiderare nel tempo la sua sessualità. Sentirsi donna inaspettatamente lo eccitava, lo attraeva, ma non diceva nulla, fingeva di stare allo scherzo e al gioco di Valentina e degli altri e per dimostrare che stava a quella situazione scherzosa, spiritoso si atteggiava a donna davvero, cercando di avere le movenze e il parlare con la voce femminile. Fu Dracu provocatoriamente a entrare nella volgarità dicendo: “Sembri un puttanone fantastico, un travestito ...” E risero ancora tutti stupidamente, lui compreso. Ma intanto il piano di Lea prendeva forma.
“Prova a camminare! “Disse Lea seguita dalla voce e dall’ingenuità di Valentina che continuando a pensare che fosse tutto un gioco aggiunse: “Si dai!! Cammina un po'!!”
Lui emozionato fece alcuni passi barcollando sui tacchi altissimi e camminando la minigonna gli salì lasciando vedere la fascia delle autoreggenti, accompagnato dai fischi di Olu e Dracu e dagli applausi delle ragazze.
“Me lo fai venire duro davvero!” Esclamò Dracu ridente. “Se vuoi ti chiavo...” Aggiunse guardandolo:” Hai un bel culetto!!” Fingendo Irina e Roxana di ridere anche loro, sapendo che lo scopo finale sarebbe stato proprio quello, di arrivare a farlo sodomizzare da Dracu. Camminò in modo innaturale passando e ripassando davanti allo specchio ancheggiando. In quei passaggi si fermò e si guardò ancora con attenzione riflesso e si rese conto che le scarpe con il tacco alto, facendogli portare il busto in avanti per mantenersi in equilibrio, gli facevano sporgere volgarmente il culo indietro sotto la gonna, e si eccitò da solo a vedersi; anche se non si capacitava di quella eccitazione e del piacere che provava nello sculettare sui tacchi. E cercando di reagire a quella situazione che viveva pensava:” Ma che cazzooo!! …Non sono mica un culo io (come chiamano un gay a Milano)! Ho anche la ragazza bella e chiavo…. “Ma non bastava, perché oramai gli piaceva sentire sulla pelle delle gambe le calze di seta e il filo del perizoma insinuato tra le natiche e con quelle scarpe con i tacchi ai piedi camminava e rideva. A un certo punto nonostante fossimo ancora nel camerino, Paolo il regista pronunciò: “Su ora Federico è pronto! Tu Dracu, vieni qui vicino a lui!”
Dracu si avvicinò mentre Federico continuava a parlare con Valentina che rideva.
” Prova a baciarlo come se fosse una donna! Ci riesci?” Chiese a Dracu,
“Ci provo!” Ribatté lui ridendo:” Non è il mio tipo, preferirei Valentina ma...” E si fermò nel parlare, mentre Valentina che a sentire quelle parole poco distante da lui dondolava il capo scuotendolo in modo negativo pensando:” Scordatelo di baciare ancora me!”
“Dovete soltanto a baciare le labbra e mimare un bacio passionale… E tu Federico non stare rigido, anche questa è una scena di recitazione una fiction. “Si rivolse a lui il regista esortandolo. “Mi raccomando le mani… sapete dove metterle.”
Quel perverso di Dracu si avvicinò e mettendole un braccio dietro la schiena e una mano sul collo, come se fosse una vera donna lo strinse a sé, mettendo le labbra contro le sue, e mentre Federico come doveva essere per la finzione scenica le teneva strette e chiuse, lui spinse forte con la lingua, riuscendo ad aprirle e a infilargliela svelto tra le labbra dentro la bocca. iniziando a baciarlo come se fosse una ragazza vera, limonandolo e incrociando la lingua di Federico alla sua. Lui restò sconvolto nel sentire la sua lingua vigorosa, ruvida e calda, vischiosa di saliva in bocca, così diversa dalla linguetta dolce e vellutata di Valentina, provò a staccarsi da lui tirando indietro la testa, ma Dracu lo tenne fermo quasi a forza continuando a baciarlo come se fosse una vera donna. Non se l’aspettava, ma fu preso da un fremito piacevole e passivamente si lasciò baciare, avvertendo un calore forte interno e l’erezione; gli piaceva, gli piaceva che Dracu lo baciasse in bocca come se fosse una ragazza e poco gli importava se avesse baciato anche Valentina e lei ora li vedesse baciarsi tra loro.
Lea osservava soddisfatta, il suo lavoro era giunto quasi alla metà di quello che si era prospettata per loro due. Valentina da una iniziale euforia e allegria del gioco vedendo che Dracu baciava realmente in bocca il suo fidanzato fu presa da smarrimento e disgusto. Lentamente il suo viso cambiò espressione e divenne da spiritoso a serio e poi imbarazzato. Finché il regista disse.” Bene! Il bacio va bene anche se avete lo stesso ruolo! Bravi!! Sembrava vero!” E li interruppe facendoli staccare, con lo sguardo di Federico che incrociò quello di Valentina imbarazzato e subito dopo quello di Dracu trionfante. Li aveva baciati tutte e due in bocca. Federico impacciato si avvicinò a Valentina che gli diede un fazzolettino di carta dicendogli schifata:” Pulisciti! Hai tutto il rossetto sfatto!” Ma il suo gesto di pulire fu sopraffatto dalla voce del regista che ribadì: “Bene! E ‘andata bene bravo, un’ottima recitazione. Puoi spogliarti ora! Anche in questo caso siete stati veritieri nonostante la difficoltà e l’imbarazzo di fingere di baciarvi tra uomini. Una delle prossime volte proveremo tra due donne, Irina e Roxana o Irina e Valentina ...vedremo!” E un indumento per volta aiutato da Valentina, Federico si spogliò dagli abiti femminili e indosso i suoi maschili, per andare poi in bagno con lei a lavarsi la faccia, criticandolo perché si era lasciato baciare da Dracu.
"Ma è stato un bacio finto..."Disse mentendo al rimprovero di Valentina:"...un bacio scenico!" Lei che dalla sua posizione non aveva potuto vedere bene e non era certa che si fossero baciati con la lingua, ma solo premuti le labbra contro disse: “Bè comunque sia, anche solo il fatto che quel Rom abbia tenuto le sue labbra contro le tue per parecchio tempo è stato disgustoso." Federico non rispose e lei aggiunse: " Se lo scordano che io baci Irina o Roxana... non bacio più nessuno."
Quando tornarono dal bagno, su disposizione di Lea nessuno dei presenti diede importanza a quel bacio, ma minimizzarono come se fosse stato un fatto normale e recitativo e nessuno ne parlò più. Quello che voleva Rocco tramite Lea era avvenuto, sconvolgere sessualmente Federico e c’era riuscita. Tornarono in sala e il regista spiegò ancora e la lezione proseguì come se non fosse successo niente, solo qualche occhiata di Valentina a Federico sorridendogli come a supportarlo. Ma Federico dentro di sé aveva subito una lacerazione, quel travestirsi da donna e quel bacio di Dracu lo avevano sconvolto dentro, perché gli era piaciuto. Al termine della lezione, ormai tardi pomeriggio, furono riportati in centro da Irina e si salutarono per i prossimi incontri.
Passeggiando verso casa, lui passò il braccio sulle spalle di Valentina e la tirò a sé baciandola per esorcizzare quello avuto da Dracu, volendo dimostrare a sé stesso, che era etero e che aveva il suo amore, rispondendo anche lei al suo abbraccio e al bacio.
“Andiamo a mangiare una pizza?!” Chiese lei.
“Si amore, però prima faccio un salto a casa a farmi gli sciacqui in bocca con il collutorio, visto che il Rom ha baciato anche a me.” Disse divertito fingendo normalità e spiritosaggine:” Ah... ti fai gli sciacqui dopo che mi hai baciata e contaminata, non potevi farteli prima? “Rispose scherzando Valentina e risero entrambi stringendosi uno all’altro come gli innamorati che erano. Ma le cose in quei quindici giorni stavano cambiando, Federico non era più lo stesso ragazzo psicologicamente e Valentina ora odiava di più Dracu perché aveva baciato anche il suo fidanzato, anche se fingeva con lui di non essersene accorta e averlo visto bene essendo dietro lui.
Ritornarono i pomeriggi seguenti, un po' attratti da quella perversità celata che si mostrava in quel locale e in quelle persone da cui provavano disgusto, ma ne erano richiamati inconsciamente. Era chiaro che lo scopo di Lea oramai non era più di fargli insegnare qualcosa, ma di traviarli e iniziarli e Federico alla sissificazione facendolo diventare un trans e portarlo in qualche viale di Milano a prostituirsi per loro e Valentina avviarla a girare video hard. Alla pornografia facendola diventare un'attricetta protagonista, prima di indurla a fare la prostituta anche lei come Federico.
E come le aveva detto Rocco doveva farlo in modo soft, arrivarci senza brutalità, portarli a un punto da entrare da soli in conflitto tra di loro e poi al momento buono farli disinnamorare e dividerli rendendoli perversi e antagonisti l’uno dell’altro. Il loro piano stava procedendo bene, la chiave di tutto questo per entrambi era Dracu, quel ragazzo rumeno depravato, che Valentina non poteva sopportare.
E così, alcuni giorni dopo, un pomeriggio di fine giugno si incontrarono tutte e sei per una pseudo lezione e mentre seduti sulle poltroncine al fresco dell’aria condizionata del night chiuso al pubblico chiacchieravano, si avvicinò Lea intromettendosi nella loro conversazione dicendo a tutti: “Siete diventati davvero bravini, specialmente tu Valentina...” Osservandola con un sorriso e mentendo:” …credo che possiate iniziare a fare qualcosa di particolare, qualche rappresentazione.” Precisando: “Per ora parlo solo per le ragazze, voi maschi in un secondo tempo. “E voltandosi verso di loro sempre con quel falso sorriso sulle labbra aggiunse: “Che ne dite di presentare qui, una di queste sere una serie di abitini sul palco?” E guardò Valentina fissa negli occhi che pensierose chiese: “Ma alla sera!?”
“Si bellina, alla sera dopo le 22.00. Non puoi?” Valentina restò in silenzio, guardò Federico e lei pronta aggiunse: “Può venire anche Federico stai tranquilla, starà tra il pubblico.”
Si guardarono ancora e poi Valentina chiese curiosa e timorosa: “Ma dovrei sfilare?”
“Certo cara, dovrai fare la modella, dovrete sfilare tutte e tre con un po' di trucco e abitini su misura. Niente di particolare ma tanto da farvi prendere conoscenza e padronanza con il palco e il pubblico.”
Lei si schernì il desiderio c'era in lei, ma disse sinceramente:” Ma io non so se riuscirò a sfilare, mi vergogno, non l’ho mai fatto!!”
“Oh santo iddio !!” Esclamò Lea con fare materno prendendole la mano e sedendosi accanto a lei accarezzandola in fronte: “Ma certo che ci riuscirai, stai tranquilla, il pomeriggio verrai qui a provare e poi ci sarò io, Federico e anche loro...” E fece segno a Irina e Roxana, continuando:” … muoverai i tuoi primi passi da modella, tante ragazze e signore, anche mature hanno iniziato la loro carriera qui su questo palco, sfilando.” Alludendo mentalmente a Roberta la mamma di Federico.
Lei impreparata restò in silenzio e fu la voce di Federico a persuaderla: “Prova dai!! ... Se no abbiamo fatto il corso per niente. Poi toccherà anche a noi.” Disse lui entusiasta di entrare nel vivo dello spettacolo, non conoscendo cosa significasse per loro quell’inizio. Quella richiesta di fare la modella e presentare sul palco una serie di abitini, era lo stesso espediente che aveva ingannato molte ragazzine finite poi a battere per loro o a lavorare nel night come entraîneuse e lo stesso usato per Roberta sua futura suocera. E continuò sempre seduta vicino a lei come un serpente incantatore, fingendo di chiedere anche alle altre: “Voi ragazze siete disponibile a fare questa sfilatina? È solo una passerella… “Precisò.
“Si certo !!” Rispose Irina sorridente seguita da Roxana mostrandosi felici ed entusiaste di quella proposta:” Certo! È un’occasione da non perdere!” Dissero. Alla loro adesione, iniziò a spiegare in cosa consistesse: “Dovrete presentare uno stock di articoli e di lingerie di tipo nuovo e sexy di ottime marche, che poi verranno immessi sul mercato e si venderanno in seguito in negozi specializzati a prezzo ridotto e … “E fingendo di interessarsi sempre di più a loro aggiunse: “… vedrò se riuscirò a fare venire anche una Tv locale a riprendervi. Ma questo non ve lo assicuro per la prima volta.” Poi facendo segno al palco e verso i camerini dietro il tendone aggiunse: “Se volete, venite anche subito… proverete a indossarli e vi truccherete …” E si interruppe facendo il gesto di alzarsi.
Ma Valentina era indecisa e anche Federico non era più tanto sicuro e Lea vedendo la contrarietà sul viso di lei, e smentendosi dalla prima affermazione entusiastica, Valentina affermò cercando di sfilarsi da quella situazione che iniziava a vedere e vivere con meno esaltazione di prima: “Ma sa signora Lea, io penso che le sfilate non facciano per me e non so nemmeno se proseguiremo con la recitazione nei prossimi pomeriggi.”
“Come mai tesoro? “Chiese sorridente Lea risedendosi vicino a lei.
“Sa… mi vergogno a sfilare, ho paura che qualcuno mi riconosca tra il pubblico e informi i miei genitori e poi se ci sarà la Tv, ancora peggio.” Si giustificò Valentina. Lea capì subito il loro problema e alle loro titubanze la incoraggiò dicendole: “Ma no cara stai tranquilla! Sarai truccata in viso e avrai la parrucca, sarà come giorni fa è accaduto a Federico. “Insistendo:” Stai tranquilla bellina che nessuno ti riconoscerà come ti preparerò io, ti farò diventare un’altra Valentina. E se il timore che hai è quello di salire sul palco a sfilare a volto scoperto, con abitini e lingerie sexy, stai tranquilla, che oltre a essere truccata non farò venire la Tv privata del mio amico e sarà solo una sfilata interna tra noi!” Aggiungendo pur di non perdere il momento: “Oppure se vuoi, come ha spiegato il regista nelle sue lezioni, metterai una maschera sul viso bellina e nessuno saprà mai che sei tu.”
Ci fu un momento di silenzio e lei ripeté stupita: “Metterò la maschera ?!!”
“Ma certo bellina!” Rispose Lea accarezzandola sui capelli come una madre:” Stai tranquilla che non farai nulla che tu non vorrai fare e staremo attenti alla tua privacy.” Si guardarono in viso con Federico, la cui soluzione piacque anche a lui perché dava un senso di protezione a Valentina e incoscientemente aderirono a quella scelta.
“E non date retta se qualcuno del pubblico vi farà qualche complimento un po’ spinto o qualche battuta volgare, sarà normale, fate finta di non averla sentita.” Le informò sorridendo e fingendo di parlare a tutte e tre le ragazze. Poi all’improvviso, tenendola sempre per mano, Lea alzandosi la tirò su dicendo: “Venite ragazze andiamo di là in camerino che facciamo una prova…”
“Ma no signora Lea!” Esclamò Valentina intimidita:” Vedremo più avanti!”.
Ma lei senza darle retta sempre tenendola per mano mentre le altre ragazze si alzavano la sollecitò: “Vieni! Hai un fisico perfetto da modella! Vediamo come stai con gli abiti da passerella e la lingerie sexy.” Le disse adulandola e ripetendo: “Su vieni carina!” E la tirò per la mano, facendo un segno con il braccio alzato al barman che in quel momento riordinava il bancone, lui come se sapesse già cosa fare, si mise a preparare qualche cosa.
Arrivati nel camerino si accomodarono, Lea era molto simpatica e amorevole verso di loro che diceva di considerare come figli, soprattutto con Valentina, e passivamente accettarono quella prova. Guardò Federico che sorrideva e anche a Valentina venne un sorriso spontaneo anche se timoroso e spento, e si lasciò trascinare dietro da Lea, che seguita da tutti la portò nel camerino che già avevano usufruito quando avevano truccato Federico. Entrarono tutti e mentre Roxana scorreva gli abiti sugli appendiabiti a ruote tirandone fuori qualcuno, Lea proferì: “Questi sono belli e alcuni sono di corporatura adatta alla tua, comunque se non ci fossero le taglie, le faremo adattare di misura per te dalla sarta.” Aggiunse. Subito dietro loro come in un piano prestabilito arrivò il barman che portò un vassoio con alcuni bicchierini, liquore, dei pasticcini e delle sigarette con filtro sfuse su un piatto. “Fuma se vuoi!” La esortò Lea:” Ti calmerà un po' la tensione fumare. “
“Ma io non fumo!” Ribatté lei.
“Oh ma devi imparare a fumare bellina, fumano tutte le ragazze della tua età, anche loro … “E fece segno a Irina e Roxana, proseguendo:” …queste sigarette sono particolari, leggere e dolciastre, le confezioniamo noi non fanno male, ti piaceranno vedrai...”
Ma Valentina ribadì:” Ma non so come si fa…”
“Oh imparerai ora, all’inizio darai qualche colpo di tosse, ma poi prenderai la pratica e il gusto, guarda loro…” E vedendo Irina e Roxana prenderne una, per emulazione più che convinzione la prese anche lei e gliela accesero dicendo di aspirare. “Tira! Tira... lentamente e inghiottilo e mandalo giù come se fosse acqua, vedrai che impari a fumare!” Disse Lea.
Valentina sentii uno strano gusto dolciastro in bocca, era un poco forte e tossì e Lea pronta le passò un bicchierino di liquore:” Bevi un sorso che ti schiarisce la gola!” La incalzò porgendoglielo e dicendo:" La prima volta fa sempre questo effetto ma poi ti piacerà fumare. In tutte le cose è così, anche negli spettacoli." Poi si rivolse a Federico: “Su prendine una e fuma anche tu! “Lui non se lo fece ripetere, la prese e Irina gliela accese. Valentina aspirò ancora e bevve un altro sorso di liquore per riprendersi, giustificandosi per aver tossito. “Mi scusi signora Lea, non sono abituata a fumare e a bere alcolici!” Aggiungendo:” I pasticcini sono invitanti e penso buoni ora li assaggerò e il liquore è gradevole. “Pronunciò sorseggiando ancora e sorridendo, come facevano tutti in quel momento, anche Federico. Tirava e tossiva, e iniziò in quel momento a sentirsi euforica, in uno stato di benessere e leggerezza totale, il liquore, le sigarette dolciastre a base di hascisc accese, il fumo attivo e passivo e le altre ragazze avevano riscaldato l'atmosfera anche se fumosa e tra il sottofondo musicale che aveva messo Roxana, le risatine stupide tra tutti, bevendo, mangiando e fumando si sprecavano. “
Come sto? “Chiese Irina mostrandosi all’improvviso con un vestitino bianco svolazzante pieno di brillantini tenuto con le mani appoggiato contro al proprio corpo per farsi dire se andava bene e vedersi allo specchio come le stava. “Stai benissimo!!” Confermò Lea:” Ma indossalo tu Valentina questo che è bello e lo valorizzi maggiormente… Su coraggio…!!” Esclamò. L’ambiente oramai era accalorato e goliardico e la proposta fu accolta con sorrisi e risolini, compresi quelli di Federico. “Si! Si! Avanti Valentina!” La sollecitarono tutti già preparati in ogni atto e cosa che compivano:" Facci vedere come ti sta! Su! …Non farti pregare!” Disse Lea con un falso sorriso materno, mentre dietro di loro Federico, Dracu e Olu assistevano a tutto allegri e spiritosi fumando anch’essi. Poi, scherzando si avvicinò Irina che nel sottofondo musicale incominciò a muoversi ancheggiando fingendo di danzare e iniziando a togliersi gli indumenti a uno a uno come in uno spogliarello, facendolo sembrare un gioco casuale e improvviso, fino a restare completamente nuda con mammelle dondolanti sul petto e la sua bella figa grossa e depilata a vista.
“Cosa ne dite? “Mormorò Irina languida tenendo in alto in mano con due dita le mutandine appena tolte, mostrandole ai maschi presenti:” Sembro una spogliarellista? “Chiese e sorridente. Ci fu un applauso caloroso.
Intanto anche Roxana fingendo di essere presa dall'atmosfera festosa danzando davanti a loro e Valentina, lentamente si tolse gli indumenti al ritmo del sottofondo musicale e spogliatasi completamente mostrava due bei seni, bianchi e sodi, anch’ella con la figa depilata e lucida, con la fessura sulla vulva lunga e dischiusa al centro dai tanti, troppi rapporti sessuali avuti per quella età. Erano tutte e tre Lea compresa che ridevano di Valentina ancora vestita. Le altre due ragazze la guardavano fingendosi imbarazzate, ma Valentina seppur vestita lo era davvero. In quel momento sebbene euforica e divertita in un momento di lucidità la sua espressione del viso cambiò, come se si riprendesse da una risata e un pensiero le attraversò la mente:” Mi dovrò denudare con uno spogliarello anch'io? “E si sentì gelare il sangue, non sarebbe stato come la volta precedente che era impostato come un nudo artistico, interpretativo e di recitazione, questa volta sarebbe stato una nudità sessuale, erotica e non era abituata, ed era contraria per educazione a queste cose, anche se avvenivano in manifestazioni collettive. Eppure euforica e stordita dal fumo e dal liquore sentiva dentro di sé crescere il desiderio di mostrarsi a sua volta, di far vedere che era lei la più bella di loro tre.
Sapeva di essere una bella ragazza e avere un bel corpo e ben fatto e desiderabile, anche se come tutte le ragazzine se ne vergognava un poco di com’era.
“Tocca a te su Valentina...coraggio...facci vedere le tue meraviglie! “Esclamò Lea ridendo scherzosamente. Lei diventò rossa in viso, tra quella musica lenta a basso volume e quella situazione gioiosa e scherzosa, dove quel liquore bevuto assieme alle boccate della sigaretta le facevano girava un poco la testa. E confusa e frastornata si sedette. Lea la osservò con un sorriso perfido, come se sapesse che fosse pronta. E quando lei cercò subito di rialzarsi Lea si avvicinò preparata. “Aspetta!” Disse eccitata:” Ti aiutiamo noi.”
L’inganno di Lea quel pomeriggio, con la scusa di farle fare la modella, era di spogliarla e rivestirla con abiti da spettacolo succinti, nel mentre veniva ripresa dalle telecamere del locale e fingendo casualità, iniziarono prima a spogliarla per poi a rivestirla e truccarla oscenamente.
Valentina alle loro insistenze cercò di rifiutarsi: “Ma non è solo un capogiro, mi alzo da sola!” Ma le sue due false amiche a un cenno del capo di Lea la presero senza che lei acconsentisse e iniziarono a spogliarla facendolo sembrare un atto naturale e giocoso. Dapprima tentò di resistere:” Ma no! …Ora no! ...proverò un’altra volta, un altro pomeriggio…” Mormorò. Ma vista la loro perseveranza nel continuare a spogliarla si senti presa da uno strano e piacevole malessere e le lasciò fare arrendevole dicendo: “E va bene! ...” Ormai convinta sorridendo stupidamente e confusamente anche se fortemente in imbarazzo…. “Però possono uscire o girarsi i maschi?!!” Precisò rivolgendosi a Lea riguardo Dracu e Olu.
Lei perfida fece il viso stupito: “Eh...ma come? Dai!! Ti hanno già vista nuda e ora li vuoi mandare fuori?”
“Si, ma prima era diverso!” Rispose con la voce spezzata dallo stordimento, dall’emozione e dalla vergogna.
Ma Lea pronta aggiunse: “Girati con le spalle verso di loro così non li vedrai in faccia e comunque ti ci devi abituare, devi fare conto che sia pubblico che assiste a un tuo spogliarello.” E rise.
Valentina sorpresa di quella parola replicò: “Ma io non faccio spogliarelli in pubblico.” Lea accortasi della gaffe che aveva fatto si corresse subito. “Hai ragione bellina, il mio era un modo di dire ...stai tranquilla. Quando sei sul palco si usa per dare un po' di pepe alla serata di togliersi qualche indumento, lo fanno tutte, per farlo in camerino puoi farlo benissimo sul palco che attiri l’attenzione. Se fai questo lavoro nel mondo dello spettacolo bellina, non puoi avere paura di mostrare una tetta o il sedere o spogliarti davanti a qualcuno, basta che guardi un film qualunque e lo vedi. Lo fanno tutte!” E senza aspettare oltre Irina e Roxana con abilità la alzarono dalla sedia e sorreggendola un poco continuarono a sbottonarle la camicia, una partendo dal petto per poi scendere sul davanti e l’altra nelle maniche per toglierla e spogliarla. E mentre Irina davanti a lei allargava il colletto sbottonando e aprendo la camicia spingendola indietro sulle spalle scoprendogliele, Roxana passata dietro proseguì tirandola giù per le maniche lungo le braccia, fino ai polsi, togliendola lasciandola in reggiseno. Valentina infastidita dall’essere spogliata da loro pronunciò ancora: “Ma no... faccio io!” Ma loro non si fermarono e tirarono giù la cerniera della gonna sganciandola dalla chiusura, aiutandola dai fianchi a farla scendere e cadere ai suoi piedi, e subito Irina si abbassò davanti a lei, aiutandola ad alzarne uno e poi l’altro piede togliendogliela da sotto. Rimase in mutandine e reggiseno e mentre Roxana in piedi dietro lei le sganciava la chiusura del reggiseno e spingeva in avanti le spalline, sfilandoglielo dalle braccia, Irina piegata sulle gambe ai suoi piedi dove le aveva appena tolto la gonna, con il viso all’altezza del suo pube, allungò le braccia sui fianchi. E prendendo l’elastico degli slip le tirò giù le mutandine lungo le cosce fino alle ginocchia e alle caviglie per poi toglierle, facendole avere una smorfia di disagio e vergogna.
Valentina restò nuda, completamente nuda e imbarazzata, piena di vergogna, ripresa a sua insaputa ancora dalla telecamera a circuito interno del camerino. I presenti compreso il suo Federico rimasero incantati a guardare le sue giovani mammelle appena sbocciate e non ancora da latte che si mostravano davanti a loro sotto le escursioni respiratorie agitate e che probabilmente nemmeno il suo fidanzato Federico le aveva mai succhiate, né viste erotiche come in quel momento. D'istinto ancora come la prima volta, cercò di coprirsi con le mani i capezzoli e il sesso. Ma Lea pronta si avvicinò prendendole i polsi, li allontanò a forza scoprendola nella sua nudità.
“Che bel seno che hai bellina… non coprirti, è un peccato nasconderlo!” Affermò guardandola anche lei con desiderio e invidia, accarezzandole languidamente in viso cacciandole dietro la schiena una lunga ciocca di capelli castano chiaro che aveva davanti sulla spalla, mormorando con un sorriso: “Ti ha fatto veramente bene e bella il buon Dio…” Correggendosi ridendo:” O la tua mamma...o tutte e due.” E rise ancora da sola, facendo sorridere anche Valentina.
L’atmosfera si era fatta rovente e Valentina pur in gruppo si sentiva a disagio, mentre Lea, non riusciva a staccare lo sguardo da Valentina nuda, osservando il suo corpo giovane e sensuale da falsa magra. Aveva due mammelle appena sbocciate formate e sode e un triangolino di peli rigogliosi fra le gambe. Dracu e Olu nel guardala con desiderio sorridevano. La visione li eccitava tutti, anche Federico che si trovava vicino a Dracu e che lui non smetteva di toccare in modo morboso infastidendolo.
“Coraggio! “Disse Lea rivolta a Valentina:” Facci sognare bellina! Mostrati!!“Lei si sentiva strana, un po’ come la prima donna al centro delle mille attenzioni di tutto il gruppo. Quella strana sigaretta, il liquore e quella situazione l’avevano elettrizzata e turbata. Percepiva salire in lei una sorta di turbamento ed esaltazione da coinvolgimento che a tratti era eccitazione e in alcuni momenti timidezza e timore, che la spaventavano perché piacevole, ma stava al gioco. Cercò di restare calma, ma la vista dei corpi nudi affianco a lei di Roxana e Irina che le sorridevano la confondevano. E mentre Irina restò al suo fianco, Roxana, con movimenti sinuosi in una danza studiata e da night sex club, mostrando e facendo ballare con movimenti del busto le due splendide mammelle sode e lisce che aveva, si muoveva ondulandosi quasi aderente nel corpo. Valentina non aveva mai osservato da vicino i corpi nudi di altre donne, nemmeno negli spogliatoi della scuola quando faceva sport con le compagne, ma se accadeva tutto era senza malizia. L’unico corpo con cui aveva un po'di confidenza oltre il suo era quello di sua mamma, ma era una intimità materna, ma ora lì, vedere quei giovani corpi quasi come il suo, nudi, stranamente la eccitava e in quel momento ne sentiva il disagio perché avrebbe voluto provare repulsione e invece aveva attrazione, ne subiva in fascino della loro nudità. Roxana la prese per le mani e nuda la coinvolse in quella danza sensuale con lei. “Muovi i piedi in passetti!!” Le disse. E lei assurdamente la seguì, provò e si lasciò guidare un poco con le mani tra le sue che muovendosi le dondolava le braccia da un lato all'altro e in alto.
Coinvolta e esagitata dalla situazione, cominciò a lasciarsi condurre lentamente sotto lo sguardo attento dei presenti e di Lea, mostrando in movimento il pube peloso, cespuglio di peli scuri arruffati, da dove si intravvedevano e risaltavano sotto di essi, le carnose labbra quasi verginale, fresche, floride, chiuse e invitanti del suo sesso giovane. Lo stesso il suo sedere marmoreo tanto era pallido, bello e perfetto. Oramai era coinvolta, Federico la osservava imbarazzato e divertito, ma anche eccitato, mentre Dracu e Olu la scrutavano con desiderio.
Lei era confusa, non si era mai fatta vedere nuda da nessuno in quel modo sensuale, nemmeno da Federico. Arrossi pensando agli sguardi di tutti i presenti sul suo corpo e quelli di Dracu sui suoi occhi, il suo cespuglio rigoglioso e il suo culetto quando si ruotava danzando.
Si sentiva in difficoltà, ma accaldata non faceva nulla per smettere e fermare tutto. Intanto Irina, presa dalla parte che stava recitando, si voltò verso di loro e sculettando mostrò un culo tondo e sodo da fare invidia a una Velina. Lea assisteva alla scena di quel siparietto improvvisato, accorgendosi delle scintille nello sguardo fresco e giovane di Valentina, con il desiderio inconscio di imitare Irina, mentre lo sguardo morboso di Lea rimirava il corpo nudo e candido di Valentina con un interesse insano.
“Muovi un po' anche tu il tuo bel sederino come ha fatto Irina, su bellina. Non avere vergogna…” La esortò Lea e lei esaltata, prese dalla foga e aiutata da Roxana che la ruotò verso di loro, spingendole lateralmente il bacino glielo fece scrollare come una ballerina.
“Bene! Brava! Brava! E bellissimo!” Esclamò Lea entusiasma.
Dopo quel breve balletto forzato a due, si avvicinò Lea: “Lasciatela pure! Ci penserò io a lei!” Disse con voce severa alle altre. E mentre Valentina era ancora in piedi vicino a Irina e Roxana, Lea con fare sicuro si precipitò verso gli appendiabiti e l’armadio a cassettiera e senza cercare, veloce e con sicurezza prese della lingerie che posò sulla tavola centrale. Quando Valentina fu davanti a lei nuda, fece allontanare Irina e Roxana: “Lasciatela pure che sta in piedi da sola, le è passato il capogiro. Vero bellina!” Esclamò, e Valentina annuì
“Vedrai che bella lingerie ti farò indossare, altro che quella da ragazzina da centro commerciale che porti ora.” Pronunciò con sicurezza, riconoscendo i pezzi dai colori, e infilando la mano tra la lingerie ammucchiata prese un reggiseno burlesque rosso e nero a mezza coppa, bordato di pizzo e accarezzandole le giovani mammelle sode, fingendo di provarlo come misura, lo mise contro il suo seno sfiorandola e guardandola negli occhi imbarazzata.
“Va bene!” Esclamò Valentina come se parlasse da sola e le infilò per le mani le spalline, portandole indietro lungo le braccia fino alle spalle, appoggiando bene le mezze coppe sotto a sostenere il seno, arrivando a coprire metà dei rosei e perfetti capezzoli che aveva e che la vicinanza morbosa di Lea, sfiorandoli suo malgrado aveva reso turgidi. Quando Lea glielo mise dal davanti, allungò le braccia dietro la schiena di Valentina per agganciarlo, quasi abbracciandola. Mettendo il suo viso grasso, sudato e truccato volgarmente davanti a quello dolce e ingenuo di Valentina, a pochi centimetri di distanza, tanto da non riuscire lei quasi a vederlo nella sua interezza, ma annusandone il profumo speziato e il suo alito di menta. Pareva, quasi che volesse baciarla in quell’abbraccio perverso, e comprimendola contro le sue grosse mammelle le agganciò il reggiseno sulla schiena, distaccandosi poi con un sorriso, guardandola negli occhi. Lea, come una vampira si accalora quando sente il sangue delle vittime, si era eccitata per aver sentito il profumo fresco di Valentina così vicino a sé, di aver sfiorato la sua pelle e le sue labbra. Ma anche Valentina era turbata ad aver avvertito la vicinanza di Lea in quel modo erotico, perverso e viscido come se la sfiorasse un serpente che le dava fremiti ti paura e piacevolezza.
Dei presenti nessuno parlava, anche Federico, osservavano in silenzio. E Lea continuò, fingendo di posizionarglielo bene, proseguì a toccarle il seno e a eccitarla suo malgrado. Poi abbassandosi ai piedi piegando le grasse gambe sulle ginocchia, fece correre le sue mani da sotto al seno lentamente giù fino alle caviglie, in una lunga carezza morbosa ed erotica che le passo sul ventre sfiorandole il sesso e seguitando sulle cosce dandole fremiti che Valentina imbarazzata a stento tratteneva. Con un gesto della mano da Irina si fece passare dalla tavola il perizoma.
“Su bellina alza i piedi!” Esclamò Lea. E a uno a uno le fece infilare i piedini per poi infilarlo e tirarlo su per le gambe fino al bacino, accarezzandola ancora, coprendole con un minuscolo pezzo di stoffa triangolare la sua fighetta ormai eccitata, splendida e rigogliosa. Valentina passiva, come una ragazzina che veniva vestita dalla mamma, lasciava fare.
Appoggiandosi con una mano alla tavola, Lea si alzò a fatica per la sua mole corpulenta, e una volta in piedi le posizionò bene le string orizzontali del perizoma sui fianchi, posizionandone l’altezza in modo erotico e lo stesso fece con la string dietro verticale, che allargandole i glutei del suo culetto sodo, la fece inglobare e sparire tra essi come se non ci fosse. Allungò il braccio sul tavolo, su quello che era rimasto e si potevano vedere bene, un reggicalze e delle calze nere. Con perfidia prese il reggicalze a quattro giarretelle regolabili, due per parte e passandoglielo attorno alla vita glielo mise e agganciò dietro tra i lombi. Aveva il pizzo in merletto nero, molto erotico e creava contrasto con la sua pelle pallida. Glielo assestò fingendo casualità, spostandolo e accarezzandole le natiche, i fianchi e la figa con le dita grasse e piene di grossi e vistosi anelli. Era una trasformazione fantastica quella che avveniva, l’aveva trasformata e fatta diventare sexy e Federico come gli altri erano a bocca aperta. La fece sedere sulla sedia dove prima si era accomodata quando aveva avuto il capogiro e abbassandosi anche lei esclamò: “Dammi i piedi su bellina!” E a un suo cenno Irina dopo averle arrotolate sulle dita, passò le calze velate nere a Lea che una alla volta gliele calzò al piede, srotolandole lentamente su fino al polpaccio, per poi farla alzare nuovamente in piedi e una alla volta srotolarle e tirarle su fino alle cosce, compiendo eccitanti toccamenti e carezze casuali da apparire accidentali. Finché non furono tese ed aderenti alla sua gamba, con la balza finale ricamata quasi all’inguine, pronta per essere pinzata dalle mollette a gancio delle giarattelle, per tenderle e sostenerle.
E così fece, una gamba alla volta le tirò su, soffermandosi, prendendo le girartele maliziosamente con le dita molto vicino al suo sesso, turbandola e facendole avere fremiti involontari di piacere, che Valentina non conosceva e tratteneva per non mostrare ai presenti che provava piacere ad essere toccata; e che anche Lea avvertiva sui polpastrelli delle dita quando le accarezzava la pelle. Era bellissima, sensuale e sexy tanto che Irina con una punta di invidia pensò: “Questa ragazza è davvero bella e le farà guadagnare davvero molti soldi.”
Con sapienza e grazia Lea la fece ruotare su sé stessa, come a volerla mostrare ai presenti, in un inizio di quello che le avrebbe fatto compiere in futuro, davanti a vecchi clienti bavosi.
“Su bellina, gira, fatti vedere da tutti come sei bella…” E lei passiva ruotò su sé stessa. Federico la guardava con occhi che mai l’avevano vista prima così attraente e sensuale. Dracu e Olu la osservavano con il desiderio di averla e poterla possedere e Irina e Roxana l’ammiravano con invidia.
“Ora siediti qui! “Disse portandola davanti alla consolle. “Siedi!” Ripeté vista la sua esitazione e lei timidamente suggestionata ubbidì. “Ora ti trucco un po' come piace a me, come ti vorrei io...” Disse sorridendo Lea. E con sicurezza ruotandola sulla poltroncina girevole, iniziò dagli occhi, truccandola in modo vistoso e volgare. E con sicurezza e manualità prese rimmel e fard e le evidenziò le palpebre per poi impiastricciare il viso con del fondo tinta e con il fard le evidenziò gli zigomi, dando una forma sensuale e provocante al volto. Con la cipria le conferì un aspetto omogeneo e liscio. Poi un po' di color terra, da toglierle un po' di pallore naturale che aveva e conferirle un aspetto abbronzato, più vivo, imbrillantinando l'incarnato del viso. Per terminare le mise sulle labbra con il lap stick un colore rosso scarlatto, molto provocante. Ormai arrendevole e passiva, come aveva fatto con Federico, mise anche a lei delle sopracciglia lunghe da gatta e delle unghie ricostruite smaltate di rosso sopra le sue corte e senza smalto.
“Perchè ti mangi le unghie?” Le chiese Lea come una madre che sgrida la figlia. “Devi smetterla e fartele crescere.” E come manifestandole indulgenza aggiunse:” Per ora mettiamo queste finte.” E prese una scatola.
“Perchè sono nervosa…” Rispose lei per giustificarsi.
“E perché sei nervosa? C’è qualcosa che ti assilla? Parlane con me che ti aiuto!” La sollecitò Lea.
“Non ora!” Rispose Valentina imbarazzata. “D’accordo ne parleremo in seguito quando saremo sole.” Le sussurrò all’orecchio, mostrandosi comprensiva dei suoi problemi. Quando la fece alzare in piedi truccata, prima di mettere il vestitino, Irina già d’accordo con Lea, si avvicinò a lei nuda, dicendo a Roxana di fotografarla.
“No.…non voglio essere fotografata conciata così!” Esclamò Valentina.
“Suvvia è solo una foto ricordo per una collega e poi lei è peggio di te, è nuda!” Esclamò Lea ridendo. E fingendo che fosse per gioco una foto ricordo, la fotografarono truccata, in reggiseno, perizoma, reggicalze e calze nere. Era oltre che bella ...sensuale e sexy, di un erotismo innocente, quasi puro e truccata in quel modo sembrava una giovane entraîneuse. Il suo corpo snello e pallido pareva scolpito da un’artista e seno candido e attraente sembrava traboccare da quel burlesque a balconcino. Mostrava un bel sedere sodo e rotondo che senza string , racchiusa nel solco gluteo appariva nudo . L’addome piatto, leggermente incavato all’interno era sensuale e i fianchi perfettamente simmetrici e curvilinei le davano la forma del desiderio. Il tutto poggiato sulle sue lunghe gambe affusolate.
Ruppe l’attenzione dei presenti su Valentina la voce di Lea che chiese: “Come li preferisci i capelli...lunghi o corti?”
“Lunghi li ho già!” Sorrise:” Vorrei provare corti e biondi!” Rispose. E mentre Lea piegava e puntava con forcine i suoi veri capelli lunghi e castani, attorcigliandoglieli sul capo, Irina prese da una porta testa sul ripiano, una parrucca a taglio medio a caschetto biondo, assieme a una retina che Lea le mise con amore. Poi le poggiò sopra la parrucca e la spinse tirandola e premendola, incastrandola sulla testa, mettendole a posto il ciuffo e i margini con le dita.
Era diventata volgarmente bella Valentina, si evidenziava la sua bellezza giovane e fresca insieme all'erotismo truccata da viziosa, evidenziandole di più il viso che da dolce e ingenuo lo faceva diventare sensuale, caldo e lussurioso.
“Ecco guarda come stai carina!” Disse facendo i ritocchi alla parrucca e ruotando la poltroncina verso lo specchio a lampadine. Lea si guardava affianco a lei e sorrideva. Valentina anch’essa come Federico prima stentava a riconoscersi, appariva completamente diversa. “Chi vuoi che ti riconosca così!” Disse Lea ridendo:” Nemmeno tua madre se ti vede e neppure il tuo Federico, vero?” Disse voltandosi verso lui e Valentina lo guardò con un sorriso imbarazzato, ricambiato da lui. “Ora il vestitino!” Disse Lea Appena smisero di ridere, Lea prese l’abitino bianco che voleva indossare Irina e passandolo a lei la esortò a metterlo. “Su indossalo tu.” Disse.
A quelle parole lei lo prese e prima lo osservò tendendo le braccia tese, era davvero mini...guardò come indossarlo, ma subito la voce di Lea la fermò. “Aspetta ti aiuto io!” Si offrì ancora, mentre Valentina iniziava a indossarlo. Glielo fece passare dai piedi e tirare su fino alla vita. Il vestitino era bianco ricco di paillettes e le arrivava poco sotto gli inguini, con due ampie scollature, una davanti a V che arrivava a far uscire una parte di seno, mostrando il merletto e il ricamo del reggiseno a burlesque e una sulla schiena. Una scollatura lunga e arrotondata, che scendendo arrivava ai lombi, interrotta a metà sul dorso sotto le scapole dalla banda di chiusura ricamata e sexy del reggiseno. Ed era erotica e sensuale con quella striscia di reggiseno in pizzo a vista che si mostrava orizzontalmente dietro lei sulla schiena nuda, eccitando di più. L’abitino era tenuto su da due nastri annodati sulle spalle che formavano le spalline, che Lea le mise a posto aggiustandole, e ancora facendolo apparire casuale appoggiò una mano sul suo seno e fingendo tenerezza lascivamente la mosse procurandole brividi di imbarazzo e piacere facendola arrossire in viso. E un fremito mai provato di disagio e piacere la scosse tutta; ma non si mosse. Sentire Le dita di Lea sul suo seno, l’avevano eccitata.
“Ecco qui, lo tiriamo bene.” Diceva Lea aggiustandoglielo e approfittando per metterle le mani o le dita dappertutto, accarezzandola. Le lisciò l’abito sul sedere e sui fianchi bene, fermandosi a lungo sullo stesso punto accarezzandola in modo morboso.
Valentina era imbarazzata e si sentiva turbata a sentire le sue mani adulte sul suo giovane e fresco corpo, ma era euforica perché si sentiva bella, diversa e trasgressiva e nonostante gli sguardi silenziosi dei presenti sembrava gradire quelle carezze.
Roxana accovacciandosi e alzandole un piede alla volta le fece calzare un paio di sandali neri glitter da scena, con tacco a spillo e stringhe a decolté decorate con pietre e quei dieci centimetri di tacco alzandola di statura la resero più erotica e alta di Lea; e con quell’abitino era davvero sexy. Poi rivolgendosi ai presenti pronunciò: “Guardate che meraviglia…. È bellissima...”
“Si, è veramente bellissima…splendida!!” Esclamò con uno sguardo d'intesa a Lea, Paolo il regista che fino a quel momento era restato silenziosamente dietro a osservare. Il trucco e la parrucca la rendevano provocante, la gonna corta del vestitino le arrivava alle balze delle calze, facendole notare a ogni movimento assieme allo sculettare per via dei tacchi alti dei sandali. La parte superiore dell’abitino, stretta, luccicava, facendo intravedere sotto di esso due giovani mammelle sode e ritte, rigogliose e floride; era davvero bella Valentina e piaceva fisicamente anche a Lea, che immaginava quando avrebbe potuto averla tutta per sé, e a quando le avrebbe fatto girare video porno e poi fatta prostituire nel locale e lei le avrebbe fatto guadagnare molti soldi.
“Su cammina un po'!” Disse Lea con un falso sorriso. Lei ridendo fece alcuni passi ancheggiando e sculettando come una puttanella sul marciapiede, era difficile tenersi in equilibrio con quei tacchi altissimi che piegavano la pianta del piede.
“Non sono abituata signora Lea, non le porto mai scarpe con tacchi così alti!” Disse giustificandosi, quasi scusandosi, e pronta Lea rispose perfidamente: “Oh...non ti preoccupare bellina, è stato così per tutte, vedrai che poi ti abituerai!”
Camminò ancora tra risate, complimenti e consigli dei presenti in una allegra baldoria. Anche Federico sorrideva, felice della bellezza della sua fidanzatina. “Brava! “Esclamò Lea elargendole un altro sorriso pieno, mostrando la sua protesi dentale perfetta e regolare, mentre le altre gridarono in modo festoso in preda ad un'allegria falsa e innaturale: ”Yyuuuuuuuuuuuhhhhhhh!!!!"
” Vedrai cara che farai molta strada nel nostro ambiente. Sarai richiesta da molti e alla fine piacerà anche a te fare questo mestiere. “Le ribadì Lea posandole la mano sulla schiena. Sorrisero e parlarono su come si sentisse e cosa provasse lei in quella parte, il quel ruolo sexy, anche Dracu sempre più attratto ed eccitato da Valentina come uno stallone iniziò a scalpitare, la guardò...in silenzio, la voleva, provando per la prima volta invidia per Federico. Poi si sedette stanca di tutta quella attenzione ed euforia per lei, in quella sorta di love bombing, di considerazione smodata per lei, che la esaltava e la confondeva. Terminata quella prova e quella esibizione solo per pochi presenti, si spogliò e rivestì con i suoi abiti aiutata da Roxana, mentre Irina la struccò e le fece lavare la faccia in bagno; mettendosi quando fu in ordine vicino a Federico al fianco del suo fidanzato.
Era tardo pomeriggio, si salutarono e furono accompagnati vicino casa da Irina, che lungo il tragitto di ritorno non smise di farle i complimenti. Giunti scesero e camminarono verso la pizzeria. “Eri davvero molto bella truccata e con quella lingerie.” Affermò Federico un po' imbarazzato ma orgoglioso di lei sorridendo quando furono soli, facendola sorridere e abbracciandola.
“Davvero?!!” Rispose lei vanitosa.
“Si! Bellissimo amore! La più bella di tutte, Irina e Roxana al tuo confronto scomparivano.” Ripeté lui.
“Allora mi truccherò ancora ?!” Chiese con la malizia, vanità e superbia che caratterizza tutte le ragazze diciottenni.
“Si!” Disse Federico:” Ma solo per me!” E risero abbracciati. Lui le mormorò:” Che ne dici se prima di andare a cenare in pizzeria, andiamo a casa mia che ho voglia di fare l’amore?”
Lei lo guardò con occhi amorevoli, aveva capito, erano eccitati tutte e due da quello che era avvenuto e abbracciandolo ancora disse: “Si andiamo!” Dirigendosi eccitati verso casa di Roberta dove avrebbero fatto l’amore, probabilmente lei, pensando alle sue nudità viste dagli altri e alle mani di Lea sul suo corpo e lui al suo travestimento e forse a quel bacio di Dracu che l’aveva sconvolto e ancora pensava.
Un altro giorno li attendeva e sarebbe stato peggio dei precedenti per tutti e due, perché la signora Lea come diceva Rocco, aveva colpito il coccodrillo alla pancia, ferendolo e ora non le rimaneva che aspettare.
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