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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

All Right Reserved 2022

L'AMICIZIA VELENOSA

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VIETATO AI  MINORI DI 18 ANNI

CAP. 5 LEZIONI DI SESSO   

 

NOTE:

 

“Il sesso è la droga dei poveri.”

A. B.

 

 

Nei nostri incontri e giri per la città, sia in auto che in moto e a piedi oppure nelle soste nei bar parlando di ragazze e di figa come diceva lui, non mancarono discussioni e chiacchierate sul sesso in generale. Un pomeriggio di maggio che eravamo seduti sulla sua auto con i finestrini bassi nel centro di Roma mi chiese:” Visto che non hai mai chiavato, sai come gode una ragazza?”

“Come gode?!” Risposi ridendo. usando ormai il suo linguaggio:” Dalla figa…” Risposi.

“Si dalla figa…” Ribatté lui:” … ma non solo, anche dal cervello e dalle mammelle se gliele lecchi bene e le sai succhiare i capezzoli.”

Riflettei un attimo, rispondendo subito: “Be penso che si leccano come un gelato e si succhiano come un ghiacciolo.” 

“Devi saperli leccare…” Dichiarò lui:” … e succhiare, non è semplice far godere una ragazza o una donna dal seno, è un’arte come per la figa. Per farla godere bene bisogna partire dalle carezze, dai preliminari…” Esortandomi: “Mettiti pure comodo che intanto che stiamo un po' qui a vedere se passa qualche bella troietta ti spiego qualcosa. La conosci l’anatomia genitale?” Mi domandò.

“Certo l’ho studiata, so come siamo composti noi uomini e come è una donna…”

“Sai tutto, clitoride, grandi labbra, vagina…?”  Dichiarò:” Sai cosa sono?”

“Si certo!” Risposi ridendo divertito:” L’ho studiata l’anatomia…” Ripetei.

“Bene, allora a riguardo ti insegno qualcosa io che non hai studiato e che forse non sanno nemmeno i tuoi professori su come devi comportarti sessualmente con una ragazza per farla godere. Io ho avuto come maestro Nando il compagno di mia sorella che mi ha insegnato praticamente tutto, a chiavare e a leccare … e vedrai che un giorno mi ringrazierai per le cose che ti dico quando sentirai godere qualche ragazza sotto di te.” Affermò presuntuoso. 

 

“Se vuoi fare innamorare una ragazza devi chiavarla bene e innanzi tutto devi partire dai preliminari, non cacciarti subito tra le sue cosce, per quanto una ragazza possa essere eccitata o attratta da te, la fretta non porta nulla di buono. Imparalo sempre, perché queste sono regole.”

“D’accordo…” Dissi curioso e lui iniziò:

“Innanzi tutto bisogna saper baciare…. hai mai baciato una ragazza?” Domandò.

“Si! Baciata si!” Risposi.

“E come facevi?”

“Come fan tutti, la baciavo sulle labbra e poi mettevo la lingua dentro, in bocca e la muovevo…”

“Lo sapevo!” Esclamò vanitoso:” Non si bacia così come fan tutti. Tu devi personalizzare i tuoi baci, come il chiavare, dimodoché chi si bacia o chiava con te, non troverà nessun altro che lo saprà fare bene come te e non ti scorderà mai più; come avviene quando vengono con me.” Pronunciò presuntuoso. “Se chiavi bene le fai innamorare le donne ricordalo…Ora ti insegno la tecnica per baciare con la lingua alla francese.”  Disse precisando:” Alla francese significa con la lingua in bocca…”

“Lo so!” Ribattei, e lui incominciò.

“Devi iniziare con un leggero sfioramento delle tue labbra e di piccoli e impercettibili bacini sulle sue, staccandoti di tanto intanto per guardarla negli occhi con dolcezza e tenerezza e intanto con le mani accarezzarla sulle guance e sui capelli mentre la tiri delicatamente a te, aumentando la pressione delle tue labbra contro le sue. Le labbra devono essere morbide. Devono essere soffici, tenere e ben umidificate per baciare. Prima di iniziare passati la lingua umida sopra e sfregatele una contro l’altra.” Affermò:” Ricorda di rinfrescare l’alito con qualche caramella alla menta, non è bello averlo pesante che sa di tabacco, di liquore o altro quando si sta per baciare qualcuna, almeno le prime volte; che sia un bacio alla francese o no. 

Poi intanto accarezzala, sfiorale la pelle e continua a baciarla delicatamente spostandoti con le labbra verso il collo e se sei un luogo appartato e riservato toglile la maglietta o la camicetta in modo che rimanga solo con il reggiseno. Poi ritorna sul suo collo e spostati lentamente con le labbra sulla pelle, verso il seno, bacialo nella parte scoperta. Dal seno scendi piano piano e inizia a baciarle l’addome e a slacciarle la cintura o sbottonarle i pantaloni se li ha, se ha la gonna meglio, tiragliela su e se riesci togli anche quella in modo da lasciarla solo in reggiseno e mutandine. Una volta in slip, non ti focalizzare subito sulle parti basse, torna su e ribaciala sulle labbra, spostandoti di nuovo dalla bocca al collo e da questo al seno.”

Lo ascoltavo attento, era interessante quello che diceva.

“Mentre la baci nuovamente sul collo con una mano toglile il reggiseno, lo sganci dietro sé ci riesci e glielo sfili in avanti. Se non ci riesci tira le coppe sul torace, scoprile e falle uscire fuori le mammelle, fallo tu che alle ragazze eccita essere spogliate dai maschi. Una volta tolto o alzato il reggiseno inizia a massaggiare il seno con la mano, all’inizio con delicatezza e dolcezza e a baciarglielo ancora.

Con la mano potrai provare a strizzarle le mammelle, stringendole dolcemente e rilasciandole, le prime volta con delicatezza, poi se vedi che ne prova piacere e te lo lascia fare anche con vigore e le volte seguenti se le piace con brutalità e anche schiaffeggiargliele ad alcune piace.”

“Schiaffeggiare le mammella?” Domandai stupito.

“Si a loro piace. Le donne adorano gli uomini che sanno come manipolare il corpo femminile e anche maltrattarlo con dolcezza. Quindi una volta che avrai imparato tutti questi trucchetti stai pur certo che lei sarà super felice se glielo schiaffeggerai!”

Lo guardai e sorrisi e lui proseguì:

“Alcune ragazze se glielo chiederai ti faranno sicuramente da guida dicendo cose tipo: < Oh...si, questo mi piace…> o anche <…si, continua così lì, in questo modo…!> Ascolta le loro parole e il loro corpo, questo ti darà tutte le informazioni necessarie per farle raggiungere l’orgasmo.” Fece una pausa guardandosi attorno e riprese.

“Poi scendi con la mano sulle mutandine e la figa e da sopra gliel’accarezzerai a mano aperta in modo da prenderle tutta la figa in mano, senza fare troppa pressione, in modo che si abitui al tocco e al vigore della tua mano e inizi a desiderarti di più. Ma questo te lo spiegherò bene dopo quando ti parlerò dei ditalini. “Disse. 

Fece un’altra pausa regolando lo stereo troppo alto e proseguì:

“La maggior parte delle ragazze non ama il tipo di uomo che va dritto al sodo. Devi fare le cose lentamente, valutare la sua reazione e dedicarti ai preliminari, altrimenti, si sentiranno solo degli oggetti e nella fase iniziale non va bene, deve sentirsi importante, desiderata, amata, esclusiva per te.

Poi puoi scegliere o leccarle la figa se ti piace o farle un ditalino. Come proseguire lo sceglierai tu, non è che tu devi fare tutte le manovre che ti dico, valuterai tu cosa fare al momento, ma almeno le conosci e sai come gestirti se ti capita. Facciamo conto che scegli di leccarle la figa…” Pronunciò.

“Va bene…” Dissi attento.

“Allora, se scegli la figa, prima baciala lentamente sull’addome, l’ombelico e usando entrambe le mani sui fianchi tira giù e toglile lentamente le mutandine vedrai che lei se eccitativa, ti aiuterà alzando il sedere favorendoti nel toglierle, oppure se non lo farà, glielo potrai chiedere tu. Puoi dirle dolcemente:< Alza il sedere amore!> Oppure brutalmente:” Alza il culo su…” E gliele sfili.” E rise da solo.

Sorrisi anch’io e accendendosi una sigaretta riprese la sua lezione sessuale con passione e superbia.

 “Non andare con la bocca subito sulla figa, scendi e per qualche minuto, baciale l’interno della coscia, partendo dal ginocchio e salendo fino ad un centimetro prima della sua fighetta. Fai lo stesso con l’altra gamba. Quando poi c’è la reazione e se a te piace, potrai cambiare e iniziare a baciarle un piede, per salire su sulla gamba e la coscia. E una volta con la bocca di fronte al suo sesso, non tuffarti a leccarla subito, ma è meglio passarci sopra sfiorandola appena, magari facendole sentire il respiro o l’alito caldo e continuare coni baci e carezze sulla gamba, finché arrivi alla figa ed entrambi siete pronti.”

Fece una boccata di fumo e gettandolo fuori proseguì:

“Anche leccare la figa è un’arte, devi saperlo fare bene, lo stesso come lei a fare i pompini, se è brava che li sa fare ti rilassa e fa godere bene l’uomo, se non lo è, ti da solo fastidio. Sempre come per lei che a fare pompini ti deve leccare e succhiare la cappella, così devi fare tu leccandole le piccole labbra e il clitoride ma quest’ultimo oltre che leccarglielo glielo devi succhiare tra le tue labbra come se fosse un capezzolo, un ciucciotto. Anche qui devi tenere ritmo e velocità e vedrai che la farai impazzire di piacere, dimenarsi con il bacino e con il tronco e la testa.

Quando la lecchi non fare come i cani che bevono nella ciotola, ma devi muovere la lingua con delicatezza, concentrarti sulle labbra esterne sulla vulva, quelle grandi, come se stessi leccando un gelato, lingua ben aperta e movimenti lunghi e morbidi. Continua per un po’, molto lentamente e poi aumenta il ritmo e la pressione, poi passa al clitoride, ma soltanto con la punta della lingua e come se fosse una piuma stuzzicala delicatamente per poi aumentare la pressione. E vedrai che a un certo punto sarà lei stessa, con il suo corpo che ti mostrerà qual è in quel momento, il ritmo che la farà godere di più.” Affermò smettendo di spiegare e fumando la sigaretta. Subito gli manifestai la mia preoccupazione, la mia paura:

“Si ma a me, il non averle mai fatte prima queste cose, essere vergine sessualmente mi crea ansie e difficoltà oltre preoccupazioni.” E mi confidai con lui:” A volte ho paura non solo di non essere capace, ma di non riuscirci… ho paura di bloccarmi… di venire subito. Quando mi masturbo, mi eccito mi viene bello duro e vengo quasi subito, pochi minuti.”  Lo informai nervoso e impacciato.

“Tu cosa pensi quando ti masturbi?” Mi domandò all’improvviso.

“A una ragazza…” Risposi.

“Hai qualcuno in particolare…” Esitai e poi esclamai…

“Be si…!”

“Chi è? Una esterna o una di famiglia?”

Restai sorpreso da quella domanda, ero imbarazzato… non sapevo che dirgli e ribattei:” Cosa intendi con qualcuna di famiglia?”

“Mah… una parente, una zia, la mamma o anche tua sorella…” E sorrise.

“E una della famiglia? Dimmi la verità Adriano, siamo in amicizia, non c’è nulla di male, io ti ho detto della mia…”

“Si è una della famiglia…” Risposi affermativamente turbato.

“Ho capito…” Disse.

“Cosa hai capito?” Chiesi curioso.

“Che è tua madre, ti masturbi pensando a tua madre…”

“No…no…  assolutamente, non è mia madre, non lo farei mai… “Balbettai.

“E allora è Giulia tua sorella …” Dichiarò ridente facendomi cadere nella sua trappola verbale.

Solo allora mi accorsi che era un trucco per farmi dire chi fosse la musa ispiratrice delle mie masturbazioni….

“E’ lei sì o no?... Guarda che non c’è niente di male se ti fai le seghe pensando a Giulia, l’ho fatto anch’io con mia sorella e con la tua sotto le gradinate…”

“Si ma solo una volta ammisi...” Turbato e stranamente agitato.

“Si… una volta?... A chi la vuoi raccontare Adriano…” Pronunciò sarcastico:” Per questo vieni subito, pensi a Giulia…” Dichiarò ridendo, aggiungendo subito: “E come la pensi?”

“Come, come la penso?” Ripetei non avendo capito il senso della domanda.

“La pensi mentre chiava con qualcuno?” A quella richiesta abbozzai un sorriso timido quasi vergognoso.

“Be si!” Ribattei.

“Con chi la pensi che chiava?” Domandò:” Con te, con quel frocetto del suo fidanzatino o qualche altro?”

Restai imbarazzato e a disagio e anche turbato, ancora una volta mi aveva manipolato senza che me ne accorgessi e portato a parlare di Giulia. E mentre lui finito di fumare cacciava la cicca della sigaretta dal finestrino mormorai…:” Non voglio dirlo… Non te lo dico …” 

“Perché? Ti vergogni a dire chi è?”

“No…non mi va…” Ripetei. E lui subito rispose:

“Pensi che la chiavi tuo padre?”

“ Noooo!!! Ma che sei matto… non farei mai questi pensieri…” Ribattei subito scandalizzato.

“E allora Marco, il frocetto…?” Domandò.

Quel suo volerlo sapere assurdamente mi eccitava, avvertivo lo stimolo sessuale sul pene e l’inizio dell’erezione bloccata dalle mutandine, inoltre prese a battermi il cuore veloce, ed ero tentato di dirgli la verità… Scossi la testa:” No… non è Marco…” Ribadii.

“Allora sono io, di la verità che sono io…” Esclamò all’improvviso presuntuoso, sprezzante e superbo sorridendo. Non so se lo disse a caso per dire qualcuno o volutamente per ingannarmi e farmi dirmi il nome di chi pensavo, e io invece di dire no, praticamente eccitato, scelleratamente gli dissi la verità anche se la mitigai con:” … ma solo qualche volta…” Lui alla mia confidenza sorrise compiaciuto:

“Lo immaginavo… bravo!... Ti piace fantasticare che chiavo io tua sorella vero? Te lo fa venire bello duro quando ci pensi… sono certo che anche adesso a dirmelo te lo ha fatto venire duro, Il sapere che io oramai so che ti masturbi pensando a me e lei mentre te la chiavo…” Ed era vero, avevo il pene in erezione.

“Ma non sempre a volte… raramente.” Affermai rosso in viso per giustificarmi di quella confidenza indecente e morbosa, cercando di limitare il danno fatto.  

Ma lui subito rispose:” Stai tranquillo, non c’è niente di male… anzi continua a pensarci, che te la chiavo bene, adesso sai che anch’io lo so e potrai godere di più… “Asserì, aggiungendo sorridendo: “Comunque mi fa piacere continua a pensarlo…”

Stupidamente gli avevo confidato il mio terribile segreto… in un momento di debolezza, eccitazione e affiatamento con lui, e ora sapeva…. quello che nessun altro conosceva e mi sentivo eccitato e triste allo stesso tempo di averglielo confidato.

Sorrise ancora:” Per il resto non ti preoccupare che quando sarà il momento ti farò chiavare io qualche bella fighetta, una troietta bella come Giulia. Ti insegnerò tutti i trucchi per farla godere, da accarezzarle con le mani le cosce, la pancia, a salire su fino al seno, al collo o addirittura se ce la fai ad accarezzale il viso! Sarà per te e per la troietta che chiaverai una esperienza totalizzante che la farà godere in tutto il corpo e innamorare di te. Per ora accontentati di fantasticare e farti seghe pensando a me e a Giulia… “Pronunciò ridendo felice e divertito, facendo ridere stupidamente anche a me…”

 Quando ti farai le seghe…” Continuò:” … dovrai sempre pensare a me e a Giulia, che te la chiavo bene e la faccio godere, vedrai come ti verrà duro e godrai di più anche tu…  e non a immaginare lei con quel frocetto del suo ragazzo. Io so come farle godere le donne…” E rise, seguito ancora scioccamente da me per compiacerlo.

Mi stava dicendo di masturbarmi pensando a lui e Giulia, ma era quello che io già facevo e per dirmelo lui doveva aver capito e intuito che mi piaceva farlo. 

All’improvviso disse:

“Vedi che per te mentalmente e inconsciamente è una troietta tua sorella! Quando ti masturbi la pensi che chiavi con me e tradisca il suo Marco … come fanno le puttanelle e non è detto che non si avveri… “Mormorò con un sorriso infido, chiedendomi subito morbosamente:

“Come ha le mutandine tua sorella?”

Quel discorso e le sue battute mi infastidivano, ma non dissi nulla, risposi soltanto:

“In che senso ha le mutandine?”

“Che tipo di mutandine e lingerie indossa? Io quel pomeriggio sotto le tribune glielo viste, ma non le vedevo bene. Cosa indossa di intimo, perizoma string come le altre ragazze…?”

“No.…assolutamente?” Risposi. “A casa nostra non ci sono questi tipo di indumenti, indossa biancheria seria, mutandine normali, a slip, a volte con pizzo… slip e slippini e qualche culotte alta come mamma, lei, non vuole che indossi biancheria intima sfacciata… quella sì come le puttanelle…” Affermai orgoglioso della differenza di mia sorella con le altre ragazze.

“Non dirmi che a diciotto anni indossa ancora le mutandine a vita alta di cotone con i fiorellini?” Ribatté ridendo.

“No… questo no, indossa lingerie classica, in genere bianca a vita normale, media, di buona fattura, anche di seta con pizzo come mia madre. “Aggiungendo: “La biancheria intima deve essere comoda e non vistosa…” Rispedendo una frase che avevo sentito dire spesso a mia madre.

“Quindi niente triangolino trasparente sulla figa e string dietro dentro il solco intergluteo del suo bel culetto?” Domandò con il sorriso sarcastico.

“No!” Risposi.

“Niente string, tanga, perizoma, micro string, brasiliane… reggiseni a balconcino?”  Aggiunse stupito, quasi incredulo.

“No!” Ribattei:” Non indossa quell’intimo che dici tu!”  E lui rise. E al suo sorriso derisorio continuai fiero: “No, non porta di questo tipo indumenti intimi.”  Alche lui sempre ridendo scosse la testa. Povera Giulia con le mutandine della nonna…”

“Non sono della nonna…” Ribattei infastidito:” Sono moderne, solo classiche... di buona fattura e tessuto.”

“Comunque quando ti seghi e pensi che la chiavo, immaginatela con il perizoma o il tanga che glielo tolgo strappandoglielo…” E rise ancora.

A volte era irritante, ma in genere sapeva infondermi tranquillità e sicurezza, non si scandalizzava mai e certamente era pratico di sesso e lingerie e sapeva quello che diceva, specie avendo avuto per maestro quel Nando, il magnaccia di sua sorella.

Ma non disse più nulla evitando di imbarazzarmi, ormai sapeva e riprese quella pseudo lezione sessuale…

“Dove eravamo rimasti prima di questa parentesi?... Ah sì… al leccarle la figa…!” E continuò:

“A quel punto la troietta a cui l’hai leccata sarà super eccitata e pronta a qualsiasi cosa. Potrai penetrarla e non importerà se non durerai molto, perché lei sarà già a metà strada, grazie al godimento dei preliminari.”

Si fermò e sorrise.

“Dai continua…” Lo esortai curioso e per distogliere il discorso dal ritornare a parlare di mia sorella…e della mia masturbazione: “… dovevi parlarmi del ditalino…” Dissi.

“Ah... sì… il ditalino.” E sempre guardandosi in giro come se temesse l’arrivo di qualcuno proseguì:

“Ne hai mai fatto ditalini a qualche ragazza?” Domandò.

Fui sincero, guardandolo scossi il capo in modo negativo.

“Ma cazzo! Hai diciannove anni e non hai fatto ancora niente con le ragazze a parte qualche bacio? Se non ti conoscessi penserei che sei un gay…” Esclamò.

“No.…non lo sono …!” Mi affrettai a dire risentito:” Sono normale, mi piacciono le donne solo che sono timido, mi blocco e poi noi, io e mia sorella siamo stati educati così da mia madre… ecco tutto!” 

Mi guardò come un fratello maggiore che avrei sempre voluto avere dicendo:” Tranquillo, a te penserò io…” Riprendendo:

“Allora, il ditalino è un metodo a parte dell’arte sessuale, è l’anticipo della penetrazione e della chiavata, inizia già quando le tocchi la figa sopra il tessuto … Comincia con dei preliminari diversi dai precedenti, quando scendi con la mano sul sesso e glielo accarezzi da sopra la gonna o i pantaloni, o quando le scopri le mutandine tirandole su la gonna o giù i pantaloni e vai con la mano  direttamente sulle cosce e le accarezzi  internamente; e poi più su da farla fremere allargandole  bene le gambe in modo che si dischiuda bene la fessura della vulva. Gli infili una mano dentro lo slip, non importa se dall’alto o laterale dall’inguine e le accarezzi i peli, cerchi con l’indice o con il medio la fessura tra le grandi labbra e gliele sfiori delicatamente su e giù e poi premi con il polpastrello in centro e nel frattempo la baci o in bocca o sul collo, oppure se riesci abbassi la testa e le lecchi il seno.”

“Fai tutto assieme?” Domandai curioso.

“Si se riesci, poi a forza di farlo impari.  Te ne accorgi che gode prima di metterle il dito dentro perché avrà i capezzoli turgidi e in fuori … questo vuol dire che le piace quello che le stai facendo.” Affermando dondolandosi sul sedile:

“Questa Adriano non è una di quelle chiacchierate da femminucce o finocchietti su come fare un ditalino...  tipo il ragazzo di tua sorella, questo ti farà capire come fare un ditalino talmente bene da superare tutti gli altri sprovveduti che ci sono in giro e che conosci.” Mi informò facendomi sorridere con la sua solita presunzione di essere il migliore degli altri.

“Io me ne intendo di sesso e pratiche sessuali, ho avuto un buon maestro e ti dirò tutto quello che devi sapere per farla urlare di piacere in qualsiasi posto tu voglia farlo, a letto, in auto, in camporella o alla spiaggia.” E entusiasmato da sé stesso continuò: “La maggior parte dei ragazzi non ha la più pallida idea di come fare un ditalino, infilano dentro qualunque dito e poi lo muovono finché il braccio non si stanca e alla fine loro si annoiano e le ragazze non godono.

Il ditalino è un preliminare della chiavata che seguirà e se lo fai bene, anche se non avesse intenzione di chiavare stai tranquillo che ti allargherà le gambe lo stesso e sarà più predisposta a chiavare anche se all’inizio era contraria o recalcitrante. “

Mi osservò e riprese:

“Ricordati, parti sempre dal clitoride prima di introdurre il dito in vagina, giocaci, titillalo, premilo, sfioralo e guarda le sue reazioni. Rammentati che il clitoride è molto sensibile, dieci volte più sensibile della nostra cappella.”

Mi affascinava quello che diceva e lo seguivo con interesse e attenzione, come se fosse un vero maestro.

“A parte il punto G che è internamente subito dentro nella parte superiore dell’entrata della vagina, il clitoride è esterno ed è nell’unione delle grandi labbra nella zona superiore della vulva, ed è la parte più sensibile della figa, quindi ha bisogno di molta attenzione.

Inizia con il poggiare il palmo della mano direttamente sull’osso pelvico dove ci sono i peli, e le dita sul clitoride e la fessura, assicurandoti di coprire bene con entrambi la zona pubica. Con le dita rivolte verso la figa, inizia a fare un movimento come se stessi salutando qualcuno, un ciao ciao, aprendo e chiudendo la mano, facendo pressione con il palmo sul suo osso pelvico e le dita sulla vulva e sul suo clitoride.”

“Ma non sentirà male a stringergliela?” Domandai.

“No… gliela devi stringere un po' alla volta, gradualmente prima dolcemente e poi con vigore, a lei piace la sensazione, apri e chiudi della mano come se stessi impastando la figa … o facendo ciao ciao…”

Devo dire che quel discorso mi affascinava, era interessante e mi erudiva su parecchie cose che non conoscevo e sicuramente non sapevano nemmeno i miei amici o compagni di liceo e che avrei potuto mettere in pratica appena avrei avuto la ragazza.  Mi stava facendo una lezione oscena sulle tecniche sessuali e mi informava di tutto. Lo seguivo con considerazione, quasi a bocca aperta. “Per avere 21 anni ne sa di cose…” Pensai e continuò:

“Devi prendere l’osso pubico assieme alla vulva e al clitoride perché questo è sopra il punto G e andrai a stimolarlo all’interno della vagina con la pressione del palmo della mano sopra, quindi le praticherai una doppia stimolazione, con le dita sulla vulva e il palmo della mano sopra l’osso pubico.” Vedendo la mia faccia dubbiosa aggiunse:

“Non ti puoi sbagliare, tu metti il palmo della mano dove ci sono i peli, il punto G è lì sotto…”

“E se non ce la i peli…” Lo interruppi ridendo…

“Cazzi tuoi… vai a occhio…” Rispose ridendo e chiedendomi subito dopo:” La mia troietta come ce l’ha? ...Pelosa o depilata”

“Chi domandai?” Fingendo di non capire.

“Tua sorella dai! Quella troietta che mi chiavo tutte le sere nelle tue seghe.” Disse ridendo.

“Ah lei… ce la pelosa…” Risposi imbarazzato ma divertito:” In famiglia non si porta depilata, anche mamma ce l’ha pelosa, sono contrarie a queste cose.

“Ah…. Vedi che allora gliel’hai vista la figa... l’hai spiata a tua sorella!” Esclamò ridendo facendo sorridere anche a me per il modo scherzoso e buffo in cui lo diceva:” Scommetto che gliel’hai vista bene anche a tua madre per dire che ce l’ha pelosa…” Dichiarò. 

A un mio cenno imbarazzato di affermazione esclamò ridendo:” Ah… brutto porco gliel’hai vista anche a lei …la spii dunque…” 

“… No…no… a mia madre glielo vista per caso un giorno che era in camera dopo la doccia che si vestiva e c’era la porta socchiusa…” M giustificai. 

Stranamente ammettevo che facesse battute su Giulia, ma non su mia madre… ero uno di quelli che pensavano:” La mamma non si tocca, è sacra…” Mentre Giulia oltre che sorella era una ragazza mia quasi coetanea, una sorta di amica. E lui continuò:

“…Molte donne hanno la mentalità che per essere per bene devono avere la figa pelosa… perché tanto non la devono fare vedere a nessuno, solo al marito e a lui va bene così come vogliono loro…”

E a quelle confidenze fui preso da una stizza di rivalsa e chiesi subito ridendo amichevolmente delle confidenze che gli avevo fatto:” E tua madre?... E tua sorella come ce l’hanno loro la figa? …Pelosa?” Domandai.

“Mia madre e mia sorella sono depilate completamente con il rasoio…hanno la figa liscia e senza un pelo. Con il lavoro che fanno si fanno la barba…” Disse ridendo.

“Come si fanno la barba…?!” Esclamai stupito ridendo di quella battuta.

“Si, si fanno la barba con schiuma e sapone, come noi uomini, anzi te ancora no che sei un ragazzo e hai pochi peli … ma come tuo padre …” Disse ridendo: “La inumidiscono la insaponano e poi se la rasano tutta… da sole. Mia sorella Claudia che fa l’estetista lo fa anche a pagamento…”

“Cosa?... Di rasare la figa alle donne?” Domandai.

“Si a volte usa la crema depilatoria, ma irrita di più.  Le donne si rasano anche le ascelle e depilano le gambe con creme e con tutte le porcate femminili che inventano…”

Lo guardai e poi chiesi un suo giudizio:”” Secondo te, com’è meglio la figa pelosa o senza peli?”

“A me piace senza, è più pulita e igienica e poi si lecca meglio…non ti restano i peli sulla lingua che devi sputare. E se una chiava tanto, è meglio che ce l’abbia depilata.”

“Per chiavare tanto cosa intendi una volta al giorno?”

“Al giorno…?” Rispose:” … ogni ora vorrai dire. Pensa che mia sorella mattina, pomeriggio e sera è arrivata a farne dieci in un giorno.”

“Ehh… ??” Restai sconcertato da quella risposta al punto che domandai ancora.” Ma di chiavate?” 

“Si certo, di chiavate con preservativo, a volte secondo quanto pagano se lo fa infilare anche nel culo e si lascia inculare, oppure pratica rapporti orali…”

Ero impressionato da quelle informazioni e lui rise.

“Eh ma che credi una che lo fa per lavoro, se fa la marchettara per strada o in casa, deve farlo almeno cinque volte al giorno per guadagnare bene anche se non tutti i giorni, se no fa la escort, si fa pagare di più per stare tutta la notte a fare sesso con lo stesso…ma devi essere molto bella e piacere molto.” Affermò.

Ero scioccato da quelle confidenze che praticamente mi faceva su sua madre e sua sorella.

Accendendosi un’altra sigaretta continuò:” Comunque va bene in ogni modo ce l’abbia pur di chiavare, ognuno ha i suoi gusti, l’importante è amare la figa… poi che sia con i peli o senza poco importa. Se ti piace senza peli, quando la fai innamorare che l’assoggetti un po' gliela fai rasare tutta completamente come piace a te e lei per amore stai tranquillo che lo farà, anche perché la ecciterà avercela senza, la fa sentire un po' puttana.” E tirando una boccata e sbuffando fumo dal finestrino pronunciò:

“Dove ero arrivato?”     

“Strizzarle la figa e il clitoride con la mano da sopra i peli.” Dissi curioso.

“Ah sì…! Questa manovra la devi fare per qualche minuto.” Continuò riprendendo il discorso:” Se riesci che puoi, che siete sdraiati a letto, abbassati e baciale anche l’interno della coscia per aumentare maggiormente la tensione sessuale.” Compì una pausa dove fece un’altra tirata alla sigaretta facendo uscire ancora il fumo dal finestrino e riprese sembrando un cattedratico e io seduto comodo di fianco il suo allievo, docente e discente. 

“Dopo aver praticato quella manovra preparatoria, occupati direttamente del clitoride e ascolta e impara a farlo. Lo puoi prendere tra il pollice e l’indice e iniziare a trastullarlo spostandolo avanti e indietro come se stessi mettendo a punto il volume di una radiolina usando il pomello circolare, in questo modo lo rendi molto sensibile quindi fai attenzione alle sue reazioni. Se vedi che non le piace e le dà fastidio allora, usando le stesse dita inizia a strofinarlo con un movimento circolare e orizzontale alternandolo a quello verticale.”

“Eh… ma come faccio a capire se le dà fastidio?” Domandai.

“Lo vedi, te ne accorgi se si irrigidisce, se ti tiene la mano sopra alla tua per allontanarla e cerca di chiudere le gambe, o più semplicemente puoi chiederglielo: < Ti piace così?> Se lei ti dice sì, vai avanti, se no cambi ritmo e tecnica. Alcune ragazze timide si vergognano a dire che le piace e non rispondono, ma annuiscono o negano con il volto che le si arrossa. Comunque dopo che le hai manipolato il clitoride, puoi infilare dentro le dita in vagina se lei non te la già chiesto prima …”

“Le dita?” Domandai:” Non uno?”

“Dipende, questo lo valuterai tu, se ha la figa stretta o meno…” Inserisci lentamente l’indice per primo e lo fai scorrere dentro e fuori. Fai un po’ di pressione sulla parete posteriore della vagina, quella in basso verso l’ano mentre scorri dentro e fuori.

Dopo quando senti che ce l’ha bella dilatata e umida puoi aggiungere anche il dito medio e una volta dentro ruoti la mano con il palmo rivolto verso l’alto, appoggiando le dita nella parte superiore e anteriore della vagina e inizia ad accarezzarla internamente andando con i polpastrelli all’indietro. Dovresti sentire una leggera protuberanza ruvida all’interno sotto la mucosa vaginale, quello è il punto G quindi continua a sfregare.”

“È ruvido? “Chiesi.

“Si… passando lentamente il dito dall’interno verso l’esterno, sentirai come un rilievo, una leggera sporgenza, quello è il punto G. Tienile sopra il polpastrello del dito medio… ma anche l’indice se preferisci e il pollice appoggialo sul clitoride in modo che le dita siano a gancio e li tocchi tutti e due contemporaneamente, muovili entrambi, sia assieme che alternati… e la farai impazzire dal piacere, dal godimento fino all’orgasmo…  e battere la testa dal piacere. “E sorrise riprendendo:

“Ogni tanto fai uscire le dita completamente, e poi rimettile dentro e giocaci un po', usa sempre l’indice e il medio perché sono le dita più lunghe e il dito lungo equivale a una penetrazione più profonda che è quello che piace alle donne, una sorta di pre penetrazione di quella che le farai dopo con il cazzo. Usa anche il pollice sul clitoride, premilo e ruotalo e alterna ritmo e velocità.” Affermo.” E la farai godere anche dalle orecchie…”

Lo osservai con ammirazione sorridendo.

“Ora ti confido un segreto…” Aggiunse:” … prima di arrivare al clitoride, se l’hai fatta eccitare, <intingi> le dita dentro di lei così da usare il suo umore di piacere come lubrificante naturale. In questo modo l’attrito del polpastrello sul clitoride non sarà quasi mai fastidioso, ma piacevole. Aumenta lentamente la velocità con cui le massaggi il clitoride, e un po’ anche la pressione. Se senti che lei sta godendo, che le piace, e il suo corpo te lo comunicherà, segui le sue indicazioni.

“Hai capito come fare un ditalino?” Disse gettando nuovamente la cicca della sigaretta terminata dal finestrino.

“Si… sì… “Risposi contento.

“Vedrai che di te farò un ragazzo che saprà chiavare e far godere le ragazze quasi come me…” Affermò sorridendo.

Ricorda “Disse ancora. “Una volta che le hai messo la mano sulla figa e lei non te la toglie l’hai conquistata.  Accarezzale le labbra vaginali con due dita, salendo e scendendo con ritmo unico, evita accelerazioni o rallentamenti, e soprattutto ascolta il suo corpo e il suo ansimare, il suo respiro.” Aggiungendo come se mi facesse un ripasso della lezione:

“La parte più importante, anche se lo sono tutte, durante la masturbazione femminile riguarda la stimolazione del clitoride. Quello è l’organo sessuale della donna per eccellenza, esso esiste solo per darle piacere, per farla godere e non ha nessun altro scopo o funzione. Ogni clitoride è diverso da ragazza a ragazza, non esiste un modo unico per stimolarlo e dipende anche da quanto una donna è eccitata, per cui inizia piano con i polpastrelli a sfregarlo lentamente. 

Non fare come fanno molti che mentre sta per venire cambiano ritmo senza alcuna ragione rovinando l’intensità del loro piacere. Immagina, è come se lei ti masturbasse, ti facesse una bella sega e tu a sentire la sua mano e il suo ritmo inizi a godere, e che lei che all’improvviso riduca la velocità e scelga un ritmo troppo lento. Non ti piacerebbe più, perderesti l’esaltazione. Per le donne è la stessa cosa.

Se sei a casa nel letto e gode, puoi fare la mossa finale e infilarci dentro qualcosa.”

“Che cosa?” Chiesi quasi ingenuamente:

” Quello che vuoi, un vibratore, un dildo, o altre cose tipo palline cinesi se le hai…”

“E cosa sono le palline cinesi?” Domandai.

“Ma proprio non sai un cazzo tu? “Esclamò:” Qualche volta ti devo portare a visitare lo sexy shop Love sulla Tuscolana…”  Esclamò ridendo e finendo la sua esposizione sul ditalino…: “Diciamo che se segui i miei consigli, di sicuro la farai godere bene e ti fai esperienza.

“Ah una cosa importante Adriano…” Esclamò all’improvviso:” … mi dimenticavo di dirti…, devi sapere che la donna ha più di un tipo di orgasmo, non è come noi che si viene una volta sola quando sborri e se non sei come me che dopo un po' ti ricarichi è tutto finito. Lei ha almeno tre tipi di orgasmo… e possono essere multipli o solitari.” 

“Tre orgasmi e multipli?” Mormorai.

“Si almeno tre…” Precisò sicuro di sé:” L’orgasmo femminile è diverso dal nostro che eiaculi e hai finito, lei una volta che è venuta, dopo pochi minuti con lo stesso rapporto può venire ancora una, due, tre volte e si dice che ha orgasmi multipli, poi questi possono essere un orgasmo di tipo clitorideo, vaginale o uterino… o tutti e tre assieme.” Mi informò.

Restai stupito:” Non conoscevo quelle informazioni.

“Ma tu come fai a sapere queste cose?” Domandai curioso. 

“Te l’ho detto, me l’ha spiegato Nando il compagno di mia sorella, lui ha studiato all’università e ha conoscenza ed esperienza e poi è un play boy, ha avuto un sacco di donne prima di mettersi con mia sorella e ne ha ancora, la fa cornuta, ma lei lo sa…in fondo anche lei quando fa le marchette lo fa cornuto…” E rise allibendomi e continuando:” Lui e un quarantenne esperto che piace molto alle ragazzine.” Disse. 

Questo Nando che lui chiamava il compagno di sua sorella altro non era che il suo protettore, il magnaccia. La sorella di Lucio come dicevano loro gli faceva da bancomat facendo marchette, cioè si prostituiva e poi quando si presentava Nando i soldi li dava a lui, Era sempre elegante, ben vestito e abbronzato e dai bei modi, io ebbi modo di vederlo e conoscere in seguito.

E Lucio continuò a spiegare:

“Le ragazze più femminili, sono le più adatte a diventare donne nel senso completo del termine, sono quelle capaci di orgasmo clitorideo, vaginali e utero-annessiale” Affermò accendendo un'altra sigaretta e cacciando fuori il fumo a labbra quasi chiuse, e seguitò: 

“Come ti  dicevo, questi orgasmi si possono avere o separatamente, oppure a catena se sei bravo e ci sa fare, uno dietro l’altro. Ma può capitare da non essere distinguibili l'uno dall'altro nel piacere della donna.”

“Si ma come fai ad accorgertene e quanto dura un orgasmo?... Come quello che ho io quando mi masturbo o di più?” Domandai.

“No dura un poco di più. Te ne accorgi che ha l’orgasmo perché lei si contrae tutta, ansima e ti stringe a sé se ha un orgasmo attivo, se lo ha passivo solo le prime due fasi… ansima e si contrae.”

“Come?... Perché c’è un orgasmo passivo e uno attivo?” Domandai sempre più stupito.

“Certo…nelle femmine sì! Passivo, quando lei gode in silenzio, dentro sé, senza manifestarlo e muovendosi poco. Tu te ne accorgi perché ansima un po' e ha la vagina tutta bagnata, zuppa di umori del piacere, anche se non dice nessuna parola gode in silenzio praticamente. Attivo quando partecipa, ti stringe, muove il bacino verso te… ti bacia…ti dice sì… ancora…”

“Ah... non sapevo queste cose… di orgasmo femminile attivo e passivo” Mormorai.

“In genere sono le ragazze un po' freddine, quelle timide e bene educate che quasi si vergognano di fare sesso ad avere l’orgasmo passivo, a godere in silenzio. Le altre sono attive, anche se spesso si intercambiano le sensazioni, chi sembra fredda si accende come un fiammifero e chi invece ti sembra una porcona, poi si vergogna a togliersi o a farsi togliere le mutandine…” E aggiunse: “La durata al verificarsi dell'orgasmo è variabile, anche per la stessa ragazza, così come è variabile l’intensità e la qualità dell’orgasmo. 

Poi quando avrai una storia con qualcuna, se lei non è pratica le dovrai insegnare a fare il sesso orale, i pompini che a tantissime piace praticarlo …. lo stesso per il sesso anale…”

“Anale?” Ripetei.

“Si anale, metterglielo nel culo, incularla… Alle ragazze piace prenderlo nel culo anche se non lo dicono, la sodomia la praticano quasi tutte, ma devi insegnarle bene come fare, perché fare il culo a una donna, come dice Nando è un’arte, lui è bravo, sa fare tutto. È stato lui a iniziare mia sorella a farle avere anche orgasmi anali, che se lo associ a quello clitorideo, cioè mentre la inculi con una mano sotto gli stimoli il clitoride, la fai esplodere, diventa una bomba di piacere… e trema tutta fino a non controllarsi e trattenersi, e pisciarti sulla mano.” E rise.

Ero allibito:

“E tu l’hai già fatto l’anale? … Lo hai già messo in culo a qualche ragazza?” Domandai turbato dalle sue parole.

“Si… più di una volta, io con tutte le ragazze che ci esco più di tre giorni cerco di farle anche il culo e spesso ci riesco, mi è capitato che alcune lo avevano già fatto, altre no, erano vergine dietro… e ci ho pensato io ad aprirle…” Disse sorridendo aggiungendo. “Comunque guarda che quando bevono, si impasticcano e sballano si fanno fare tutto, non solo il culo… sono talmente eccitate che andrebbero anche con un negro se glielo proponi e glielo metti davanti.”  Mentre parlava aveva quel sorriso di superiorità e si mise a tirare boccate proseguendo nella mia istruzione sessuale.

“Il sesso orale o anale non sono optional, devi saperli praticare bene, perché sono importanti come chiavare e poi una ragazza deve sapere fare tutto e tu devi essere in grado di farla godere in tutti i modi, con la penetrazione del cazzo, ma anche con la lingua e le dita, sia davanti che dietro che in bocca e questo ti permetterà di fare sesso per più tempo, senza per forza dover durare di più se non ci riesci.

Sono tutti trucchi che conosce Nando …” Affermò facendo un'altra tirata:” … Che lui ha insegnato a me e io ora insegno a te perché sei il mio migliore amico…” Dichiarò.

Mi adulava, ma mi piaceva che lo facesse continuando a spiegarmi, ormai esaltato di avermi come allievo.

“Goditi i preliminari, baciala tanto, accarezzala, leccala, sussurrale quanto ti piace, dille che la ami anche se non è vero, perché sul piano psicologico sentendosi amata si predispone e si lascia andare di più… ed è maggiormente facile chiavarla. 

Un’altra cosa, se riesci che sei in un posto sicuro, se puoi non chiavarla solo con la gonna tirata su e il seno fuori, ma spogliala completamente nuda, guardala, ammirala come se dovessi comprarla, anche se lei si vergogna, falla ruotare su sé stessa, dille che è bella, bellissima anche se non è vero, che ne hai viste poche ragazze belle come lei, con un corpo così sensuale. Perché spogliarla e osservarla nuda la farà sentire assoggettata a te.

Molte ragazze credono di averla brutta la figa, quindi tu le dirai che ce l’ha bella che ti fa eccitare molto, che ti piace come ha la forma, il colore dei peli e la loro densità, che è la figa migliore che hai visto fino a quel momento, che ti piace il profumo e gliel’annuserai.  E la bacerai più volte lì e ne gusterai il sapore anche se ha i peli, meglio sarebbe senza ma se ci sono pazienza. “

“Ma perché non è uguale per tutte la figa?” Domandai.

“No… non è uguale a tutte le ragazze, ognuno ce l’ha al suo modo. Ci sono quelle belle armoniose e simmetriche e quelle brutte secche o grasse… quelle con le piccole labbra che fuorescono dalle grandi e altre no, quelle con il clitoride piccolo oppure grande…anche se il piacere non dipende dalle forme e dimensione. Le fighe sono come le mammelle, c’è chi le ha grandi, chi piccole chi secche e molli e chi sode e rigogliose, lo stesso i capezzoli e le areole che possono essere belli, sensuali o fare schifo, comunque tu per chiavarla le dirai sempre che sono bellissimi…capezzoli, areole e mammelle.”

Ascoltavo e annuivo.

“Per questo molte ragazze si vergognano a farsi vedere nude, pensano di essere brutte di corpo anche se sono bellissime di viso, lo stesso anche per le fighe, appaiono come un triangolo di peli e sembrano tutte uguali, ma sotto i peli, se non ci fossero, a osservarle senza, vedresti realmente come sono, se belle o brutte. È un po' come il nostro cazzo che ognuno ha la sua forma, la sua lunghezza e circonferenza e la cappella a modo proprio, chi bombata, chi a fungo larga oppure chi ce l’ha dritto e chi storto, così anche loro.” 

Fece l’ultima tirata e gettò ancora la cicca della sigaretta con l’indice, tirandola come si fa con una biglia e sbuffando mi chiese:

“Come ce l’ha le areole e i capezzoli Giulia…”

Non mi aspettavo quella domanda e risposi:” Belli, mi sembrano belli, proporzionati, più piccoli di quelli di mamma…” Sorrise come se ne fosse felice, aggiungendo:” Vedrai che quando le verranno succhiati si evidenzieranno di più…ma non credo che il suo bel finocchietto sia capace a ciucciarglieli…” Affermò ridendo. Continuando: “Voglio che anche tu diventi un maschio alfa come me …”  Disse.

“Maschio alfa?” Domandai ignorante.

“Si Alfa, che vuol dire maschio dominante con le femmine, che le sottomette, come sono io, com’è Nando. Quello che ti ho detto sono le cose più importanti e basilari nel sesso, le altre le scoprirai praticandolo.”

Poi all’improvviso aggiunse:

“Se la tua ragazza chiaverà con più di un ragazzo come fa mia sorella, insegnale a far mettere al compagno i preservativi se non lo sa già fare, sempre…. Usa sempre il preservativo se non sei sicuro della ragazza! Come usare o metterlo è importante per diminuire i rischi di gravidanza e malattie sessuali. “

“Eh imparerà da sola…” Risposi.

“Eh ma se le insegna qualcuno è meglio…” Ribatté lui.

 

Tossì e si guardò attorno a vedere se passava qualcuna, sputando fuori dal finestrino e poi mi annunciò:

” Ora ti insegnerò come chiavare, però ricordati che l’organo principale della sessualità tanto per noi uomini quanto per le donne è il cervello, non dimenticarlo mai. Per prenderle in trappola e chiavarle devi sempre usare quello prima del cazzo, prenderle mentalmente.

Ora visto che il resto te l’ho già spiegato, passiamo subito alla penetrazione…”

Fece una pausa perché sentì suonare dietro alcune auto, ma riprese.

“Quando la penetrerai fallo lentamente e gradualmente. Prima passale il dito insalivato che fa da lubrificante sulla fessura, peli o non peli. Fermalo in centro delle grandi e piccole labbra, divaricale un poco con l’indice e il pollice se ce la stretta, appoggia la cappella tra loro e assestala bene da divaricarle le grandi labbra, ma non premere subito, dovrai farlo dopo lentamente. Inizia a spingere il bacino in avanti entrare in lei e penetrarla. Introducendolo sentirai la vagina calda, umida e palpitante, è il momento buono, spingi ancora e introducilo tutto fino in fondo, lei reagirà sussultando e abbracciandoti quando lo sentirà entrare. Tu incomincia, a fare avanti e indietro, su e giù con il sedere accarezzandola, baciandola, leccandole le mammelle e i capezzoli. Devi imparare a trattenerti se vuoi farla godere di più, ti devi allenare quando ti masturbi, mentre pensi a me che chiavo Giulia…” Disse ritirandola nel discorso con un sorriso:” … e quando senti che stai per venire trattieniti e fai in modo di non eiaculare. Allenati a trattenerti, fallo tutte le volte che ti seghi e pensi a noi e vedrai che prenderai padronanza e sborrerai quando lo vorrai tu. Anche se sarai eccitato lo farai con più intensità e piacere, deciderai tu quando sarà il momento di sborrarle sulla pancia o nella coscia o nella tua fantasia quando io lo farò a Giulia…” Pronunciò ancora ridendo:” … e sarà un piacere meraviglioso per te e per lei. Sborrale sempre sul corpo e la pelle come se la insultassi e oltraggiassi sputandole addosso, ma non farlo mai sulla figa e sui peli del sesso. Puoi farlo sul seno, le cosce, l’addome o anche in faccia e in bocca, a molte quando provano a sentirsi schizzare dallo sperma poi piace, devi farla entrare in contatto con lo sperma, si devono sentire macchiate, insultate da te e dal tuo seme.” Sorrise e riprese:

“Se ti capitasse una ragazza vergine ed è la prima volta, dovrai essere delicato, baci carezze e parole dolci e poi fare come ti ho detto poco fa. Quando la cappella sarà tra le grandi labbra e spingerai ed entrerà, andrai avanti lentamente finché troverai un ostacolo che non ti farà più entrare. Tu ti fermerai, appoggerai bene la cappella sopra l’ostacolo che è l’imene e quando sarete pronti tu spingerai ancora e con un colpo deciso la sverginerai ed entrerà tutto dentro e inizierai a chiavarla…sentirà un po' male subito, poi le passerà e incomincerà a godere.”

“Ho sentito dire che perdono sangue?” Domandai.

“Ma qualche goccia…” Rispose lui:” …. e significa che l’hai sverginata, ma non è niente, sarà un po' indolenzita un giorno o due e poi riprenderà tutto come prima, anche a chiavare. 

Chiavala e falla godere bene e si innamorerà di te…” Mi disse.

“Se ce l’hai lungo come il mio, arriverai ad appoggiare la cappella contro l’utero e spingerai lentamente e poi rilascerai e la riappoggerai ancora sull’utero da muoverlo su e giù che a lei piacerà… se no invece di spingere lentamente puoi dare dei colpetti ritmati da batterle la cappella sopra la cervice uterina, come un percussore a muoverle e farle vibrare tutta la pelvi dentro, vedrai che godrà come una matta e avrà anche l’orgasmo di tipo uterino o utero-annessiale come dicono i medici.”

Dopo essersi interrotto e distratto a leggere un messaggio arrivato sullo smartphone, riprese a informarmi.

“Le donne amano essere chiavate e chiavate bene, ci sono troiette là fuori …” facendo il gesto con la mano oltre al finestrino verso la citta:” … che non aspettano altro. Tu non preoccuparti, fatti avanti, provaci sempre soprattutto se sono sballate…”

“Non è che mi tirano qualche schiaffo se ci provo e insisto? “Chiesi sorridendo.

“Oh, ci saranno alcune ragazze che penseranno che tu sia invadente se ci provi, ma…meglio passare per invadente che per uno che è senza palle e non ha il coraggio di toccarla e chiavarla come te…” E rise...

“Se ci stai provando e toccando una ragazza lei inizia a spingerti indietro, un po’ di resistenza è normale, nel caso rallenta le avances, fermati un po’, parlale, dille parole romantiche. Ma non scordare di ritornare a provarci dopo. Se la baci e lei ricambia il bacio, devi trasmetterle tutta la tua passione, il tuo vigore e virilità...

Sì, ci sono ragazze là fuori che vogliono “fare sesso o l’amore come lo chiamano loro, in maniera dolce e gentile con un sacco di contatto fisico e con gli occhi e baci pieni di romanticismo e passione. Ma ti posso assicurare che ce ne altrettante il cui loro sogno è quello di essere chiavate per bene, prese e sbattute con vigore. Non dico che non dovresti farle carezze ed essere senza sentimenti. Ma queste assieme alle parole dolci devono essere funzionali al tuo scopo che è quello di riuscire a chiavarle, in primis quello che devi fare è mostrare la tua virilità e dominanza, farglielo sentire duro quando le abbracci e ti strusci.

La maggioranza delle ragazze ama letteralmente essere dominata sessualmente dal maschio, tra le lenzuola o in altro luogo. Alla maggior parte se le metti a pecora (a carponi) piace che tu mentre le chiavi le tiri indietro i loro lunghi capelli come redini oppure le dai schiaffi sul culo come fosse una mula, e se invece sei davanti a loro vogliono che l’afferri dalle braccia, dai fianchi, e le impali, che spingi il tuo bacino fino a che a cappella non le batta sull’utero e godano.

Non avere quindi paura di prendere l’iniziativa e pomparla come si deve. Lei vuole esattamente questo. Dimentica tutti quei consigli e stronzate per i quali lei non vuole essere sottomessa, sono tutte balle, la donna a letto, quando fa sesso vuole essere sottomessa dal maschio…” Esclamò, aggiungendo:” Almeno nel sesso è così. Proseguendo nella sua esposizione:

“Se sei un po’ rude va bene. Non far finta che non te la vuoi sbattere come si deve! Per chiavarla bene e farla godere è necessario che tu lo faccia, e non significa che tu le debba farle male, assolutamente no…. o non essere delicato con lei, ma solo sbatterla con energia e potenza…” Fece una pausa e con superbia proseguì:

“Se la frequenti, dopo le prime volte e gli attimi di dolcezza e tenerezza, puoi prenderla come preferisci tu o piace più a lei, nella posizione del missionario o a pecora…o all’amazzone con lei seduta sopra te, come ti ho già detto molte trovano eccitante essere chiavate a pecora mentre dietro le tiri capelli e le schiaffeggi sul culo.  Mostra sempre la dominanza. Le donne nel far sesso sono meno delicate di quanto si pensi, quindi non devi preoccuparti di sbatterle bene e farle godere come vogliono loro.”

Fece un'altra pausa dicendo:” Hai capito come devi essere con le ragazze?”

“Si…sì…” Risposi un po' turbato visto che quel modo di fare sesso esulava da come ero stato educato e pensavo io la sessualità, con dolcezza e amore e lui aggiunse:

“Non subito le prime volte, ma poi se la frequenti e ci esci assieme come ragazzo…se ti piace dille qualche parolina volgare mentre la chiavi e nel momento dell’orgasmo. Un sacco di ragazze amano quando le parli sporco mentre fanno sesso…”  Dichiarò.

“E cosa devo dire?” Domandai io sempre più attratto e preso da quel discorso.

“Porcate… loro amano sentirsi dire parolacce, si eccitano di più.”

“Eh ma come fai a capirlo che puoi farlo?” Domandai.

“Se vuoi capire se le piace qualche parola sporca, in base alla mia esperienza devi iniziare con tatto, prima chiedile se le piace il modo in cui la chiavi. Se lei risponde si, continua a parlare un po' sporco e un po' no, di qualcosa soft come:

< Sei una bella figa… hai un bel corpo…. Sei tutta da chiavare… Ti amo da morire che ti chiaverei sempre. > Oppure: <Hai la figa bella calda e bagnata che la sento godere intorno al mio cazzo.> Poi se lei accetta questo linguaggio e il parlare mentre fate sesso o non dice nulla vai avanti, e le volte seguenti se continui a frequentarla e chiavarla calcherai la mano e ancora mentre geme sotto di te le dirai: < Il tuo seno è così bello che vorrei sborrarci sopra quando me lo permetterai…> E cose di questo genere e vedrai che funziona. 

Questo all’inizio della frequentazione e del rapporto con la ragazza per tastare il terreno e rompere il ghiaccio sessualmente. Poi se funziona, e lei durante i rapporti sessuali continua a gemere o a non risponderti, tu continua a provocarla.  Non devi fare tutto in una volta, ma anche nelle chiavate successive e le dirai qualcosa di sempre più volgare tipo:

< Ce l’hai bella calda e stretta che la sento palpitare intorno al cazzo … te l’allargherò un po' io. Devi chiavare di più amore…> Oppure: < Anche a te piace chiavare amore… la sento sussultare la tua bella fighetta quando te lo strofino contro e ci infilo dentro il cazzo. Sento che ti piace e fa impazzire la sensazione del mio cazzo dentro di te.> Per poi passare a cose più forti del tipo: 

< Se potessi e non ci fosse pericolo ti verrei dentro. Riempierei la tua piccola stretta fighetta del mio sperma.> Non importa se la stai chiavando con il preservativo, a lei piacerà sentirselo dire, avvertendo una emozione di pericolo e adrenalina. Ovviamente non devo dirti io di non farlo davvero senza preservativo se non la vuoi mettere incinta vero? Poi passerai a qualcosa di più introducendo altre persone nei discorsi che le farai, e ancora le dirai:

<Sei bella, sei sexy amore, tutti ti vorrebbero chiavare…  e mi ingelosisco e mi piace che ti guardano e desiderano… sono certo che c’è gente disposta a pagare pur di averti.>

Se ti accorgi che è più bagnata ed eccitata quando glielo dici, sarà possibile persino spingerti oltre su cose come faccio io:< Ti guardano tutti come se fossi una puttanella... una troietta… Sei la mia troietta… la mia puttanella…> E glielo sussurri all’orecchio dandole dei bacini sul viso e intanto la chiavi, sussurrandole anche:< Ti piace essere la mia puttanella? … La mia troietta…?> Vedrai, sarà come in un gioco. Lei se eccitata ti dirà sì, che le piace esserlo… oppure non risponderà che tu prenderai in modo affermativo… Se invece dirà no, che non le piace farlo in quel modo, tu risponderai :< Ma è solo un gioco amore, un gioco d’amore tra noi… e nient’altro e ripartirai dall’inizio come il gioco dell’oca, finché non accetterà quel modo di fare sesso.>. Non dimenticare mai quando l’apostrofi puttanella o troietta di farlo mentre la baci e l’abbracci ed  essere tenero con lei, coccolarla in modo che capisca che anche se la consideri tale,  la ami e per lei sarà più facile accettarlo,  arrivando a sentirsi realmente la tua troietta e puttanella… Poi nel tempo puoi spingerti di più, sempre per gioco.

Ecco questi sono alcuni aspetti che poi perfezionerai, naturalmente non subito, ma nel giro di qualche mese che la chiavi… Mi raccomando però queste pratiche sono davvero il livello finale e vanno fatte solo ed esclusivamente a letto per avere l’effetto voluto. “Dichiarò.

A quel punto squillo ancora lo smartphone e si interruppe, rispose e disse:” Si vengono subito…” Accese il motore dell’auto e partimmo tornammo al bar che doveva incontrare qualcuno, ma non mi disse chi, ma immaginai che doveva essere qualcosa di losco, che dovesse vendere qualcosa di rubato o qualche dose… 

 

Quella sera a casa osservando Giulia mentre cenavamo e alla considerazione che lui sapesse che le mie masturbazioni avvenivano fantasticando su di loro due, che io mi segavo pensando che lui la chiavasse al posto di Marco, mi venne l’erezione e non riuscii a fare a meno di andare in bagno e masturbarmi su quello che aveva detto quel pomeriggio, sulla sua lezione di sesso, immaginando scelleratamente che Lucio facesse quelle pratiche che mi aveva spiegato con mia sorella. Ero assurdamente eccitato di averglielo confidato e che lui sapesse la verità che io mi masturbavo più intensamente pensando a lui e Giulia… 

Oramai lo sapeva ed era come se mi fossi tolto un peso, ed ero anche contento che lo sapesse, io ero a conoscenza delle sue confidenze e lui delle mie, per me era tutto come se fosse un gran gioco, una bella amicizia, per lui no, lui si era invaghito e puntava a Giulia, mia sorella. 

Arrivammo al punto nei giorni seguenti, che a volte quando ci incontravamo, più che farmi qualche sua battuta scherzosa e irriverente com’era il suo solito, mi chiedeva:” Allora me l’hai fatta chiavare ieri sera la mia troietta?... In che posizione l’ho messa?” E rideva e io stupidamente dietro di lui facevo lo stesso prendendo tutto con spiritosaggine. Ero uno scellerato, un disgraziato, sapevo che era sbagliato quello che facevo, ma non mi rendevo conto del pericolo che correvo, mi eccitava, mi piaceva, era più forte di me fantasticare di loro e arrivare a dirgli anche come mi ero masturbato, come lui aveva chiavata mia sorella nelle mie fantasie masturbatorie, per poi ridere assieme. 

Intanto sapevo, ero sicuro e convinto che non sarebbe mai accaduto niente di simile nella realtà, e nei giorni seguenti, mi facevo delle seghe bellissime pensando a lui e Giulia. 

Una volta lo feci anche all’università, mi ecciti tanto pensandoli che durante la lezione chiesi il permesso di uscire, andai in bagno e mi masturbarmi. Era assurdo, mi bastava pensare a Lucio e lei che mi eccitavo e veniva duro. Giulia pur essendo mia sorella e non volendo chiavarla io, era diventata la musa delle mie seghe e nella fantasia la facevo diventare puttanella come diceva e piaceva a Lucio e le facevo tradire Marco il suo fidanzatino e chiavare con lui, con quel balordo… proprio come le troiette del suo ambiente a cui lui la paragonava e diceva fosse anche lei. 

Quello che era più illogico di tutto, era il fatto che io non mi eccitassi direttamente su di lei, con il desiderio di chiavarla come capita ad alcuni fratelli. No.…irrazionalmente io mi eccitavo a pensarla chiavata proprio da lui e non da un altro.

Sapevo che era tutta una situazione mentale e sarebbe finita presto e quindi lasciavo la mente libera di cullarsi in quelle fantasie, le accettavo perseverando e a volte gliele raccontavo, spesso irragionevolmente inventando per compiacerlo ed eccitarmi di più.

Se l’avessero saputo i miei genitori che ero amico di quel tipo balordo, quel tamarro e che con lui parlavo sessualmente di Giulia lasciandola apostrofare troietta e puttanella senza reagire, guai, mi avrebbero ammazzato di botte. Giulia stessa se lo avesse saputo mi avrebbe redarguito e le sarei scaduto come fratello. Ma nessuno sapeva niente, era un mio gioco mentale, un mio segreto che conosceva solo lui, Lucio, di cui allora mi fidavo, come ogni ragazzo della mia età. 

 

 

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