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STORIE E RACCONTI EROTICI
VIETATI AI MINORI DI 18 ANNI
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LA DEGERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI
LA DEGENERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE
NOTE:
“Il triangolo no… non l’avevo considerato…”
R. Zero
Cap. 35 IL TRIANGOLO (SULL’ORLO DELL’ABISSO)
Valentina sdraiata nuda sul letto a gambe divaricate attendeva inquieta e visibilmente eccitata e timorosa. Dracu si avvicinò al letto esortando Federico: “Tu sali dall’altra parte!”
E rivolgendosi a Valentina mormorò: “Sei bellissima, non ti lascerò prendere da chi non ti merita. Ci sarò io per te da ora. Adesso sei solo per me.” Valentina ascoltò in silenzio quelle frasi terribile che se dette da Federico in un altro contesto le avrebbero fatto piacere.
Quando furono sul letto, Dracu rivolgendosi a Federico lo sollecitò coinvolgendolo:” Accarezzala anche tu assieme a me!”
Federico titubante non avendo mai fatto niente di simile con un altro ragazzo e Valentina, e lo fece, con le sue mani delicate, quasi femminili come aveva già fatto altre volte, le appoggiò sul corpo nudo di Valentina. E accarezzandola risalì lungo la pelle pallida insieme a quelle volgari e grezze di Dracu, alla ricerca del suo seno impaziente, che si muoveva sotto le escursioni respiratorie agitate e irregolari, aspettando ormai eccitata, che la bocca affamata di qualcuno dei due gli leccasse e succhiasse i capezzoli.
Mentre la mano di Federico era titubante e delicata a scorrere sulla sua pelle morbida, troppo incerta… quella di Dracu era sicura e possessiva, come la sua bocca che subito si chinò sopra di essi a succhiarli entrambi, pretendendosi il suo piacere e i gemiti che Valentina avvertì ed emise a contatto con le sue labbra e la lingua a ciucciare e leccare velocemente i suoi capezzoli. Solo allora Federico si fece più audace, vedendo che Dracu si stava impossessando del giovane seno della sua amata, mentre lei inconsciamente per reazione al piacere provocato dalla lingua e dalle labbra di Dracu, portando istintivamente in avanti il torace glielo offriva senza volerlo, con l’espressione oscena nei suoi occhi, complici e d’intesa con quelli del Rom e non con quelli del suo amato Federico.
Erano entrambi a manipolare il suo seno inesperto e giovane, ma sotto la direzione di Dracu.
All’improvviso lui si sdraio vicino a lei, portandosi lentamente baciandola sul corpo, tra le sue gambe, e scivolò e affondò il volto nel suo sesso rigoglioso in quella giovane peluria vivace, bruna e ricciuta, facendole sentire il suo alito e le sue labbra percorrere la fessura vulvare intrisa e spasmodica di eccitazione.
Dracu avvicinò la sua bocca baciando la figa umida del piacere che Valentina aveva provato nel praticargli il rapporto orale e della masturbazione ricevuta da Federico mentre lo spompinava. Era ricca di umori, pulita e profumata di sesso e di selvatico, e cominciò a baciarla e leccarla, e a colpi di lingua e suoi mugolii, sollecitando le palpitazioni delle labbra vaginali, fece dischiudere di più figa, portandosi a cercare il punto da dove il suo piacere sgorgava. Su il clitoride, in alto tra la commensura labiale superiore e iniziò a succhiarlo tra le labbra con gusto facendola venire vergognosamente.
Valentina per reazione a quel piacere inaspettato e vergognoso, irrigidendosi si inarcò, ma non lo fermò lasciandolo continuare a succhiare, perdendosi in un gemito uscito dai suoi denti bianchi: “Ooohhh!!” Esclamò.
Dracu era esperto della pratica del cunnilingus e iniziò a leccargliela e succhiargliela con passione e gusto, introducendo anche la lingua in vagina come se la chiavasse.
Lei chiuse e riaprì gli occhi dal piacere vedendo ancora Federico anch’egli nudo seduto sul bordo del letto che la guardava e accarezzava dolcemente con amore quasi da non sentirlo.
Valentina non voleva, le piaceva ma non voleva che Dracu gliela leccasse e si dimenava cercando a occhi socchiusi di allontanargli la testa con le mani, ma gioiva a sentire la lingua di quel rom leccarle la sua giovane figa come mai il suo Federico aveva fatto, sapendo che doveva sfogare l’eccitazione accumulata in corpo non resistendo più.
Non le importava più di nulla in quel momento, se non della bocca di Dracu, della sua lingua e di tutte quelle sensazioni incredibili che le stava praticando sulla sua figa.
Tirò sul capo e lo guardò, e lo vide con la testa tra le sue cosce divaricate e con la faccia rivolta in su a guardarla mentre la leccava. Si fermò, Valentina vide che con le dita si tolse un pelo della sua figa dalla lingua dicendo: " Questi dovrai toglierli tutti. Dovrai depilarti completamente, bellina!” E chinò il capo e ritornò a leccare.
Sempre leccandola allungando il braccio teso in alto riprese ad accarezzarle un seno e poi l’altro in modo molto più rude di Federico. Il piacere di Valentina si evidenziava nel gesto di accarezzare i capelli di Dracu che stava sbavando leccando come un cane la sua bella figa e di non cercare più di allontanarlo. Contorcendosi sotto le sue slinguate e succhiate le accarezzava il capo provando piacere e gusto a quella pratica di cunnilingus e si abbandonava con la testa all’indietro con le espressioni del suo viso che dimostrano che stava godendo.
Terminato di leccarle la figa e succhiare il clitoride di Valentina, Dracu si tirò su e si mise in ginocchio sul letto tra le sue gambe divaricate, con Federico seduto sempre sul bordo del letto affianco a lui.
“Prendimelo un po’ in bocca e succhiamelo! Lubrificamelo bene che devo chiavare la tua Valentina, la tua fidanzatina.” Esclamò con un sorriso beffardo, prepotente e irriverente.
Lui guardò Dracu con rancore e invidia per la sua potenza sessuale e il suo vigore, ma lo fece, si avvicinò, chinò il capo e glielo prese in bocca succhiandolo, insalivandogli bene la cappella, facendoglielo diventare più duro mentre Valentina incredula osservava.
Federico sapeva benissimo che quel cazzo che lui preparava con la bocca e la lingua, avrebbe chiavato la sua Valentina e ne era turbato, ma sembrava che lo facesse con gusto, quasi che gli piacesse che lui alla fine del pompino la chiavasse.
Intanto che Federico gli faceva un bocchino, Dracu si sputò nella mano, prese la saliva e la passò sulla figa, sui peli e tra le labbra vaginali di Valentina insalivandoli bene, lubrificandola ancora anche se non ce n’era bisogno visto il cunnilingus precedente, ma era un atto psicologico e sottomissivo per lei se mai c'è ne fosse stato bisogno. E intanto che Federico lo spompinava, le sue mani percorrevano lascivamente il corpo di Valentina, mentre con un sorriso trionfale sussurrava il suo compiacimento per aver vinto su tutti. “Siete miei…!” Mormorava.
La guardava nuda sdraiata pronta a possederla, le osservava insistentemente la figa
imbarazzandola e facendola sentire penetrata anche dai suoi occhi da zingaro.
Poi fece staccare Federico che con avidità glielo succhiava cospargendolo bene della sua saliva sulla cappella e anche lungo l’asta.
E mentre Federico si discostava da lui, Dracu continuava ad accarezzare il corpo di Valentina eccitata, conquistato dalla sua pelle pallida e di seta, fremente di attesa e desiderio, che ricopriva le sue giovani e scultoree forme perfette, e dal suo respiro sempre più affannoso; affondando accarezzandole la figa due dita all’interno della fessura del suo sesso giovane, sempre più ansioso d’essere penetrato.
Lei a sentirsi inserire quelle dita sussulto!
Era una introduzione risoluta quella di Dracu, a tratti dolce e altri brutale, per affermare la sua forza predatrice, la sua dominanza sul suo corpo nudo e ormai docile e sulla sua mente intimorita, ammansita e obbediente a quello che chiedeva.
Lei era lì allo sguardo dominante e padronale di quel giovane ragazzo rumeno, già così capace, e nel suo ambiente temuto e rispettato. Si sentiva offerta in pasto ai suoi appetiti sessuali aspettando di appagare le sue voglie, che in quel momento diventavano anche le proprie, taciute, non dichiarate… Si sentiva oramai come una preda definitivamente catturata, conquistata, addomesticata e sottomessa.
Dracu si avvicinò di più a Valentina tra le sue gambe allargate dicendo a Federico: “Su ora prendimelo in mano e mettimelo sulla figa della tua fidanzata. Voglio che sii tu a farmela penetrare e chiavare.”
A quella richiesta Federico ebbe un attimo di esitazione, era l’umiliazione massima per entrambi, Valentina lo osservava come a dirgli con gli occhi:” Non farlo!” Ma ancora le bruciavano le guance dagli schiaffi di Dracu per opporre resistenza e impedirlo.
Ma Federico dopo quell’attimo di esitazione duro e svettante glielo prese in mano e mentre Dracu le allargava di più le gambe avanzando con le ginocchia sul lenzuolo verso lei e mettendosi tra di esse. Federico quando le fu adiacente gli appoggiò la cappella sopra e contro la vulva, tra la peluria bagnata delle grandi labbra vaginali e divisa dalle leccate e dal piacere, a mostrare la fessura e le sue piccole labbra vaginali che si sporgevano in fuori alle grandi come ali di farfalla, senza che lei pur guardandoli con odio lo impedisse.
“Sfregaglielo un po’ sopra! Su e giù!” Lo esortò Dracu.
E lui tenendo la grossa asta di carne in mano, mosse la cappella su e giù più volte spennellando con il glande la fessura umida della figa della sua fidanzata.
Valentina era passiva, ma eccitata, rossa in viso per la vergogna e l’umiliazione di quello che stava avvenendo oltre che per gli schiaffi che aveva preso, lo sentì puntare e spennellare, premere tra le sue labbra vaginali tenuto in mano dal suo ragazzo mentre guardava negli occhi trionfali e vincitori di Dracu. Era accaldata e imbarazzata perché le piaceva sentire il glande di Dracu sfregare sopra la sua vulva. Lo avvertiva caldo e duro, come quando poco prima lo prendeva in bocca, all’improvviso sentì la sua cappella da zingaro guidata dalla mano da quello che era ancora il suo fidanzato fermarsi al centro della sua vulva e sentì la voce di Dracu dire a Federico: “Spingimi da dietro e fammela penetrare… infilamelo dentro tu che te la chiavo!”
Così fece Federico di fianco a loro, umiliato, mentre con una mano spingeva tra i lombi e con l’altra teneva la sua asta eretta, la cappella di Dracu allargava quelle ninfe ad ali di farfalla e penetrava lentamente in profondità nella vagina di quella che ancora per tutti e per loro stessi era la sua ragazza. Dracu con i suoi occhi lucidi di desiderio e trionfo senza distogliere lo sguardo da quelli intimoriti e desiderosi di Valentina la penetrò tutta, completamente fino in fondo a farle sentire la cappella urtarle l’utero, facendola per reazione trasalire e inarcare.
Sussurrò un gemito Valentina alla sua penetrazione: “Ooooooohhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!! …. Aahhh!!!!...Siii!” E chiudendo gli occhi, sussultando e arcuandosi in avanti lo accolse dentro di se senza difficoltà.
Era eccitata in quel momento, lubrificata dagli umori vaginali e dalla sua saliva, mentre Federico silenzioso al loro fianco, osservava turbato quella scena della penetrazione.
Quel gemito le morì in gola, perchè Dracu penetrato in lei incominciò a muoversi avanti e indietro e a chiavarla con passione e desiderio, avvertendo lei quell'asta di carne calda e dura entrare in lei, allargare l’ingresso della sua vulva, tendere le labbra vaginali per le sue dimensioni ed accedere sfregando nei movimenti le pareti vaginali.
A quelle sensazioni ebbe un altro sussulto, sobbalzò di piacere e si lasciò andare esclamando ancora:” Oooohhhhhh!!!!” Portando istintivamente le mani sulla schiena di Dracu e tirandolo a sé invece di allontanarlo e tutto questo sotto lo sguardo di Federico che li osservava.
Dracu nel momento che iniziò a chiavarla, guardandola nel viso contratto e godente, pensò a quando la vide per la prima volta quel pomeriggio al night di Rocco e l’aveva osservata a lungo, le era piaciuta subito Valentina. C’erano altre giovani donne della sua nazionalità, belle e attraenti che si intrattenevano divertite a farsi corteggiare da lui, ma lui guardava Valentina colpito dai suoi modi graziosi e altezzosi di fare, dal suo passo lieve ed elegante, dal suo sorriso e dallo sguardo che non incrociava mai il suo. Quello di Valentina perché non voleva osservarlo, non piacendogli Dracu e lo snobbava.
Lui ricordava quando si incontrarono la prima volta al night e lei era ancora la fidanzata di Federico e da quella circostanza essere vicini o uno difronte all’altro a recitare, avvenne obbligatoriamente l’incontro dei loro sguardi. Quello di Valentina di superiorità, disprezzo e commiserazione per Dracu che lo percepiva e accendeva di più in lui il desiderio di rivalsa, di averla, possederla, umiliarla. Ed ora era lì, sua, sotto di lui che la chiavava, la stava possedendo senza amore ma con il desiderio sessuale e voglia di godere, e il suo fidanzato Federico anch’egli amante di Dracu era seduto poco distante a guardare la scena del suo trionfo.
Dracu era davvero preso da lei, dalla sua bellezza, dal suo fascino austero di ragazza borghese, per bene, sobria, distante, che aveva sempre scoraggiato ogni suo tentativo di approccio o di amicizia.
Il suo sguardo felino da gattina dolce ma aggressiva, che quando lui la osservava non mostrava intenzione di concedergli amicizia e confidenza, piaceva a molti, lo sapeva…ma era lui che era riuscito ad averla e domarla. Dracu sapeva che Valentina era diversa dalle altre ragazze, con i suoi abiti sobri e il suo atteggiamento sbarazzino procurava attrazione fisica. Era difficile che passasse inosservata, non aveva bisogno di abiti particolari o di espressioni maliziose per essere attraente e rendersi desiderabile, bastava solo la presenza. Una ragazza come lei la si desidera e basta, per la sensualità che la sua naturalezza sprigiona. Era un trofeo da mostrare e vantare per chiunque fosse riuscito a conquistarla, ma era impossibile da corteggiare, perché allora amava Federico.
E ora mentre aveva quei ricordi, affondava quasi con rabbia e soddisfazione la sua asta di carne dura dentro la sua vagina dischiusa, tenera e ricevente, facendola gemere più forte, avvertendo Valentina la sua vagina sconciamente bagnata.
Dracu sapeva chiavare, non era quella mammola di Federico i suoi colpi profondi nella figa la facevano gemere e godere, e lui provava maggior piacere a chiavarla davanti a Federico, a cui sorrideva perfido mentre gli possedeva la fidanzata.
Valentina avvertiva la differenza anatomica, amatoriale, la capacità sessuale e le dimensioni maggiori di quello di Federico dentro di lei, e confusa e smarrita si lasciava andare provando piacere, godendo da Dracu che la chiavava.
Socchiudendo gli occhi continuò a godere e le sue mani dalla schiena di Dracu si portarono sul collo fino ad abbracciarlo e baciarlo, divaricando di più le gambe per riceverlo e sentirlo maggiormente dentro lei.
Quando apriva gli occhi incrociava quelli del ragazzo che odiava, del rom, che ora però temeva dopo averla picchiata e minacciata, e si eccitava di più a sapere che era lui a possederla e farla godere, a farla sobbalzare con le sue spinte sul materasso del letto di sua madre. E lo sguardo di Valentina nello stesso tempo sprigionava brama per lui, emettendo un lampo di desiderio e piacere che dalla testa, alla pelvi, alla vagina accendeva la sua voglia.
La penetrava con furore e vittoria, oramai era sua, l’aveva conquistata, c’era riuscito e Federico osservava, mentre lei fremeva e ansimava per lui dal godere.
Lo sentiva dentro riempirle la vagina, sentiva la sua cappella nuda contro la cervice uterina, e le piaceva… le piaceva… era bravo Dracu a chiavare e a far godere le donne… e lei godeva.
A ogni spinta sobbalzava dal piacere, stringendolo di più a sé.
Quando lui si staccava un poco da lei, le accarezzava e strizzava le giovani mammelle con desiderio e aggressività, facendole provare emozioni e sensazioni nuove, di piacere non solo nella dolcezza, ma anche nella brutalità. E dalla luce cerebrale che emanavano gli occhi di Valentina, che partiva dalla sua mente sottile e che Dracu sapeva intercettare, si capiva che lui aveva abbattuto le sue barriere fisiche e psicologiche. I suoi occhi seppur belli e fieri, tradivano accondiscendenza e sottomissione a lui accompagnati da desiderio di erotismo, a cui non poteva più fuggire.
Lei voltando la testa vedeva sempre Federico vicino, seduto sul bordo del letto che con il turbamento che mostrava dagli occhi e dalle espressioni del viso, li osservava in primo piano. Era come assente, sollevato, incredulo, geloso e contento di quello che vedeva, ma anche invidioso che Dracu stesse chiavando la sua Valentina, la sua fidanzata… ma di una gelosia da cuckold, piena di piacere e non di rancore e odio, ed era assurdamente felice che la stesse chiavando meglio di lui.
E mentre Federico la fissava godente negli occhi, lei si dimenava e smaniava partecipante e passionale sotto il corpo di Dracu.
Nel muoversi si rivoltò con il viso verso Dracu, come se l’osservarla di Federico non le interessasse, e baciandolo continuò a muoversi con la pelvi sotto di lui, ancheggiando il sedere sul lenzuolo, strusciandovi le natiche sopra dal piacere e allo stesso tempo spingendo in avanti il bacino per poi tornare indietro e avanti ancora per prenderlo di più a fondo e chiavarlo anche lei non restando ferma e passiva …e le piaceva.
Si dimenava portando il suo ventre contro quello di Dracu, auto penetrandosi e aprendosi ancora di più.
Era tutto irrazionale quello che stava accadendo, essere a letto, nel matrimoniale dei genitori di Federico e davanti a lui e fare sesso con Dracu che l’abbracciava baciandola in bocca, e lui muovendosi lentamente veniva ricambiato da lei che divaricando di più le cosce le mise le braccia intorno al collo, partecipando e lasciandosi chiavare.
I colpi e le spinte di Dracu diventarono profondi da muovere il letto, mentre con le mani correva sul suo corpo, dalle mammelle a sotto e dietro a stringerle con forza le natiche sode, stringendole con le dita come se volesse farle scoppiare, tanto erano rotonde e compatte.
Si era fatto strada dentro di lei e la stava possedendo.
Lei oramai lo aveva accettato psicologicamente e carnalmente tra le sue grandi labbra, nella sua figa fino in fondo, godendone con passione. Aveva abbandonato la passività e il timore iniziale e incominciava a gioire di essere posseduta da lui da quel rom disadattato e ignorante, a fremere e a desiderarlo.
Lui era davvero bravo. Dall’espressione del viso di Valentina si capiva con quale intensità partecipava. La sua pelle era pallida, calda e fremente, madida di sudore per la tensione e brillava di riflesso alla luce del lampadario.
Il cazzo di Dracu entrava e usciva tra le sue labbra vaginali mentre gli occhi persi, smarriti e godenti di Valentina lo fissavano incredula. Incredula che fosse arrivata al punto di provare piacere e di desiderare Dracu più di Federico.
Qualcosa stava cambiando in lei, avvertiva che la repulsione era minore dell’attrazione e del desiderio per lui, e avvertiva per questa sensazione timore e gioia.
Un gemito sfuggi dalla sua bocca mentre lentamente e profondamente la chiavava, nel frattempo il suo viso in preda al piacere si stava rilassando, non era più contratto e teso.
Lui continuò a chiavarla lentamente, baciandola in bocca con la lingua mentre lei lo stringeva a sé. E Federico era sempre lì, silenzioso ed eccitato a modo suo e li osservava, mentre lei dal piacere gemeva e sussultava a ogni colpo della cappella contro l’utero, accarezzandolo sulla schiena, il collo e sui capelli radi.
Le sembrava impossibile, seduto di fianco a loro, da dietro Federico vedeva il sedere di Dracu muoversi avanti e indietro tra le gambe divaricate di Valentina, della sua donna. Lui la stava chiavando con lei partecipe, c'era riuscito quel bastardo, era avvenuto tutto come voleva Lea e tutto sembrava assurdo.
Loro erano concitati, abbracciati e godenti a baciarsi sulla bocca incuranti di Federico.
Valentina provava vergogna di sé stessa perché sentiva formarsi in lei una attrazione scellerata per Dracu. La sua passività e la non reazione a quella situazione e il consentire a lui di continuare a chiavarla, la rassegnavano a non reagire ed a accettare quello che stava avvenendo. Il piacere che provava il suo godere dovuto a lui la intimoriva, non avrebbe voluto godere con Dracu, ma iniziava a piacergli.
I suoi occhi quando non erano chiusi o dischiusi dalla gioia, aperti osservavano Dracu, il suo volto di fronte al suo, sgradevole e disarmonico, da canaglia e protettore, o vagavano per la stanza a cercare con lo sguardo qualcosa pur di non osservarlo e poi arrendevoli chiudersi nuovamente al suo di sguardo forte e dominante. E tra le sue braccia sotto i suoi colpi brutali all’interno della sua vagina, lasciarsi piacevolmente possedere.
All’allentare della tensione rilasciò anche i muscoli contratti delle sue cosce spalancate, aprendole di più, ricevendo fino in fondo al suo giovane utero il glande, che la faceva scuotere a ogni spinta, incominciando lui a muoversi rapidamente.
Valentina era letteralmente sbattuta sul letto sotto il corpo di Dracu con i suoi gemiti e le braccia attorno a lui che lo incitavano a muoversi sempre più veloce e a fondo dentro di lei, aprendosi, godendo e abbracciandolo.
Lui la teneva quasi incastrata con le braccia e con le gambe, continuando a muoversi e a chiavarla davanti a Federico senza che lui, né lei si opponessero o protestassero.
A un certo puntò chiamò Federico: “Vieni qua!” Lo esortò.
E sfilando il cazzo dalla sua vagina e ruotando Valentina su un fianco facendola mettere in mezzo a loro con lui dietro a lei, alzandole la gamba con una mano, la penetrò di nuovo in quella posizione a posteriore e continuò a chiavarla.
Valentina voltata in quel modo si trovò davanti Federico che la guardava in faccia e dietro c’era Dracu che la chiavava, ed era oscenamente bellissima in quella posizione mentre godente fissava Federico negli occhi, con i capelli disordinatamente sparsi sul rossore del viso, sudata e ancora atteggiata in una smorfia di piacere nel vedere il volto del suo amato davanti a lei.
Improvvisamente si sentì la voce di Dracu dire a Federico: “Baciala…baciala in bocca con la lingua!”
Lui tentennò ma lo fece. Era una cosa nuova per loro fare sesso a tre, e in quel triangolo morboso, depravante, e mentre lei veniva posseduta da Dracu, baciava il suo fidanzato Federico sulla bocca. Fu qualcosa di travolgente….
“Accarezzala, toccale il seno insieme a me mentre la baci…” Lo esortò.
Valentina sentì la bocca morbida del suo Federico sulle labbra, la sua lingua calda e dolce che ricordava e iniziò ad avere spasmi vaginali e contrazione di piacere… era bellissimo quello che provava in quel momento, Dracu la chiavava carnalmente e Federico delicatamente la baciava in bocca e l’accarezzava. Un godimento unico, dolcezza e amarezza, piacevolezza e afflizione.
Era una situazione nuova anche per Federico che sembrava accettare piacevolmente di amarsi in tre, anche se lui non sessualmente ma platonicamente.
Andarono avanti così in quel triangolo, più Dracu spingeva con foga, più lei godeva e gemeva sovrastando il respiro e il silenzio di quella stanza, baciando e mordendo dolcemente le labbra di Federico.
In quell’amplesso a tre si sentiva lei ansimare, mentre eccitata godeva.
Dracu entrava con l’asta della sua carne dura in lei arrivando a fondo, contro l’utero e lei in preda a quel piacere e quella carnalità che non aveva mai conosciuto con il suo Federico, lo baciava in bocca lasciandosi penetrare con la lingua tra le labbra, mentre lui le accarezzava dolcemente il seno, le spalle e i capelli e lei faceva lo stesso su di lui. E per reazione si lasciava andare e chiavando si apriva completamente alla virilità di Dracu, spingendo il sedere verso di lui.
Quello di Dracu era un cazzo che chiavava anche puttane e trans e inculava anche il suo Federico che davanti a lei la stava baciando, e in quel momento era dentro la sua figa che le dava piacere e questo la eccitava di più.
Lui dietro a lei variava ritmo e velocità diventando dolce o brutale a seconda dei suoi gemiti, ora si muoveva lento e languido accarezzandole da dietro con una mano il seno, con il capo in avanti baciandola o leccandola sulla schiena su fino al collo e dietro alle orecchie. Le spostava i suoi bellissimi e lunghi capelli biondi; facendo sì che si dimenasse con il bacino contorcendosi e ansimando con quella gamba sospesa in alto dalla sua mano e imprigionata tra loro due, come per non farla fuggire e tenerla lì. E lei che desiderava contemporaneamente le labbra del suo Federico e il cazzo di Dracu, che lo sentiva dentro a fondo nella vagina, fino nel ventre mentre la chiavava.
Valentina aveva il viso scompigliato e le labbra aperte pronta a ricevere la lingua del suo amato, muovendo contemporaneamente il bacino indietro verso quel Rom, mugolando e godendo in un orgasmo breve ma intenso, che lei stessa non pensava avesse mai provato.
La sua sessualità si era risvegliata prepotentemente dal rapporto con lui e da quel breve orgasmo, travolgendo i suoi propositi perbenisti, stringendosi forte a Federico e lasciandosi stringere da Dracu che come un animale la possedeva quasi da dietro.
Era tutto impressionante, sembrava una ragazza da spogliarello ai night con quei gemiti e quei gesti.
“Baciale il seno, succhiale i capezzoli!” Dracu esortò Federico.
E mentre godente e felice Valentina pressava la schiena verso Dracu che continuava a muoversi con vigore dentro di lei, lei appoggiò le mani sul petto di Federico accarezzandolo. Si sentiva stretta dal piacere spingendo involontariamente per forza fisica il bacino verso Dracu e il seno a Federico, che iniziò a baciarlo e a leccarlo facendole provare maggior piacere.
Valentina godeva, gemeva e reclinava la testa all’indietro donandosi completamente a entrambi.
Sentendo che Valentina era prossima all’orgasmo, Dracu si fermò dicendo:” Torniamo come prima, tu Federico togliti, la voglio fare godere come dico io, solo con me e se lo ricorderà per tutta la vita!”
E dicendo così, lo sfilo duro e lungo, luccicante dall’acquosità degli umori della vagina e del suo godimento, mise Valentina a schiena in giù sul lenzuolo, il divaricare le gambe, mettendosi ancora tra di loro e la penetrò con la sua asta di carne facendola sussultare ancora, mentre Federico umiliato osservava.
In quel momento dal nuovo piacere della penetrazione Valentina avverti come una vertigine, come se le mancasse l'aria, era accaduto tutto inaspettatamente quello che mai avrebbe pensato che avvenisse, del suo coinvolgimento fisico, carnale, emozionale, e stretta fra le sue braccia si sentì mancare.
Mentre lui cambiando ritmo iniziò a dare dei colpi veloci e brutali, quasi violenti, sobbalzandola, che arrivarono nella profondità della vagina, contro l'utero, riuscendo in quella posizione penetrare meglio, e lei gemere e gridare travolta dal piacere e dalla libidine in un orgasmo nuovo e diverso dai soliti:"Godooooo…!!!” Balbettò con la sua boccuccia tenera dai denti regolari e bianchi, perdendosi in un: aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Siiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!……. Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh mmmmmmmmhhhhh!!!!!!!!!!!!“Continuo.
Rantolò in un lungo sospiro scuotendosi tutta, avvinghiandosi a lui con le braccia e le cosce, baciandolo in bocca e sul volto asimmetrico da canaglia, urlando il suo piacere e continuando a muovere il bacino e la bocca verso lui, mentre Dracu continua a chiavarla con passione. Diede ancora alcuni possenti colpi... che la fecero gioire e la scossero tutta, sul vecchio letto matrimoniale di Roberta, dov’erano sdraiati, facendo battere la testiera al muro e cigolare la rete ansimando e gemendo. E poi un gemito ancora:
” Ooooooohhhhhhhhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Mentre Dracu avvertiva gli spasmi della sua giovane e ancor stretta figa sul cazzo, il suo umore vaginale bagnarlo e gonfiare e indurire sempre più la sua asta di carne e la sua cappella. E venne ancora, sotto lo sguardo distaccato di Federico, che sembrava un cane bastonato, ma non perchè Valentina veniva chiavata da Dracu, ma perché voleva essere lui al suo posto a essere inculato da lui, e provava più che gelosia invidia verso la sua ex ragazza.
Dopo che fu travolta dall’orgasmo, estasiata e inerme, lui si fermò e lo tirò fuori senza venire, sapeva trattenersi. Allungò il braccio e prese dai suoi pantaloni una bustina, l’aprì e si mise il preservativo, dicendo a Federico: “Vieni qui in centro al letto e mettiti alla pecorina!”
E rivolgendosi a Valentina sdraiata e ancora ansimante dal piacere avuto: “Ora chiavo un po’ anche lei…” Disse, con un sorriso beffardo rivolto a Federico, mentre Valentina lo osservava incredula e stupita. È giusto che goda anche lei…” Affermò ridendo, chiamando Federico sempre al femminile, Federica.
Quando Dracu fu al centro del letto, con la sua asta oscillante si mise dietro a Federico e gli lubrificò l’ano con la saliva e lo stesso fece sul lattice, lo appoggiò al suo foro e spinse penetrandolo con pochissima resistenza.
Anche Federico si inarcò a sentire il cazzo di Dracu entrare nel suo retto.
Valentina osservava esterrefatta, con curiosità e vergogna a vedere il suo fidanzato farsi inculare da Dracu davanti a lei. Un conto era sapere che lo facevano, ma un altro era vederlo direttamente in un rapporto sessuale farsi sodomizzare … e mentre Dracu tenendolo sui fianchi come se fosse una donna iniziava a incularlo, distinto lei portò la mano sulla bocca a coprirsela scandalizzata, in gesto di stupore e incredulità. Ma era tutto vero, il suo Federico era a poco meno di un metro da lei che veniva sodomizzato godente da Dracu.
Era stravolta, osservava con incredulità e disgusto, ma era eccitata di vedere quella scena, anche lei vedeva il cazzo di Dracu entrare e uscire dal culo pallido e femminile di Federico e rientrare e lo vedeva sparire dentro.
Restò in silenzio a guardare e ascoltare i gemiti.
“Dai bacialo! Bacialo in bocca come ha fatto prima lui conte! Accarezzalo!” La esortò Dracu.
Valentina era esitante, indecisa a quella richiesta e non si mosse, ma con un gesto veloce e improvviso il braccio di Dracu si avventò lateralmente su di lei afferrandola per i capelli e tirandoli.
” Bacialo e accarezzalo!” Ripeté con i suoi capelli tra le dita.
“Si...sì…!” Rispose intimorita, si portò sulla parte superiore e anteriore del letto e a carponi con il corpo nudo di fianco a lui, con Dracu che le accarezzava il sedere e con il dito la titillava posteriormente la figa, lo baciò in bocca con la lingua, limonandolo e accarezzandolo sul volto come lui aveva fatto con lei, provando ancora quel perverso piacere del triangolo.
“Masturbalo ora! Prendiglielo in mano e fagli una sega!” La esortò.
Sorpresa infilò la mano sotto la pelvi di Federico e lo prese in mano sentendo la differenza di dimensione con quello di Dracu e muovendolo anteriormente iniziò a masturbarlo.
“Bacialo sulla bocca intanto che lo seghi e con l’altra mano accarezzalo!” Valentina lo fece, oramai faceva tutto quello che gli diceva Dracu.
A Federico non sembrava vera quella azione che le praticava Valentina e gemente godendo:” Aaaaahhhhh…!!”
Godeva di un piacere particolare, era soddisfatto che anche Valentina fosse coinvolta nel suo piacere anale, che partecipasse con Dracu a farlo godere di più…”
E intanto Dracu lo inculava, procurandole un orgasmo anale, che con Valentina partecipe non aveva mai provato: “Aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Gemette forte iniziando a eiaculare davanti sul lenzuolo macchiando anche la mano di Valentina che esterrefatta ed eccitata continuava a masturbarlo. Era bello bellissimo quello che stava avvenendo, che anche Valentina partecipasse, per lui era una sorpresa piacevole, ed era grato a Dracu di avergliela imposta.
Andarono avanti ancora un poco, finché Dracu eccitato e godente, lo tirò fuori, tolse veloce il preservativo e si mise in piedi, prese Valentina per i capelli e la fece girare verso di lui, che da carponi divenne inginocchiata, con lei sorpresa, iniziando a dire: “Fuori la lingua!... Fuori la lingua!” E vedendo Valentina esitante le tirò uno schiaffo forte sul viso ripetendo: “Fuori la lingua!”
“Si… sì…!” Disse lei intimorita mentre lui non trattenendosi più, con dei colpi di mano masturbandosi le venne copiosamente in bocca, sul volto e sul seno, facendole chiudere gli occhi dalla violenza degli schizzi che la colpivano in faccia.
E Dracu iniziò a spruzzare sborra sopra il suo volto, lei cercò di ripararsi con la mano non riuscendovi, e i fiotti di sperma bianco e filante di Dracu la colpirono sul viso, la lingua e sul seno, mentre Federico ancora godente per l’inculata ricevuta, riverso sul lenzuolo osservava Valentina inginocchiata sul letto davanti a Dracu costretta a farsi sborrare in viso il suo seme caldo e appiccicoso.
Erano sudati e ansimanti entrambi mentre Dracu si era appena masturbato. Poi si fermò. Si era svuotato completamente addosso a Valentina.
Federico era accasciato sul lenzuolo, lui in piedi sul letto con Valentina inginocchiata sul materasso davanti a lui, ancora incredula di quanto era avvenuto, con il viso sfregiato dallo sperma bianco e filante di Dracu che copiosamente le colava verso il basso.
“Mandalo giù! Deglutisci …deglutisci quello che hai sulla lingua!” La esortò Dracu battendole forte due dita sotto il mento a deglutire con la lingua.
Lei quasi istintiva e inconsciamente lo fece, per la prima volta in vita sua deglutì lo sperma, e quello dell’odiato Dracu, e sarebbe stato solo l’inizio di una lunga serie di deglutizioni per lei e Federico. Poi sempre in piedi con voce autoritaria puntandoli con l’indice esclamò severo: “Di nuovo qui! Tutte e due inginocchio, leccatelo bene, pulito!”
Valentina si portò avanti, Federico si alzò e inginocchiò come prima sul letto, e inginocchiati sul materasso tutti e due come avevano fatto all’inizio di quella serata, ormai pratici, assieme e alternandosi come gli aveva insegnato Dracu, glielo leccarono e sbocchinarono pulendoglielo.
E mentre lo facevano Dracu pronunciò a Federico: “Ti piace essere inculato così! ...Ehh!... Con la tua bella Valentina che ti masturba mentre io ti inculo?” Pronunciò. E Federico senza parlare ma sorridente annuì con la testa.
Al termine Federico e Dracu si baciarono in bocca, senza un minimo di pudore e disgusto. Dracu lo baciò con la lingua dentro, come se fosse una femmina, davanti a Valentina che osservava sconcertata. Quando si staccarono ci fu uno sguardo di intesa e di devozione da parte di Federico verso lui, che probabilmente preferiva le attenzioni maschili di Dracu a quelle femminili di Valentina.
Poi si alzarono, Federico si guardavano in silenzio con Valentina, ormai complici nella perversione sessuale, ora avevano il maschio in comune.
Uno alla volta andarono in bagno, prima lei, Dracu e ultimo Federico. Appena Valentina fu in bagno loro due si fermarono a parlare: “Allora ti è piaciuto così in tre?” Domandò ancora nudo e sorridente con il cazzo che si stava afflosciando Dracu.
“Si!” Rispose Federico:” Con Valentina partecipe è stato bellissimo grazie. Mi piace se c’è anche lei.” Aggiunse schivo.
“Pensa che sarà sempre così se vuoi! ...Un triangolo, io, te e lei, la tua Valentina che ti masturberà e ti bacerà mentre io ti inculo, e anche se a lei te la chiavo io o qualche altro, resterebbe sempre la tua fidanzata.”
“Si che voglio!” Rispose Federico deciso.
“E allora mi devi aiutare a soggiogare bene Valentina, a imputtanirla bene, senza rimorsi, sul set e con noi. Farla diventare una troietta perversa, in una parola sola, farla diventare la mia ragazza… Disse Dracu:” … soltanto allora sarà sempre tua e così per tutte e tre noi, ma devi convincerla ad accettarsi in questo nuovo ruolo, e accettare me come il suo maschio dominante, in suo capo, mi deve ubbidire…” Disse per non usare la parola ‘magnaccia’.
Dopo una breve esitazione Federico replicò: “Si certo la convincerò. Che devo fare?”
“Nulla di più che aiutarla ad accettare questo ambiente e questo modo di vivere! Capire che deve cambiare modo di essere ragazza e diventare come Alenka, e che stare con te o con me sarà la stessa cosa, e dovrai convincerti anche tu!” Esclamò.
Lo farò! “Rispose sorridendogli.
In quel momento si aprì la porta del bagno e uscì Valentina che si era fatta la doccia, spettinata, pulita e tutta profumata, stretta nell’accappatoio di Roberta la mamma di Federico, aveva il viso gonfio dagli schiaffi, ma era sempre bella.
Entrò Dracu in bagno, e mentre Valentina si avviava in camera le disse: “Appena sei vestita preparami il caffè! Un cucchiaino di zucchero.” Ed entrò, mentre Valentina gli lanciava uno sguardo risentito e di odio a dovergli fare la serva, ma senza dire nulla.
Quando uscì lui entrò Federico, nel frattempo si sentiva il borbottare della caffettiera, Dracu si sedette e si fece servire da Valentina che in silenzio come una serva le porse la tazzina, le versò il caffè e gli diede lo zucchero e glielo girò, in una forma di masochismo psicologico. Oramai l’aveva domata.
Parlarono del più e del meno, più che altro parlava Dracu e lei ascoltava. Quando arrivò Federico, prese il caffè anche lui, ma se lo versò da solo e Dracu stringendogli il braccio esclamò: “La prossima volta ti faremo diventare Federica anche nell’aspetto, una lady boy, ti travestiremo da donna e andremo a passeggio tutti e tre insieme.” E rivolgendosi verso lei esclamò: “E sarai tu Valentina a truccarlo, lo hai già fatto una volta per gioco. Ricordi? Ora lo farai sul serio.”
Valentina resto in silenzio, temeva Dracu per contraddirlo, aveva capito che era lui il capo e che la comandava, e in una parte ne stava restando affascinata dal suo modo di fare deciso e padronale. Quel picchiarla se non le ubbidiva, quel chiavarla con brutalità fino all’orgasmo stavano avendo la meglio su di lei, mentre Federico abbozzò un sorriso e lui rise soddisfatto.
A Federico tutto sommato non dispiaceva l’idea di Dracu, che Valentina diventasse una sua ragazza se poi restavano tutti e tre assieme, e pensava: “Se lei ne diventa succube, amante o qualsiasi altro si voglia, resterà sempre con lui e io con loro e saremo sempre assieme e non correrò un domani il rischio di essere lasciato da lei per un altro. Oggi è così … mi ama ancora e mi vuole bene e non mi lascerebbe mai, ma un domani?
Se invece ne diviene la sua protetta, gioco forza staremo assieme e vivremo la nostra vita con lui.”
E quindi vista la situazione che vivevano, si mise in testa di aiutare, favorire Dracu a imporre la sua volontà fisica e psicologica su di lei, la sua ragazza.”
L’amava davvero a Valentina e non la voleva perdere e per questo era pronto anche a offrirla, a sacrificarla, a farla diventare l’amante e la puttanella di Dracu, pur che restassero tutti e tre assieme. Era un modo per tenerla a sé.
Era tardi, quasi mezzanotte, Dracu li salutò e andò via lasciandoli soli, con l’accordo di rivedersi il giorno dopo. Federico l’accompagnò alla porta e si salutarono con un bacio, come due amanti. Dracu sapeva che tramite Federico l’avrebbe avuta tutta per sé a Valentina.
Quando ritornò e furono soli si guardarono egli occhi, nessuno aveva il coraggio di parlare per primo dopo quello che avevano compiuto, dopo quello che era successo tutto era cambiato in loro e tra loro, inconsciamente avevano accettato quella condizione, la supremazia di Dracu nei loro confronti e presto l’avrebbero accettata anche consciamente. Sapevano che tramite lui ora erano succubi di Rocco e Lea, che Dracu era solo il loro rappresentante e Valentina era ancora convinta che per uscirne pulita senza coinvolgerei genitori in quella situazione avrebbe dovuto andare fino in fondo e assecondarli per un periodo come diceva falsamente Alenka e quindi ubbidire, anche perché lui la picchiava se non lo faceva e ne aveva timore. Lo temeva… si ricordava ancora delle sue parole “…se non vuoi che ti deformi per sempre quel tuo bel faccino ti conviene ubbidirmi… “E ne aveva paura.
“Vuoi che ti accompagni a casa?” Chiese all’improvviso Federico.
Valentina lo guardò:” Con questa faccia gonfia dagli schiaffi?! …Se mi vede mia madre guai … si mette a urlare, mi fa mille domande e vuole sapere cosa è successo. “
“E allora!?”
“Resto qui!... Dormo con te, andrò domani a casa, ora le telefono, le dico che dormirò nella camera dei tuoi genitori, parlale anche tu, così saranno tranquilli.”
E così fecero, parlarono per oltre 15 minuti e Valentina rassicurò sua madre che sapendola a casa di Roberta con Federico restò tranquilla.
Invece andarono tutte e due nel letto matrimoniale a dormire insieme. Si sdraiarono, si diedero il bacino della buonanotte senza parlare della serata trascorsa per esorcizzare l’accaduto e spensero la luce, restando nella penombra con la luce dei lampioni della strada che entrando dalla finestra rischiariva il soffitto della stanza.
Poco dopo nel buio Valentina curiosa gli chiese: “Ma a te piace tanto essere sodomizzato da Dracu?”
“Si!” Rispose.” E a te essere chiavata da lui?”
Valentina restò in silenzio e dopo, con il suo filo di voce dolce e femminile mormorò: “Si è bravo sessualmente, ma è brutale…”
“Dai ammettilo che ti piace più che con me?” Disse Federico provocatorio ridendo.
Ci fu altro silenzio poi ancora: “Si! Sessualmente è bravo, mi fa godere, ma mi fa paura, è violento, tu sei più dolce.”
“Ma no!... È così perché non fai quello che chiede lui, non ubbidisci subito, se lo fai non ti farà niente. Che senso ha non ubbidirgli subito e farlo dopo, quando si sono presi degli schiaffi?”
Lei non disse nulla, aveva ragione, anche lui la pensava come Alenka. Restò in silenzio e Valentina rispose con un’altra domanda: “Siamo suoi succubi ora?!”
“Io la vedrei diversamente!” Ribatté Federico avvicinandosi a lei nel letto.
“E come la vedresti tu?” Domandò
“Che siamo entrambi suoi amanti!” Rispose Federico.
Ci fu una lunga pausa poi ancora la voce di Valentina. Ha detto che ti vuol fare diventare donna!”
“Si ho sentito e non mi dispiace…” Disse:” … è come un gioco, un travestimento, l’unica cosa che mi importa è che tu non mi lasci Vale, perché io ti amo sempre, anche se non più fisicamente ma sentimentalmente e se mi lasci tu, sono perduto!”
Valentina non vista sorrise nel buio.
“Ma io non ti lascerò mai Fede!” Rispose affettuosa accarezzandolo e abbracciandolo. Aveva scoperto che Federico era un debole di carattere, ma lo amava lo stesso, forse per questo di più, e per stemperare la drammaticità di quello che vivevano disse scherzosa:” Vorrà dire che anche se ti travestirai da donna saremmo amanti lo stesso e io per te diventerò lesbica… “E rise stupidamente non rendendosi conto della tragicità che vivevano e di quello che diceva.
“Ti posso dire una cosa!” Chiese Federico improvvisamente.
“Dimmi!” Ribatté Valentina nell’oscurità accarezzandolo teneramente sul torace.
“Tu hai già fatto sesso e anche l’orale con Dracu, visto che nei prossimi giorni girerai dei video e forse anch’io, e prima o poi dovrai fare dell’anale ...” Fece una pausa e disse quasi con un pizzico di malizia: “… la prima volta fallo con Dracu , che ti apre lui la strada, ti inizia …”
Ma non finì la frase che Valentina ribatté: “Cosa??!... Ma sei pazzo!! Che dici? Io non voglio assolutamente… non voglio affatto praticare l’anale, né con Dracu, né con nessun altro…”
Ma Federico nel silenzio e nel buio, nella camera di sua madre continuò:” Te lo chiederanno, e come lo fanno tutte le altre dovrai farlo anche tu lo sai…” Valentina lo interruppe subito:
” A me Juliana e Alenka hanno detto che se non voglio non pratico l’anale…”
“Non è vero, ti hanno detto una bugia, a me invece hanno detto che lo fanno tutte, e lo sai anche tu, tanto vale che il primo a fartelo sia lui che è bravo!” Fece una pausa e nella semioscurità continuò:” Lui è bravo, lo sa fare bene, sa come sodomizzare, è pratico, altri magari sono sbrigativi e sul set fanno tutto di fretta e ti farebbero male, e te lo romperebbero!”
Ci fu silenzio e ancora la voce di Federico dire: “Sarebbe la cosa migliore, lo dico per il tuo bene Vale, perché ti amo!... Io direi prima di iniziare a girare sul set di fartelo fare da lui, farti sodomizzare, intanto guarda … io oramai non sono geloso, ti amo lo stesso, hai già fatto sesso con lui, lo abbiamo fatto in tre e resteremo sempre insieme io e te. Qualsiasi cosa succeda!”
Valentina restò stupita che lui il suo ragazzo le chiedesse di farsi sodomizzare da Dracu e curiosa ma spaventata tornò sull’ultima parte che aveva detto e chiese: “Come?... Cosa significa me lo romperebbero?”
“Hai mai sentito dire la frase <rompere il culo >? “Le chiese Federico.
“Si!” Rispose Valentina:” Ma è un modo di dire!”
“No! No! … Assolutamente… Non è un modo di dire, è un modo di fare, significa che se uno non è pratico e non fa attenzione e lo fa con brutalità o inesperienza, rompe gli sfinteri e per questo si dice rompere il culo, e fa male. “Aggiungendo ancora per convincerla: “Dracu invece non te lo rompe, te lo lubrifica e dilata bene e ti penetra lentamente, hai visto con me?! … Quando mi sodomizza, a parte il fastidio iniziale della penetrazione non sento male, mi piace e mi fa solo godere, per questo mi soddisfa essere inculato da lui.” Dichiarò nel buio Federico.
Valentina lo ascoltava attenta, era a digiuno di quelle pratiche e credeva a quello che diceva Federico, quelle mezze verità e mezze bugie e lo seguiva nel discorso.
Restò il silenzio, ma poi all’improvviso disse: “Ma io non vorrei farlo l’anale! Non voglio Federico!” Esclamò come una ragazza capricciosa.” Se ne parlo con la signora Lea, lei magari glielo dice e mi esenta da questa pratica anale?” Aggiunse.
“Lei sarà la prima a fartelo fare e magari visto che sei vergine, te lo venderà a qualche vecchio.” Disse brutalmente per intimorirla di più.
Dopo un breve silenzio, Valentina sbottò: “Speriamo che finisca presto questa storia!”
“Vuoi che finisca?” Esclamò quasi con dispiacere interiore Federico.
“Certo!... Perché tu no?” Domandò seria.
“Si…sì…certo!” Rispose per non contraddirla, ma in cuore suo aveva già scelto e accettato di fatto quella situazione a tre che le aveva prospettato Dracu.
Valentina era scossa da quelle parole e Federico sicuro di sé, ripeté ancora alla penombra accarezzandola sul viso: “Te lo chiederanno vedrai e lo sai anche tu… e dovrai farlo, se ti rifiuterai conosci già cosa ti faranno, sia a livello psicologico che fisico.” Fece un’altra pausa e proseguì:” Io per la conoscenza ed esperienza diretta che ho, ti dico meglio lui che un altro… poi fai come vuoi, ma se te lo chiedono all’improvviso sul set e non l’hai mai praticato… cosa farai?” Gli chiese.
“Non lo so!” Rispose Valentina seria e allarmata da quello che gli diceva, ma Federico continuò, quasi che si compiacesse a preoccuparla e che Dracu dopo averlo fatto a lui, facesse il culo anche a Valentina.
“Cosa gli dirai no… non lo faccio? Sai quanti schiaffi ti darebbero! Si arrabbierebbero molto, Lea e anche quel Rocco che mi sembra un mafioso! “E aggiunse:” Sai che te lo chiederanno e non potrai dire di no, magari sarà qualcuno non pratico. Io il mio consiglio per esperienza te lo dato. Poi fai come vuoi!”
“Eh… ma come devo fare allora Fede?” Domandò smarrita.
“Chiediglielo! Gli dici a Dracu che vorresti che fosse lui a sodomizzarti per la prima volta, è bravo, vedrai che accetterà, te lo farà e ti piacerà e ti farà anche godere.”
“Io chiederglielo … a lui?” Mormorò indignata Valentina:” No… non lo farò mai.”
“Ma non c’è nulla di male, hai già avuto rapporti sessuali e orali con lui, anche stasera, cosa importa se ti sodomizza? Cambia qualcosa?” E visto il suo silenzio Federico sbuffò: “Va bene io ti ho consigliata l’ho detto per te amore, non certo per farti fare qualcosa che non vuoi contro la tua volontà, comunque vedi tu! Ora ciao e buona notte” E allungandosi le diede un bacino a stampo sulle labbra e si misero a dormire.
Passarono alcuni minuti quando all’improvviso si sentì la voce di Valentina squarciare il silenzio nel buio e dire: “Chiediglielo tu?”
“Come sarebbe chiediglielo tu?” Domandò Federico.
“Si chiediglielo tu!” Ripeté.
“Vuoi che glielo chieda io per te di farti il culo?” Domandò volgarmente Federico.
“Ci fu ancora silenzio e di nuovo nel buio si sentì la voce di Valentina rispondere: “Si!!”
“Io lo faccio, glielo chiedo…” Rispose Federico:” … ma sarebbe meglio se poi glielo chiedessi anche tu, lo faresti contento e ti prenderebbe di buon occhio che lo consideri!”
“Ma io mi vergogno a chiedergli una cosa simile! … Dai chiediglielo tu per favore!” Ripeté spingendolo nel buio con la mano su torace come fanno i bambini capricciosi quando vogliono qualcosa ma si vergognano di chiederlo:” Dai…!” Ripeté.
“Glielo devo chiedere io? ...” Domandò ancora maliziosamente Federico come se ci godesse che lo pregasse.
” Si … chiediglielo te!” Ripetè.
Federico dentro di sé avvertiva un’emozione perfida, Valentina, la sua Valentina su suo suggerimento gli stava proferendo di chiedere a Dracu, il suo peggior nemico, la persona che odiava di più in assoluto, di sodomizzarla, di incularla… perché lei si vergognava di farlo. E quindi con quella richiesta aveva deciso di si, di accettare il suo consiglio e farsi inculare da lui.
Ci fu ancora silenzio poi nel buio si sentì Federico sbottare:” Facciamo così Vale! Io glie lo dico, lo informo, ma quando vi vedrete glielo chiederai anche tu, intanto lui lo saprà già!”
Voleva a tutti i costi che fosse lei a chiederglielo, a farla partecipe della sua sottomissione e accettazione di Dracu.
“Eh... ma cosa gli dico io? ...” Sbottò lei imbarazzata….
“Semplice, poche parole, gli dirai Dracu vorrei essere sodomizzata da te.”
“Figurati! … Quello là non sa nemmeno cosa significa sodomizzare, non vedi che parla sempre e solo volgarmente di inculare.”
“Oh lo sa…lo sa! Stai tranquilla!... Comunque prova, io lo informerò e poi te lo farò sapere, così glielo dirai anche tu, ci metterai due secondi, il tempo di prendere un respiro ed è fatta. È la cosa migliore credimi, così quando dovrai fare l’anale, sarai già aperta e preparata e saprai come predisporti.”
Restò in silenzio, poi Valentina esclamò: “Va bene facciamo così! Prima lo informi tu e poi glielo chiedo io.”
E si misero a dormire, Valentina pensando che avrebbe dovuto farsi sodomizzare da Dracu e Federico pensando che gli avrebbe detto che l’aveva convinta lui a farsi fare il culo e avrebbe fatto bella figura con Dracu.
Il mattino dopo….
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