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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

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LA DEGERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE 

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

 

 

CONVERSIONE DI UNA MOGLIE FEDELE.

 

NOTE:

Alcune ragazze pensano di fare le spiritose quando si avvicinano al tuo membro e iniziano a leccarlo come un gelato, ma dimostrano solo pigrizia e inadempienza.

(Vittorio Sgarbi).

 

Cap. 34 – FELLATIO.

 

Dopo quel giorno sul set e la discussione chiarificatrice che aveva avuto con Lea, Valentina era restata turbata, ma aveva accettato di onorare quel contratto che aveva sottoscritto con l’inganno. Accettava le condizioni di Lea a girare quei pochi video soltanto per l’estero e tutto sarebbe finito. Anche la confessione sull’omosessualità di Federico l’aveva stravolta, era incredula che avesse rapporti sessuali con Dracu, era confusa, ma lo amava sempre ed era disposta ad aiutarlo, a tirarlo fuori da quella situazione perversa e successivamente lei e Federico avrebbero iniziato una vita nuova.

 

Il pomeriggio seguente, su istruzione di Lea a Valentino le telefonò Alenka per un incontro amichevole, dicendole che le voleva parlare e spiegarle alcune cose.

Concordarono e si videro il pomeriggio dopo in un caffè, si sedettero a un tavolino appartato e presero the con biscotti, come due vecchie amiche.

Guardandola e sorridendole Alenka dichiarò: “Sono felice che con Lea hai accettato e per un periodo anche tu farai l’attrice come me.”

Dal viso di Valentina non traspariva felicità e gioia come da quello di Alenka, e dalle sue labbra scaturì una precisazione, ribadendo il concetto che lei stessa le aveva appena espresso:

“Sarà solo per un breve periodo e poi smetterò, nessuno saprà niente, io non sono portata per queste cose, la signora Lea mi ha anche assicurato che questi video andranno soltanto all’estero…”

“So tutto!” Esclamò Alenka interrompendola:” Non sono qui per questo, ma per istruirti un poco, darti qualche consiglio visto che io è più di un anno che lo pratico. “Aggiungendo subito vedendo la sua faccia seria: “Se vuoi naturalmente!”

“Si certo!” Rispose Valentina: “I buoni consigli sono sempre ben venuti…”

E iniziò: “Riguardo a Dracu voglio dirti che non è cattivo, devi solo assecondarlo, all’inizio ha fatto sesso anche con me se ti può confortare, e sappiamo entrambi che in questo è bravo, quindi cerca di non scontrarti con lui, è un po’ un capetto essendo il figlioccio di Rocco, se lo assecondi vedrai che ti peserà tutto meno. “Disse con una faccia triste, sapendo già lei a cosa andava incontro Valentina con lui. Continuando nel discorso: “Come ha detto madame Lea sarà lui il tuo tutore in questi mesi e quindi cerca di andarci d’accordo.”

“Ma a me non piace come persona!” Esclamò interrompendola Valentina.

“Si lo so!... Non piace a molte di noi, quasi tutte per la verità… ma non deve piacerti, devi andarci solo d’accordo, lo devi sopportare e assecondare. Tu guarda il lato positivo di questa situazione. Guarda ai vantaggi che ne avrai…”

“Che tipo di vantaggi?” Chiese con un’aria curiosa Valentina.

“Imparerai a fare sesso bene, diventerai una professionista, sembra una stupidata ma per noi donne è importante, tu aprirai le gambe, ma per te si apriranno tante opportunità in tutti i settori, diventerai sveglia e smaliziata, come me!” Aggiunse. Le dava quei consigli e suggerimenti per svegliarla un po’, sentendosi in un momento di rimorso colpevole e causa di quello che le era successo e le sarebbe ancora accaduto.

“Tu Valentina sei molto bella, hai una sensualità e un erotismo sopra la media, sono certa che andrai alla grande in questo lavoro.”

“Ma è solo per un periodo …” Precisò lei.

“Certo!” Rispose fingendo di assecondarla Alenka:” Finché vorrai tu! ...” Aggiungendo: “Guarda che a fare la pornostar non c’è niente di male, è una professione come le altre, in inglese si dice sex work, lavoro sessuale. Cosa credi? ...Che quelle che fanno le influencer che hanno migliaia di adesioni e follower sullo smartphone, siano meglio di noi?” La osservò nella sua attenzione e proseguì: “Ma per essere libera e indipendente ti devi staccare dagli affetti e dalla famiglia… e da tutte le vecchie amicizie.  So che non è facile per una ragazza come te, ma ci sono regole da rispettare sul set e in questa professione, ma sono sicura che ci riuscirai. “

“Ma perché mi devo allontanare da loro, dai miei genitori e dalle amiche?”

“Perché si! Loro non capirebbero quello che fai, ti biasimerebbero e i tuoi genitori te lo impedirebbero.”

“Ma io non mi sono mai allontanata da loro, non saprei nemmeno come fare…” Disse con il volto triste.

“Eh non fare quella faccia scura…” Disse sorridendo Alenka:” Io ti do soltanto dei consigli e poi non devi mica farlo domani, c’è tempo. Basta che dici ai tuoi che ti scrivi alla Facoltà universitaria di Roma anziché Milano ed è fatto. Gli dirai che la facoltà a Roma la Sapienza e internazionale e andrai laggiù, studierai là. Io ho delle amiche che ti ospiteranno e i tuoi genitori saranno tranquilli anche se un po' tristi per la lontananza, e comunque li sentirai ogni giorno con lo smartphone e come si dice:” Occhio non vede e cuore non duole “e così tu potrai registrare quei video che devi girare per Lea e una volta finito se vuoi ritornare su a Milano e iscriverti qui all’università. “

Valentina ascoltava:

“Quello che devi fare, non lo devi affrontare non come qualcosa di sporco e offensivo, ma come un lavoro, una professione d’immagine, una sex work, una opportunità. Il prodotto che vendiamo noi è il nostro corpo, e poco importa se in fotografia o in sfilata, vestita o nuda o facendo un reality o un video hard, quello che importa è che il corpo deve essere bello, perfetto, piacente e ammirevole, e quindi lo devi gestire, coltivare, curare e mantenerlo bello, tonico e attraente. Vedrai che facendo questo lavoro imparerai ad accudirti molto nell’aspetto, badare al peso e crearti un look appariscente, cercherai di non ingrassare, e imparerai a controllarti con la dieta, nel vestirti griffata ma vistosa, sexy e a truccarti. “

Valentina interruppe quella spiegazione dicendo: “Ma io mi sento bene anche così, voglio studiare e diventare una avvocato.”

“E lo diventerai una buona avvocatessa!... E inoltre imparerai a pensare a te stessa anche sotto l’aspetto fisico e del look. E imparerai molte altre cose. Conoscerai facendo la sex work che le donne dello spettacolo e della videografia hard anche loro con il tempo cambieranno fisicamente, avranno figli, ingrasseranno e poi allatteranno come tutte le donne mamme e il loro corpo come il nostro negli anni si modificherà. Il seno comincerà a rimpicciolirsi, afflosciarsi e a pendere perdendo tutto il sex Appel.

E quando rincominceranno a professare, per piacere ai clienti o spettatori dovranno perdere peso, riprendere la linea e quello sarà il nostro compito, sempre di piacere agli altri più che a noi stesse, di essere belle. E visto che ne avremo la possibilità economica perché ci sarà chi penserà a noi, prenderemo coraggio e ricorreremo vincendo la resistenza mentale della paura, all'intervento chirurgico di mastoplastica o altro ancora. Come la maggior parte di signore sopra i trent’anni che hanno corpi sodi con grossi seni di protesi arrotondati.”

Poi per spezzare la tensione della sua attenzione mentre l’ascoltava Alenka disse ancora: “Ma noi Vale approfittiamone adesso che siamo belle e piacenti! E allora ... wow, divertiamoci con il nostro corpo, a molti uomini piacciono le ragazze al naturale, come te, come noi... Sai, gli uomini adorano il seno! Piacciono le mammelle grosse da leccare e succhiare e quindi deve essere bello, voluminoso, ci vogliono giocare e noi possiamo farli divertire e guadagnare tanti soldi.”

 “Scusa…!” Esclamò Valentina. “Ma perché continui a dirmi questo modo di vivere da pornostar e futura work sex e ne parli come di un lavoro definitivo per me. Io non mi ci sento una porno star … e non voglio farli per sempre i video hard, è nemmeno lavorare nel campo sessuale. La mia è soltanto una adesione provvisoria perché ci sono costretta.”

“Lo dico perché mi viene facile, va bè, allora dirò attrice hard …”  Si corresse Alenka ridendo.  

“Si e meglio!... Pornostar mi sa di sporco.” Rispose Valentina: “Non mi va’!”

E Parlo di te al futuro perché ti ritengo amica e mi piacerebbe tanto che anche tu diventassi come me.

“Comunque se vuoi e non ti dà fastidio ti do un po’ di consigli generali su come dovrai comportarti e apparire quando sarai qui al night.” Disse Alenka.

“Va bene! I consigli si ascoltano sempre e i tuoi che mi sei amica sono certa che mi saranno utili.”

E proseguendo Alenka continuò a conversare iniziando dall’abbigliamento:” Il vestiario…” Disse:” … non sempre è importante, perché in genere si gira nude i video, quello che interesserà a noi sarà la lingerie, ma visto che io faccio anche qualche prestazione sessuale, ci tengo lo stesso ad essere in ordine con capi griffati. La biancheria ordinaria che indossi oggi devi bruciarla… al rogo!” Disse ridendo. “Devi avere lingerie sexy, erotica e sensuale, da super figa e non da ragazza o da donna qualsiasi. Ti dovrai preparare a trasformarti non solo mentalmente, ma anche fisicamente ed esteticamente, e vedrai che proverai le vertigini del piacere ad essere strafiga, ammirata e desiderata da tutti gli uomini e invidiata dalle tue coetanee. Diverrai padrona del tuo corpo e dei tuoi pensieri, saprai come godere e come far godere gli uomini; sarai una donna e un’amante perfetta, in poche parole diverrai una pornostar e una professionista del sex work. Disse perfidamente scusandosi subito:” Oh scusa …! Volevo dire un’attrice hard invece di pornostar… “Fece una pausa e sorseggiò il the proseguendo Alenka:

“Naturalmente anche tu come a tutte noi avrai le tue tendenze, i tuoi gusti, c’è a chi piace l’anale, chi l’orale…chi il bondage… ecc.”

Lei ascoltava attenta ed interrompendola esclamò:

” Io non le vorrei fare queste cose! E nemmeno prostituirmi o fare la sex work come la chiamate voi, praticare le prestazioni extra come fai tu, l’ho già detto anche a madame che non mi piace e mi ha detto che va bene.”

“Ma certo Valentina, tu fai quello che vorrai, se sei già d’accordo con madame Lea meglio, poi intanto è lei che decide tutto per noi!”

Erano tutte frasi pronunciate da Alenka con impeto professionale, con enfasi, che a Valentina suonavano nuove ed estranee alla sua personalità, così scandalose che doveva controllarsi per non interromperla continuamente e dirle che non le interessavano, ma ascoltava indifferente e forse curiosa. Non sapeva definire quello che ascoltava da Alenka, se interessante o disgustoso.

Si sentiva profondamente sconcertata da quelle parole.

“Ma io amo Federico…” Mormorò all’improvviso in una pausa per bere il the.

“Ooohhh l’amore!! Me lo hai già detto l’altra volta che lo ami, ma lui ti ama? Ho sentito dire che ha altre preferenze…” Dichiarò con cattiveria senza il minimo tatto, sorprendendo Valentina che a quelle parole restò in silenzio. Non sapeva che dire, poi sbottò senza negare: “Chi te la detto!?”

Rendendosi conto di essere andata oltre Alenka precisò:” Oh l’ho sentito da qualche ragazza al night, sai… deve aver visto qualcosa o sentito dire da Lea mentre ne parlava con qualcuno.”

“Io comunque lo amo lo stesso anche così e con lui vorrei mettere su una famiglia". Affermò incurante di cosa pensasse e non rendendosi conto dell’assurdità che diceva.

“Certo potrai farlo benissimo, nessuno te lo impedirà, potrete vivrete insieme ognuno con la propria sessualità, ce ne tante coppie così! E quando vorrai dei figli, vedrai tu come farli, se farti fecondare da qualcuno, anche da Dracu o praticare assieme a Federico la fecondazione assistita. Ma di questo parliamone tra qualche un anno…” Aggiunse con perfidia:” … mi dirai allora se la vuoi mettere ancora su con lui famiglia o con qualche altro… magari Dracu!” E rise

“No! Con lui assolutamente no! E non scherzare su queste cose Alenka.”

“D’accordo! Ma è per rompere la tua serietà con qualche battuta.” Ribatté.

E intanto che lei ascoltava, Alenka spiegava …

“Si possono guadagnare tanti soldi sai a fare l’attrice hard!  Ma ancora di più a fare la sex work! Quindi fatti furba. In questo lavoro gli uomini guadagnano meno delle donne, loro prendono un paio di cento euro per scena, più la chiavata gratis, a meno che non è Rocco Siffredi…” E sorrise.

“Le ragazze nuove come te possono guadagnare 5-6000 euro per una scena uomo/donna e la metà per una scena donna/donna e il guadagno vola appena diventi una star per l’ambiente hard. Le ragazze a contratto vengono pagate per film invece che per scena e possono fare parecchie migliaia di euro a film. Poi ci sono la promozione e gli spettacoli, gli spogliarelli, senza considerare il sex work e le mance. E non sarai mai disoccupata!” E rise ancora da sola.

“Si, ma a me non interessa… io voglio solo finire di girare i tre video concordati con Lea, che sono obbligata per contratto e basta e non mi interessa fare la sex work…. “Aggiungendo dubbiosa:” Anche lì poi ci sarebbe da vedere, io non ricordo di aver mai firmato quel contratto che dice lei.” Puntualizzò.

“Queste sono cose vostre, io ti informo solo delle possibilità che potrai avere. E poi non devi prendere decisioni adesso per fra un anno, adesso fai così, poi vedrà!”

 “Non mi piace questo lavoro, non sono portata, io sono diversa da voi!” Disse Valentina distinguendosi anche da lei, infastidendola con quella frase.

“Oh …ma no Vale, siamo tutte uguali credimi…” Ma lei la interruppe dicendo ancora:“E poi ho paura delle malattie te l’ho già detto!”

“Il rischio c’è ma è controllato…” Ribatté Alenka:” … te l’ho già detto e c’è meno pericolo a farlo qui sul set te lo assicuro, che con il tuo Federico che si accoppierà con uomini sconosciuti o tu fuori dall’ambiente hard con qualche ragazzo conosciuto in discoteca. “Aggiungendo: Credo che tu ti riferisca all’Aids?”

“Si!”  Disse: “Sono terrorizzata, ma non c’è solo quello come rischio, ma anche le gravidanze indesiderate, non mi piace avere rapporti sessuali senza preservativo.”

“Ma nei video il preservativo non si può mettere, gli spettatori vogliono vedere tutto, anche il cazzo nudo, hai mai visto un video hard dove lui chiava con il preservativo?”

Lei non rispose e Alenka proseguì:
“ Te l’ho già detto, ogni 30 giorni qui da noi si fa il test per l'Aids e i partner sono tutti certificati, se no non lavorerebbero qui, non credere anche loro hanno paura di prendersi qualcosa da noi. Siamo uno dei gruppi più sani che esistano. Per quanto riguarda le gravidanze indesiderate anche queste cose te l’ho già dette, la maggior parte di noi prende la pillola ormonale che fa aumentare anche il seno, ma alcune usano il diaframma, lo iud , la spirale o il preservativo. Ma il preservativo è antiestetico nei video, quindi si preferisce girare senza, in nature. Comunque Il rischio di gravidanza nelle nostre prestazioni è basso, inferiore a quelli che avvengano fuori.”

Valentina ascoltava, le pareva impossibile che quella ragazza poco più grande di lei sapesse tutte quelle cose sul sesso, soprattutto basate sull’esperienza e il non per sentito dire.

E lei continuò:

Stai tranquilla, è tutto molto professionale e sotto controllo, madame ci tiene a noi.” E sorrise. “Per noi è solo un lavoro…sex work.” E rise proseguendo:” Guarda! Lavorare nell'hard è il più bel lavoro del mondo!” Esclamo d’impeto difendendo la sua professione:” Ci pagano un sacco di soldi per fare qualcosa che chiunque altro pratica per divertimento nel tempo libero e ci lascia tutto il tempo di compiere quello che ci piace maggiormente! Come sai studio psicologia all’Università di Pavia, ho un sacco di hobby: scrivere, dipingere, suonare il piano... e poi ho un computer.” E rise ancora.” Inoltre ti capiterà anche di godere davvero sul set durante le scene o anche se fai qualche prestazione di sex work con qualcuno bravo che sa chiavare… Non ti preoccupare, è la parte gioiosa del nostro lavoro. Potrai avere orgasmi vaginali e non solo clitoridei come hai avuto finora con Federico e imparerai a venire e controllarti, gemere o godere in silenzio. Da come ho visto quando ti ha chiavata Dracu tu sei un tipo predisposta all’orgasmo, sei calda, uno di quei tipi di ragazze che vengano anche soltanto se le accarezzano la figa.

Vedrai che sensazioni…  proverai piccoli brividi che ti percorreranno tutto il corpo, sentirai i capezzoli che si induriranno, le dita delle mani e dei piedi che si serreranno e fletteranno, sarà bellissimo…  “Fece una pausa, stava edulcorando e falsando quello che avrebbe fatto Valentina, ma vedendo la su faccia distaccata, continuò: “Se vorrai potrai usare anche vibratori e altri oggetti sex toy.”

“I vibratori!?” Ripeté lei quasi scandalizzata.

“Si dipenderà dalle scene, ma se le farai, vedrai che ti piacerà avvertire il vibratore in vagina che vibra, ti agita tutto dentro e ti fa godere.”

Ridendo Alenka mormorò a bassa voce come per evitare che qualcuno sentisse: “Dovrai compiere una depilazione completa del sesso, una depilazione brasiliana.” E rise.

“Cosa vuol dire depilazione Brasiliana ?” Chiese ingenuamente Valentina non conoscendola.

“Vuol dire che dovrai praticarla anche sul retro, intorno all’ano.” Rispose Alenka sorridendo.

“Ti do dei consigli a parte, quando lo farai, cerca sempre di raderti dopo una lunga doccia calda che ammorbidisce il pelo e praticala la mattina, poche ore prima delle riprese.

Valentina ascoltava sempre in silenzio la conoscenza di quello che volente o nolente oramai sarebbe diventato il suo lavoro.

“Come vedrai da sola i video saranno senza storia, si lavorerà più sulle scene, le inquadrature e i particolari e questo determinerà la lunghezza del video.

Come ti dicevo la forma fisica è molto importante, e per quanto riguarda gli uomini, la dimensione del loro pene conta, fanno la differenza e sono quelle che ti potranno far godere inaspettatamente. “Valentina abbozzò una smorfia di sorriso timido.

Non dovrai studiare dei dialoghi per recitare, ma imparare gesti, posizioni ed espressioni facciali; quel che conta è stabilire cosa succederà in ogni scena e che tu sia nuda e fai sesso. “

Valentina la guardò e annuì, le era grata di quei consigli importanti e preziosi, oramai sapeva che non poteva più tirarsi indietro, tanto valeva farlo bene quello che doveva fare, ed essere informata e anche se brutali erano importanti i consigli di Alenka .

“Grazie!” Rispose, per lei inconsapevolmente ora iniziava un nuovo mondo, una nuova vita, quella di attricetta hard e di sex worker.

 

Al termine di quel the si salutarono come due vecchie amiche, scambiandosi bacini sulle guance con l’accordo di rivedersi l’indomani da Lea.

Mentre camminava verso casa di Federico, sentì squillare lo smartphone, vide che era Federico e rispose: “Ciao Fe!”

“Ciao Vale!... Dove sei?” Chiese Federico

“Sto venendo a casa tua!”

“Bene allora passa nella pizzeria dell’angolo e prendi tre pizze che ho una fame da lupo.” Valentina sorrise: “Hai tanta fame che te ne mangi addirittura due?”

Non capì cosa rispose lui, comunque si diedero appuntamento per le venti e trenta a casa dei genitori di Federico, come sempre.”

Subito telefonò a sua madre: “Ciao mamma, guarda che stasera sono con Fede che mangiamo la pizza, poi non so se andiamo da qualche parte, comunque se faccio tardi non ti preoccupare sono con lui.”

“D’accordo Valentina, stai attenta mi raccomando e mangia…” La esortò sua madre:” …che mangi sempre come un pulcino.”

Andò in pizzeria e alle venti e trenta arrivò con le pizze belle calde, Federico aveva preparato la birra e la tavola per tre.

Quando Valentina la vide apparecchiata chiese: “Come mai per tre?”

“C’è anche Dracu!” La informò lui.

La faccia di Valentina diventò seria e non più allegra.

“Come mai?!” Domandò infastidita.

“Ha chiesto che voleva venire stasera per parlare con noi, gli ho detto di no, ma ha insistito, lo sai come è fatto!”

“Cosa ci viene a fare qui!?  Cosa si intromette tra noi? Anche se faccio i video hard lui deve stare fuori dalla nostra vita, ce la già rovinata, deve stare lontano da noi.” Esclamò irata.

“Lo so amore, ma che volevi che facessi? Sai che sto vivendo un momento particolare, che sono in crisi, ho paura di tutto… e non voglio litigare con nessuno.”

“Va bene!” Disse lei avvicinandosi a Federico e abbracciandolo:” Speriamo che mangi in fretta la pizza e vada via, e quando è uscito gli vada anche di traverso e si strozzi quello zingaro.” Esclamò con disprezzo.

“Eh…come sei cattiva stasera…” Disse Federico.

“Si, con lui lo sono, lo odio! Mi fa ribrezzo solo a vederlo…  mi ha violentata, abusato di me e di te!”

“Va bene, ma ora non pensiamoci!” Ribatté Federico.

“Quando arriva?” Domandò Valentina.

“Tra pochi minuti dovrebbe essere qui!”

Poco dopo sentirono suonare in citofono, Federico rispose, era lui, aprì elettricamente il portone e salì e quando entrò salutò e fu ricambiato, aveva portato da bere una bottiglia di vino del suo paese.

“E’ Fetească Neagra, un vino rumeno, delle mie terre, stasera lo berremo alla salute di tutti i rumeni e le rumene!” Esclamò.

“A io sono astemia!” Disse Valentina rifiutando l’invito.

“Ah non incominciamo, un bicchiere dovete berlo, se no mi offendo.” Disse serio posando la bottiglia sulla tavola.

Ricordandosi le parole di Alenka su Dracu, quel:” devi soltanto assecondarlo.” Con un falso sorriso esclamò va bene lo assaggeremo.

E si sedettero a tavola. Erano seduti tutti dalla stessa parte, proprio per poter guardare la TV cenando. Valentina era in mezzo tra loro.

Dracu parlava con Valentina mentre mangiavano, ma lei distaccata e superficiale annuiva ma non lo considerava.

Cenarono e mentre lo facevano guardavano lo spettacolo nel televisore. “Meglio quello che parlare con Dracu.” Pensava lei.

Avevano bevuto birra, ma Dracu aveva voluto che assaggiassero il suo vino dalla Romania, era buono ma molto alcolico e loro non erano abituati a bere. Comunque bastarono mezze bicchierate a scaldare gli animi e anche i corpi. 

Parlavano e facevano battute, Dracu e Federico erano affiatati e sembrava che andassero d’accordo, si guardavano tra loro e Dracu guardava Valentina, che quando si accorgeva che la osservava diceva: “Bè! Che hai da guardare Dracu…?” E lui rideva schernendosi.

Al termine della cena restarono seduti a tavola a guardare il televisore, Dracu scherzava, ma Valentina era fredda, non vedeva l’ora che se ne andasse, pensava che quello che aveva fatto con lui e doveva fare ancora in futuro avesse valore soltanto sul set e non fuori. Aveva creduto a quello detto da Alenka, alle sue parole, che se una cosa non vuoi non la fai anche in quell’ambiente lì, che quella che avrebbe praticato sarebbe stata una professione circoscritta al luogo e che tutto restava racchiuso al set e al night e nulla usciva fuori, ma si accorse presto che non era così.

Bevvero birra e vino anche se poco e mangiarono la pizza, Valentina lasciò la crosta del bordo che non le piaceva, che allungando la mano senza chiedere permesso la prese Dracu e se la mangiò. Lei era seccata e infastidita dalla presenza di Dracu e dei suoi modi di fare in quella che considerava anche casa sua. Non parlava e osservava la TV, facendo stare zitti a noi perché lui doveva ascoltare. Si comportava come se fosse il padrone.

Dracu fissò Federico negli occhi, che capì le sue intenzioni più volte manifestate, era un debole soggiogato da lui e dalla sua brutalità e abbassò i suoi occhi sulla tavola e lui all’improvviso avvicinando la sedia di lato facendola saltellare sul pavimento si accostò a lei e le passò il braccio sulle spalle, tirandola a sé velocemente facendola piegare con il busto di lato verso lui cercando di baciarla.

Valentina sorpresa da quell'abbraccio non voluto e inaspettato, lo allontanò con la mano:

" Ma no dai!!  Che fai? …Cosa ti salta in mente…come ti permetti!!"... Affermò contrariata e infastidita:” Il fatto che hai fatto sesso con me e che devi seguirmi come tutore al mio inserimento sul set, non ti dà diritto a queste confidenze.  Togli il braccio per favore.” Pronunciò seria con voce decisa cercando di fermarlo, spingendolo con le mani di lato per allontanarlo da lei e togliere il suo braccio intorno al suo collo. Ma non ci riuscì. Dracu la tirava a sé con forza.

“Perché non vuoi che ti accarezzi e ti stringa!” Esclamò ridendo, giustificando con una domanda il suo gesto.

“Perché no!... Non mi va! E lo sai!” E lui di rimando rispose allegro tirandola di più a sé.

“Mi piace quando sei altezzosa.”  Allungando le mani su di lei abbracciandola.

 

" Lasciami!! … Ma che fai?... Ma mi vuoi lasciare!? “Dichiarò irata. “Non voglio!! … Non voglio che mi tocchi con le tue manacce e non ti permettere di baciarmi!"...Esclamò allontanando la sua testa da lui, mentre il tronco era prigioniero delle sue braccia che lo stringevano a cercare di abbracciarlo. Cominciò a divincolarsi in preda a una forma di rivalsa e riscatto per quello che aveva subito e fatto a Federico, che in silenzio incapace di aiutarla osservava seduto.

Ma i suoi sforzi resero più evidente la sua debolezza femminile e nello stesso tempo fecero dondolare la sedia e oscillare il suo corpo ancora di più contro quello di Dracu, che la strinse maggiormente eccitato. Il fatto che lei resistesse, era per lui motivo di esaltazione, di conquista.

Con collera lo spinse ancora per allontanarlo, e lo colpì più volte sul torace e sul volto con deboli schiaffi pronunciando: “Ma mi lasci in pace…!?  Mi vuoi lasciare!... Te ne vai sì o no!?” Mentre Federico assisteva impotente e intimorito senza intervenire per paura di una ritorsione fisica nei suoi riguardi. Valentina essendo una ragazza fragile, debole e minuta nel fisico non riusciva contenere la prepotenza di Dracu se non con le parole.

“Federico! ...Federico…!” Urlò all’improvviso spaventata dalla morsa delle sue braccia e dalle sue manate sul corpo non riuscendo a liberarsi di lui.

Ma a quelle grida, che potevano essere sentite anche all’esterno o dai vicini, Dracu si alterò, si alzò in piedi, si avvicinò, la prese sul petto per la camicetta tirandola con forza a sé. E usando gli stessi metodi di Rocco con le donne, la fece alzare e prendendole i suoi esili polsi dentro la sua grossa mano la schiaffeggiò più volte sul viso senza smettere, fiaccando ogni sua resistenza. Fino a farglielo diventare arrossato e bruciante, con lei piangente che si proteggeva il viso con le braccia. Valentina cessò la sua resistenza dicendo: “Basta! ...Basta Dracu!!...Non picchiarmi più!"

Lei era incredula che Dracu l’avesse schiaffeggiata. Guardò Federico anche lui intimorito. 

" Allora stai brava!?...Ubbidisci! ".... Mormorò Dracu, aggiungendo:” O la prossima volta te le do con la cinghia dei pantaloni?!”

“No… no… faccio quello che vuoi…”

 E tirandola a sé l’abbracciò aspirando forte il suo profumo inebriante sul collo.

Lei silenziosa con il singulto guardava con delusione Federico che non interveniva. Poi al suo nuovo tentativo di baciarla in bocca con la lingua ebbe un sussulto e resistette: “No! ...Non voglio…Lasciami!!... Lasciami!!…Federico!!...Federico!! Fa qualcosa "... Lo invocò urlando.

Federico si alzò e si fece avanti dicendo:” Dai lasciala stare Dracu se non vuole.”

Ma lui si rivoltò incattivito allontanandolo con il braccio teso e l’indice puntato:” Stai zitta tu!” Disse al femminile:” … Se non le vuoi prendere anche tu…” E con quella frase spostando i capelli indietro a Valentina si cacciò e iniziò a leccarla sul collo con la sua lingua viscida, fino ad arrivare agli orecchini che le aveva regalato Federico per San Valentino e titillarli con la punta della lingua.

“Voglio chiavarti!” Esclamò Dracu improvvisamente:” Qui a casa di Federico, nel letto di sua madre, dove ho inculato anche lui!”

“Tu sei pazzo!!” Si rivoltò scandalizzata liberandosi da lui e proteggendosi vicino a Federico.

Lui di fianco a loro non interveniva, non aveva la forza e aveva anche paura a farlo vista la brutalità di quel rumeno a schiaffeggiarla. E poi era anche il suo amante e anche se a malincuore sapeva che Valentina apparteneva anche a lui, a Dracu, ed al contrario di lei lui era rassegnato a quella situazione e che la chiavasse.

Si sentiva agitato, ma anche turbato da quello che stava accadendo, restava passivo e in silenzio a osservare un po’ la TV e un po’ loro che si accapigliavano verbalmente e Valentina con qualche spinta sul suo torace o allontanandosi fuggendo… assurdamente si era eccitato da quella brutalità sulla sua fidanzata. 

Dracu cercava di prenderla per i polsi e tirarla a sé, mentre lei si divincolava e come una anguilla le faceva sgusciare dalle mani i polsi, e vedendo la sua resistenza Dracu esclamò:          ” Ma allora non vuoi capirlo che mi devi ubbidire, che tu ora sei mia! Non vuoi proprio capirlo chi sono io per te!”

E tirando su la maglietta, slaccio la chiusura e sfilò la cintura di cuoio dai passanti dei pantaloni mormorando:” Te lo farò capire io! Ti farò diventare le tue belle cosce lunghe e il culetto striato di rosso sulla pelle”

E la piegò in due tenendo i due capi nella mano, come cedeva che faceva Rocco con le sue puttane quando non gli ubbidivano.

A vedere quella scena e a sapere che non scherzava e che l’avrebbe presa davvero a cinghiate

 

e gridò di nuovo spaventata: “No… basta!... Basta! ...Ti prego Dracu … non picchiarmi! Non picchiarmi più!” ...Non sopportava il dolore fisico, non avendo mai ricevuto uno schiaffo, nemmeno da sua madre.

“Allora mi ubbidisci? ...Mi ubbidisci?!” Ripeté gridando arrabbiato.

“Si! Si! Ti ubbidisco… Ti ubbidisco… farò quello che vuoi!” Rispose piangendo e singhiozzando accarezzandosi con le dita la pelle del viso ancora arrossata e bruciante dagli schiaffi precedenti.

Valentina era giovane, debole e timorosa e Dracu da quel magnaccetto che era ebbe buon gioco di lei.

“E allora adesso chiavi con me, di là sul letto e davanti al tuo ex fidanzato Federico! “Esclamò.

Le infilò una mano sul petto sulla camicia, e gliela sbottonò ed aprì, le alzò il reggiseno, lasciando uscire le mammelle sode e pallide, evidenti in tutta la loro bellezza, e le guardò con soddisfazione e trionfo.

Si abbassò subito su di esse con il capo prendendo quelle giovani mammelle tra le mani e tra le labbra, iniziando a baciarle con furia, a leccarle e succhiarle entrambe assieme ai capezzoli, con maestria. Era bravo, ci sapeva fare, molto più di Federico, lui aveva rapporti sessuali con le prostitute di Rocco e sapeva come fare godere una donna, tantomeno una ragazzina per bene come Valentina. E mentre succhiava, abbassò una mano e iniziò a sbottonarle i jeans.

Poi si fermò: “Andiamo in camera!” Esclamò. E prendendola per mano la tirò dietro sé nella camera di Roberta, mentre Federico passivo li seguiva.  

Valentina non piangeva più, aveva ancora un po’ di singulto e il viso irritato dagli schiaffi. Quando furono dentro la stanza lui si sedette nel letto dicendo a Valentina:

 “Spogliati! …Spogliati nuda!”

Lei era tentennante, e vedendo che esitava, Dracu fece per alzarsi.

Ma lei quasi tremante intimorita disse subito: “Si! Si…mi spoglio nuda come vuoi tu!” Vivendo dentro di lei per la paura una sorta di regressione psicologica e accondiscendente. E iniziò a sbottonarsi e togliersi la camicetta, poi slacciò la cintura e si abbassò i jeans e nel farlo per spingerli giù alle caviglie, si piegò a novanta gradi, mettendo in mostra senza volerlo il suo magnifico culetto marmoreo, bello, arrotondato dentro le mutandine rosa, che Dracu osservò con desiderio e un sorriso perfido, facendoci qualche pensiero.

Si sedette sulla sedia e prendendoli per le caviglie si sfilò i Jeans dai piedi, alzandosi e mettendoli a posto su una sedia, e sotto lo sguardo soddisfatto di Dracu e quello intimorito e vigliacco di Federico, portò le mani dietro la schiena e sganciò la chiusura del reggiseno. Fece scorrere le spalline per le sue lunghe ed esili braccia, staccando le coppe dalle mammelle restandone senza, vergognandosi, e mise a posto anche quello sulla sedia. Di seguito dopo una breve esitazione, prese l’elastico sui fianchi e guardando per un attimo turbata Dracu negli occhi, abbassò lo sguardo insieme allo slip, lo fece correre lungo le gambe fino alle caviglie e piegandosi lo tolse restando completamente nuda. Si tirò su, era splendida con il suo ciuffetto di peli bruni sulla fighetta tutti arruffati e rigogliosi.

Dracu la osservò con desiderio: “Qui! Vieni a sederti qui! ...Qui!!...” Disse battendo più volte la mano sul letto alla sua destra, come se chiamasse un cane vicino a lui, cosa che Valentina, a occhi bassi e turbata fece, si avvicinò e si sedette al suo fianco, e lo stesso fece rivolgendosi a Federico con un sorriso trionfante, battendo la mano sinistra dall’altra parte del letto e gli disse: “Spogliati anche tu nudo e vieni a sederti qui alla mia sinistra.” Dichiarò come se fosse un dio.

“Vi voglio tutti e due vicino a me!” Pronunciò con un sorriso perverso. E anche lui si spogliò e si sedette al suo fianco.

“Prima me lo leccherete un po’ assieme! “Esclamò sorridendo.

Valentina era esterrefatta da quelle parole, ma non disse nulla per evitare altri schiaffi, seria guardò Federico, avrebbero dovuto leccarglielo insieme, tutte e due congiuntamente. Era fuori dal suo pensare, umiliante e sottomissivo a lui.  

Dopo aver esposto le sue intenzioni, Dracu si alzò e si spogliò nudo anche lui in un attimo, mostrando il suo  corpo  tatuato da poco, con i deltoidi, la parte superiore dei pettorali e il braccio destro tatuato di più, lasciando libera la sua riguardevole asta oscillante, molto più voluminosa e lunga di quella di Federico.

Valentina la osservò, durante il rapporto sessuale sul set non aveva avuto modo di vederla pienamente, ma ora si, l’aveva davanti ondeggiante in tutta la sua potenza, virilità e bellezza. Esteticamente era perfetta, l’ammirava, lunga, leggermente curvata in su, con il glande a forma di fungo, virile e avvertiva un lieve turbamento a osservarla, che lei giustificava tra sé dicendosi che era disgusto quello che osservava… ma non lo era, era attrazione inconscia.

E quando fu nudo esclamò: “Venite ora! Alzatevi e inginocchiatevi davanti a me e leccatemelo assieme, e loro turbati si mise in posa. Valentina con un misto di ribrezzo e disgusto lo guardava con repulsione in quella posa trionfale e dominante, mentre Federico più accondiscendente avendolo già spompinato altre volte era indifferente. Li fece avvicinare davanti a sé e appoggiando le mani sulle loro spalle li spinse giù dicendo:” In ginocchio!!” E loro si abbassarono pressati dalle sue mani.

Quando furono inginocchiati davanti a lui, Valentina guardò Dracu con il suo viso bel dolce arrabbiato, irritato e arrossato dagli schiaffi che aveva preso, e lo osservò dal basso verso l’alto, con i suoi grandi occhi chiari smarriti e spaventati come in attesa di qualcosa che non voleva. E Dracu appoggiando le mani dietro la loro nuca, tirandoli a sé disse:” Su ora leccate e succhiate!”

Il primo fu Federico che avvicinatosi sotto lo sguardo sbalordito di Valentina lo prese in mano e leccò la cappella, mentre lei lo guardava incredula ed esterrefatta. Diede due o tre leccate poi Dracu lo fermò:” Ora Valentina leccamelo un po’ tu!” La esortò.

A differenza di Federico che l’aveva fatto con piacere, lei provava repulsione di quell’asta di carne eretta, Dracu non era amante del sapone e avvicinandosi al suo cazzo avvertì un odore acre, e si chiedeva come potesse Federico non provare disgusto a quella pratica.

Ma esitante confusa e intimorita, vincendo il disgusto, spinta dalla sua mano sulla nuca si avvicinò al suo sesso lasciato libero e oscillante da Federico, e tremante lo prese nella sua minuta mano sentendo tra le dita la rigidezza e la virilità e sospinta sul capo da Dracu e vincendo la ripulsione psicologica e olfattiva, tirando fuori appena la lingua diede due leccate.

“Continua così!” La esortò con voce padronale Dracu.“Bacialo, leccalo e succhialo.”

Lei si fermò e allontanò il capo un momento guardandolo dal basso verso l’alto inginocchiata davanti a lui, mormorando con una espressione implorante: “Ti prego Dracu, questo no! Non farmi fare queste cose che non ho mai fatto in vita mia!” Lo supplicò.

“Non hai mai fatto pompini a Federico?” Chiese.

“Non così, non in questo modo!” Rispose insicura e angosciata allontanando la testa dalle sue gambe, cercando di alzarsi.
Ma lui appoggiandole la sua sul capo, le prese i lunghi capelli setosi attorcigliandoli tra le dita, posando l’altra dietro la nuca la tirò nuovamente a sé.

Si avvicinò a lei per appoggiarglielo nuovamente sulle labbra, ma Valentina girò la testa di lato, lui stizzato la bloccò tirandole i capelli forti e dicendo arrabbiato ma con voce ferma e tranquilla. " Sei selvatica! Con la puzza sotto il naso, ma io ti domerò e vedrai che farai di tutto…” Esortandola:” … Bacialo e leccalo su! ...O ti riempio di sberle! ...Te ne do tante finché non lo farai!!" Ripetendo..." Bacialo! … Bacialo, leccalo e succhialo se no ne prenderai tante su quel tuo bel visino dolce e delicato che ti verrà tanto gonfio che quando ti vedrà tua madre non ti riconoscerà più!  Ubbidiscimi !!" Urlò in modo autoritario da farla trasalire. E lei esitante e intimorita l'assecondò sperando che poi smettesse e finisse tutto in fretta.” 
Era spaventata.   

"Ti conviene farlo Vale, se no ti picchia di nuovo, fai finta che sono io, intanto nessuno saprà mai niente e poi nei dovrai farlo anche nei video...Dai!! "...Le bisbigliò Federico per incoraggiarla, mentre lei era esitante.

“Su! Fai finta che sia un gelato, devi leccarlo come un gelato!” Disse Dracu.

Ci fu un attimo di tensione, Valentina capì che l'avrebbe schiaffeggiata davvero se non ubbidiva, era in balia di quel ragazzo rumeno e perverso, e per liberarsi di lui come aveva detto Alenka doveva assecondarlo, baciarglielo e lo fece. Lo baciò, si avvicinò con gli occhi umidi, quasi piangente su quell’odore pungente, sospinta dalla sua mano nella nuca e lo baciò ancora, appoggiò le sue labbra Carminie e tremanti sopra il glande rosa di Dracu , sentendolo caldo, morbido e pulsante e iniziò a leccare avvertendo il suo sapore amaro e pungente.

Ad avvertire il glande di Dracu sulla lingua Valentina ebbe un fremito di repulsione, misto a stordimento e attrazione a sentire sulla lingua quel cazzo duro, esteticamente bello e attraente in tutti i suoi affranti e pieghe con la cappella liscia e vellutata.

" Bene! ...Devi accarezzarlo bene con la lingua! “…La sollecitò Dracu, e lei ubbidendo lo assecondò e accarezzò con la lingua, tutto scappellato, rigido ed eretto.

“Anche tu!” Disse a Federico, leccatelo assieme.

Federico si avvicinò e inginocchiò, mise la testa affianco a quella di Valentina, quasi adiacente e iniziarono a leccare il cazzo di Dracu, virile e potente, lui da una parte e lei dall’altra. Scontrando spesso le loro lingue sulla sua cappella e leccandosele tra loro in un misto di perversione ed eccitazione, mentre lui godente in piedi, le lasciò i capelli di Valentina visto che ormai ubbidiva, e iniziò ad accarezzarle il capo come se fosse una cagna.

Era uno spettacolo impressionante vedere quei due ragazzi, fidanzati, prossimi al matrimonio in balia di quell’essere perverso e senza cuore, inginocchiati davanti a lui uno affianco all’atro, con il capo leggermente in su a leccare la cappella di Dracu, che osservava le loro lingue muoversi su di essa e scontrarsi tra loro. Sul volto di Dracu si vedeva evidente il piacere e il trionfo con le sue espressioni facciali.                                                                                                              

“Bravi! Bravi! Leccate bene. Ora a turno prendete la cappella in bocca e succhiatemela.” Esclamò.

Iniziò Federico, mentre Valentina nuda inginocchiata davanti a lui con il mento sbavato di saliva osservava.

“Ora tu!”  Disse sospingendo Valentina con il capo verso il suo cazzo, che aprì le labbra e lo prese in bocca come prima aveva fatto Federico, succhiandolo come se fosse un ghiacciolo.

“Succhialo bene, lo devi ciucciare…” Le disse:” … la lingua usala per leccarlo bene ed esplorare le zone sensibili vicine anche quando è dentro la bocca.” Aggiunse Dracu.

“Ora masturbatevi mentre mi spompinate, voglio che proviate piacere e godiate anche voi. Tu Federico infilale il dito medio nella figa e falle un ditalino e tu Valentina allunga il braccio, prendiglielo in mano e fagli una sega. Vi masturberete a vicenda contemporaneamente.”

Confusi lo fecero Valentina si lasciò penetrare dal dito medio del suo fidanzato che iniziò a muoverlo su e giù ditalinandola inginocchiata a gambe divaricate, mentre lei glielo prese in mano a Federico, avvertendo subito la differenza con quello di Dracu che aveva in bocca.

“Alternatevi su!... Quattro, cinque bocchinate ciascuno e poi l’altro.” Precisò Dracu

Lo fecero, lui era trionfale a vederli tutti e due inginocchio davanti a lui, osservando dall’alto quelle due teste di innamorati vicine a cozzare tra di loro spompinandolo entrambi; i loro visi erano rassegnati, anche quello di Valentina che succhiava come vedeva fare a il suo fidanzato Federico, più bravo di lei a fare i pompini.

“Lubrificamelo bene con la saliva, sputaci sopra e spargila con la lingua come fa Federico, così diventa scivoloso, metti tanta saliva, bagna bene la cappella in questo modo non ci saranno attriti.” Spiegò a Valentina:” Devi imparare a farli bene i pompini!” La esortò quasi sgridandola.

E accarezzando il capo a entrambi come se fossero due cani vicino al padrone continuò: “Ora tienilo in bocca e con la lingua sotto spingilo in su contro il palato… lavoralo di lingua e palato che è eccitante nella tua boccuccia.  Mi fai eccitare di più!...  succhia bene la cappella, succhiala… e con la lingua picchietta leggermente il frenulo sempre da sotto.”

Le stava insegnando a fare i pompini…, le insegnava tutti i trucchi delle professioniste che battevano per Rocco.  Ricordandole sempre: “Copri sempre i denti con le labbra. “

Il timore di Valentina verso Dracu stava scemando insieme alla repulsione iniziale, adesso avvertiva tutta la potenza del suo cazzo che aveva in bocca, ne avvertiva il vigore e la brutalità e le piaceva. 
Lui accarezzandole i capelli con dolcezza la spronò:" Succhialo! Succhialo tutto Valentina, vedrai che imparerai a fare i pompini bene…” E poi girandosi di lato proseguì:” … anche tu Federico, devi imparare bene a fare i pompini.” E sorrideva, mentre Valentina non sentendosi più tirare i capelli e non sentendo la sofferenza succhiava oramai in preda all’impotenza di non poter fare diversamente, del non reagire, con arrendevolezza lo teneva in bocca avvertendolo duro e caldo.  Mentre Federico la sditalinava, leccandolo a sua volta, lei lo guardò, era bello, lungo, ben fatto anche nei particolari, entrava e usciva prepotente dalla sua bocca e da quella di Federico, alternandosi in un pompino a due tra le sue labbra raffinate, avvertendo quella cappella rumena calda e pulsante che guardava in su.... e verso loro.

Dracu con un sorriso malizioso li invitò: “Su! Ora spompinatemi bene. Alternatevi ancora, tu Valentina quando mi fai il pompino Federico mi leccherà tutta l’asta fino in fondo ai coglioni e lo stesso farà tu quando spompinerà lui. “

E alternandosi iniziarono in quel pompino bisex, di sottomissione, Valentina baciando e leccando l’asta di carne dura a Dracu o prendendo la sua cappella gonfia, calda e rosa in bocca infilandola dentro alle sue labbra tra i suoi denti bianchissimi e regolari, ammonendola sempre lui: " Non farmi male! ...Non farmi male con i denti Vale se no le prendi! ...Ti picchio!" Le diceva. “Devi imparare a spompinare senza denti, come se non li avessi… Spompina senza usare i denti! “La sollecitò.

“Si sottomettevano entrambi a lui baciando e leccandogli il cazzo, riconoscendo entrambi Dracu come il loro maschio dominante, quello alfa.”

Valentina sempre in ginocchiata davanti a lui, con le gambe un po’ divaricate per permettere a Federico di slatinarla, lo masturbava succhiando il cazzo di Dracu.  Masturbandosi a vicenda lei e Federico si eccitavano, e anche lei nonostante gli schiaffi presi ora era partecipe e si stavano eccitando e, tra il caldo e il dilatino e la sega, spompinavano con più gusto.

A un certo punto Dracu disse a Federico: “Ora tu basta, mi spompina solo Valentina! Su! Vieni!” La esortò ad avvicinarsi e mettersi bene al centro. Oramai l’aveva domata.

Lei mosse due passetti da inginocchiata, si avvicinò e lo prese subito in bocca:” Piano… piano…devi fare piano quando lo prendi in bocca!” La redarguì Dracu: ” Ora spompinami da sola su! Fammi vedere quello che sai fare, che hai imparato!” Valentina iniziò a prenderlo in bocca, prima a leccarlo e poi a succhiarlo.

“Stai attenta ai denti!” Le ripeteva: “Non devi toccarlo con i denti è importante! Se non lo fai, tutti quei bei dentini bianchi che hai te li faccio togliere!”  Diceva sorridendo scherzando accarezzandola sul capo. Lei con la bocca piena del suo cazzo pulsante guardandolo dal basso verso l’alto annuiva con il capo.

Spostandole i suoi lunghi capelli dietro le orecchie Dracu le disse: “Ora seguimi mentre parlo che ti spiego qualcosa … ti insegno a spompinare bene.”  E richiamando la sua attenzione distratta esclamò: “Ascoltami! …Quando lecchi, puoi fare leccate lunghe che vanno dalla base del cazzo fino alla punta della cappella, ma anche passate piccole, concentrate sul frenulo e sul glande, e possono essere leccate verticali o circolari tutte attorno alla cappella, anche a bocca chiusa mentre vai su e giù con la testa e il cazzo in bocca che lo succhi, puoi linguettare internamente la cappella. Oppure puoi praticare leccate a bocca aperta facendo finta di leccare un gustoso gelato. Le possibilità sono infinite, ma la regola è una, usa sempre la lingua, sia dentro che fuori la bocca ….Hai capito? “ Le chiese.

Lei lo guardò dal basso in alto con i suoi grandi occhi chiari e annuì.

“Bene! ...Su prova ora! Prima leccate lunghe sull’asta, poi piccole sulla cappella e frenulo e poi mentre lo succhi e spompini, muovi la lingua dentro la bocca sulla cappella. Dai su! Prova, vedrai che diventerai brava a fare i pompini!” Le disse.

Lei lo fece per alcuni minuti sotto il suo sguardo attento e quello di Federico che c’era già passato prima di lei. E provò.

“Ecco così, brava, vedi che stai imparando, ti devi soltanto perfezionare un po' Ma vedrai che a farli prenderai pratica.” Dichiarò mentre Valentina succhiando gonfiava e rilasciava le guance.

Poi prendendole la testa tra le mani disse:” Ora ti spiego come fare la gola profonda!” E rise.   E tenendoglielo in bocca pronunciò: “Spingilo dentro più che puoi, lentamente, fino in gola, quando senti il riflesso del vomito tiralo fuori, vedrai che ti piacerà farlo.”

Provarono quando Valentina ebbe la cappella in gola si sentì mancare l’aria ed ebbe un riflesso di vomito, ma Dracu glielo allontanò subito facendola respirare. Lei aveva gli occhi che lacrimavano.

“Devi imparare bene Valentina a spingere quasi tutto il cazzo dentro prendendolo in bocca, lo devi tenere solo con due dita alla base mentre lo fai.  In inglese si chiama deepthroating…” Disse storpiandone il nome, non conoscendo la lingua, ma correggendosi subito:” In italiano si dice effetto “gola profonda.” Voi puttanelle nel vostro linguaggio borghese lo chiamate soffione o golino...” E rise.

Fece una pausa e riprese:” Ci vuole allenamento per abituarsi a non sentire il conato del vomito e a rendere la sensazione di soffocamento piacevole, ma vedrai che ci riuscirai con il tempo. “

Valentina Lo guardava preoccupata, quello significava che avrebbe continuato a farli ma non diceva nulla per non contraddirlo. Lo prese in mano, lo mise in bocca e lo spinse dentro lentamente e fece entrare il cazzo di Dracu fino in gola, aveva la bocca piena della sua cappella e della sua carne dura che le arrivava alle fauci, all’ugola. Lo fece per un paio di volte e lui esclamò: “Hai la bocca bollente, sembra un forno tanto e calda e la lingua soffice come quella di una gattina che lecca il latte! “Poi tirandoglielo fuori e rimettendoglielo di nuovo davanti alle labbra disse:

“Ricordati sempre che il cazzo non è solo la cappella, sono anche i coglioni…” Disse volgarmente:” … non fermarti solo al glande, ma gioca con la tua bocca e la lingua. Lecca dai coglioni alla cappella e viceversa, sempre lentamente, risali su e lo succhi nuovamente. Devi imparare bene a leccare la cappella con movimenti rotatori e lo scroto.

Poi osservandola affermò:“Voglio che mi guardi negli occhi mentre hai il mio cazzo tra le labbra e mi spompini.”

Adulandola e ripetendole in un sottile gioco psicologico: “Stai andando benissimo sai, stai lavorando di bocca che è una meraviglia, se non fossi concentrato mi faresti venire…. Mmmmmhhhhhh…Sei brava… “La gratificò facendole una carezza sul viso mentre lei continuava a succhiare e a leccare:” …sei predisposta a fare i pompini Vale, ma dovrai imparare ancora molte cose. “E le accarezzò ancora il viso, mentre la guardava negli occhi.

Le faceva i complimenti, per i risultati del suo comportamento a bocchinare, per farla sentire bene, brava, capace e orgogliosa di farlo. Quella lode era una falsa forma di riconoscimento alle sue capacità per aumentare la sua autostima e farla sentire soddisfatta di quello che faceva e stava diventando.

Dracu sapeva che non erano vere quelle parole, ma le diceva solo per farla cedere e soccombere alle sue intenzioni e desideri, farle apprezzare il rapporto orale. Era una trappola psicologica da manipolatore-adulatore che gli aveva insegnato Rocco.” Dille che sono brave a chiavare o a bocchinare, così si sentono gratificate e accettano di più quello che fanno e dovranno fare.”

Era un modo per cercare di riavvicinarsi a lei, accarezzarla per mostrarsi dispiaciuto per gli schiaffi dati e ottenere la sua tolleranza e ubbidienza. Non era interessato a lei in modo particolare, si le piaceva, era bella, piaceva a tutti, ma solo ai benefici che poteva ottenere facendo così, perché doveva aiutare la signora Lea a trasformarla. Nascondeva le sue intenzioni dietro alla carezza e al complimento, per guadagnare la sua considerazione, tenerla buona per poi mutarla e portarla anche a battere.

Era una strategia vincente nel loro ambiente, utilizzata spesso con le giovani ragazze che ingannavano, il bastone e la carota e loro poi sceglievano inevitabilmente la carota e facevano quello che voleva lui, come stava avvenendo a Valentina.

Rilassandosi in quella posizione fastidiosa inginocchiata, cominciò a provare gusto a baciarlo e leccarlo, ad avvertire sotto la lingua la sua cappella calda e morbida, il frenulo e sentirne la corona del glande, ma anche ad avvertire la durezza dell’asta per la sua lunghezza, dal glande alla radice e la rugosità dei testicoli sotto le sue linguate sulle pieghe e pliche dello scroto.

L’odore fastidioso era sparito, o meglio non lo sentiva più, ora avvertiva solo un forte aroma di sesso che le entrava nella narice assieme al sapore in bocca del suo cazzo che amalgamato alla saliva deglutiva succhiando e leccandolo.

Valentina stava entrando in uno stato di alterazione e accettazione di quello che praticava, avvertiva gli impulsi cerebrali rincorrersi dentro di lei, attribuendo una visione diversa da prima a quello che stava facendo. Il ditalino l’aveva eccitata e inconsciamente scaricava quella eccitazione nel fare il pompino, e ora dopo averlo succhiato provava attrazione per quel cazzo da zingaro che Dracu le aveva messo in bocca.

Non aveva più paura di lui, il timore si era disattivato nella sua obbedienza e sottomissione a lui … l’ansia cerebrale che l’aveva accompagnata all’inizio della fellatio si era attenuata, e ora lo teneva in bocca e succhiava con distrazione, quasi divertita.

Si lasciava trasportare dagli impulsi che avvertiva, le piaceva leccarlo, era bello sentirlo duro e potente nella sua bocca, a sua disposizione e cerebralmente ne era presa.

Sentiva ripetersi da Dracu mentre l’accarezzava:” Brava! Sei brava Valentina! Stai imparando bene, continua così che mi piace.” Mentre con fare amorevole le spostava ciuffi di capelli che le scendevano sul viso e la infastidivano nel rapporto orale.

Ora si era rilassata, era comoda e soddisfatta.

Si era manifestata e instaurata in lei la delicata interconnessione psicologica-emotiva e fisica del piacere femminile a sentire quel nerbo in bocca e a doverlo leccare, baciare, succhiare e guardare. Ed era attirata da lui in quella sottomissione confusa, vivendo una sorta di sindrome di Stoccolma che prende spesso le donne sottomesse che aspirano a piacere al loro tormentatore.

In ginocchio, la schiena eretta, la mano sotto i testicoli e la sua saliva che sbavava dalle labbra, con il fiato spezzato e caldo da quella carne in bocca, accompagnava le slinguate di Valentina sulla cappella.

Le aree cerebrali dell’apprensione, paura e repulsione per quello che prima faceva con disgusto e ora con passione, avevano diminuito la loro attività, lasciando avviare quelle del desiderio, attrazione e accettazione. Avvertendo eccitamento e piacere ai suoi genitali e al seno con i capezzoli che le diventarono turgidi.

Iniziava in lei uno stato di sospensione, una disconoscenza di sé stessa di quello che era prima, modificando in profondità le sue percezioni e il valore di quello che praticava, non lo sentiva più immorale e sporco, ma eccitante e divertente quello che praticava.

“Ora spompinami, succhialo e lecca bene intorno alla cappella, bacialo e passatelo sul viso, sulle labbra, gli occhi e il naso.” Le disse Dracu.” Devi adorarlo, sentirlo, desiderarlo come se fosse un totem, il tuo idolo sessuale.”

Era sempre stata contraria a quella pratica sessuale, volgare, oscena e sottomissiva per la donna, e specialmente con quel rom che mai immaginava gliel’avesse fatta praticare e apprezzare, era contraria per motivi culturali, fisici e psicologici. Confusa sembrava non connettere la realtà, lo succhiava e se lo strusciava sul viso facendo correre la cappella sulla pelle arrossata delle gote. Sulle palpebre, la fronte e il collo, leccava e succhiava il cazzo di Dracu con avidità e brama, lo baciava in tutta la sua lunghezza e sul glande, non avvertendo più cattivi odori di scarsa igiene intima.

Era uno spettacolo vederla oramai coinvolta in preda alla esaltazione sessuale di sentirsi brava a succhiarlo, insalivarlo, infilarlo in bocca, baciarlo e farlo passare intorno al viso come una vera bocchinara. Ora le piaceva farlo, non aveva più repulsione ma il cazzo di Dracu in mano e in bocca, e lo succhiava e leccava con avidità incosciente, come un cono gelato, mentre Federico stesso la guardava stupito del suo comportamento esaltato con quel feticcio di carne tra le mani, che come un oggetto di culto baciava e strofinava sulle labbra e sul collo, e osservava non senza dispiacere, la sua ragazza nuda, la sua futura moglie in ginocchio davanti a Dracu che lo spampinava avidamente. Era terribile.

Valentina inginocchiata guardava Dracu, dal basso in alto mentre lo spampinava, con gli occhi spalancati, le sclere bianche e le pupille rivolte in alto verso di lui, in uno sguardo diverso, di devozione.

Vedere Dracu godere del suo pompino da principiante, assurdamente la soddisfaceva e le faceva venire voglia di leccare di più.

“Hai una bocca bellissima! “Le diceva Dracu:” Adoro vedere la tua boccuccia dove escono solo parole educate, piena del mio cazzo. Su!... Succhia, prendilo bene in bocca.”

Insieme a Federico osservavano le labbra di Valentina tirate quando aveva la cappella dentro che spingeva contro la guancia, ingrossandola e arrotondandola esternamente, come se avesse un boccone prelibato dentro, ma era un boccone di cazzo di Dracu…

 Era diventata una sensazione davvero piacevole osservarla come lo baciava e leccava e lo metteva in bocca, era come se mangiasse il suo piatto preferito, le piaceva gustarlo e provava quasi piacere fisico nel farlo, nell'assaporarlo in bocca, sentirne il gusto sulla lingua. 


“Vedrai, tra qualche settimana ti piacerà fare pompini, sarai tu che chiederai di farli, di sentirlo duro in bocca e vederlo godere … ti gratificherà.  Adorerai prenderlo in bocca, leccarlo e ingoiare anche il suo nettare!”  Le diceva Dracu che sapientemente, come se fosse una cagna ai suoi piedi non smetteva mai di accarezzarla sui capelli e sul viso sbavato di saliva, guardandola con un sorriso, ripetendo:” Brava!... Così!” Stai diventando più brava anche di Federico che me ne ha giù fatti parecchi. “E gli sorrideva guardandolo. 

“Ti farò diventare una professionista vedrai! Vuoi?” Chiese posando le mani sui suoi lunghi capelli prendendoli tra le dita giocandoci, mentre lei succhiava.

“Si!”  Annuì con il capo Valentina confusa, forse perché provava realmente piacere a farlo o forse per timore che se gli diceva di no avrebbe preso qualche schiaffo.

“Vuoi?” Ripeté guardandola.

“Si!” Ancora annuì con la testa.

“Brava! Così devi essere…”

La adulava accarezzandola, vedrai che diventerai brava davvero una professionista del pompino. Una pompinara !” E rise di una smorfia perversa.

È difficile spiegare attraverso le parole le sensazioni fisiche e psicologiche che avvertiva Valentina in quel momento. Non era più intimorita di Dracu, ma quasi plagiata.

La componente psicologica incideva molto in lei, i meccanismi di difesa trasformavano la paura in partecipazione, il disgusto in attrazione, e paradossalmente lei che era in ginocchiata e sottomessa a Dracu con il suo cazzo in bocca, provava un senso di potere, una sorta di dominio davvero forte mentre lo spampinava, perché lo aveva tra i suoi denti e in un certo senso in quel momento la virilità di Dracu dipendeva da lei.  Erano un insieme di fattori e sensazioni che le facevano provare dal maltrattamento subito da Dracu, una sorta di sentimento positivo nei suoi confronti, che le faceva accettare quella fellatio quasi in modo volontario, instaurando in lei una sorta di alleanza e solidarietà inconscia tra vittima e persecutore, come quelle che si instaurano tra magnaccia e puttana.

Lo spompinò per alcuni minuti, poi all’improvviso Dracu con il cazzo durissimo e tutto insalivato disse come un ordine:

“Ora basta! Alzati, vai a letto che ti voglio chiavare.”

Lei senza dire nulla si tirò su da inginocchiata aiutata da lui con un braccio sotto il suo, si sfregò le ginocchia indolenzite con le mani e guardando Federico si sdraiò nuda sul letto di Roberta sua madre, a gambe chiuse come in preda a un improvviso pudore.  Lui la guardò dicendole allarga le cosce….

 

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